Consiglio Comunale

2006 02168/002

C I T T À D I T O R I N O

MOZIONE N. 18

Approvata dal Consiglio Comunale in data 3 aprile 2006

OGGETTO: BOZZA DI PROPOSTA DI PSSR E RUOLO DELLA CITTA': "IL MODELLO TORINO".

"Il Consiglio Comunale di Torino,

CONSIDERANDO

che le strategie di promozione della salute possono sviluppare e cambiare gli stili di vita e avere un impatto sulle condizioni sociali, economiche e ambientali che determinano la salute e che quindi, è necessario perseguire il superamento delle differenze che impediscono di mantenere e promuovere la propria salute rendendo le persone particolarmente vulnerabili agli eventi e alle condizioni di rischio di tutti i giorni;

TENENDO CONTO CHE

- il 16 e il 17 gennaio 2006 si è svolta la II Conferenza sulla Salute a Torino e che a tale evento hanno partecipato centinaia di persone (cittadini, operatori, amministratori, rappresentanti di OO.SS., di associazioni professionali e di cittadini) con un lavoro interattivo e utilizzando le modalità di progettazione partecipata già sperimentata nella nostra città, ad esempio con i piani di zona, dando vita ad una forma di consultazione capillare sui temi della salute e sulla stessa bozza di proposta di PSSR;
- la relazione sullo stato di salute della popolazione, presentata durante tale Conferenza, suggerisce tre priorità:
1) ridurre lo svantaggio attraverso politiche di sviluppo abitative e per la famiglia;
2) l'individuazione della sanità come soggetto di sviluppo e la necessità di potenziare i LEA;
3) lo sviluppo della ricerca per colmare le lacune conoscitive, in particolare sull’invecchiamento e sull’immigrazione;

RICONOSCENDO

che il modello di cura della nostra città è basato su alcune peculiarità:
- presenza organizzata a rete, aperta al territorio e trasversale;
- presa in carico e continuità assistenziale;
- valorizzazione di esperienze innovative quali l’osservatorio cittadino per la salute della donna e l’istituendo osservatorio cittadino per la salute;

RITENENDO

che sia utile sviluppare un approccio sistematico e partecipato alla salute per tutte le politiche attraverso il progetto Città Sane, i PEPS (piani e profili di salute) a tutti i livelli istituzionali, il Piano Regolatore Sociale, il bilancio di genere;

EVIDENZIANDO CHE

- il ruolo dell’organismo di coordinamento cittadino è fondamentale per esercitare la sintesi tra i diversi soggetti istituzionali e rappresentativi e per coordinare le decisioni e le azioni in campo sanitario della città; tale organismo deve quindi essere riconosciuto e previsto nel PSSR;
- alla eventuale ASL unica a livello cittadino si deve arrivare con gradualità e coordinamento basandosi sulla riorganizzazione funzionale e strutturale di tutti i servizi delle ASL e delle ASO che insistono sulla città;
- alcune carenze strutturali evidenziano la necessità di ammodernamento del patrimonio immobiliare dei presidi sanitari e di una valutazione delle tecnologie sanitarie nell'ottica dello health care technology assessment, ovvero di una loro sistematica verifica di efficacia, al fine di "proteggere" il pubblico dalle pressioni dell'offerta ed eliminare quell'asimmetria informativa tra medici e pazienti, che è favorita da un sistema privo di garanzie;
- la distribuzione dei posti letto è asimmetrica sul territorio cittadino;
- va considerata la presenza di molteplici attori nei percorsi di coinvolgimento e condivisione anche in relazione a quanto previsto dal Piano Strategico dell’area metropolitana;

RITENENDO INOLTRE

la città della salute un’opportunità per il riordino del sistema e dell’assetto di cura previsto con il PSSR e per la promozione di un sistema di ricerca e di formazione di alto livello nel panorama nazionale sviluppato nel campo sanitario e per la promozione della salute. Su queste basi il progetto di città della salute non rappresenta solo la costruzione di un nuovo ospedale ma anche:
- il luogo della integrazione della cura con la formazione, la ricerca e le aziende che la applicano in funzione non solo della qualificazione del servizio, ma anche di sostegno e contributo allo sviluppo economico;
- uno stimolo per le politiche di promozione della salute;
- la possibilità di favorire l’innovazione di modelli organizzativi e funzioni professionali;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta a:
- trasmettere ufficialmente alla Regione gli atti dei lavori della II Conferenza sulla Salute a Torino quale percorso di consultazione e programmazione partecipata;
- sostenere il ruolo e le funzioni dell’Organismo di Coordinamento Cittadino rafforzando le seguenti attività:
- sviluppo del confronto e dell’elaborazione sui temi cruciali della promozione della salute e dell’organizzazione della rete dei servizi sanitari;
- valorizzazione delle strutture recentemente rinnovate e definizione del Piano di Manutenzione per i presidi o le parti di questi da ristrutturare;
- sviluppo dello health care technology assessment (o valutazione delle tecnologie sanitarie in termini di reale efficacia), al fine di meglio identificare i bisogni e le priorità sanitarie nella popolazione;
- sviluppo in modo intersettoriale e interistituzionale delle politiche per la promozione della salute;
- sviluppo e verifica dell’applicazione della metodologia e del raggiungimento degli obiettivi del Progetto Città Sane, in particolare per ciò che riguarda l’adesione al Sub-network "Invecchiamento sano";
- facilitazione delle attività e delle interazioni fra ASL, Distretti e Circoscrizioni per una migliore integrazione socio-sanitaria, soprattutto per quanto riguarda la medicina di territorio, le cure primarie e la medicina di iniziativa coerentemente con le politiche di assistenza territoriale e domiciliare messe in atto dalla città;
- mantenere attraverso la definizione di un’area territoriale coincidente con la città, l’integrità e il coordinamento funzionale sovrastrutturale e sovra aziendale, tenendo conto che la Città di Torino è suddivisa in 10 Distretti coincidenti con le Circoscrizioni e quindi, fermo restando le peculiarità locali e il decentramento, è utile mantenere un livello intermedio di programmazione tra quello locale del distretto e quello regionale;
- rinforzare il modello assistenziale già presente nella nostra città su diversi livelli:
- CULTURALE, equilibrando e contemperando tra loro gli aspetti relativi alla cura della patologia con il prendersi cura della persona (contemperare CURE con CARE);
- STRUTTURALE, con la modernizzazione dei luoghi di cura sia territoriali che ospedalieri;
- STRATEGICO, utilizzando, attraverso la rete, Città Sane;
-   definire un piano razionale di riorganizzazione dell’intera rete dei servizi e di redistribuzione dei posti letto differenziando le funzioni degli ospedali delle ASO e delle ASL, partendo dai bisogni di salute dei cittadini e verificando l’adeguatezza della rete dei trasporti;
-   a sostenere il ruolo dei presidi convenzionati inseriti nella rete pubblica che grazie alle particolari complessità delle prestazioni offerte nonché alla presenza del pronto soccorso, offrono un contributo indispensabile al mantenimento ed al miglioramento dei livelli di servizio erogati."