Vice Direzione Generale Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali
Settore Musei

n. ord. 180
2005 06269/026

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 21 NOVEMBRE 2005
(proposta dalla G.C. 10 agosto 2005)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: ATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI PATRIMONIO CULTURALE E MUSEI. APPROVAZIONE.

   Proposta dell'Assessore Alfieri.

   L'attuale quadro normativo assegna agli Enti locali - e in modo particolare ai Comuni - funzioni e compiti assai più ampi di quelli che essi hanno tradizionalmente esercitato. L'assetto generale delle competenze della Pubblica Amministrazione, così come è stato delineato dal nuovo Titolo V della Parte II della Costituzione, è infatti caratterizzato da un esplicito e paritario pluralismo istituzionale, dalla doppia generalità di attribuzioni alle Regioni (sul piano legislativo) e ai Comuni (su quello amministrativo), dalla fine del parallelismo tra competenze legislative e amministrative, oltre che dai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza nell'allocazione delle funzioni alle diverse componenti della Repubblica.

   In questo contesto, le responsabilità dei Comuni si trovano ad essere estese, ben oltre la gestione del proprio patrimonio e dei propri istituti culturali, all'insieme delle funzioni amministrative "che riguardano la popolazione e il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, dell'assetto ed utilizzo del territorio e dello sviluppo economico, salvo quanto non sia espressamente attribuito ad altri soggetti dalla legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze", come prevede l'art. 13 del D.Lgs. 267/2000.

   Alla luce del recente D.Lgs. n. 42 del 22 gennaio 2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio", inoltre, gli Enti locali con lo Stato, le Regioni, le Province, le Città metropolitane e ogni altro ente ed istituto pubblico "hanno l'obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza" (art. 30, comma 2), concorrono con lo Stato nell'opera di catalogazione dei propri beni, e, previa intesa con gli enti proprietari, anche degli altri beni culturali presenti nel loro territorio, sulla base delle metodologie stabilite in cooperazione fra Stato e Regioni. Possono richiedere l'avvio del procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale; esercitare il diritto di prelazione qualora lo Stato rinunci all'acquisto (artt. 60-62) e richiedere al Ministero l'espropriazione di beni mobili e immobili d'interesse storico e artistico; (art. 95). Numerose competenze vengono inoltre attribuite agli Enti locali in tema di valorizzazione, nel quadro della legislazione regionale vigente e il cui coordinamento, armonizzazione e integrazione delle attività è oggetto di accordi su base regionale, tra Stato, Regione e Enti pubblici territoriali (art. 112 comma 4) al fine di definirne gli obiettivi, i tempi e le modalità d'attuazione, oltre alle modalità di gestione.

   L'attuale quadro normativo consente dunque non solo di distinguere fra proprietà e gestione dei beni, ma anche fra titolarità ed esercizio delle funzioni e di aprire inedite forme di collaborazione fra le Pubbliche Amministrazioni per una gestione integrata dei beni culturali a livello locale.

   Va inoltre considerato che l'attenzione crescente nei confronti dei musei, e la rivalutazione del museo in quanto istituto e pubblico servizio non hanno soltanto stimolato un suo maggior orientamento nei confronti del pubblico, il riconoscimento della centralità della sua funzione educativa, lo sviluppo di attività espositive e didattiche, ma hanno anche portato a riconsiderare le forme e le modalità della loro gestione: scientifica, culturale, finanziaria e organizzativa. Sulla base di queste premesse nell'anno 2002, con la costituzione della Fondazione Torino Musei, la Città ha realizzato la più rilevante distinzione fra le funzioni di indirizzo e controllo e quelle di gestione dei musei, dalla creazione del Museo civico, avvenuta nel 1863, sino ad oggi.

   Preceduta nel 1998 dalla creazione delle due Istituzioni, una per la Galleria Civica d'Arte Moderna e l'altra (non resa operativa) per il Museo Civico d'Arte Antica, la Fondazione Torino Musei è anche la prima ad essere stata realizzata in Italia.

   Questo modello di gestione dei Musei civici è fondato da un lato sul riconoscimento della piena autonomia scientifica, culturale e operativa della Fondazione e, dall'altro, sul mantenimento in capo alla Città delle funzioni di indirizzo e controllo, sulla base di un rapporto regolato dalla convenzione approvata con deliberazione n. 90 del Consiglio Comunale dell'8 luglio 2002 (mecc. 2002 03802/45), che stabilisce gli impegni fra le parti e affida alla Fondazione l'adozione degli atti che ne regolano l'organizzazione e il funzionamento.

   La profonda innovazione del ruolo della Città nei confronti del proprio patrimonio culturale e dei suoi musei ha implicazioni di carattere generale sulle sue politiche in campo museale e, più in generale, in materia di patrimonio culturale cittadino.

   Non comporta soltanto una radicale revisione degli atti che hanno sin qui regolato il funzionamento e l'organizzazione dei Musei, ma si estende alla ridefinizione dei criteri e dei princìpi che improntano le politiche della Città in materia di patrimonio culturale e di musei le quali, peraltro, hanno variamente investito l'insieme dei musei presenti nel suo territorio, estendendosi, in gradi e misure diverse nel tempo, al patrimonio storico e artistico cittadino nel suo complesso.

   Con lettera del 10 luglio 2003, inoltre, il Segretario Generale richiedeva una valutazione sui Regolamenti vigenti e sulla loro eventuale revisione in forma di Testi unici che, in materia di musei e patrimonio culturale interessavano in particolare il Regolamento n. 209 "Accesso ai musei civici e alle mostre temporanee" approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 30 gennaio 1995 (mecc. 9409649/26).

   Da un suo esame e alla luce del nuovo assetto di gestione dei musei civici si rende pertanto necessario provvedere alla sua abrogazione, adottare gli atti previsti dalla convenzione con la Fondazione Torino Musei e, più in generale, dotare la Città di norme atte a regolare l'intervento in ambito museale e di patrimonio culturale cittadino.

   La natura della materia ha suggerito, per le sue stesse caratteristiche, di adottare, più che un regolamento di carattere prescrittivo, un "atto d'indirizzo" che individuasse princìpi e criteri guida nell'intervento museale: una sorta "carta dei musei e del patrimonio culturale" che definisca gli obiettivi di qualità che la Città intende perseguire in materia di musei e beni culturali. Esso si propone al tempo stesso come riferimento per l'insieme dei musei cittadini, indipendentemente dalla titolarità della loro proprietà, così come è avvenuto - a livello nazionale - con l'approvazione dell'"Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei. (Art. 150, comma 6, D.Lgs. 112/1998)", cui, peraltro, la Città si è ispirata nella definizione della convenzione con la Fondazione Torino Musei.

   Il confronto fra la realtà europea e quella italiana, dopo aver individuato - agli inizi degli anni Novanta - come essenziale la questione dell'autonomia scientifica, culturale, finanziaria e organizzativa dei musei, quale condizione basilare per un miglioramento della loro gestione complessiva - dalla cura e gestione delle collezioni ai servizi al pubblico - ha progressivamente orientato l'attenzione degli operatori nei confronti della qualità globale del servizio museale.

   Un documento elaborato da ANCI, UPI e Coordinamento delle Regioni nel 1999 è stato assunto come base per l'elaborazione di standard museali da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e approvato con D.M. 10 maggio 2001 in forma di "Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei".

   L'Atto d'indirizzo, la cui struttura s'ispira al Codice deontologico dell'ICOM, l'International Council of Museums, propone un approccio globale alla qualità dei musei e dei loro servizi, individuando gli standard minimi di dotazione e di prestazione necessari a garantire l'esistenza e il buon funzionamento dei musei.

   L'abrogazione dell'art. 150 del D.Lgs. 112/1998, a cui sensi era stato adottato l'Atto di indirizzo, non ha investito l'Atto, in un momento in cui molte Regioni l'hanno fatto proprio e si avviano o stanno per avviarsi a basare su di esso la normativa regionale sui musei e lo stesso Ministero ha avviato la sua sperimentazione all'interno dei Poli museali. Il Codice ha tuttavia espunto il termine standard, sostituendolo con la nuova formula di "livelli di qualità della valorizzazione" che il Ministero, le Regioni e gli altri Enti pubblici territoriali "fissano", anche con il concorso delle università, curandone il periodico aggiornamento (art. 114).

   Considerato che:
-   alla creazione del Museo Civico, nel 1863, la Città di Torino ha affiancato un intervento più esteso in ambito museale, che infatti si è tradotto, in forme e gradi diversi nel tempo, in molteplici forme di sostegno e di collaborazione con i musei torinesi, i cui esiti sono peraltro rintracciabili nelle attuali, molteplici forme di partecipazione alla realtà museale cittadina (ved. all. 2 "La Città e i musei: un quadro storico") (all. 2 -               );
-   questo impegno ha portato a una presenza fortemente diramata, che - in tempi e con gradi diversi - ha finito per interessare l'insieme dei musei cittadini con poche eccezioni, limitate ad alcuni musei privati - con molti dei quali, peraltro, la Città ha stipulato convenzioni e accordi volti a sostenerne l'attività e a definire un rapporto di collaborazione stabile nel tempo - e ai musei statali, anch'essi oggetto di contributi e interventi e ultimamente - in attuazione del nuovo quadro normativo venutosi a determinare nel corso degli ultimi anni - di collaborazione e di partecipazione alla gestione, a partire dalla Fondazione del Museo Egizio, di cui - come è noto - la Città è socio fondatore;
-   la ricostruzione delle origini storiche di molte delle attuali partecipazioni della Città a musei autonomi o di altre amministrazioni consente di comprenderne meglio il significato attuale e porta un ulteriore sostegno a un indirizzo di politica culturale volto a considerare nei termini di responsabilità civica permanente l'attenzione estesa al sistema museale torinese nel suo complesso, che ha caratterizzato e caratterizza l'attività dell'Amministrazione oggi;
-   a differenza del passato questa responsabilità trova fondamento, oltre che nel ruolo che hanno avuto e hanno gli Enti locali nella tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio storico e artistico e dei musei, in un quadro normativo che lo individua in forma esplicita e positiva;
-   la Città ha continuato e continua dunque a svolgere una funzione estesa al complesso del patrimonio culturale e museale cittadino sia attraverso gli interventi che attua direttamente sul proprio patrimonio storico e museale, sia attraverso la collaborazione e la partecipazione al funzionamento e allo sviluppo dei musei e il loro sostegno finanziario e in servizi.

   Attraverso l'approvazione di un proprio Atto di indirizzo la Città si propone di dare attuazione ai criteri tecnico-scientifici e agli standard di funzionamento e di sviluppo dei musei su base locale, tenendo conto della concreta situazione dei musei cittadini, delle loro capacità e potenzialità, orientando l'azione della Città in direzione di un miglioramento della qualità dei musei e dello sviluppo di una cultura della qualità nella gestione del patrimonio e dei servizi museali.

   Esso costituisce in primo luogo un punto di riferimento per l'Amministrazione comunale, al fine di stabilire princìpi e criteri nella gestione del proprio patrimonio museale e culturale, indipendentemente dalla forma di gestione attuata, e di orientarne, a diversi gradi di prescrittività, l'azione, diretta o indiretta.

   Oltre a questo obiettivo, che si propone di normare l'attività comunale nell'ambito dei musei e dei beni culturali di sua proprietà, l'Atto di indirizzo intende porre le basi per la definizione degli impegni della Città nei confronti dei beni culturali e dei musei appartenenti ad enti di cui essa fa parte e degli standard di gestione delle collezioni e dei servizi al pubblico che si richiede loro di rispettare in ragione della partecipazione finanziaria e/o in servizi da parte della Città.

   In terzo luogo esso si caratterizza come documento rivolto all'insieme del patrimonio culturale e dei musei presenti nel territorio cittadino, come proposta di "linee guida" da attuare nella tutela e fruizione di un patrimonio il cui carattere "pubblico" costituisce in ogni caso una condizione determinata dalle finalità e dalle modalità di funzionamento di tutti i musei che, indipendentemente dalla loro proprietà e appartenenza, rispondono alla definizione dell'ICOM, che la Città prende a proprio riferimento.

   Per questa ragione i princìpi proposti, ripresi dall'"Atto d'indirizzo" nazionale, hanno carattere generale e sono declinati differentemente a seconda delle diverse tipologie di museo e di rapporto che la Città ha con essi.

   L'Atto d'indirizzo viene proposto mentre è in fase di definizione da parte della Regione Piemonte l'adozione di standard su scala regionale, nella piena convinzione che non vi sia contrasto fra atti assunti non solo a partire da un comune punto di riferimento, ma anche la cui applicazione si riferisce a realtà di diversa dimensione territoriale.

   Esso rappresenta comunque un atto assunto dalla Città nell'ambito della sua autonomia statutaria e comunque modificabile se risulterà necessaria un'armonizzazione fra le sue indicazioni e quelle previste dalla Regione Piemonte nell'esercizio della sua potestà legislativa in materia di valorizzazione dei beni culturali. Questa, peraltro, non costituisce al momento oggetto di una normativa specifica di settore, ma risulta soltanto enunciata in forma di declaratoria di funzioni nella L.R. 44/2000 di attuazione al D.Lgs. 112/1998, che conferma peraltro la competenza dei Comuni ad esercitare tutte le funzioni e i compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi ed alla promozione dello sviluppo culturale della comunità di riferimento (L.R. 44/2000 art. 127, comma 1).

   In apertura dell'Atto di indirizzo, nel Preambolo, sono richiamati gli atti a valenza pluriennale che individuano gli obiettivi a medio e lungo termine dell'Amministrazione civica in ambito museale e gli organi che ne hanno la responsabilità e gli organi e le strutture incaricate di vigilare sull'applicazione dell'Atto stesso e di dare attuazione alle sue previsioni.

   Segue un articolo dedicato alle definizioni e ai princìpi generali, desunti dalla Costituzione e dalla legislazione vigente in materia di beni culturali e musei, con particolare riferimento al D.Lgs. 42/2004, il "Codice dei beni culturali e del paesaggio".

   Successivamente l'Atto di indirizzo della Città di Torino riprende contenuti e struttura dell'"Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei" approvato con D.M. 10 maggio 2001, recependone in sintesi le indicazioni di carattere generale e le affermazioni di principio basilari, adeguandole alla realtà museale cittadina.

   L'Atto di indirizzo risulta pertanto suddiviso in otto parti o ambiti, relativi rispettivamente a:
1.   Status giuridico
2.   Assetto finanziario
3.   Strutture del museo
4.   Personale
5.   Sicurezza
6.   Gestione e cura delle collezioni
7.   Rapporti del museo con il pubblico e relativi servizi
8.   Rapporti con il territorio.

   Per ciascuno degli otto ambiti sono enunciati i princìpi basilari e gli indirizzi di carattere generale e le forme attraverso cui la Città di Torino può attuarne, promuoverne, sostenerne l'applicazione nell'ambito delle proprie competenze istituzionali.

   In tutti i casi in cui vi siano standard e atti di carattere più generale già assunti da parte della Città aventi rilevanza per i musei e i beni culturali, essi sono stati ripresi ed evidenziati dall'Atto d'indirizzo, in corrispondenza del relativo ambito.

   Sono demandate a successivi atti sia la descrizione di "linee guida" più specifiche sia le applicazioni di carattere regolamentare eventualmente previste dall'Atto stesso.

   Per la sua stessa natura, l'Atto di indirizzo della Città ha, al pari dell'Atto d'indirizzo ministeriale, validità limitata nel tempo e vengono pertanto indicate in conclusione le modalità e le forme per il suo periodico aggiornamento, previsto di norma ogni cinque anni, fatta salva la necessità di modifiche rese necessarie dalla modificazione del quadro normativo statale e/o regionale o dalla volontà dell'Amministrazione comunale.

   La deliberazione è stata trasmessa, ai sensi degli articoli, 43 e 44 del Regolamento del decentramento, alle dieci circoscrizioni cittadine con lettera del 15 settembre 2005.

   Non risultano pervenuti, alla data del 16 novembre 2005, e quindi ben oltre il termine ultimo previsto dal Regolamento del decentramento, i pareri delle Circoscrizioni 2, 5 e 10.

   Hanno espresso parere favorevole le Circoscrizioni 1, 3, 4, 6, 7, 8 e 9 (all 3-9 - nn.          ).

   Le Circoscrizioni 1, 4 e 9 hanno espresso parere condizionato all'accoglimento di osservazioni.

   La Circoscrizione 1, nel dare parere favorevole, lo ha condizionato alla verifica della tempistica di attuazione e della formazione del personale nell'ambito delle attività museali, al fine di rendere dinamica l'attività museale stessa.

   Si ritiene di accogliere la sollecitazione della Circoscrizione, condividendola. Essa non può tuttavia tradursi, a nostro parere, in un emendamento all'Atto di indirizzo, per la natura stessa dell'Atto e perché la sua attuazione non può che essere oggetto di successivi provvedimenti deliberativi, così come la realizzazione di programmi di formazione. Può tuttavia essere inserita, in forma di raccomandazione alla Giunta Comunale, nel dispositivo della deliberazione, con questa formulazione:
"-   invita la Giunta Comunale a dare immediata attuazione all'Atto di indirizzo, individuando la sua applicazione fra gli obiettivi del Piano economico di gestione dell'anno 2006, dando particolare priorità alla formazione del personale dei musei, al fine di rendere dinamica l'attività museale stessa".

La Circoscrizione 4 ha subordinato il proprio parere all'accoglimento delle osservazioni indicate in narrativa che tuttavia coincidono alla lettera con la motivazione alla deliberazione trasmessa. Non si ritiene pertanto di intervenire con emendamenti al testo.

   La Circoscrizione 9 ha ritenuto che fosse opportuno laddove nell'Atto si accenna a strutture decentrate dell'Amministrazione, usare direttamente il termine Circoscrizioni. In verità nell'Atto si è volutamente utilizzato il solo termine strutture per indicare gli uffici e servizi, senza distinzioni fra quelli centrali, divisionali e circoscrizionali, comprendendo nella Città di Torino anche le Circoscrizioni come parte integrante dell'Amministrazione stessa. Vi è tuttavia la possibilità di fare esplicita menzione alle Circoscrizioni al punto 10. Rapporti con il territorio, attraverso il seguente emendamento aggiuntivo.
"-   La Città di Torino promuove in particolare attraverso le sue dieci Circoscrizioni un impegno diretto alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale, sulla base di specifici progetti da esse elaborati nel quadro della loro autonoma iniziativa e/o di iniziative promosse sull'intero territorio urbano dai Settori competenti, promuovendo in essi la partecipazione dei cittadini".

   In secondo luogo la Circoscrizione ritiene opportuna l'inserzione dell'Ecomuseo tra gli Istituti della cultura di cui viene esplicitata la definizione al Punto 2. Definizioni e principi generali dell'Atto. Al suo interno sono state riportate esclusivamente le definizioni tratte dalla normativa di settore o generale, ma si accoglie con favore la proposta, con l'inserimento, dopo il sesto capoverso del Punto 2 dell'Atto, della definizione di ecomuseo desunta dalla LR 31/95 del Piemonte, così formulata a partire dagli articoli 1 e 2 della legge stessa.

   Per ecomuseo, ai sensi della Legge regionale del Piemonte 14 marzo 1995 n. 31, si intende un organismo che si propone di ricostruire, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita, la cultura materiale, le relazioni fra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività ed il modo in cui l'insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l'evoluzione del paesaggio al fine di assicurare:
a)   la conservazione ed il restauro di ambienti di vita tradizionali delle aree prescelte, tramandando le testimonianze della cultura materiale, ricostruendo le abitudini di vita e di lavoro delle popolazioni locali, le relazioni con l'ambiente circostante, le tradizioni religiose, culturali e ricreative, l'utilizzo delle risorse naturali, delle tecnologie, delle fonti energetiche e delle materie impiegate nelle attività produttive;
b)   la valorizzazione, nelle aree prescelte, di abitazioni o fabbricati caratteristici, di mobili e attrezzi, di strumenti di lavoro e di ogni altro oggetto utile alla ricostruzione fedele di ambienti di vita tradizionali consentendone la salvaguardia e la buona manutenzione;
c)   la ricostruzione di ambiti di vita e di lavoro tradizionali che possano produrre beni o servizi vendibili ai visitatori creando occasioni di impiego e di vendita di prodotti locali;
d)   la predisposizione di percorsi nel paesaggio e nell'ambiente tendenti a relazionare i visitatori con gli ambienti tradizionali di contorno;
e)    il coinvolgimento attivo delle comunità, delle istituzioni culturali e scolastiche e delle strutture associative locali;
f)   la promozione ed il sostegno delle attività di ricerca scientifica e didattico-educative relative alla storia ed alle tradizioni locali.

   Nell'applicazione della legge, il Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte ha proposto anche di considerare Ecomuseo "un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio", con una definizione che integra la norma ponendo l'accento sul carattere processuale e aperto che caratterizza un ecomuseo rispetto a un museo tradizionalmente inteso.

   Rispetto alla possibilità di introdurre nell'Atto, come richiesto dalla Circoscrizione, un dispositivo che consenta di evitare in futuro che si ripetano episodi come quello riguardante la "Villa Fornara", edificio di valenza storica che appare fra l'altro nelle pubblicazioni di storia locale della Circoscrizione, che è stato recentemente abbattuto, si ritiene che l'intero Atto sia finalizzato a promuovere ed estendere la tutela e che pertanto gli effetti desiderati possano derivare più che da un ulteriore dispositivo normativo dalla sua coerente e diffusa applicazione.

   Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

   Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

   Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
   favorevole sulla regolarità tecnica;

   Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)   di approvare, per le motivazioni espresse in narrativa che qui integralmente si richiamano, l'"Atto di indirizzo in materia di patrimonio culturale e musei" allegato alla presente deliberazione e di cui fa parte integrante (all. 1 - n.                      );

2)   di procedere alla contestuale abrogazione dei Regolamenti museali indicati di seguito:
   a)   il Regolamento n. 201 approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 7 febbraio 1994 (mecc. 9311325/26) "Regolamento dei Musei e delle Mostre della Città di Torino", rettificato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 13 marzo 1997 (mecc. 9701296/26);
   b)   il Regolamento n. 209 approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 30 gennaio 1995 (mecc. 9409649/26) "Regolamento per l'accesso dei visitatori ai Musei Civici e alle mostre temporanee".
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio;

3)   invita la Giunta Comunale a dare immediata attuazione all'Atto di indirizzo, individuando la sua applicazione fra gli obiettivi del Piano Economico di gestione dell'anno 2006, dando particolare priorità alla formazione del personale dei musei, al fine di rendere dinamica l'attività museale stessa;

4)   di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4°comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.


ATTO DI INDIRIZZO IN MATERIA DI PATRIMONIO CULTURALE E MUSEI

1. Preambolo

La Città di Torino assicura e sostiene la conservazione del proprio patrimonio culturale e ne favorisce la pubblica fruizione e valorizzazione, concorrendo in questo modo, con lo Stato, la Regione Piemonte e gli altri enti pubblici territoriali a preservare la memoria della comunità nazionale e del suo territorio e a promuovere lo sviluppo della cultura.

La Città di Torino definisce gli indirizzi e gli obiettivi delle proprie politiche in materia di patrimonio culturale e musei, in attuazione dell'articolo 9 e nell'ambito delle funzioni attribuite ai Comuni dall'articolo 118 della Costituzione, così come esse sono più precisamente individuate dal D.Lgs 267/2000 e dal D.Lgs 42/2004, in attuazione delle finalità previste dall'articolo 2 e con le modalità previste dall'articolo 3 del suo Statuto.

Le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato comprendono di norma anche quelle relative al patrimonio culturale e ai musei e sono presentate dal Sindaco, sentita la Giunta, al Consiglio Comunale che partecipa alla loro definizione ed al loro adeguamento nell'ambito delle sue funzioni di organo d'indirizzo e di controllo politico-amministrativo della Città.

Documenti programmatici più dettagliati possono essere elaborati da parte della Commissione consiliare competente nell'ambito della sua attività ordinaria, avvalendosi della collaborazione dell'Assessore e dei servizi comunali interessati.

Il periodico adeguamento di tali linee è approvato dal Consiglio Comunale in occasione della Sessione programmatica e dei bilanci preventivi, attraverso l'adozione dei programmi, delle relazioni previsionali e programmatiche, dei piani finanziari, dei programmi triennali e dell'elenco annuale dei lavori pubblici, dei bilanci annuali e pluriennali.

In attuazione della relazione programmatica annuale, la Giunta assegna ai dirigenti obiettivi e risorse finalizzate alla sua realizzazione nell'ambito del Piano Esecutivo di Gestione, la cui struttura - per quanto possibile - tiene conto delle indicazioni del presente Atto di indirizzo e ne promuove l'attuazione.

Il presente Atto di indirizzo in materia di musei e patrimonio culturale ha l'obiettivo di promuovere la qualità dei servizi e una cultura di qualità nella loro costituzione e gestione:
-   ha carattere vincolante per le attività in materia di beni culturali e musei della Città di Torino e per i musei da essi gestiti direttamente;
-   ispira la definizione delle convenzioni e dei contratti di servizi con le associazioni e fondazioni cui sia assegnata la gestione di servizi museali e beni culturali ai sensi dell'articolo 115 del D.Lgs 42/2004;
-   orienta la definizione delle convenzioni con i musei cui la Città offre sostegno continuativo mediante la messa a disposizione di beni mobili e immobili, di servizi, personale e di risorse economiche per il loro ordinario funzionamento;
-   è preso a riferimento per l'assegnazione di contributi finalizzati allo svolgimento di attività e interventi relativi a beni culturali e musei da parte di enti e istituzioni, prioritariamente negli ambiti dell'Atto direttamente interessati dalle attività e dagli interventi oggetto di contributo.

2. Definizioni e princìpi generali

Il patrimonio culturale, ai sensi dell'articolo 2 del D.Lgs 42/2004, in seguito denominato "Codice dei beni culturali e del paesaggio" o "Codice", s'intende costituito dai beni culturali mobili e immobili, che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico e le altre cose individuate dalla legge o in base alla legge, ai sensi degli articoli 10 e 11 del Codice, e dai beni paesaggistici, costituiti dagli immobili e dalle aree indicati all'articolo 134 dello Codice stesso, costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio, e gli altri beni individuati dalla legge o in base alla legge.

Per istituti della cultura, ai sensi dell'articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, si intendono i musei, le biblioteche e gli archivi, per luoghi della cultura, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali.

Per museo, definito dal Codice "struttura permanente che acquisisce, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio", si conviene di considerare, in armonia con la definizione dell'International Council of Museums (ICOM), a cui la Città di Torino aderisce in qualità di socio istituzionale, "un'istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali dell'umanità e del suo ambiente: le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone a fini di studio, educativi e di diletto".

Per area archeologica un sito caratterizzato dalla presenza di resti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica.

Per parco archeologico, un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all'aperto.

Per complesso monumentale un insieme formato da una pluralità di fabbricati edificati anche in epoche diverse, che con il tempo hanno acquisito, come insieme, un'autonoma rilevanza artistica, storica o etnoantropologica.

Per ecomuseo, ai sensi della Legge Regionale del Piemonte 14 marzo 1995, n. 31 si intende un organismo che si propone di ricostruire, testimoniare e valorizzare la memoria storica, la vita, la cultura materiale, le relazioni fra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività ed il modo in cui l'insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l'evoluzione del paesaggio al fine di assicurare:
a)   la conservazione ed il restauro di ambienti di vita tradizionali delle aree prescelte, tramandando le testimonianze della cultura materiale, ricostruendo le abitudini di vita e di lavoro delle popolazioni locali, le relazioni con l'ambiente circostante, le tradizioni religiose, culturali e ricreative, l'utilizzo delle risorse naturali, delle tecnologie, delle fonti energetiche e delle materie impiegate nelle attività produttive;
b)   la valorizzazione, nelle aree prescelte, di abitazioni o fabbricati caratteristici, di mobili e attrezzi, di strumenti di lavoro e di ogni altro oggetto utile alla ricostruzione fedele di ambienti di vita tradizionali consentendone la salvaguardia e la buona manutenzione;
c)   la ricostruzione di ambiti di vita e di lavoro tradizionali che possano produrre beni o servizi vendibili ai visitatori creando occasioni di impiego e di vendita di prodotti locali;
d)   la predisposizione di percorsi nel paesaggio e nell'ambiente tendenti a relazionare i visitatori con gli ambienti tradizionali di contorno;
e)   il coinvolgimento attivo delle comunità, delle istituzioni culturali e scolastiche e delle strutture associative locali;
f)   la promozione ed il sostegno delle attività di ricerca scientifica e didattico-educative relative alla storia ed alle tradizioni locali.

Nell'applicazione della legge, il Laboratorio Ecomusei della Regione Piemonte ha proposto anche di considerare Ecomuseo "un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio", con una definizione che integra la norma ponendo l'accento sul carattere processuale e aperto che caratterizza un ecomuseo rispetto a un museo tradizionalmente inteso.

La tutela consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette, sulla base di un'adeguata attività conoscitiva, ad individuare i beni costituenti il patrimonio culturale e a garantirne la protezione e la conservazione per fini di pubblica fruizione. Ai sensi dell'articolo 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, la Città di Torino coopera con il Ministero, la Regione Piemonte e gli altri enti pubblici territoriali nell'esercizio delle funzioni di tutela in conformità a quanto disposto dalla legislazione vigente.

La conservazione è assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. La Città di Torino garantisce la sicurezza e la conservazione dei beni di sua appartenenza e promuove e partecipa, nel rispetto delle competenze e secondo le modalità previste dalla legislazione vigente, oltre che delle proprie disponibilità tecniche e finanziarie, all'attività di conservazione degli altri beni culturali presenti nel proprio territorio.

La Città di Torino cura la catalogazione dei beni culturali di sua appartenenza e concorre, nei limiti delle proprie disponibilità tecniche ed economiche e previe intese con gli altri beni proprietari, alla catalogazione degli altri beni presenti nel suo territorio partecipando, ai programmi di catalogazione stabiliti dal Ministero in concorso con la Regione Piemonte e gli altri enti pubblici territoriali.

La valorizzazione consiste nell'esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno degli interventi di conservazione. È attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze.

Le attività di valorizzazione consistono nella costituzione ed organizzazione stabile di risorse, strutture o reti, ovvero nella messa a disposizione di competenze tecniche o risorse finanziarie o strumentali, finalizzate all'esercizio delle funzioni e al perseguimento delle finalità individuate dal precedente comma.

La Città di Torino assicura la fruizione dei beni presenti negli istituti e nei luoghi della cultura di sua proprietà nel rispetto dei princìpi fondamentali stabiliti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e della legislazione regionale in materia di valorizzazione dei beni culturali e ambientali.

Conforma l'attività di valorizzazione ai princìpi di partecipazione, pluralità di soggetti, continuità d'esercizio, parità di trattamento, economicità e trasparenza della gestione.

Favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli e associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale e considera l'attività di valorizzazione pubblica ad iniziativa privata attività socialmente utile, riconoscendone la finalità di solidarietà sociale.

Partecipa agli accordi su base regionale e, se del caso, si attiva al fine di promuoverne la stipulazione, al fine di coordinare, armonizzare ed integrare le attività di valorizzazione con gli altri enti pubblici territoriali, la Regione Piemonte e il Ministero per i beni e le attività culturali ai sensi dell'articolo 112 del D.Lgs 42/2004.

Attua la gestione delle attività di valorizzazione dei beni culturali e dei servizi museali in forma diretta o indiretta, ai sensi del D.Lgs. 267 del 2000 e in particolare degli articoli 30, 31, 33 e 34 e dell'articolo 115 del D.Lgs. 42 del 2004.

Partecipa, nei limiti delle proprie disponibilità tecniche ed economiche, alla gestione degli altri beni e dei musei, pubblici e privati, presenti nel suo territorio.

Realizza, sostiene e promuove, nei limiti delle proprie disponibilità tecniche ed economiche, anche in concorso con le università e altri soggetti pubblici e privati e, ove possibile e opportuno, congiuntamente alla Regione Piemonte e al Ministero per i beni e le attività culturali, ricerche, studi ed altre attività conoscitive aventi per oggetto il patrimonio culturale.

Adegua gli standard definiti dal presente Atto di indirizzo, in armonia con l'"Atto di indirizzo sui criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei. (Art. 150, comma 6, D.Lgs 112/1998)" approvato con D.M. 10 maggio 2001, agli standard definiti su base regionale e ai livelli uniformi di qualità della valorizzazione fissati ai sensi dell'articolo 114 del D.Lgs 42/2004, e ne cura il periodico aggiornamento.

3. Status giuridico

Ogni museo deve essere dotato di uno statuto e/o di un regolamento scritto che, al di là dell'atto costitutivo, e in aderenza alla definizione generale di museo, individui chiaramente:

-   la sua natura di organismo permanente e senza scopo di lucro
-   la missione e le finalità del museo
-   le forme di governo e di gestione
-   l'assetto finanziario e l'ordinamento contabile
-   le norme e le dotazioni di personale
-   il patrimonio
-   i principi generali per la gestione e cura delle collezioni
-   i principi generali di erogazione dei servizi al pubblico
-   le modalità di raccolta dei dati sull'attività e la gestione del museo, a fini statistici e di programmazione
-    i compiti e le funzioni che il museo debba assumere in riferimento al contesto territoriale, nonché nell'ambito di un'eventuale organizzazione in forma associata.

L'organo di governo del museo è tenuto ad approvare e rendere pubblico un documento programmatico che, in adesione allo statuto e/o al regolamento del museo, ne individui gli obiettivi annuali e pluriennali.

Statuti e regolamenti

La progressiva adozione di statuti, regolamenti, o altri documenti di analogo valore, conformi ai requisiti previsti dal presente Atto di indirizzo costituisce per la Città di Torino un obiettivo prioritario da perseguire attraverso un processo che, nel rispettare le indicazioni cogenti di carattere legislativo e normativo:
-   dia impulso alla riflessione sulla specificità della missione di ciascun museo;
-   definisca un organico ordinamento dei musei;
-   agevoli la loro gestione, ordinaria e straordinaria;
-   sostenga il miglioramento continuo della qualità dei servizi;
-   promuova la programmazione annuale e pluriennale delle attività;
-   faciliti la formazione di reti e sistemi, tematici e territoriali;
-   incentivi la cooperazione fra musei e fra i musei e altri istituti culturali e di ricerca;
-   assicuri un più stretto rapporto fra i musei, il territorio, la comunità e la collettività;
-   favorisca la partecipazione, anche attraverso una sistematica informazione sui programmi e la periodica diffusione di rapporti pubblici sull'attività svolta.

A questo fine la Città si impegna a:
-   dotare i propri musei di statuti e/o regolamenti in conformità alle indicazioni del presente Atto di indirizzo;
-   prevederne esplicitamente l'adozione nei musei la cui gestione sia stata affidata ad istituzioni, associazioni e fondazioni sulla base di contratti di servizio;
-   promuoverne la progressiva adozione da parte di enti cui la Città partecipa o di cui costituisca un soggetto fondatore o i cui rapporti con la Città siano regolati da convenzioni di carattere generale e continuativo.

La Città si impegna inoltre:
-   ad assicurare un sostegno tecnico agli enti o istituzioni che lo richiedano;
-   ad elaborare modelli e schemi di riferimento di regolamenti e/o procedure;
-   a realizzare, in collaborazione con altri Enti pubblici e le Università momenti di formazione e aggiornamento di carattere tecnico e normativo in materia di statuti e/o regolamenti.

Procedure

I Regolamenti museali, redatti in conformità con i requisiti previsti dal presente Atto di indirizzo, sono:
-   sottoposti in via preventiva al parere della Commissione consiliare competente, nel caso di musei gestiti in forma diretta da parte della Città di Torino e adottati secondo le procedure previste dal suo Statuto;
-   adottati secondo le modalità previste dai contratti di servizio nel caso di musei la cui gestione sia affidata a fondazioni o associazioni, a norma dell'articolo 115 del D.Lgs 42/2004;
-   trasmessi per conoscenza all'Amministrazione comunale da parte dei musei convenzionati, con riserva da parte di quest'ultima di esprimere le proprie motivate osservazioni.

Esercizio dei poteri di indirizzo e controllo da parte del Consiglio Comunale

In applicazione allo Statuto della Città di Torino, la partecipazione dell'Amministrazione ad enti, associazioni, fondazioni a carattere museale sarà in particolare subordinata all'esplicita indicazione degli atti avente carattere pubblico e delle procedure atte a garantire l'esercizio dei poteri di indirizzo e controllo da parte del Consiglio Comunale, in ottemperanza a quanto previsto in particolare dall'articolo 21, comma 3 e dall'articolo 42.

4. Assetto finanziario

Le istituzioni museali debbono disporre di risorse economiche adeguate alle loro dimensioni e caratteristiche e tali da garantire il rispetto degli standard minimi stabiliti per le strutture, il personale, la sicurezza, la gestione e la cura delle collezioni, i servizi al pubblico.

Le istituzioni museali dotate di autonomia finanziaria e contabile gestiscono le risorse attraverso bilanci redatti secondo le norme vigenti.

Per una corretta politica finanziaria è auspicabile che anche i musei privi di autonomia finanziaria adottino un documento programmatico annuale accompagnato da documenti contabili strutturati secondo le principali voci di entrata e di spesa, al fine di consentire una valutazione dell'adeguatezza dell'assetto economico, la trasparenza della gestione e il confronto con altre istituzioni museali, nonché una relazione a consuntivo che, nel dare conto delle attività svolte, riporti le entrate realizzate e le spese sostenute.

Per tutti i musei è opportuno che le entrate e le spese siano ripartite nel seguente modo:

Entrate:

-   entrate proprie (biglietti d'ingresso, vendita pubblicazioni, diritti di riproduzione ecc.;
-   risorse esterne (fondi di dotazioni, trasferimenti, contributi pubblici e privati, sponsorizzazioni ecc.).

Spese:

-   funzionamento e manutenzione ordinaria, gestione amministrativa ed operativa;
-   personale;
-   gestione delle collezioni, studi e attività scientifica;
-   servizi al pubblico e attività culturali;
-   investimenti e manutenzione straordinaria;
-   collezioni:
     -   acquisizione
     -   restauri
-   immobili:
     -   restauri, ristrutturazioni, adeguamenti funzionali, sicurezza ecc.
     -   allestimenti permanenti.

La nascita di un nuovo museo va condizionata alla verifica della disponibilità di risorse finanziarie sufficienti a coprire i costi di primo impianto, all'organizzazione e alla gestione delle attività nel medio periodo. L'esito negativo di tale verifica dovrà comportare l'indicazione di soluzioni, anche provvisorie, per la conservazione e la fruizione dei beni e delle collezioni disponibili in alternativa a una loro immediata musealizzazione.

Risorse

Al fine di consentire il corretto funzionamento di un museo è indispensabile che ad esso possa essere assicurato un regolare e costante finanziamento.

La Città di Torino si impegna a partecipare, nella misura consentita dai suoi bilanci, al finanziamento della gestione delle istituzioni museali che ad essa fanno diretto o indiretto riferimento, e a incentivare il concorso di tutti i soggetti - pubblici e privati - al fine di garantire il rispetto degli standard minimi stabiliti individuati dal presente Atto d'indirizzo e meglio definiti dai regolamenti, dai contratti di servizi, dalle convenzioni.

Documenti finanziari

La Città si impegna a proporre l'adozione da parte delle istituzioni museali di documenti contabili coerenti con la struttura proposta dal presente Atto di indirizzo al fine di poter valutare l'adeguatezza del loro assetto economico, la trasparenza della gestione e disporre di strumenti di valutazione e confronto fra le istituzioni museali.

Consistenza patrimoniale

Le istituzioni museali devono predisporre programmi, anche a lungo termine, per definire o aggiornare il valore economico delle proprie collezioni.

Contributi e partecipazioni

La Città di Torino si impegna ad adottare procedure di erogazione dei propri contributi e delle proprie partecipazioni di carattere finanziario in grado di consentire agli enti beneficiari di percepirli in tempi e con modalità tali da agevolarne la gestione economica, in termini di cassa oltre che di competenza, e di stabilire una adeguata programmazione finanziaria, annuale e pluriennale.

Le procedure adottate s'ispireranno inoltre ai criteri della trasparenza e della semplificazione amministrativa, onde facilitare gli enti nella presentazione delle richieste e della rendicontazione amministrativa e contabile.

La Città si impegna a una costante opera di verifica e controllo, anche attraverso sopralluoghi tecnici, sull'utilizzo dei contributi erogati, sulla base delle disposizioni normative e regolamentari vigenti.

L'erogazione di contributi in servizi sarà di norma quantificata e contabilizzata figurativamente, al fine di determinare la spesa complessivamente sostenuta dalla Città a favore delle istituzioni museali cittadine.

Nuovi musei

La Città di Torino procede alla costituzione e/o alla partecipazione alla costituzione di nuove realtà museali sulla base di procedure istruttorie in grado di verificarne preventivamente la fattibilità, l'opportunità, la sostenibilità e la durabilità.

5. Strutture del museo

Il museo è tenuto a garantire che le sue strutture siano adeguate alle funzioni cui sono adibite, in conformità alla politica ed agli obiettivi educativi e con riferimento alle esigenze delle collezioni, del personale e del pubblico.

Queste riguardano l'esposizione, la conservazione nel tempo, la registrazione, la documentazione ed il restauro delle collezioni, nonché i servizi per il pubblico in termini di conoscenza, educazione, ricerca e studio e quelli per il personale impegnato nel mantenimento in esercizio delle strutture museali.

Le strutture devono essere adeguate (in termini sia tipologici sia dimensionali), flessibili (capaci di mutare nel tempo in relazione al mutare delle esigenze), attrezzabili (capaci di soddisfare esigenze diverse) e funzionali (efficaci nel garantire il raggiungimento degli obiettivi). Devono inoltre risultare controllabili (con prestazioni modulabili in relazione alle effettive esigenze), manutenibili (tali da poter essere mantenute efficienti nel tempo), accessibili e riconoscibili.

Le strutture devono essere conformi alle disposizioni di legge, vanno rese atte a conseguire obiettivi di qualità, prevedendo tutte le azioni pianificate e sistematiche necessarie per assicurare che i servizi forniti dalle strutture soddisfino nel tempo gli obiettivi di qualità.

Progettazione

La Città s'impegna a far sì che la progettazione di nuovi spazi museali o l'adeguamento funzionale di edifici storici a scopo museale siano realizzati in stretta collaborazione e, se possibile, sotto la direzione del direttore o del responsabile del museo, sulla base di un progetto museografico in grado di orientare gli interventi di carattere edile e impiantistico al pieno soddisfacimento degli obiettivi di qualità individuati.

Nella progettazione di nuovi spazi museali o nell'adeguamento funzionale di edifici storici a scopo museale, i valori di flessibilità, attrezzabilità, controllabilità, e manutenibilità, individuati dal DM 10 maggio 2001 saranno oggetto di specifica valutazione, nella prospettiva di assicurare efficienza, efficacia ed economicità nella gestione.

La progettazione sarà inoltre tenuta a garantire che le strutture siano adeguate alle esigenze delle collezioni, del personale e del pubblico, assicurando in particolare che esse rispondano agli obiettivi di sviluppo di medio e lungo termine del museo.

Manutenzione

La Città di Torino si impegna a far sì che la manutenzione ordinaria delle strutture di sua proprietà, a chiunque affidate o concesse, sia oggetto di specifica programmazione, affidata a un responsabile qualificato che ne realizzi e verifichi periodicamente l'attuazione, in ottemperanza alle disposizioni di legge e con l'obiettivo di assicurare la sicurezza delle persone e delle cose, la conservazione nel tempo delle strutture e una piena e funzionale agibilità degli spazi, anche al fine di evitare aggravi dei costi di manutenzione straordinaria.

Costituisce obiettivo di qualità la predisposizione di liste di controllo delle strutture, approvate dal direttore o dal responsabile delle collezioni e delle attività con periodica verifica sul loro costante utilizzo e sui dati emergenti.

Pianificazione degli interventi

Periodiche verifiche devono essere disposte dal direttore del museo o dal responsabile delle collezioni e delle attività sulle condizioni delle strutture, sulla loro conformità alle disposizioni di legge e la loro adeguatezza alla politica ed agli obiettivi educativi del museo e con riferimento alle esigenze delle collezioni, del personale e del pubblico, pianificando con anticipo gli eventuali interventi necessari.

Procedure

L'insieme di queste previsioni, costituiscono, nei casi di gestione diretta dei servizi museali, oggetto di disposizioni scritte, sotto la responsabilità dei dirigenti preposti. Nel caso di concessioni a qualsiasi titolo di beni culturali ed edifici di proprietà comunale con destinazione museale, saranno incluse e dettagliate negli atti di concessione e/o nei contratti di servizio.

Impegni della Città di Torino

A questo fine la Città si impegna a:
-   adottare disposizioni tecniche in conformità alle indicazioni del presente Atto di indirizzo;
-   prevederne esplicitamente l'adozione nei musei la cui gestione sia stata affidata ad istituzioni, associazioni e fondazioni sulla base di contratti di servizio;
-   promuoverne la progressiva adozione da parte di enti cui la Città partecipa o di cui costituisca un soggetto fondatore o i cui rapporti con la Città siano regolati da convenzioni di carattere generale e continuativo.

La Città si impegna inoltre:
-   ad assicurare un sostegno tecnico a quegli enti o istituzioni che lo richiedano;
-   ad elaborare modelli e schemi di riferimento di disposizioni tecniche;
-   a realizzare, in collaborazione con altri enti pubblici e le Università momenti di formazione e aggiornamento di carattere tecnico e normativo in materia di strutture museali.

6. Personale

Ogni museo per realizzare le missioni che gli sono proprie deve essere continuativamente dotato di personale in quantità sufficiente e con adeguata qualificazione in relazione:
-   alle sue dimensioni;
-   alle caratteristiche delle collezioni;
-   alle responsabilità e funzioni del museo stesso, anche in rapporto con le altre istituzioni del territorio;
-   all'esigenza di garantire continuità e stabilità ai servizi.

Al fine di garantire omogenei livelli qualitativi delle prestazioni, a prescindere dalla proprietà e dalla forma di gestione, e di consentire un'eventuale mobilità del personale tra strutture pubbliche statali, regionali, locali, i profili professionali essenziali, i requisiti di accesso, le modalità di selezione e di inquadramento del personale museale devono essere esplicitamente definiti da parte del museo e/o dell'amministrazione responsabile.

La responsabilità delle collezioni e dell'attività di ogni struttura museale deve essere comunque affidata in forma singola o associata a una figura qualificata e specializzata di comprovata esperienza.

Personale

La dotazione di risorse umane in quantità sufficiente e con adeguata qualificazione costituisce una condizione essenziale affinché ogni museo possa svolgere nel modo più adeguato la propria missione e le attività a cui deputato.

Per tale ragione la Città di Torino dota i propri musei di personale qualificato per le esigenze cui è preposto, in numero sufficiente ad assicurare i servizi e le attività previste, ne cura la formazione e l'aggiornamento; e promuove una cultura di gestione dei musei che valorizzi il ruolo primario delle risorse umane nel loro funzionamento e sviluppo.

Direzione

La funzione di direzione dei musei deve essere assicurata da figure dotate di una specifica competenza nell'ambito o negli ambiti di specializzazione del museo; di comprovata esperienza professionale al loro interno o all'interno di enti e strutture affini per tipologia e/o materia.

La funzione di direzione implica una responsabilità di carattere generale nella gestione ordinaria e straordinaria del museo.

Nel caso specifico di musei di piccole o ridotte dimensioni la responsabilità delle collezioni e delle attività può essere affidata a un'unica figura per l'insieme delle unità museali associate, salvo prevedere ruoli di presidio tecnico, scientifico e amministrativo per ciascuna sede e/o unità direttamente dipendenti dal direttore della rete o del sistema.

Profili

La Città di Torino individua i profili del personale addetto ai musei non riconducibile alle declaratorie di carattere generale dell'Amministrazione e adegua tali profili alle norme emanate in sede regionale e/o nazionale, integrandole sulla base delle specifiche esigenze dei propri musei; promuove l'adeguamento dei profili del personale dei musei di cui ha responsabilità o con essa convenzionati a quelli adottati dall'Amministrazione.

In particolare la Città di Torino considera essenziali quei profili di cui un museo, in forma singola o associata, deve comunque essere dotato per assicurare le proprie funzioni istituzionali. Tali profili corrispondono, oltre al direttore, al: responsabile della cura e conservazione delle collezioni (conservatore); responsabile dei servizi educativi (educatore del museo e del territorio); responsabile tecnico e della sicurezza (tecnico della sicurezza); responsabile amministrativo; addetto all'accoglienza e sorveglianza (custode).

Lo svolgimento di tali funzioni deve essere assicurato da personale dotato dei necessari requisiti formativi e professionali. A un singolo addetto, nel caso di musei di modeste dimensioni, possono essere assegnate più funzioni, nel caso esso sia in possesso dei requisiti necessari a svolgerle.

Impegni della Città di Torino

La Città di Torino, inoltre:
-   vigila sull'osservanza delle norme e dei criteri generali individuati a livello nazionale, con particolare riferimento alle procedure di reclutamento e selezione delle figure professionali impiegate all'interno dei propri musei e dei musei affidati in gestione ad associazioni e fondazioni sulla base di un contratto di servizio;
-   assicura ai propri musei, nella misura massima possibile, gli strumenti economici e strutturali idonei per consentire un'efficiente organizzazione delle risorse umane e per rendere pienamente efficace l'attività del museo e del sistema di cui fa parte;
-   promuove, all'interno delle convenzioni con musei ed enti a finalità museale, il rispetto delle norme e dei criteri generali individuati a livello nazionale, con particolare riferimento alle procedure di reclutamento e selezione delle figure professionali impiegate;
-   contribuisce, nella misura consentita dalle proprie risorse, ad assicurare gli strumenti economici e strutturali idonei per consentire un'efficiente ed efficace organizzazione delle risorse umane nei musei convenzionati.

7. Sicurezza

Il museo deve garantire la sicurezza ambientale, la sicurezza strutturale, la sicurezza nell'uso, la sicurezza anticrimine e la sicurezza in caso di incendio, considerando i problemi della sicurezza in modo mirato ed integrato.

Il museo deve tendere a:
-    mitigare le azioni che l'ecosistema territoriale può provocare, attraverso interventi di analisi, monitoraggio e bonifica
-   tutelare, conservare e consolidare il contenitore delle collezioni nei confronti delle suddette azioni
-   tutelare e conservare le sue collezioni, anche in condizioni di emergenza
-   garantire la sicurezza del personale e dei visitatori, anche in condizioni di emergenza
-   garantire la sicurezza dei soccorritori in condizioni di emergenza.

Il museo è tenuto ad assicurare che le strutture siano conformi alle disposizioni di legge, ad attuare interventi finalizzati a rendere le strutture atte a soddisfare i requisiti essenziali ed a prevedere tutte le misure preventive, di protezione attiva e passiva e organizzative per garantire il mantenimento nel tempo delle condizioni di sicurezza.

A questo scopo ogni museo è tenuto ad effettuare un'analisi dei rischi atta a commisurare la strategia di sicurezza alla specifica realtà, anche attraverso il ricorso a misure di sicurezza equivalenti.

Cultura della sicurezza

La Città di Torino considera lo sviluppo di una cultura della sicurezza e la sua diffusione all'interno di tutto il personale una condizione fondamentale affinché i rischi alle persone, alle collezioni e alle strutture possano essere adeguatamente eliminati o comunque ridotti nella misura massima possibile.

La Città di Torino considera inoltre la realizzazione dell'analisi dei rischi individuata dall'Atto di indirizzo ministeriale la necessaria premessa e uno standard minimo da applicare nei propri musei e di cui promuovere la realizzazione nei musei di sua proprietà, qualunque ne sia la gestione, e da estendere gradualmente a tutti i musei convenzionati.

Adeguamento e manutenzione delle strutture, degli impianti e dei sistemi di sicurezza

La Città di Torino adegua le proprie strutture e promuove l'adeguamento delle strutture affidate in concessione o date in uso a terzi alle norme vigenti in materia di sicurezza delle persone e delle cose, dotandole degli impianti e dei sistemi adeguati allo scopo.

Cura e promuove la cura delle strutture, degli impianti e dei sistemi nell'ambito della manutenzione ordinaria allo scopo di garantire nel tempo l'efficienza e l'efficacia, vigilando affinché l'attività di verifica e di controllo sia svolta in via permanente e in forme adeguate.

Formazione e addestramento del personale

Al di là dell'idoneità delle strutture, degli impianti e dei sistemi, l'intervento umano costituisce un fattore determinante per la sicurezza e pertanto la formazione e l'addestramento del personale, l'adozione di misure di prevenzione e la predisposizione di piani e programmi per le emergenze risultano altrettanto fondamentali degli interventi di carattere strutturale.

Per questo la Città di Torino si impegna a fornire ai propri addetti museali, qualunque sia la loro mansione specifica, un'adeguata formazione, a curarne l'addestramento, a predisporre misure adeguate per la prevenzione e in caso di emergenza.

La Città di Torino inoltre promuove e sostiene, in collaborazione con tutti gli enti e le istituzioni interessate, momenti comuni di formazione del personale e di verifica e implementazione delle misure di sicurezza all'interno dei musei.

Impegni della Città di Torino

A questo fine la Città si impegna a:
-   adottare disposizioni tecniche in conformità alle indicazioni del presente Atto di indirizzo;
-   prevederne esplicitamente l'adozione nei musei la cui gestione sia stata affidata ad istituzioni, associazioni e fondazioni sulla base di contratti di servizio;
-   promuoverne la progressiva adozione da parte di enti cui la Città partecipa o di cui costituisca un soggetto fondatore o i cui rapporti con la Città siano regolati da convenzioni di carattere generale e continuativo.

La Città si impegna inoltre:
-   ad assicurare un sostegno tecnico a quegli enti o istituzioni che lo richiedano;
-   ad elaborare modelli e schemi di riferimento di disposizioni tecniche;
-   a realizzare, in collaborazione con altri enti pubblici e le Università momenti di formazione e aggiornamento di carattere tecnico e normativo in materia di strutture museali.

8. Gestione e cura delle collezioni

La gestione e cura delle collezioni, che rappresentano l'elemento costitutivo e la ragion d'essere di ogni museo, costituiscono per questo un compito di primaria importanza al fine di garantirne:
-   l'incremento, se questo è previsto dalla sua missione, in base a linee d'indirizzo e con modalità definite dall'ente di governo del museo, nel rispetto della normativa vigente;
-   l'inalienabilità, salvo casi eccezionali, previsti dalla legislazione vigente e secondo procedure particolari;
-   la conservazione, la gestione e la cura, assicurando loro un'adeguata collocazione in spazi sufficienti, idonei e sicuri; dotandosi di personale qualificato e sufficiente in relazione alle dimensioni e alla tipologie di beni conservati; preservandone l'integrità, mediante definite misure di prevenzione dai rischi a cui esse possono trovarsi sottoposte e adeguate modalità di intervento in casi di emergenza; curando in via permanente l'inventariazione, la catalogazione e la documentazione dei beni; promuovendone la conoscenza, l'ordinamento, l'interpretazione sviluppando, a partire dalle collezioni e dalla missione e dal mandato del museo, lo studio e la ricerca;
-   la piena accessibilità, fisica e intellettuale,- soprattutto attraverso la loro pubblica esposizione, in via permanente o temporanea, ma anche assicurando la consultazione dei beni non esposti, e la comunicazione delle collezioni e delle conoscenze con i mezzi più opportuni.

Incremento delle collezioni

Le linee della politica d'incremento delle collezioni di ogni museo sono adottate e rese pubbliche. Esse vengono periodicamente rivedute e aggiornate.

Gli oggetti devono essere acquisiti coerentemente con le linee stabilite e deve essere sempre documentata la loro legittima provenienza.

Va evitato di acquisire opere che non sia in grado di conservare ed esporre in maniera adeguata o di legittimo interesse di altri musei, senza informarli preventivamente.

Norme particolari devono essere adottate nel rispetto della normativa vigente e degli accordi e codici di comportamento internazionali, per effettuare campagne di scavo e per la raccolta di esemplari e specimen naturali.

Inalienabilità

L'alienazione o la cessione delle collezioni è esclusa in via generale ed esplicitamente richiamata all'interno dello statuto o dei regolamenti dei musei della Città di Torino.

Nei casi in cui sia giuridicamente possibile o si renda necessaria per motivi di ordine eccezionale, l'alienazione e/o cessione di opere del museo deve essere stabilita sulla base di rigorose procedure che assicurino la piena legittimità della scelta attuale, ne confermino la necessità e l'opportunità e attraverso modalità atte a garantirne la trasparenza e la pubblicità.

Permute e scambi fra musei possono essere attuati sulla base di definiti protocolli, in conformità con la normativa vigente attuati sulla base di motivazioni che ne assicurino la legittimità e l'opportunità.

Conservazione e restauro

Le collezioni devono essere affidate alla cura di un conservatore, responsabile della loro conservazione, manutenzione, restauro e catalogazione.

I metodi e le condizioni di conservazione delle collezioni sono oggetto di documenti e procedure scritte, adottate in conformità con la normativa vigente, e di una organica programmazione delle attività, su base annuale e pluriennale. Documenti e procedure vengono periodicamente aggiornati sotto la diretta responsabilità del direttore o del conservatore del museo al fine di integrare le misure di prevenzione generale.

Le procedure di restauro sono adottate in conformità con la normativa vigente e attuate sulla base di documenti di indirizzo che indichino i criteri, le priorità e le modalità di scelta da seguire in via generale. Specifici strumenti sono individuati al fine di fornire elementi di valutazione dell'attività di conservazione delle collezioni.

Monitoraggio e controllo delle condizioni ambientali

La cura delle collezioni deve fondarsi su un'idonea politica di prevenzione, assicurando - considerate la specifica natura e le caratteristiche delle collezioni - adeguate condizioni ambientali, una costante ed efficace manutenzione dei locali, specifiche misure di protezione dai rischi, una regolare verifica dei loro standard di conservazione, tempestivi interventi atti ad assicurarne l'integrità, idonee misure di sicurezza tanto degli oggetti o delle opere esposte quanto di quelle conservate nei depositi.

La responsabilità della cura delle collezioni è affidata a personale specializzato ed esperto, che deve provvedere anche a individuare le misure ambientali e le dotazioni strumentali necessarie a garantire e rendere efficace la sicurezza e integrità delle opere e degli oggetti conservati dal museo.

Registrazione e documentazione

La gestione e cura delle collezioni devono fondarsi su una accurata conoscenza del patrimonio conservato, resa possibile innanzitutto dalla registrazione e catalogazione dei beni.

All'atto del loro ingresso nel museo, a qualsiasi titolo, i beni sono convenientemente registrati e documentati a fini patrimoniali e di sicurezza, attraverso procedure d'inventariazione stabilite in osservanza delle norme proprie dell'ente e sulla base degli standard minimi previsti per i musei in sede nazionale e internazionale. Obiettivo di qualità per la sicurezza delle collezioni è la contestuale realizzazione di una documentazione fotografica dei beni.

La catalogazione e la documentazione rientrano tra le attività ordinarie del museo e deve essere posta ogni cura affinché i prodotti di tali attività siano rese accessibili e disponibili, senza pregiudizio alla sicurezza dei beni e all'eventuale riservatezza dei dati. La catalogazione deve essere realizzata secondo gli standard catalografici previsti dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione.

Il ricorso a forme di automazione e informatizzazione della documentazione costituisce un obiettivo di qualità grazie al miglioramento della durata e fruibilità delle informazioni ottenute ricorrendo alle potenzialità offerte dalla tecnologia.

Lacune e ritardi nella documentazione delle collezioni devono essere colmati sulla base di programmi che ne definiscano chiaramente i tempi e le modalità di attuazione.

Esposizione

I criteri e i principi che ispirano l'esposizione - permanente e/o temporanea - delle opere sono contenuti nei documenti programmatici, elaborati dal museo e rinnovati e aggiornati periodicamente, in considerazione degli spazi disponibili e delle loro condizioni di sicurezza e accessibilità. L'attività espositiva temporanea e/o la rotazione delle opere sono attuate anche al fine di estendere il numero delle opere e degli oggetti conservati nel museo, accessibili da parte del gran pubblico.

La consultazione delle opere non esposte viene garantita nel rispetto delle condizioni di sicurezza, secondo criteri definiti e resi pubblici.

La documentazione fotografica degli allestimenti permanenti e delle esposizioni temporanee costituisce un obiettivo di qualità.

Movimentazione

La movimentazione interna dei beni va realizzata sulla base di procedure idonee ad assicurarne l'integrità e la sicurezza, ricorrendo a personale qualificato, a tecniche e materiali di imballaggio e a sistemi di trasporto coerenti con gli standard nazionali e internazionali in materia.

Particolari precauzioni devono essere adottate per i beni particolarmente fragili, evitandone nella misura possibile la movimentazione interna ed esterna.

Prestito

La politica di prestito esterno delle opere viene espressa in documenti scritti e resi pubblici, assunti considerando tanto il ruolo che essi possono giocare nello sviluppo della conoscenza del museo e quindi nel suo interesse, quanto la necessità di garantire un'adeguata permanenza e fruibilità delle collezioni in loco.

Condizioni e modalità di prestito esterno sono comunque fissate nel rispetto della normativa vigente, delle misure generali di sicurezza previste per le collezioni e sulla base di garanzie definite in via generale e caso per caso, attenendosi comunque ai principi generali stabiliti per la gestione e la cura delle collezioni.

Politiche di ricerca e studio

La ricerca scientifica, che deve privilegiare lo studio e la conoscenza delle collezioni, costituisce un impegno primario che il museo deve affidare al proprio personale, ma è anche consentito che venga effettuata da ricercatori esterni, avvalendosi delle loro competenze, ogni qualvolta esse si rivelino utili o disponibili al fine di migliorare lo stato di conoscenza e comprensione delle collezioni stesse.

La comunicazione della ricerca scientifica è attuata utilizzando tutti gli strumenti e i mezzi disponibili, al fine di rendere partecipe dei suoi risultati il più largo numero di persone interessate.

Procedure

Gli atti, i documenti, le norme e le procedure relativi alla gestione e cura delle collezioni sono adottati in conformità con quanto previsto dai regolamenti dei singoli musei.

Impegni della Città di Torino

La Città di Torino conforma la sua attività di gestione e cura delle collezioni ai princìpi generali individuati dal DM 10 maggio 2001, impegnandosi a:
-   conformare le proprie politiche e attività di gestione e cura delle collezioni di sua proprietà alle indicazioni del presente Atto di indirizzo;
-   prevederne esplicitamente l'adozione nei musei la cui gestione sia stata affidata ad istituzioni, associazioni e fondazioni sulla base di contratti di servizio;
-   promuoverne la progressiva adozione da parte di enti cui la Città partecipa o di cui costituisca un oggetto fondatore o i cui rapporti con la Città siano regolati da convenzioni di carattere generale e continuativo.

La Città si impegna inoltre:
-   ad assicurare un sostegno tecnico a quegli enti o istituzioni che lo richiedano;
-   ad elaborare modelli e schemi di riferimento per la gestione e cura delle collezioni;
-   a realizzare, in collaborazione con altri enti pubblici e le Università momenti di formazione e aggiornamento di carattere tecnico e normativo in materia di gestione e cura delle collezioni.

9. Rapporti del museo con il pubblico e relativi servizi

Ogni museo è tenuto a garantire adeguati livelli di servizi al pubblico. In particolare dovranno essere assicurati:
-   l'accesso agli spazi espositivi;
-   la consultazione della documentazione esistente presso il museo;
-   la fruizione delle attività scientifiche e culturali del museo;
-   l'informazione per la miglior fruizione dei servizi stessi.

Ogni museo è tenuto, anche nel rispetto della normativa vigente, a dedicare impegno e risorse affinché l'accesso al museo sia garantito a tutte le categorie di visitatori/utenti dei servizi, rimuovendo barriere architettoniche e ostacoli di ogni genere che possano impedirne o limitarne la fruizione a tutti i livelli.

Ogni museo è tenuto a esporre le collezioni permanenti secondo un ordinamento scientificamente corretto, che interpreti e valorizzi gli aspetti di volta in volta ritenuti caratterizzanti.

L'ordinamento e l'allestimento dovranno offrire al visitatore gli elementi conoscitivi indispensabili, ma anche, attraverso gli strumenti sotto descritti, informazioni orientative (di tipo storico, antropologico, storico-artistico, iconografico e quant'altro si renda utile) così da inserire nel percorso o nei percorsi di visita occasioni di arricchimento e di esperienza culturale in senso lato.

Per tutti gli aspetti comunicativi e informativi è da tenere presente la rilevanza progressivamente assunta dalla comunicazione remota, specialmente tramite Internet, atta a rendere disponibili informazioni scientifiche e pratiche di ogni genere in anticipo e successivamente rispetto alla visita effettiva.

Generalità

La Città di Torino garantisce l'accesso ai propri musei, rimuovendo o riducendo, per quanto è nelle sue competenze e possibilità, i fattori, fisici, economici e culturali che possano ostacolarne l'accessibilità da parte della collettività, ne promuove la fruizione e assicura i servizi essenziali al pubblico, con particolare riguardo ai servizi educativi.

Accessibilità fisica

In particolare, per quanto concerne l'accessibilità fisica, la Città di Torino si impegna a:

-   eliminare le barriere architettoniche che impediscano l'accesso alle strutture alle persone con disabilità motoria e a porre attenzione agli utenti con altri deficit sensoriali;
-   adottare misure idonee a consentire comunque l'accesso delle persone con disabilità motorie qualora l'eliminazione delle barriere architettoniche si riveli inattuabile;
-   agevolare la raggiungibilità dei musei, promuovendo, nelle opportune sedi, l'adeguamento del sistema dei trasporti cittadino e la costruzione di parcheggi in prossimità dei musei, laddove questi non siano già presenti nelle vicinanze.

Calendario e orari di apertura

La Città di Torino si impegna a:
-   adottare, come previsto dal Piano dei tempi e degli orari della Città, un orario giornaliero minimo di otto ore per sei giorni la settimana compresa la domenica;
-   un calendario annuale che preveda l'apertura dei musei nelle principali festività;
-   promuovere l'apertura prolungata e/o in orario serale dei musei, in occasione di eventi e iniziative particolari;
-   individuare orari semplici, agevolmente comunicabili e comprensibili dagli utenti;
-   comunicare tempestivamente agli organi di informazione le variazioni di orario.

Accessibilità economica

Relativamente all'accessibilità economica, la Città di Torino si impegna a:
-   adottare politiche tariffarie idonee a favorire l'accesso di tutte le categorie di utenti, con particolare attenzione alle esigenze del pubblico scolastico di ogni ordine e grado, delle fasce di pubblico giovanile e della terza età;
-   sostenere e promuovere formule di accesso ai musei, quali l'Abbonamento annuale, le Carte giornaliere o plurigiornaliere, finalizzate ad accrescere la fruizione dei musei e la fidelizzazione del pubblico;
-   garantire l'accesso gratuito ai propri musei con cadenza periodica, almeno mensile, nel rispetto delle indicazioni dell'UNESCO;
-   a concedere il libero accesso a tutti i cittadini in occasione di periodiche giornate di "Porte Aperte" e ad agevolare l'accesso per determinate categorie di utenti particolarmente interessate per motivi di studio e di lavoro.

Accessibilità culturale

Per quanto riguarda i sistemi comunicativi e all'informazione all'utenza, la Città di Torino si impegna a:
-   dotare i propri musei di segnaletica esterna e di apparati di comunicazione primaria, in grado di agevolare la visita, la comprensione del percorso espositivo, la conoscenza delle opere e degli oggetti esposti;
-   promuovere le misure necessarie a stimolare l'interesse e il desiderio di approfondimento culturale, favorendo in ogni modo un'esperienza di visita soddisfacente e piacevole sotto ogni punto di vista;
-   fornire all'ingresso un servizio di accoglienza e informazione al pubblico;
-   esporre e pubblicizzare il regolamento di accesso contenente diritti e doveri dei visitatori, modalità della visita, norme di sicurezza vigenti in museo;
-   fornire tali informazioni in almeno un'altra lingua straniera, preferibilmente quattro;

Servizi educativi e di accoglienza del pubblico

La Città di Torino si impegna inoltre a dotare i propri musei:
-   di un servizio educativo composto da personale con specifica professionalità, con il compito di elaborare programmi e progetti di mediazione culturale tra il museo e le diverse tipologie di pubblico tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo:
   -   la valutazione dell'offerta e la verifica del gradimento del pubblico attraverso la costante registrazione delle affluenze e periodiche inchieste ed indagini per meglio definire le esigenze di ciascuna tipologia di utenza;
   -   l'ideazione e la realizzazione di sussidi alla visita diversificati in relazione alle differenti esigenze degli utenti con particolare attenzione alle categorie svantaggiate sul piano fisico, economico e culturale;
   -   la promozione di iniziative, attività e percorsi di visita finalizzati al coinvolgimento dei destinatari e ideati, per quanto possibile, con la loro partecipazione;
   -   la redazione e la diffusione presso il pubblico di materiali plurilingue utili alla conoscenza delle collezioni e all'approfondimento sui temi di maggiore interesse per il singolo visitatore.
-   di adeguati servizi di accoglienza e di assistenza, di guardaroba, di spazi di sosta, riposo e svago e quanto ritenuto utile per rendere piacevole e confortevole l'esperienza di visita.
-   di altri servizi accessori eventualmente realizzabili all'interno degli spazi museali, ivi compresi servizi di ristorazione e caffetteria, punti vendita ecc.

Accesso ai depositi e alla documentazione dei musei

La Città di Torino si impegna a rendere consultabili le opere non esposte, i documenti d'archivio, i fondi librari e ove presenti le biblioteche e le fototeche dei musei, secondo modalità che, nel tenere conto delle esigenze dell'utenza, siano definite nel rispetto della sicurezza dei beni e delle norme vigenti in materia.

Impegni della Città di Torino

L'insieme di queste previsioni, costituiscono, nei casi di gestione diretta dei servizi museali, oggetto di disposizioni scritte, sotto la responsabilità dei dirigenti preposti. Nel caso di concessioni a qualsiasi titolo di beni culturali ed edifici di proprietà comunale con destinazione museale, saranno incluse e dettagliate negli atti di concessione e/o nei contratti di servizio.

A questo fine la Città si impegna a:
-   adottare disposizioni in conformità alle indicazioni del presente Atto di indirizzo;
-   prevederne esplicitamente l'adozione nei musei la cui gestione sia stata affidata ad istituzioni, associazioni e fondazioni sulla base di contratti di servizio;
-   promuoverne la progressiva adozione da parte di enti cui la Città partecipa o di cui costituisca un soggetto fondatore o i cui rapporti con la Città siano regolati da convenzioni di carattere generale e continuativo.

La Città si impegna inoltre:
-   ad assicurare un sostegno tecnico a quegli enti o istituzioni che lo richiedano;
-   ad elaborare modelli e schemi di riferimento di disposizioni tecniche;
-   a realizzare, in collaborazione con altri enti pubblici e le Università momenti di formazione e aggiornamento di carattere tecnico e normativo in materia di strutture museali.

10. Rapporti con il territorio

Nell'indicazione delle proprie finalità e caratteristiche, ogni museo è tenuto a dichiarare le proprie funzioni e vocazioni in relazione al territorio di appartenenza e riferimento.

L'assunzione di specifiche funzioni nei confronti del territorio di appartenenza e di riferimento deve essere frutto di una scelta ed essere chiaramente indicata nello statuto e/o nel regolamento del museo e le sue attività e impegni in tale ambito devono essere definiti nei documenti programmatici, unitamente alle modalità di esercizio dei compiti e degli impegni assunti.

L'esercizio di un ruolo attivo nei confronti del territorio d'appartenenza da parte del museo si configura quale azione sussidiaria nei confronti delle istituzioni competenti, favorendo nelle forme più opportune lo sviluppo di logiche e di strutture di sistema.

Città, musei, territorio

Lo sviluppo di una funzione territoriale attiva deve mirare a rendere accessibile il patrimonio culturale e paesaggistico del territorio di riferimento ed esplicarsi in una presentazione atta a fornire le chiavi di lettura più idonee per una comprensione dei suoi valori storici e culturali, nella prospettiva di favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale della città e dei cittadini.

La Città di Torino si impegna, per il tramite delle proprie strutture oltre che dei propri musei, a svolgere tutte le funzioni di sua competenza volte e tutelare e valorizzare al fine della loro pubblica fruizione i beni del patrimonio culturale di sua proprietà e, tramite accordi con i soggetti proprietari, di quelli comunque presenti nel suo territorio, attraverso la messa a disposizione di risorse finanziarie, strutture e personale qualificato.

A tale fine la Città di Torino opera in via diretta, eroga contributi finanziari, fornisce assistenza tecnica e logistica, di norma nel quadro di accordi e intese con gli altri enti pubblici deputati alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, con le fondazioni bancarie e con i soggetti, pubblici e privati, al fine di promuovere la conservazione, la valorizzazione e la comunicazione del patrimonio culturale e del paesaggio urbano, in tutte le sue manifestazioni.

La Città di Torino promuove in particolare attraverso le sue dieci Circoscrizioni un impegno diretto alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale, sulla base di specifici progetti da esse elaborati nel quadro della loro autonoma iniziativa e/o di iniziative promosse sull'intero territorio urbano dai Settori competenti, promuovendo in essi la partecipazione dei cittadini.

Musei e territorio

La Città di Torino s'impegna inoltre a individuare per ciascuno dei musei posti sotto la sua responsabilità le funzioni di presidio attivo territoriale che possono essere loro demandate, operando in via sussidiaria attraverso le proprie strutture per tutte le altre funzioni non direttamente assolvibili da parte dei musei.

La Città di Torino si impegna ad operare secondo una logica di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale il più possibile decentrata e diffusa, fondata su una cooperazione interistituzionale fra tutte le pubbliche amministrazioni e sul coinvolgimento di entità e istituzioni private, capace di suscitare il coinvolgimento dei cittadini in grado di rendere unitario e coeso il sistema della tutela, della ricerca scientifica, della comunicazione e della partecipazione.

A tal fine la Città di Torino mette a disposizione le capacità professionali esistenti presso i propri musei e le proprie strutture per svolgere e promuovere la ricerca sul campo, per realizzare attività di catalogazione e documentazione, per seguire restauri, per attuare un costante monitoraggio sui beni mobili e immobili di sua proprietà e/o esistenti sul territorio.

La Città di Torino s'impegna anche a intervenire attivamente nei casi di beni a rischio, a fornire consulenze, a realizzare percorsi integrati tra museo e territorio, eventualmente ad acquisire beni e infine comunicare i risultati di tali attività, rendendone partecipe innanzitutto la comunità, attraverso mostre, pubblicazioni, conferenze, seminari, convegni.

Preservare la memoria, promuovere lo sviluppo

La Città di Torino s'impegna a coordinare l'attività in campo museale con tutte le altre attività che essa svolge istituzionalmente, promuovendo, in primo luogo al suo interno, procedure e sedi di concertazione delle politiche, direttamente o indirettamente, inerenti il patrimonio culturale, nella prospettiva di una sempre più stretta integrazione tra preservazione della memoria e promozione dello sviluppo culturale, sociale ed economico della città.

A tal fine la Città s'impegna in particolare a sperimentare formule innovative attraverso la creazione di un sistema integrato di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici cittadini, anche nelle forme del museo "diffuso" e dell'ecomuseo.

La Città e i musei: un quadro storico

La creazione del Museo Civico, nel 1863, non ha affatto comportato per la Città di Torino la rinuncia a un intervento più esteso in ambito museale, che infatti si è tradotto, in forme e gradi diversi nel tempo, in molteplici forme di appoggio e di collaborazione con i musei torinesi, i cui esiti sono peraltro rintracciabili nelle attuali diverse modalità di partecipazione e sostegno alla realtà museale cittadina.

Soprattutto a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, l'azione d'impulso e di sostegno della Città di Torino a favore dei musei presenti nel suo territorio si è concretizzata, per citare gli esempi più rilevanti:
-   nella custodia delle collezioni e poi nella partecipazione finanziaria alla costituzione del Regio Museo Industriale avvenuta nel 1862;
-   nella partecipazione al Consorzio universitario, costituito nel 1880 per l'accrescimento delle collezioni e per la costruzione degli Istituti universitari della cosiddetta "Città della scienza", presso cui hanno trovato nuova sede il Museo di anatomia umana, il Museo Lombroso, il Museo d'Igiene, i Gabinetti di Fisica e Chimica;
-   nella messa a disposizione del Mastio della Cittadella, di proprietà comunale, per dare sede al Museo Storico dell'Artiglieria nel 1891;
-   nella messa a disposizione al Club Alpino Italiano di parte del Convento del Monte dei Cappuccini per la costituzione della Vedetta Alpina prima e del Museo Nazionale della Montagna nel 1885;
-   nell'acquisizione del Museo Pomologico, la cui collezione è stata in seguito data in deposito all'Accademia di Agricoltura nel 1899;
-   nell'acquisizione del Museo Arnaudon e nella creazione del Museo Merceologico, una cui parte è oggi conservata presso l'Orto Botanico dell'Università degli Studi di Torino;
-   nella cessione e scambio delle proprie collezioni archeologiche con il Museo d'Antichità nel 1871 e nel 1895;
-   nell'acquisizione del Borgo e Rocca Medioevale del Valentino dopo l'Esposizione del 1884, assicurandone così la conservazione;
-   nella costruzione della sede della Stazione Chimica Agraria di via Ormea 47 nel 1895, presso cui è stata conservata una seconda collezione di frutti artificiali, anch'essi di mano di Francesco Garnier Valletti, come quelli del Museo Pomologico;
-   nella costituzione del primo nucleo del Museo Nazionale del Risorgimento nelle sale della Galleria d'Arte Moderna tra il 1878 e la fine del secolo, sino alla sua erezione, da parte della Città, in Ente morale autonomo nel 1901 e infine, con la concessione, nel 1908, della Mole Antonelliana, di proprietà della Città, quale sede per il Museo;
-   nella partecipazione alla costituzione del Museo Nazionale dell'Automobile nel 1933, nell'assegnazione degli spazi sottostanti gli spalti dello Stadio Comunale nel 1939, sino alla dotazione della sua attuale sede, di proprietà civica, nel 1960;
-   nella partecipazione della Città alla Fondazione Cavour di Santena, costituita nel 1955 per la gestione del complesso del Castello Cavour di Santena, ricevuto in eredità dalla Città nel 1947;
-   nella gestione del Museo Pietro Micca e dell'Assedio di Torino del 1706, a un semestre dalla sua apertura, dal 1961 sino ad oggi;
-   nella partecipazione alla costituzione della Fondazione Adriana Prolo - Museo Nazionale del Cinema, nel 1991; nella concessione alla Fondazione del Cinema Massimo e della sede della Biblioteca presso S. Pietro in Vincoli, e infine della Mole Antonelliana, restaurata e adeguata tecnologicamente quale sede espositiva del Museo;
-   nella partecipazione alla costituzione della Fondazione Italiana per la Fotografia;
-   nella partecipazione all'Associazione Castello di Rivoli - Museo d'arte Contemporanea dalla sua costituzione ad oggi.
-   nella partecipazione all'Associazione Museo A come Ambiente.

Oltre a questi interventi, l'intera storia dei musei torinesi, dalla seconda metà dell'Ottocento ad oggi, è caratterizzata da una pluralità di azioni della Città a favore di musei e collezioni di altre amministrazioni, attraverso il sostegno al loro funzionamento, ordinario e straordinario, l'erogazione di contributi per attività, la messa a disposizione di servizi e di personale, che evidenziano, con diverse caratterizzazioni a seconda dei momenti, una vera e propria tradizione di impegno a favore dello sviluppo del sistema museale torinese nel suo complesso.

Questo impegno ha portato a una presenza fortemente diramata, che - in tempi e con gradi diversi - ha finito per interessare l'insieme dei musei cittadini con poche eccezioni, limitate ad alcuni musei privati - con molti dei quali, peraltro, la Città ha stipulato convenzioni e accordi volti a sostenerne l'attività e a definire un rapporto di collaborazione stabile nel tempo, dalla Fondazione Bricherasio alla Fondazione Sandretto, dall'Orto Botanico alla Fondazione Accorsi - e ai musei statali, anch'essi oggetto di contributi e interventi e ultimamente - in attuazione del nuovo quadro normativo venutosi a determinare nel corso degli ultimi anni - di collaborazione e di partecipazione alla gestione, a partire dalla Fondazione del Museo Egizio.

La ricostruzione delle origini storiche di molte delle attuali partecipazioni della Città a musei autonomi o di altre amministrazioni consente di comprenderne meglio il significato attuale e porta ulteriore sostegno a un indirizzo di politica culturale volto a considerare nei termini di una responsabilità civica permanente l'attenzione estesa al sistema museale nel suo complesso, che ha caratterizzato e caratterizza l'attività dell'Amministrazione oggi.

A differenza del passato, come si è visto, questa responsabilità trova fondamento, oltre che nel ruolo che hanno avuto e hanno gli Enti locali nella tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio storico e artistico e dei musei, in un quadro normativo che lo individua in forma esplicita e positiva.