Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata
Dirigenza di Coordinamento Urbanistica
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche

n. ord. 62
2006 08276/009

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 9 LUGLIO 2007
(proposta dalla G.C. 10 novembre 2006)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: PRESA D'ATTO DELLE OSSERVAZIONI DELLA CITTA' AL "PROGETTO DI VARIANTE AL PIANO STRALCIO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO - VARIANTE DELLE FASCE FLUVIALI DEL FIUME DORA RIPARIA" E DELLE RELATIVE CONTRODEDUZIONI REGIONALI.

Proposta dell'Assessore Viano, di concerto con l'Assessora Sestero.

Premesso che:
- il territorio del bacino del fiume Po costituisce un bacino idrografico di rilievo nazionale, ai sensi e per gli effetti degli articoli della Legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni;
- con D.P.C.M. 10 agosto 1989 è stata costituita l'Autorità di bacino del fiume Po;
- con D.P.C.M. 24 luglio 1998 è stato approvato il "Piano Stralcio delle Fasce Fluviali" (di seguito definito P.S.F.F.), il quale ha delimitato e normato le fasce fluviali relative ai corsi d'acqua del sottobacino del Po chiuso alla confluenza del fiume Tanaro, dall'asta del Po fino al Delta, e degli affluenti emiliani e lombardi limitatamente ai tratti arginati;
- l'art. 1, comma 1 del Decreto Legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito in Legge 3 agosto 1998, n. 267, dispone che le Autorità di bacino di rilievo nazionale adottino Piani Stralcio di bacino per l'Assetto Idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6 ter dell'art. 17 della Legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni, che contengano in particolare l'individuazione delle aree a rischio idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure di salvaguardia, nonché le misure medesime;
- con deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001 il Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po ha adottato il "Piano Stralcio per l 'Assetto Idrogeologico" (di seguito brevemente definito P.A.I.) successivamente approvato con D.P.C.M. il 24 maggio 2001;
- il P.A.I. ha esteso, tra l'altro, la delimitazione e la normazione delle fasce fluviali contenuta nel P.S.F.F. ai corsi d'acqua della parte di bacino del Po originariamente non compresa nel P.S.F.F. medesimo;
- a seguito dell'evento alluvionale dell'autunno 2000, con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 19 del 26 aprile 2001 è stato inoltre adottato il "Piano Stralcio di Integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (P.A.I.)" (di seguito brevemente definito P.S.I.);
- nel corso dell'anno 2002 l'Autorità di bacino ha provveduto all'affidamento dei lavori dello "Studio di fattibilità della sistemazione idraulica del fiume Dora Riparia nel tratto da Oulx alla confluenza in Po e del fiume Toce nel tratto da Masera alla foce";
- con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 aprile 2006 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del 22 settembre 2006), vi è stata l'approvazione del P.S.I. "Piano Stralcio di Integrazione al piano per l'assetto idrogeologico (PAI) (adottato ai sensi dell'articolo 18 della Legge 18 maggio 1989, n. 183) - Fiume Po e affluenti in sinistra Torino", adottato definitivamente dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po, con deliberazione n. 11/2003, nella seduta del 31 luglio 2003.
In data 5 aprile 2006 il Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po ha adottato il "Progetto di variante del piano stralcio per l'assetto idrogeologico - Variante delle fasce fluviali del fiume Dora Riparia", con deliberazione n. 12/2006.
Nel contempo il Consiglio Comunale della Città di Torino, in data 12 aprile 2006, con deliberazione (mecc. 2006 02894/009), ha adottato il Progetto Definitivo della "Variante 100 al P.R.G. ai sensi degli artt. 15 e 17 della L.R. 56/77 e s.m.i. - Adeguamento alla Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP ed al Piano per l'Assetto Idrogeologico - P.A.I." (il cui progetto preliminare era stato adottato dal Consiglio Comunale in data 10 ottobre 2005, con deliberazione mecc. 2005 01718/009). A decorrere da tale data, e fino alla sua approvazione definitiva, valgono le relative misure di salvaguardia ai sensi dell'art. 58 della L.R. 56/77 e s.m.i..
In ottemperanza a quanto indicato all'art. 5 della sopracitata deliberazione n. 12/2006 del Comitato Istituzionale dell'Autorità di bacino del fiume Po, potevano essere presentate, ai sensi dell'art. 18, comma 8 della Legge 183/89, le osservazioni alle Regioni territorialmente competenti.
Con nota del 6 ottobre 2006 (protocollo n. 5169 TO6.002/000015) l'Assessore all'Urbanistica - Edilizia Privata e Patrimonio, ha comunicato alla Regione Piemonte che la Città di Torino stava provvedendo, con la variante n. 100, ad adeguare il Piano Regolatore al Piano per l'Assetto Idrogeologico e, pertanto, era in corso la verifica della coerenza tra le nuove indicazioni e le analisi già effettuate, oltre ad una dettagliata analisi della documentazione tecnica di supporto.
Si è, pertanto, ritenuto di procedere, con il presente provvedimento, alla approvazione delle osservazioni alla variante di P.A.I. denominata "Progetto di variante del piano stralcio per l'assetto idrogeologico - Variante delle fasce fluviali del fiume Dora Riparia".
Le osservazioni riguardano aspetti generali e particolari.
In merito alle questioni di carattere generale, per quanto riguarda la sistemazione idraulica, si propone di ampliare la capacità di invaso nell'area a monte di Alpignano allo scopo di ridurre il colmo della portata defluente verso Torino a valori compatibili con i manufatti di attraversamento esistenti.
Sempre in merito agli aspetti generali si segnala l'opportunità di approfondire, con una modellazione bidimensionale basata su un rilievo di maggior dettaglio, l'effetto di laminazione nel tratto Susa-Alpignano. Resta infatti il dubbio che una modellazione con codice di calcolo bidimensionale, in grado di comprendere i numerosi elementi morfologici naturali e artificiali presenti, possa dare un quadro più dettagliato della laminazione nella bassa valle. Un maggior dettaglio di modalità della propagazione della piena potrebbe guidare nella individuazione di aree utilizzabili per invaso temporaneo, oltre all'area segnalata in territorio di Alpignano-Caselette, ai fini del controllo del colmo verso valle.
Per quanto attiene gli aspetti particolari, vi sono alcune questioni legate a specifiche aree della Città, e precisamente:
1. in zona Pellerina, è opportuno tener conto che la modesta porzione su cui si trova il Castello di Lucento è in rilevato rispetto al piano campagna sottostante e alla stessa quota del terrazzo alla cui base corre la Fascia C. Il particolare è adeguatamente dettagliato nei documenti della variante n. 100 al P.R.G.;
2. nella stessa area della Pellerina, in sponda destra al piede di Corso Appio Claudio, le due estensioni proposte per la Fascia B non trovano riscontro nella topografia di dettaglio come risulta dalla modellazione numerica;
3. nel tratto che attraversa il concentrico la Fascia C è stata ampliata probabilmente per tener conto della maggior portata cinquecentennale (il P.A.I. prevedeva 700 m3/s, lo Studio citato fa riferimento a oltre 900 m3/s). La definizione della Fascia C, negli studi per la variante n. 100 al P.R.G., è stata effettuata non a seguito di modellazione idraulica, ma in base alle evidenze morfologiche. Il fatto è particolarmente evidente nell'area del cimitero monumentale, dove la Fascia C proposta nella variante al P.R.G. si colloca in corrispondenza dei resti di un terrazzo riconducibile alla originaria sponda della Dora, prima della rettifica del meandro. Il terrazzo in parola è in grado di contenere la maggior portata proposta, senza significativi arretramenti planimetrici, come invece risulta proposto dalla Studio. Si osserva pertanto in merito alla opportunità di rivedere il tracciamento della Fascia C in base a criteri geomorfologici;
4. nel tratto a monte del ponte di Corso Tortona la variante di P.A.I. relativa al fiume Dora, propone l'ampliamento della Fascia B in sponda destra entro l'area dell'ex Italgas. La situazione appare diversa da quella risultante dall'analisi idraulica effettuata nell'ambito degli studi per la Variante n. 100 al P.R.G.. Verificata la congruenza delle quote, si ritiene necessario approfondire l'argomento in merito alle scabrezze utilizzate e al comportamento del ponte.
Merita comunque segnalare che lo scenario del superamento dell'impalcato del ponte da parte della corrente era stato preso in esame con una modellazione in moto vario, la quale mise in evidenza che, a differenza di quanto indicato nello Studio citato, l'allagamento si estenderebbe verso valle interessando l'asse di Corso Belgio e non a monte, dove l'alveo della Dora risulta incanalato entro sponde artificiali.
In data 16 novembre 2006 la presente deliberazione è stata sospesa dalla II Commissione Consiliare in attesa che pervenissero i pareri delle Circoscrizioni 4, 5 e 7 interessate dal provvedimento in oggetto.
La Circoscrizione 5, con nota del 18 dicembre 2006 (all. 1 - n. ), ha comunicato, vista la complessità della materia, di non esprimere parere.
La Circoscrizione 7, condividendo il contenuto generale del provvedimento, ha comunicato, con nota del 14 febbraio 2007 (all. 2 - n. ), di non ritenere necessario esprimere parere formale nel merito.
La Circoscrizione 4, con Deliberazione del Consiglio Circoscrizionale del 15 gennaio 2007 (all. 3 - n. ), ha espresso parere favorevole richiedendo, al contempo, di integrare le osservazioni rivedendo la variazione proposta dall'Autorità di Bacino del Fiume Po relativamente all'inserimento in fascia B dell'area in cui ricade la Cascina Pellerina, per riportare tale area in fascia C, eventualmente con la previsione di opportune opere di arginatura o ad altre tipologie di interventi necessari, nel quadro di un recupero delle cascine ancora esistenti nell'area di parco fluviale. Ha, inoltre, espresso preoccupazione per la regolamentazione delle acque piovane nelle aree lungo la sponda sinistra del fiume Dora Riparia e per la tempistica inerente lo "stombamento" dei tratti di fiume nell'area Spina 3.
A ciò si ritiene di replicare quanto segue.
Relativamente al recupero della Cascina Pellerina, va evidenziato che l'inserimento dell'area in fascia B comporterà, presumibilmente, l'attribuzione dell'area alla sottoclasse di rischio idrogeologico "IIIa(P ": aree appartenenti alle fasce A, B e C, che sono state inondate e/o sono ritenute inondabili per la piena di riferimento per le quali, in sede di norme di attuazione e in analogia con altri immobili di interesse, vengono consentiti interventi sull'edificio in condizioni di sicurezza.
Per quanto concerne la situazione in sponda destra della Dora, il controllo delle acque piovane deve essere concordato con il gestore della rete fognaria così da assicurarne la corretta raccolta e l'allontanamento senza che possano interferire con il manufatto dell'argine.
In relazione alla tempistica della demolizione della tombatura della Dora, si rileva che la stessa è legata alla risoluzione della controversia promossa dalla Società CIMI MONTUBI S.p.A. nei confronti della Regione Piemonte che, a suo tempo, aveva disposto la demolizione del tratto di copertura del fiume Dora tra via Livorno ed il ponte ferroviario della linea Torino-Milano entro il termine di 4 mesi.
Occorre, comunque, segnalare che indagini accurate sono state compiute dalla Città, anche al di fuori degli studi effettuati per il P.R.G., mettendo in evidenza l'inadeguatezza di questo tratto di fiume. La proposta, contenuta nel Progetto di Variante al PAI, di realizzare il già citato dispositivo di laminazione renderà la portata di piena compatibile con l'attuale manufatto, anche in presenza di tombatura. Il nuovo assetto dell'area e la decisione delle ferrovie di far passare la nuova linea ferroviaria sotto la Dora connotano l'area stessa di caratteri completamente diversi da quelli che, nell'ottobre 2000, determinarono situazioni di crisi. Qualora la copertura dovesse rimanere ancora a lungo, modesti interventi di verde urbano nelle aree adiacenti potranno rendere minimo il rischio di pericolo.
In data 26 aprile 2007 è stata convocata dalla Regione Piemonte la Conferenza Programmatica Variante di PAI - Dora nella quale l'intervento dei Comuni è ammesso a titolo "consultivo".
In questa sede, la Regione ha illustrato la proposta di controdeduzione alle osservazioni sopra richiamate, che il Comune di Torino aveva nel frattempo anticipato al fine di rispettare i tempi procedurali di cui all'articolo 5 della Deliberazione 12/2006 dell'Autorità di Bacino, accogliendo, in particolare, i rilievi inerenti l'area a nord del cimitero e riportando, per l'area della Pellerina, la fascia B (come allo stato originario del Piano Stralcio di Integrazione al PAI) in corrispondenza della cascina ed ex officio sulla via Pietro Cossa.
In sede di Conferenza sono stati richiesti dalla Città approfondimenti circa le controdeduzioni esposte dalla Regione con riguardo all'ubicazione in fascia C del Castello di Lucento e all'esclusione dalla fascia inondabile retrostante la fascia B di progetto del nuovo polo universitario previsto nell'area ex Italgas (sponda destra) il cui progetto è in fase avanzata di approvazione.
In risposta alle richieste di chiarimento, la Regione ha richiamato la norma cautelare che consente ai Comuni di rilasciare permessi a costruire previa documentata valutazione sulla compatibilità dell'intervento con le condizioni di dissesto precisando che non si tratta, pertanto, di una norma limitante l'attività edificatoria.
La Regione ha, inoltre, confermato l'ubicazione in fascia C del Castello di Lucento precisando che per tale fascia valgono le norme riportate nello strumento urbanistico.
Le sopracitate controdeduzioni regionali alle osservazioni formulate dalla Città, di cui il presente provvedimento prende atto, sono state, infine, pubblicate sul BUR del 27 aprile 2007.
Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
Visto il P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:
1) di prendere atto delle osservazioni della Città al "Progetto di variante del piano stralcio per l'assetto idrogeologico - Variante delle fasce fluviali del fiume Dora Riparia" e delle relative controdeduzioni regionali, come meglio esplicitato in narrativa.
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;
2) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4°comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.