Consiglio Comunale


2006 06893/002

CITTÀ DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 9 ottobre 2006

OGGETTO: CITTÀ ITALIANE D'ARTE E CULTURA.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

PRESO ATTO CHE

- la nostra Città aderisce all'Associazione CIDAC (Città Italiane d'Arte e Cultura), che riunisce 40 capoluoghi di provincia particolarmente ricchi di beni e di attività culturali;
- in tempi recenti, all'interno dell'Associazione, si è aperto un approfondito confronto sul rapporto tra cultura e sviluppo socio-economico dal quale è emersa l'opportunità che non solo gli Amministratori che partecipano alle attività dell'Associazione ma anche i Consigli Comunali di appartenenza si pronuncino in modo esplicito sul senso, sulla portata e sull'attualità di questo rapporto, impegnandosi a sostenere progetti e programmi di sviluppo locale che, facendo leva sulle risorse culturali, contribuiscano a rendere le città più vivibili e più competitive;

CONSIDERATO CHE

- è sorprendente che proprio nel Paese con il paesaggio considerato tra i più belli del mondo, che possiede il patrimonio culturale più diffuso e stratificato dell'umanità, nel quale permane una capacità unica di produrre bellezza e qualità, si stenti a capire che l'insieme di queste componenti - la terza conseguente alle prime due - costituiscono un'assoluta priorità per il nostro Paese;
- la cosiddetta qualità di luogo, intreccio indissolubile tra paesaggio naturale, creazione artistica, capacità e gusto per il "fare bene" e il "fare bello", si dovrebbe ritrovare al primo posto tra le priorità strategiche delle politiche nazionali e locali: e questo non solo perché sarebbe cosa logica e intelligente in sé ma anche perché la qualità italiana è la più richiesta dai mercati internazionali, a cominciare da quelli di più recente costituzione. Con questi ultimi, in particolare, mentre la competizione nella produzione di merci a basso costo è perduta in partenza, per i prodotti di qualità invece la partita vede l'Italia nettamente favorita;
- positivamente il fatto che nel Governo Italiano le deleghe alla Cultura, al Turismo e al Made in Italy siano concentrate in un unico dicastero affidato ad un Vicepresidente del Consiglio dei Ministri;
- urge ora un modo nuovo di programmare politiche di sviluppo con una rapida sperimentazione in quei laboratori naturali che sono le città italiane e in particolare le città d'arte e cultura, cuore strategico del nostro Paese;
- possono servire da esempio esperienze realizzate in città del mondo molto meno dotate delle nostre di ricchezze paesaggistiche e culturali e aventi l'impellente necessità di uscire dalle crisi profonde provocate dai rapidi processi di deindustrializzazione. Alcune tra queste città sono diventate luoghi di costruzione di una nuova economia grazie ad un circuito virtuoso tra università, ricerca, innovazione, cultura, spettacolo, turismo. E le nuove industrie, con forte contenuto di ricerca e studio, si insediano proprio laddove si sono verificati fenomeni di questo tipo. Quelle città hanno saputo individuare modalità per rispondere al mutamento determinato dai processi di globalizzazione, disegnando attorno a due capisaldi apparentemente antitetici - produttività e creatività - una progettualità altamente articolata e a lunga scadenza che ha consolidato in loro quella qualità del luogo di cui si è parlato;
- anche se con minore vigore, alcune città italiane hanno avviato simili processi di riconversione. In molti casi sul patrimonio culturale sono state investite notevoli risorse (destinate al restauro ed alla valorizzazione e ad una intelligente promozione di eventi e mostre) rafforzandone l'identità. Questo ha prodotto un costante sviluppo del turismo culturale che cresce ormai a ritmi sostenuti da alcuni anni e, più in generale, ha generato nuove attività produttive, nuovi posti di lavoro, una più feconda relazione con l'università e la ricerca. Allo stesso tempo molte aziende, che operano con successo sul mercato internazionale, hanno potuto e voluto evidenziare il loro legame con la storia, la cultura, lo stile di vita delle città in cui sono cresciute, perché hanno avvertito che esplicitare questo rapporto nella comunicazione e nella pubblicità rafforza le loro capacità competitive;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta a:
- valorizzare sempre più il patrimonio culturale della nostra Città e a programmare un turismo di qualità libero, quanto più possibile, da quei vincoli e controlli che spesso determinano lentezze e lungaggini superflue;

RIVOLGE UN APPELLO AL PARLAMENTO ED AL GOVERNO

affinché sostengano, attraverso adeguati strumenti normativi e congrue risorse economiche, le politiche di valorizzazione del patrimonio culturale del nostro Paese."