Consiglio Comunale

2007 00514/002

CITTÀ DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 5 marzo 2007

OGGETTO: AFFERMAZIONE DELLA PARITA' UOMO-DONNA NEL RITO DEL MATRIMONIO.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

CONSTATATO CHE

- la I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati sta esaminando congiuntamente i Progetti di Legge n. 36 (On. Boato) e n. 134 (On. Spini) recanti "Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi";
- il comma 1 dell'art. 11 dei succitati Progetti di Legge recita che "Coloro che intendono celebrare il matrimonio davanti a un ministro di culto di una confessione religiosa avente personalità giuridica che ne abbia fatto esplicita richiesta al ministro competente devono specificarlo all'ufficiale dello stato civile all'atto della richiesta della pubblicazione prevista dagli articoli 93 e seguenti del Codice Civile. Nella richiesta al ministro competente la confessione religiosa, specifica altresì, se preferisce che gli articoli del codice civile riguardanti il matrimonio siano letti durante il rito o al momento delle pubblicazioni";

PUR CONSAPEVOLE

che tale adempimento produce gli effetti di legge indipendentemente dal momento - alla richiesta delle pubblicazioni o durante il rito - in cui è stata data lettura agli sposi degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile;

CONSIDERANDO ALTRESI' CHE

- i succitati articoli del Codice Civile affermano che "con il Matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri"; che dopo il matrimonio si ha "l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione", nonché il dovere di "mantenere, istruire ed educare … i figli";
- è inopportuno che l'affermazione della parità tra uomo e donna e dei doveri derivanti dal matrimonio sia relegata al momento burocratico della richiesta delle pubblicazioni e non affermata solennemente durante il rito del matrimonio (come già avviene nelle celebrazioni in Municipio);

FA APPELLO AL PARLAMENTO

affinché confermi l'obbligatorietà della lettura degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile durante qualsiasi rito del matrimonio celebrato in Italia e riconosciuto dalla Repubblica Italiana."