Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata
Dirigenza di Coordinamento Urbanistica
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche
n. ord. 62
2006 08276/009
OGGETTO: PRESA D'ATTO DELLE OSSERVAZIONI DELLA CITTA' AL "PROGETTO DI VARIANTE AL PIANO STRALCIO PER L'ASSETTO IDROGEOLOGICO - VARIANTE DELLE FASCE FLUVIALI DEL FIUME DORA RIPARIA" E DELLE RELATIVE CONTRODEDUZIONI REGIONALI.
Proposta dell'Assessore Viano, di concerto con l'Assessora Sestero.
Premesso che:
- il territorio del bacino del fiume Po costituisce un bacino
idrografico di rilievo nazionale, ai sensi e per gli effetti degli
articoli della Legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni;
- con D.P.C.M. 10 agosto 1989 è stata costituita l'Autorità
di bacino del fiume Po;
- con D.P.C.M. 24 luglio 1998 è stato approvato il "Piano
Stralcio delle Fasce Fluviali" (di seguito definito P.S.F.F.),
il quale ha delimitato e normato le fasce fluviali relative ai
corsi d'acqua del sottobacino del Po chiuso alla confluenza del
fiume Tanaro, dall'asta del Po fino al Delta, e degli affluenti
emiliani e lombardi limitatamente ai tratti arginati;
- l'art. 1, comma 1 del Decreto Legge 11 giugno 1998, n. 180,
convertito in Legge 3 agosto 1998, n. 267, dispone che le Autorità
di bacino di rilievo nazionale adottino Piani Stralcio di bacino
per l'Assetto Idrogeologico, redatti ai sensi del comma 6 ter
dell'art. 17 della Legge 18 maggio 1989, n. 183 e successive modificazioni,
che contengano in particolare l'individuazione delle aree a rischio
idrogeologico e la perimetrazione delle aree da sottoporre a misure
di salvaguardia, nonché le misure medesime;
- con deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001 il Comitato Istituzionale
dell'Autorità di bacino del fiume Po ha adottato il "Piano
Stralcio per l 'Assetto Idrogeologico" (di seguito brevemente
definito P.A.I.) successivamente approvato con D.P.C.M. il 24
maggio 2001;
- il P.A.I. ha esteso, tra l'altro, la delimitazione e la normazione
delle fasce fluviali contenuta nel P.S.F.F. ai corsi d'acqua della
parte di bacino del Po originariamente non compresa nel P.S.F.F.
medesimo;
- a seguito dell'evento alluvionale dell'autunno 2000, con deliberazione
del Comitato Istituzionale n. 19 del 26 aprile 2001 è stato
inoltre adottato il "Piano Stralcio di Integrazione al piano
per l'assetto idrogeologico (P.A.I.)" (di seguito brevemente
definito P.S.I.);
- nel corso dell'anno 2002 l'Autorità di bacino ha provveduto
all'affidamento dei lavori dello "Studio di fattibilità
della sistemazione idraulica del fiume Dora Riparia nel tratto
da Oulx alla confluenza in Po e del fiume Toce nel tratto da Masera
alla foce";
- con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27
aprile 2006 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 221 del 22
settembre 2006), vi è stata l'approvazione del P.S.I.
"Piano Stralcio di Integrazione al piano per l'assetto idrogeologico
(PAI) (adottato ai sensi dell'articolo 18 della Legge 18 maggio
1989, n. 183) - Fiume Po e affluenti in sinistra Torino",
adottato definitivamente dal Comitato istituzionale dell'Autorità
di bacino del fiume Po, con deliberazione n. 11/2003, nella seduta
del 31 luglio 2003.
In data 5 aprile 2006 il Comitato Istituzionale dell'Autorità
di bacino del fiume Po ha adottato il "Progetto di variante
del piano stralcio per l'assetto idrogeologico - Variante delle
fasce fluviali del fiume Dora Riparia", con deliberazione
n. 12/2006.
Nel contempo il Consiglio Comunale della Città di Torino,
in data 12 aprile 2006, con deliberazione (mecc. 2006 02894/009),
ha adottato il Progetto Definitivo della "Variante 100 al
P.R.G. ai sensi degli artt. 15 e 17 della L.R. 56/77 e s.m.i.
- Adeguamento alla Circolare P.G.R. 8 maggio 1996 n. 7/LAP ed
al Piano per l'Assetto Idrogeologico - P.A.I." (il cui progetto
preliminare era stato adottato dal Consiglio Comunale in data
10 ottobre 2005, con deliberazione mecc. 2005 01718/009). A decorrere
da tale data, e fino alla sua approvazione definitiva, valgono
le relative misure di salvaguardia ai sensi dell'art. 58 della
L.R. 56/77 e s.m.i..
In ottemperanza a quanto indicato all'art. 5 della sopracitata
deliberazione n. 12/2006 del Comitato Istituzionale dell'Autorità
di bacino del fiume Po, potevano essere presentate, ai sensi dell'art.
18, comma 8 della Legge 183/89, le osservazioni alle Regioni territorialmente
competenti.
Con nota del 6 ottobre 2006 (protocollo n. 5169 TO6.002/000015)
l'Assessore all'Urbanistica - Edilizia Privata e Patrimonio, ha
comunicato alla Regione Piemonte che la Città di Torino
stava provvedendo, con la variante n. 100, ad adeguare il Piano
Regolatore al Piano per l'Assetto Idrogeologico e, pertanto, era
in corso la verifica della coerenza tra le nuove indicazioni
e le analisi già effettuate, oltre ad una dettagliata analisi
della documentazione tecnica di supporto.
Si è, pertanto, ritenuto di procedere, con il presente
provvedimento, alla approvazione delle osservazioni alla variante
di P.A.I. denominata "Progetto di variante del piano stralcio
per l'assetto idrogeologico - Variante delle fasce fluviali del
fiume Dora Riparia".
Le osservazioni riguardano aspetti generali e particolari.
In merito alle questioni di carattere generale, per quanto riguarda
la sistemazione idraulica, si propone di ampliare la capacità
di invaso nell'area a monte di Alpignano allo scopo di ridurre
il colmo della portata defluente verso Torino a valori compatibili
con i manufatti di attraversamento esistenti.
Sempre in merito agli aspetti generali si segnala l'opportunità
di approfondire, con una modellazione bidimensionale basata su
un rilievo di maggior dettaglio, l'effetto di laminazione nel
tratto Susa-Alpignano. Resta infatti il dubbio che una modellazione
con codice di calcolo bidimensionale, in grado di comprendere
i numerosi elementi morfologici naturali e artificiali presenti,
possa dare un quadro più dettagliato della laminazione
nella bassa valle. Un maggior dettaglio di modalità della
propagazione della piena potrebbe guidare nella individuazione
di aree utilizzabili per invaso temporaneo, oltre all'area segnalata
in territorio di Alpignano-Caselette, ai fini del controllo del
colmo verso valle.
Per quanto attiene gli aspetti particolari, vi sono alcune questioni
legate a specifiche aree della Città, e precisamente:
1. in zona Pellerina, è opportuno tener conto che la modesta
porzione su cui si trova il Castello di Lucento è in rilevato
rispetto al piano campagna sottostante e alla stessa quota del
terrazzo alla cui base corre la Fascia C. Il particolare è
adeguatamente dettagliato nei documenti della variante n. 100
al P.R.G.;
2. nella stessa area della Pellerina, in sponda destra al piede
di Corso Appio Claudio, le due estensioni proposte per la Fascia
B non trovano riscontro nella topografia di dettaglio come risulta
dalla modellazione numerica;
3. nel tratto che attraversa il concentrico la Fascia C è
stata ampliata probabilmente per tener conto della maggior portata
cinquecentennale (il P.A.I. prevedeva 700 m3/s, lo Studio citato
fa riferimento a oltre 900 m3/s). La definizione della Fascia
C, negli studi per la variante n. 100 al P.R.G., è stata
effettuata non a seguito di modellazione idraulica, ma in base
alle evidenze morfologiche. Il fatto è particolarmente
evidente nell'area del cimitero monumentale, dove la Fascia C
proposta nella variante al P.R.G. si colloca in corrispondenza
dei resti di un terrazzo riconducibile alla originaria sponda
della Dora, prima della rettifica del meandro. Il terrazzo in
parola è in grado di contenere la maggior portata proposta,
senza significativi arretramenti planimetrici, come invece risulta
proposto dalla Studio. Si osserva pertanto in merito alla opportunità
di rivedere il tracciamento della Fascia C in base a criteri geomorfologici;
4. nel tratto a monte del ponte di Corso Tortona la variante di
P.A.I. relativa al fiume Dora, propone l'ampliamento della Fascia
B in sponda destra entro l'area dell'ex Italgas. La situazione
appare diversa da quella risultante dall'analisi idraulica effettuata
nell'ambito degli studi per la Variante n. 100 al P.R.G.. Verificata
la congruenza delle quote, si ritiene necessario approfondire
l'argomento in merito alle scabrezze utilizzate e al comportamento
del ponte.
Merita comunque segnalare che lo scenario del superamento dell'impalcato
del ponte da parte della corrente era stato preso in esame con
una modellazione in moto vario, la quale mise in evidenza che,
a differenza di quanto indicato nello Studio citato, l'allagamento
si estenderebbe verso valle interessando l'asse di Corso Belgio
e non a monte, dove l'alveo della Dora risulta incanalato entro
sponde artificiali.
In data 16 novembre 2006 la presente deliberazione è stata
sospesa dalla II Commissione Consiliare in attesa che pervenissero
i pareri delle Circoscrizioni 4, 5 e 7 interessate dal provvedimento
in oggetto.
La Circoscrizione 5, con nota del 18 dicembre 2006 (all. 1 -
n. ), ha comunicato, vista la complessità della
materia, di non esprimere parere.
La Circoscrizione 7, condividendo il contenuto generale del provvedimento,
ha comunicato, con nota del 14 febbraio 2007 (all. 2 - n.
), di non ritenere necessario esprimere parere formale nel
merito.
La Circoscrizione 4, con Deliberazione del Consiglio Circoscrizionale
del 15 gennaio 2007 (all. 3 - n. ), ha espresso parere
favorevole richiedendo, al contempo, di integrare le osservazioni
rivedendo la variazione proposta dall'Autorità di Bacino
del Fiume Po relativamente all'inserimento in fascia B dell'area
in cui ricade la Cascina Pellerina, per riportare tale area in
fascia C, eventualmente con la previsione di opportune opere di
arginatura o ad altre tipologie di interventi necessari, nel quadro
di un recupero delle cascine ancora esistenti nell'area di parco
fluviale. Ha, inoltre, espresso preoccupazione per la regolamentazione
delle acque piovane nelle aree lungo la sponda sinistra del fiume
Dora Riparia e per la tempistica inerente lo "stombamento"
dei tratti di fiume nell'area Spina 3.
A ciò si ritiene di replicare quanto segue.
Relativamente al recupero della Cascina Pellerina, va evidenziato
che l'inserimento dell'area in fascia B comporterà, presumibilmente,
l'attribuzione dell'area alla sottoclasse di rischio idrogeologico
"IIIa(P ": aree appartenenti alle fasce A, B e C, che
sono state inondate e/o sono ritenute inondabili per la piena
di riferimento per le quali, in sede di norme di attuazione e
in analogia con altri immobili di interesse, vengono consentiti
interventi sull'edificio in condizioni di sicurezza.
Per quanto concerne la situazione in sponda destra della Dora,
il controllo delle acque piovane deve essere concordato con il
gestore della rete fognaria così da assicurarne la corretta
raccolta e l'allontanamento senza che possano interferire con
il manufatto dell'argine.
In relazione alla tempistica della demolizione della tombatura
della Dora, si rileva che la stessa è legata alla risoluzione
della controversia promossa dalla Società CIMI MONTUBI
S.p.A. nei confronti della Regione Piemonte che, a suo tempo,
aveva disposto la demolizione del tratto di copertura del fiume
Dora tra via Livorno ed il ponte ferroviario della linea Torino-Milano
entro il termine di 4 mesi.
Occorre, comunque, segnalare che indagini accurate sono state
compiute dalla Città, anche al di fuori degli studi effettuati
per il P.R.G., mettendo in evidenza l'inadeguatezza di questo
tratto di fiume. La proposta, contenuta nel Progetto di Variante
al PAI, di realizzare il già citato dispositivo di laminazione
renderà la portata di piena compatibile con l'attuale manufatto,
anche in presenza di tombatura. Il nuovo assetto dell'area e la
decisione delle ferrovie di far passare la nuova linea ferroviaria
sotto la Dora connotano l'area stessa di caratteri completamente
diversi da quelli che, nell'ottobre 2000, determinarono situazioni
di crisi. Qualora la copertura dovesse rimanere ancora a lungo,
modesti interventi di verde urbano nelle aree adiacenti potranno
rendere minimo il rischio di pericolo.
In data 26 aprile 2007 è stata convocata dalla Regione
Piemonte la Conferenza Programmatica Variante di PAI - Dora nella
quale l'intervento dei Comuni è ammesso a titolo "consultivo".
In questa sede, la Regione ha illustrato la proposta di controdeduzione
alle osservazioni sopra richiamate, che il Comune di Torino aveva
nel frattempo anticipato al fine di rispettare i tempi procedurali
di cui all'articolo 5 della Deliberazione 12/2006 dell'Autorità
di Bacino, accogliendo, in particolare, i rilievi inerenti l'area
a nord del cimitero e riportando, per l'area della Pellerina,
la fascia B (come allo stato originario del Piano Stralcio di
Integrazione al PAI) in corrispondenza della cascina ed ex officio
sulla via Pietro Cossa.
In sede di Conferenza sono stati richiesti dalla Città
approfondimenti circa le controdeduzioni esposte dalla Regione
con riguardo all'ubicazione in fascia C del Castello di Lucento
e all'esclusione dalla fascia inondabile retrostante la fascia
B di progetto del nuovo polo universitario previsto nell'area
ex Italgas (sponda destra) il cui progetto è in fase avanzata
di approvazione.
In risposta alle richieste di chiarimento, la Regione ha richiamato
la norma cautelare che consente ai Comuni di rilasciare permessi
a costruire previa documentata valutazione sulla compatibilità
dell'intervento con le condizioni di dissesto precisando che non
si tratta, pertanto, di una norma limitante l'attività
edificatoria.
La Regione ha, inoltre, confermato l'ubicazione in fascia C del
Castello di Lucento precisando che per tale fascia valgono le
norme riportate nello strumento urbanistico.
Le sopracitate controdeduzioni regionali alle osservazioni formulate
dalla Città, di cui il presente provvedimento prende atto,
sono state, infine, pubblicate sul BUR del 27 aprile 2007.
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti
Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale,
fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella
competenza dei Consigli Comunali;
Visto il P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale
n. 3-45091 del 21 aprile 1995;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo
Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si
richiamano:
1) di prendere atto delle osservazioni della Città al "Progetto
di variante del piano stralcio per l'assetto idrogeologico - Variante
delle fasce fluviali del fiume Dora Riparia" e delle relative
controdeduzioni regionali, come meglio esplicitato in narrativa.
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità
contabile in quanto il presente atto non comporta effetti diretti
o indiretti sul bilancio;
2) di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto
voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente
eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4°comma, del Testo Unico
approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.