Divisione Gioventu' e Cooperazione Internazionale
Settore Cooperazione Internazionale e Pace

n. ord. 142
2005 06812/113

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 26 SETTEMBRE 2005

(proposta dalla G.C. 1 settembre 2005)

OGGETTO: APPROVAZIONE: "DICHIARAZIONE A SOSTEGNO DELLA TREGUA OLIMPICA".

   Proposta del Sindaco Chiamparino
   e del Vicesindaco Calgaro.

   La Città di Torino, confidando di rendere i XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 un momento di pace per tutto il pianeta, grazie anche alla partecipazione di importanti figure del mondo della cultura e dei rappresentanti delle maggiori religioni, intende rilanciare l’ideale della Tregua olimpica che, partendo da un Evento organizzato a Torino, possa poi essere simbolicamente diffuso in altre città simbolo: Gerusalemme, Sarajevo.

   La tradizione della Tregua Olimpica o "Ekekeiria" risale ai Giochi olimpici del IX secolo A.C.; essa prevedeva che, durante il periodo dei Giochi, atleti e cittadini delle varie poleis potessero viaggiare liberamente attraverso la Grecia per partecipare o assistere alle Olimpiadi protetti dall’annuncio della Tregua. Per ciò che concerne le Olimpiadi contemporanee, la prima iniziativa fu lanciata nel 1992 dal Comitato Olimpico Internazionale e immediatamente condivisa con le Nazioni Unite. Dal 1993 l’Assemblea Generale dell’ONU ha espresso ripetutamente il suo supporto alla Tregua un anno prima di ogni edizione delle Olimpiadi con una risoluzione ad hoc, mediante la quale le Nazioni Unite invitano gli Stati membri ad osservare la Tregua e riconoscerne solennemente l’importanza.

   La Tregua Olimpica infatti, sorta di trasfigurazione del conflitto, che da armato diventava agonistico e sportivo, almeno per un periodo limitato di tempo si presta bene per interpretare il senso di una cultura della pace e della cooperazione tra i popoli.

   Per questa ragione la Città, da sempre sensibile ai temi della solidarietà con le città e i popoli meno fortunati del mondo e oramai forte di un’esperienza pilota nel campo della cooperazione decentrata, ha proposto al Comitato Organizzativo dei Giochi e alla Fondazione per la Tregua Olimpica un itinerario culturale che vuole lanciare un duplice messaggio:
-   se è vero che oggi la guerra non è più una guerra combattuta ma una guerra diffusa (chiunque è in grado di iniziarla non solo gli Stati), è anche vero che sono sempre più i soggetti in grado di fare la pace e di determinarla. Per questa ragione si sceglie di far sostenere l’appello alla tregua, che sarà sottoscritta dai rappresentanti degli Stati nell'Assemblea dell’ONU, da alcuni tra i soggetti più significativi in grado di determinare la pace: capi religiosi, uomini di cultura, Sindaci del Nord e Sud del mondo, premi Nobel per la pace, giovani;
-   ogni forma di pace per essere tale deve avere un contenuto preciso: per la Città di Torino il nome della Pace coincide con la cultura della solidarietà tra i popoli e i cittadini della terra che passa attraverso i processi di dialogo tra città e istituzioni del mondo, le politiche di cooperazione internazionale decentrata allo sviluppo e l’apertura di spazi di dialogo e confronto tra le giovani generazioni;
-   la pace è un’aspirazione e un desiderio raggiungibile nel lungo periodo e attraverso attività molteplici, consapevoli e ripetute nel tempo; anche se una tregua è un obiettivo meno significativo, la Città ritenendo che più tregue sono tappe concrete verso l’obiettivo finale, sceglie di valorizzare anche il momento stesso della tregua come obiettivo possibile e tempo opportuno per favorire la distensione, il confronto e il dialogo.

   Per queste ragioni la Municipalità ha già proposto in seno al Comitato Organizzatore della Tregua Olimpica iniziative di largo respiro che lanceranno il messaggio della tregua al fine di promuovere un movimento di opinione autorevole e diffuso al punto tale che le Nazioni Unite deliberino la risoluzione di sospensione delle guerre durante il periodo olimpico; le proposte della Città sono state favorevolmente accolte dalla Fondazione per la Tregua Olimpica e dal Cio che ne hanno già apprezzato l’elevata valenza e spessore politico.

   Con deliberazione approvata il 21 giugno 2005 (mecc. 2005 04956/113) la Giunta approvava le seguenti iniziative:

TORINO 18-25 SETTEMBRE 2005. TORINO CITTÀ INTERNAZIONALE, INTERCULTURALE E SOLIDALE. TORINO CITTÀ PER I GIOVANI.

   I Sindaci delle reti internazionali di Enti Locali e delle Città dei PVS gemellate con Torino sottoscrivono l’appello per la Tregua Olimpica. In occasione dei giorni di riflessione, di scambi e di festa, sarà riservato un apposito momento alla sottoscrizione dell’appello della tregua da parte dei Sindaci delle città dei PVS presenti e dei Sindaci aderenti alle reti internazionali di cui Torino fa parte, oltre i Sindaci piemontesi e i Sindaci dei comuni italiani, dei comuni capoluoghi di provincia nonché delle autorità nazionali e internazionali convenute a Torino. Questo evento sarà preceduto da un dibattito sugli obiettivi del millennio promossi dall’ONU e sul ruolo che le Città possono spendere, per il tramite della cooperazione decentrata allo sviluppo, nell’annullamento del debito dei PVS.

ONE WORLD. INTERNATIONAL COOPERATION CITIES.

   Evento sulla cooperazione internazionale che prevede, nel corso di una decina di giornate, lo svolgersi di momenti seminariali e di rassegne cinematografiche e di musica alla presenza di rappresentanti provenienti dai Paesi del mondo che cooperano con la Città di Torino. Una manifestazione espositiva in Piazza Castello, dedicata alla cittadinanza, concluderà l'intero percorso.

YOUNG WORD.

   Dove il termine "Tregua" inteso come "una sospensione dell’aggressività verbale e del conflitto delle posizioni" è il principio ispiratore dell’incontro internazionale dei giovani che rappresenta un’opportunità di ascolto, incontro e riflessione sui temi della mondialità per circa 2000 giovani partecipanti (di cui i due terzi dell’area locale e un terzo del resto di Italia e dell’Europa).

TORINO SPIRITUALITÀ.

   Nella cui rassegna è ricompresso il Convegno "Le Religioni e lo Sport: Visione del corpo e prassi sportiva" promosso con il Comitato Interfedi di Torino 2006. A conclusione delle due giornate di lavoro si procederà alla cerimonia di sottoscrizione del Messaggio Olimpico Interfedi da parte dei componenti del Comitato Interfedi con accensione simbolica di una candela e lettura pubblica del messaggio.

GERUSALEMME, SETTEMBRE 2005.

   In collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Custodia di Terra Santa.

   La Tregua Olimpica è condivisa dai rappresentanti delle tre religioni monoteiste. Premiazione dei due vincitori del concorso di cortometraggi prodotti da giovani registi israeliani e palestinesi sul tema della pace e della violenza nel quadro di un progetto dell’OMS.

SARAJEVO 25-27 OTTOBRE 2005.

   In collaborazione con l’Ambasciata italiana.

   La Tregua Olimpica è condivisa dai tre Sindaci di Sarajevo, espressione delle tre diverse etnie, alla presenza di alcuni Nobel della Pace. Operazione di sminamento della parte serba e bosniaca della collina di Sarajevo. Premiazione dei due vincitori del concorso di cortometraggi prodotti da giovani registi bosniaci e serbi sul tema della pace e della violenza.

   Tra queste iniziative il meeting internazionale dei Sindaci delle Città del Sud e del Nord del mondo che si terrà a Torino il 24 Settembre ha una valenza altamente simbolica e significativa.

   La Città ritiene che questo sia un momento di alto valore civico sia a livello di relazioni internazionali che di promozione di politiche di pace.

   A tal fine si intende approvare il testo dell’Appello, già condiviso con la Fondazione per la Tregua Olimpica che ha sede a Ginevra e con il Toroc, che il Sindaco sottoscriverà anche a nome della Città e dei cittadini tutti, benché siano previsti momenti di sottoscrizione personale dell’uno e degli altri durante le giornate dell’evento in Piazza Castello.

   Per tali ragioni, in conformità con quanto espresso da:
-   l’art. 3 della Carta Olimpica per il quale "Lo scopo dell’Olimpismo è di mettere ovunque lo sport al servizio dello sviluppo armonico dell’uomo per favorire l’avvento di una società pacifica, impegnata a difendere la dignità umana. Con tale proposito, il Movimento Olimpico svolge, solo e in collaborazione con altri organismi e nell’ambito delle proprie possibilità, azioni volte a favorire la pace" e l’art. 6 "Il Movimento Olimpico ha come scopo di contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più pacifico educando la gioventù per mezzo dello sport, praticato senza discriminazioni di alcun genere e nello spirito olimpico, che esige mutua comprensione, spirito di amicizia, solidarietà…";
-   l'art. 2 lett. m) dello Statuto della Città di Torino che indirizza la Città a "contribuire alla cooperazione pacifica fra i popoli e le nazioni" nonché l'art. 3 lett. n) in conformità del quale "Nella propria azione, il Comune si conforma ai seguenti principi e criteri: le relazioni e gli scambi nazionali ed internazionali con gli altri enti locali e la partecipazione alle loro strutture associative";
-   la mozione n. 44 del Consiglio Comunale del 3 dicembre 2001 su "Cooperazione internazionale" (mecc. 2001 09070/02);
-   la mozione n. 13 del Consiglio Comunale approvata il 23 marzo 2005 (mecc. 2004 08312/002) su "Torino 2006 - OLIMPIADI DI PACE -".

   Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

   Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

   Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
   favorevole sulla regolarità tecnica;

   Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)   di condividere e approvare, per le motivazioni espresse in narrativa, che qui integralmente si richiamano, il testo della "DICHIARAZIONE A SOSTEGNO DELLA TREGUA OLIMPICA" (all. 1 - n.                   ).
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;

2)   di dichiarare attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.