Vice Direzione Generale Gabinetto del Sindaco e Servizi Culturali
Settore Educazione al Patrimonio Culturale
n. ord. 37
2005 00220/026
OGGETTO: COSTITUZIONE DELL'ASSOCIAZIONE MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA, DELLA DEPORTAZIONE, DELLA GUERRA, DEI DIRITTI E DELLA LIBERTÀ E PARTECIPAZIONE DELLA CITTÀ DI TORINO IN QUALITÀ DI SOCIO FONDATORE. APPROVAZIONE DELLO STATUTO.
Proposta dell'Assessore Alfieri.
La costituzione del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione,
della Guerra, dei Diritti e della Libertà nasce dalla confluenza
di due distinti progetti intorno ai quali la Città è
stata impegnata negli scorsi anni, in attuazione di due differenti
mozioni del Consiglio Comunale approvate, rispettivamente, nel
novembre 1997 e nel gennaio 1998.
Il primo progetto riguardava la realizzazione a Torino di un museo
dedicato ai temi della Seconda Guerra Mondiale e delle sue conseguenze
(Resistenza, Deportazione ecc.). Il secondo era finalizzato a
individuare gli strumenti più utili di cui dotarsi per
documentare permanentemente i crimini contro lumanità.
In entrambi i casi, la fase di elaborazione progettuale è
stata coordinata dalla Città di Torino con l'attiva partecipazione
del Comitato di Coordinamento fra le Associazioni della Resistenza
del Piemonte, dellIstituto piemontese per la storia della
Resistenza e della società contemporanea (ISTORETO), dellArchivio
Nazionale Cinematografico della Resistenza (ANCR), dell'Università
di Torino - Dipartimento di Storia e in stretta e costante collaborazione
con la Provincia di Torino.
Per quanto riguarda il primo progetto, è stata innanzitutto
condotta una verifica delle sedi disponibili e della consistenza
delle collezioni, unitamente a una riflessione su quale fosse
lo strumento migliore per comunicare i temi in oggetto. Si è
quindi scelto di lavorare nella direzione di un "museo diffuso",
che facesse dei luoghi di memoria del territorio cittadino e provinciale
altrettanti elementi di un percorso museale, demandando a un "centro
dinterpretazione" il compito di fornire l'informazione
di base sul periodo e sui temi presi in esame. Il progetto di
"museo diffuso" ha iniziato a prendere vita e a condurre
una prima verifica delle proprie ipotesi di lavoro attraverso
le iniziative organizzate a partire dal 1999 in occasione della
ricorrenza del 25 aprile ("Festa della Liberazione")
e, dal 2001, del Giorno della Memoria (27 gennaio).
Con deliberazione della Giunta Comunale in data 23 maggio 1995
(mecc. 9503427/60), la Città aveva stabilito di destinare
il palazzo comunale di via del Carmine 13 a nuova sede dellIstituto
piemontese per la storia della Resistenza e della società
contemporanea (ISTORETO) e dellArchivio Nazionale Cinematografico
della Resistenza (ANCR). Lintervento di restauro del fabbricato
juvarriano di via del Carmine ha consentito di dare vita a una
importante opportunità: localizzare nello stesso edificio
un centro espositivo e due istituti di ricerca e conservazione,
integrando e arricchendo reciprocamente due ambiti di attività
autonomi ma complementari, quello divulgativo del Museo Diffuso
e quello di studio e approfondimento dei due Istituti.
Verificata la disponibilità di spazi, è stata quindi
unanimemente accettata la proposta che parte dei locali delledificio
fossero destinati ad accogliere il Centro di interpretazione del
Museo Diffuso. A tale scopo, con la stipulazione di una convenzione
(approvata con deliberazione della Giunta Comunale dell'11 maggio
2001 - mecc. 2001 04052/26) sono stati precisati gli spazi assegnati
rispettivamente a ANCR, ISTORETO e Centro di interpretazione del
Museo Diffuso, gli spazi comuni, gli impegni della Città
e dei concessionari. Con tale atto, la Città ha concesso
in uso gratuito ai due istituti gli spazi loro attribuiti (art.
2), prevedendo inoltre che la gestione complessiva del palazzo
fosse affidata ad un soggetto unico (art. 3).
L'avanzare della riflessione sui due progetti - inizialmente distinti
- aveva nel frattempo evidenziato l'esigenza di legare la ricerca
storica ad una riflessione sulla contemporaneità e di estendere
il campo di attenzione del Museo alla documentazione e alla riflessione
intorno a tutte le esperienze dittatoriali e totalitarie che hanno
così fortemente segnato la storia del Novecento.
È parso dunque naturale che il palazzo di via del Carmine
fosse dedicato anche ai grandi temi dei diritti e delle libertà:
per affermare con forza quei valori che costituiscono leredità
positiva che la stagione tragica del secondo conflitto mondiale
e dei totalitarismi ci ha consegnato.
L'apertura al presente e a temi di portata più generale
consentiva così di rispondere alle esigenze evidenziate
dal secondo progetto ricordato sopra, relativo alla costituzione
di un centro di documentazione sui crimini contro l'umanità.
Gli spazi del Museo Diffuso nel palazzo di via del Carmine sono
stati inaugurati e aperti al pubblico il 30 maggio 2003. Non si
tratta di un museo convenzionale, ma di un centro che basa la
sua attività sulla programmazione integrata di mostre temporanee,
di proiezioni di materiali documentari, d'incontri, di corsi di
formazione e d'aggiornamento, assicurando un rinvio costante sia
ai luoghi di memoria presenti sul territorio cittadino e provinciale,
sia a eventi e attività che potranno svolgersi in altri
spazi.
Il Museo, inoltre, intende promuovere attive collaborazioni con
l'Università di Torino che saranno estese, in prospettiva,
anche alle Università, ai Centri di Documentazione, agli
Enti ed ai Musei che operano su analoghe tematiche, con l'obiettivo
di creare una rete che consenta di collegare la scala cittadina
e provinciale dal suo raggio d'azione diretta ad una dimensione
nazionale ed europea.
Nel primo anno di attività, il Museo Diffuso ha ospitato
cinque mostre e molteplici iniziative (cicli di proiezioni, conferenze,
seminari, convegni, presentazioni di volumi, spettacoli) che danno
conto dell'ampiezza dei temi presi in considerazione: dalla rivisitazione
di una mostra storica sulla Resistenza italiana alla riflessione
sull'universo dei Gulag; dall'azione umanitaria ed in favore dei
diritti umani, oggi, alle testimonianze sulla deportazione.
In considerazione dellorganicità che un tale centro
possiede con le vocazioni dei due Istituti e della concreta collaborazione
che essi possono fornire, il problema della forma di gestione
del nuovo Museo è stato affrontato e discusso collegialmente.
In seguito a tale discussione ed all'analisi comparativa delle
differenti forme di gestione, si è ritenuto di dare vita
ad un'associazione senza fini di lucro che prevede quali soci
fondatori la Città di Torino, la Provincia di Torino, lArchivio
Nazionale Cinematografico della Resistenza e lIstituto piemontese
per la storia della Resistenza e della società contemporanea,
garantendo la possibilità ad altri enti e soggetti - pubblici
e privati - di aderire in seguito all'associazione, come previsto
dall'art. 6 dello schema di statuto allegato alla presente deliberazione,
della quale costituisce parte integrante.
La scelta della forma associativa consente, infatti:
- di garantire al nuovo ente tanto la piena autonomia scientifica,
culturale e gestionale, quanto la costante partecipazione dei
soci alla sua attività;
- di sancire lo stretto collegamento con la Provincia, in accordo
con la dimensione del museo stesso che è innanzitutto cittadina
e provinciale;
- di promuovere l'adesione di Comuni, Comunità Montane,
enti e istituzioni pubblici e privati, singoli cittadini che -
condividendo le finalità del Museo - desiderino creare
a nuclei museali, valorizzazione di luoghi di memoria, attività
culturali;
- di far convergere verso uno scopo comune, espresso nelle finalità
dell'Associazione stessa, l'azione di soggetti con missioni molteplici;
in particolare, potranno confluire nel Museo Diffuso un insieme
di attività coerenti con l'ambito d'azione del Museo stesso
e finora svolte da altri soggetti (quali la Città di Torino
e la Provincia di Torino, in particolare attraverso i centri ecomuseali
di Coazze, del Colle del Lys e della Val Pellice);
- di assicurare la regolarità, la continuità, l'economicità
e la qualità dell'erogazione dei servizi.
Considerato pertanto:
1) che la scelta della forma associativa e lo schema di statuto
sono coerenti con la legislazione vigente e con quanto disposto
dagli artt. 3, commi i) e j), e 71 dello Statuto della Città
di Torino;
2) che, in applicazione degli artt. 28 (comma 3) e 42 (comma 10)
dello Statuto della Città di Torino è garantita
la trasmissione dei progetti del bilancio preventivo e consuntivo,
nonché della versione finale di tali documenti così
come approvata dagli organi dell'Associazione; è inoltre
garantita la trasmissione da parte del Presidente degli ulteriori
documenti richiesti di volta in volta relativamente a qualsiasi
iniziative e/o procedura dell'Associazione;
3) che l'obiettivo principale è la gestione comune e integrata
di una serie di attività;
4) che il concorso di più soggetti è in relazione
al perseguimento di uno scopo comune, ciò che corrisponde
alla forma giuridica dell'associazione;
5) che tale forma giuridica rende possibile la partecipazione
successiva di altri soggetti che potranno aderire a norma dall'art.
7 dello Statuto dell'Associazione stessa.
La Città di Torino ritiene opportuno costituire l'Associazione
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra,
dei Diritti e della Libertà in veste di socio fondatore,
giudicando tale soluzione come la più opportuna alla gestione
del Museo in oggetto. Lo schema di deliberazione è stato
esaminato dalla V Commissione Consiliare Permanente, ai sensi
dellart. 37 del Regolamento del Consiglio Comunale, in data
12 novembre 2004 e dalla Conferenza dei Capogruppo in data 17
dicembre 2004.
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti
Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale,
fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella
competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico
sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
1) di approvare, per le motivazioni espresse in narrativa che
qui integralmente si richiamano, la costituzione dell'Associazione
Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra,
dei Diritti e della Libertà;
2) di approvare lo schema di Statuto allegato alla presente deliberazione
(all. 1 - n. );
3) di autorizzare la partecipazione della Città di Torino
a tale associazione in veste di socio fondatore;
4) di dare mandato al Sindaco - o suo delegato - di sottoscrivere
l'atto costitutivo, con l'autorizzazione all'ufficiale rogante
ad apportare, ove occorra, quelle modifiche di carattere formale
che si rendessero necessarie;
5) di individuare il Sindaco della Città di Torino, o suo
delegato, quale rappresentante della Città di Torino in
seno all'Associazione, così come previsto dall'art. 10
dello schema di Statuto allegato alla presente deliberazione;
6) di impegnare il rappresentante della Città di Torino
in seno all'Associazione a presentare entro il 31 dicembre di
ogni anno al Consiglio Comunale la relazione di cui all'art. 42,
comma 6, dello Statuto della Città di Torino e a procedere
a eventuali modifiche dello Statuto dell'Associazione previa deliberazione
del Consiglio Comunale;
7) di impegnare il rappresentante della Città di Torino
in seno all'Associazione - in applicazione degli artt. 28, comma
3, e 42, comma 10, dello Statuto della Città di Torino
a trasmettere i progetti di bilancio preventivo e consuntivo dell'Associazione,
nonché la versione finale di tali documenti così
come approvata dagli organi dell'Associazione;
8) di impegnare il rappresentante della Città di Torino
in seno all'Associazione a trasmettere alla Commissione Consiliare
competente tutte le documentazioni richieste di volta in volta
anche dai singoli Consiglieri Comunali relativamente a qualsiasi
procedura e/o iniziativa dell'Associazione;
9) di impegnare il rappresentante della Città di Torino
in seno all'Associazione a far sì che ogni socio fondatore
abbia la garanzia di essere rappresentato nel Consiglio Direttivo;
10) di dare atto che le spese di costituzione dell'Associazione
saranno a carico dell'Associazione stessa;
11) di prendere atto della deliberazione della Giunta Comunale
del 23 maggio 1995 (mecc. 9503427/60) con la quale venivano stabilite
le destinazioni del palazzo comunale di via del Carmine 13 e della
deliberazione dell'11 maggio 2001 (mecc. 2001 04052/26) con la
quale sono stati precisati gli spazi assegnati rispettivamente
a ANCR, Istoreto e Centro di interpretazione del Museo diffuso.
È costituita una Associazione denominata
"Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione,
della Guerra, dei Diritti e della Libertà".
LAssociazione ha sede in Torino, corso Valdocco 4a.
La durata dellAssociazione è fissata fino al 31 dicembre
2013.
LAssociazione è prorogata automaticamente di ulteriori
10 anni, e così di seguito, se lAssemblea dei Soci
non delibera lo scioglimento dellAssociazione almeno sei
mesi prima della scadenza del decennio.
3.1 LAssociazione, che non ha fini di lucro e opera nell'ambito
della regione Piemonte, ha lo scopo di:
a) gestire, direttamente o indirettamente, il Museo Diffuso della
Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della
Libertà;
b) realizzare iniziative e manifestazioni volte a diffondere la
conoscenza della storia della città di Torino e del territorio
della sua provincia durante il XX secolo, con particolare riferimento
al periodo 1938/45;
c) promuovere e sostenere la valorizzazione e l'apertura al pubblico
dei più significativi luoghi della memoria di Torino e
della sua provincia, destinati a divenire altrettanti poli del
Museo Diffuso;
d) sviluppare la vocazione del Museo Diffuso a divenire polo di
ricerca e divulgazione sulla storia del XX secolo, nonché
di riflessione sull'attualità e sui temi e i valori della
libertà, della democrazia e della pace;
e) favorire forme di collegamento e interazione fra tutti i soggetti
interessati e le risorse individuate e individuabili sul territorio
in modo tale che le diverse autonome entità possano essere
fruite come un sistema organico di opportunità inserite
in un articolato ma coerente percorso museale.
3.2 Al fine di raggiungere il proprio scopo e quindi in via meramente
strumentale e complementare, lAssociazione potrà,
fra laltro:
a) stipulare ogni opportuno atto o contratto, anche per il finanziamento
delle operazioni deliberate, utile e opportuno per il raggiungimento
degli scopi dellAssociazione;
b) amministrare e gestire i beni di cui sia proprietaria, locatrice
comodataria o comunque posseduti;
c) partecipare ad altri enti o società, costituiti o costituendi,
aventi finalità analoghe alla propria;
d) stipulare convenzioni per laffidamento in gestione di
parte di attività;
e) istituire servizi di assistenza culturale per il pubblico,
indispensabili alla vita dell'Associazione, e in particolare:
- il servizio editoriale e di vendita riguardante i cataloghi
e i sussidi catalografici, audiovisivi e informatici, ogni altro
materiale informativo, e le riproduzioni di beni storici e culturali,
operando anche quale casa editrice;
- i servizi riguardanti beni librari e archivistici per la fornitura
di riproduzioni;
- la gestione delle raccolte di diapoteche e biblioteche museali;
- la gestione di punti vendita e lutilizzazione commerciale
delle riproduzioni dei beni;
- i servizi di accoglienza, ivi inclusi quelli di assistenza e
di intrattenimento per linfanzia, i servizi di informazione,
di guida, di assistenza didattica, i centri di incontro;
- lorganizzazione di mostre e manifestazioni culturali,
di iniziative promozionali;
- qualsiasi altra attività commerciale funzionalmente connessa
agli scopi dell'Associazione.
4.1 Il patrimonio dell'Associazione è costituito:
a) da quanto conferito dai Soci al momento della costituzione
o dell'adesione, con esplicita destinazione al patrimonio;
b) dai redditi derivanti dal patrimonio stesso e che potranno
essere destinati ad incremento patrimoniale;
c) da eventuali lasciti, donazioni, oblazioni, erogazioni liberali
che siano esplicitamente destinati al patrimonio.
4.2 Le entrate sono costituite:
a) dalle quote associative annuali dei soci;
b) dagli apporti patrimoniali effettuati dai Soci per consentire
l'adempimento delle funzioni affidate all'Associazione;
c) da eventuali donazioni mobiliari o immobiliari, elargizioni,
erogazioni e lasciti ereditari che l'Associazione potrà
accettare nel rispetto delle norme di legge e secondo le determinazioni
del Consiglio Direttivo;
d) dagli introiti realizzati nello svolgimento delle attività
istituzionali, anche di natura commerciale;
e) da erogazioni, elargizioni, finanziamenti e contributi da parte
di enti pubblici e privati.
4.3 All'Associazione è fatto divieto di distribuire ai
soci anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione comunque
denominati, nonché fondi, riserve o capitali, salvo che
la destinazione o la distribuzione non siano imposte dalla legge
o siano effettuate a favore di altre organizzazioni non lucrative,
di utilità sociale che, per legge, statuto o regolamento,
facciano parte della medesima e unitaria struttura.
4.4 I soci potranno inoltre mettere a disposizione dellAssociazione
a qualsiasi titolo, per lorganizzazione e la gestione del
Museo Diffuso e delle iniziative collegate, proprie risorse quali
personale, patrimonio immobiliare, strutture, impianti e servizi.
5.1 Sono Soci Fondatori dellAssociazione la Città
di Torino, l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza,
l'Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società
contemporanea.
5.2 Possono acquisire la qualifica di Soci Fondatori le persone
fisiche e giuridiche, pubbliche e private che vengano ammesse
come tali con deliberazione dellAssemblea entro un anno
dalla costituzione dellAssociazione.
6.1 Assumono la qualifica di Aderenti le persone fisiche e
giuridiche che, avendone fatta domanda al Consiglio Direttivo
dietro presentazione di uno dei Soci Fondatori, sono ammessi allAssociazione
con tale qualifica con deliberazione dellAssemblea e, condividendone
le finalità, contribuiscono alla realizzazione degli scopi
dell'Associazione con l'attribuzione di beni materiali o immateriali
o con attività - anche professionali - di particolare rilievo.
6.2 Agli Aderenti spetta il diritto di nominare tre membri del
Consiglio Direttivo e tre membri del Comitato Operativo.
7.1 Le quote associative, tanto dei soci Fondatori quanto degli
Aderenti, sono stabilite anno per anno dall'Assemblea dei Soci,
su proposta del Consiglio Direttivo, previa verifica delle disponibilità
finanziarie dei Soci.
7.2 Ogni Socio è tenuto a versare la quota minima stabilita
dallAssemblea entro il 31 (trentuno) dicembre di ogni anno.
8.1 I Soci possono liberamente recedere dallAssociazione
con la procedura prevista dallart. 24 c.c..
8.2 Il Socio che cessi per qualsiasi motivo di far parte dellAssociazione
non ha alcun diritto sul patrimonio sociale.
Sono organi dellAssociazione:
a) lAssemblea dei Soci;
b) il Presidente;
c) il Consiglio Direttivo;
d) il Comitato Operativo;
e) il Collegio dei revisori contabili.
10.1 LAssemblea è lorgano al quale è
riservata la deliberazione degli atti fondamentali per la vita
dellAssociazione e per il raggiungimento dei suoi scopi.
10.2 LAssemblea è costituita dai legali rappresentanti,
o loro delegati, dei Soci.
10.3 LAssemblea in particolare:
a) nomina i componenti del Consiglio Direttivo designati, rispettivamente,
da ciascuno dei Soci Fondatori e dal Comitato degli Aderenti;
b) nomina il Presidente dellAssociazione ed il Vice Presidente,
scegliendoli tra i componenti del Consiglio Direttivo;
c) ratifica la nomina dei membri designati dai Soci Fondatori
e dagli Aderenti a far parte del Comitato Operativo;
d) stabilisce, su proposta del Consiglio Direttivo, le quote associative
annuali a carico dei Soci;
e) nomina il Collegio dei Revisori Contabili;
f) approva il bilancio preventivo e consuntivo;
g) approva il Piano annuale ed il Piano pluriennale di gestione
nonché eventuali modifiche o integrazioni in corso di esercizio;
h) delibera le modifiche statutarie che ritenga necessarie;
i) delibera lo scioglimento dellAssociazione e la devoluzione
del patrimonio;
j) approva il regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Associazione;
k) svolge ogni ulteriore compito ad essa attribuito dal presente
Statuto.
11.1 Le riunioni dellAssemblea sono tenute presso la
sua sede o nel luogo di volta in volta indicato nellavviso
di convocazione, purché nel territorio della regione Piemonte.
11.2 LAssemblea si riunisce almeno due volte lanno
per lapprovazione del bilancio preventivo, del bilancio
consuntivo, del Piano annuale e del Piano pluriennale di gestione.
LAssemblea deve inoltre essere convocata ogni qual volta
se ne ravvisi lopportunità ad istanza di almeno due
dei soci fondatori o su richiesta del Presidente per motivi urgenti.
11.3 LAssemblea è convocata dal Presidente mediante
lettera raccomandata con avviso di ricevimento, telegramma, telefax
o altro mezzo di comunicazione elettronica, spedita almeno 15
giorni prima della data scelta per la convocazione, con lelencazione
dettagliata degli argomenti allordine del giorno, da inviare
ai Soci Fondatori e ai Revisori Contabili.
11.4 LAssemblea è regolarmente costituita e può
validamente deliberare con la maggioranza dei due terzi.
11.5 Ogni Socio Fondatore ha diritto ad un voto.
11.6 LAssemblea delibera a maggioranza dei voti validamente
espressi, tranne nei casi sotto elencati; in caso di parità
di voti prevale il voto del Presidente.
11.7 LAssemblea delibera con il voto favorevole di due terzi
dei soci nei seguenti casi:
a) per approvare ogni modifica dello Statuto;
b) per nominare e revocare il Presidente;
c) per l'ammissione degli aderenti.
11.8 Per deliberare lo scioglimento anticipato dellAssociazione
e la devoluzione del patrimonio residuo è necessario il
voto favorevole dei tre quarti dei Soci.
11.9 Alle riunioni dellAssemblea partecipa senza diritto
di voto il Direttore che assolve a funzioni di segretario dellAssemblea
stessa;
11.10 Nel caso di cui all'art. 5.2, l'Assemblea delibera all'unanimità.
Il Presidente della Associazione:
a) è eletto dallAssemblea, dura in carica quattro
anni e può essere rieletto;
b) ha la legale rappresentanza dell'Associazione verso i terzi
ed in giudizio, con facoltà di nominare avvocati;
c) vigila sull'esecuzione degli atti approvati dall'Assemblea;
d) convoca l'Assemblea dei Soci;
e) sottoscrive gli atti adottati dall'Assemblea;
f) assume, in caso d'urgenza, decisioni di competenza del Consiglio
Direttivo, che saranno ratificate dall'Assemblea entro 60 giorni.
Il Presidente può essere revocato con provvedimento dellAssemblea
per motivate gravi ragioni, per inottemperanza alle direttive
dellAssemblea e del Consiglio Direttivo e in caso di grave
pregiudizio alla funzionalità ed efficienza dellAssociazione.
Al Presidente saranno rimborsate le spese sostenute in ragione
della carica.
In caso di temporanea assenza o impedimento del Presidente, le
sue funzioni sono svolte dal Vice Presidente.
13.1 Il Consiglio Direttivo è composto da:
- i rappresentanti di ciascuno dei Soci fondatori, da questi designati
secondo le specifiche normative previste dai propri regolamenti,
la cui nomina è ratificata dallAssemblea;
- tre rappresentanti designati dall'insieme degli Aderenti, la
cui nomina è ratificata dallAssemblea.
Il Consiglio Direttivo dura in carica quattro anni ed i suoi membri
sono rieleggibili.
Il Consiglio Direttivo è investito di tutti i poteri per
lamministrazione ordinaria e straordinaria dellAssociazione
ed in particolare:
a) nomina il Direttore, che deve essere in possesso di speciale
competenza, comprovata esperienza e specializzazione professionale
nei settori di attività dellAssociazione, le cui
attribuzioni saranno stabilite dal Regolamento approvato dallAssemblea;
b) nomina l'eventuale Vicedirettore;
c) nomina il Comitato Scientifico;
d) ratifica la nomina dei membri designati dai Soci e dagli Aderenti
a far parte del Comitato Operativo;
e) delibera laccettazione dei contributi, delle donazioni
e dei lasciti nonché gli acquisti e le alienazioni di beni
mobili e immobili;
f) delibera per gli atti di straordinaria amministrazione;
g) delibera sulle spese e approva i contratti;
h) le relative deliberazioni di cui ai commi e), f) e g) del presente
articolo saranno ratificate dallAssemblea entro 60 giorni.
13.4 Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente,
mediante lettera raccomandata, telegramma, telefax o posta elettronica
da inviarsi con almeno quattro giorni di anticipo, presso la sede
dellAssociazione ogni volta che il Presidente lo ritiene
opportuno e comunque su richiesta di almeno un terzo dei Consiglieri.
13.5 Il Consiglio Direttivo è validamente costituito
con la presenza della maggioranza dei Consiglieri in carica e
delibera a maggioranza dei presenti.
13.6 Alle riunioni del Consiglio Direttivo assiste, senza
diritto di voto, il Direttore.
13.7 La carica di membro del Consiglio Direttivo è
gratuita, fatto salvo il rimborso delle spese sostenute in ragione
della carica.
13.8 Il Consiglio Direttivo ha la facoltà di dotarsi di
un Comitato Scientifico. Tale Comitato dura in carica quattro
anni ed elegge al suo interno il proprio Presidente, che ne convoca
le riunioni. Il Comitato Scientifico può inoltre essere
convocato su richiesta dell'Assemblea e del Comitato Operativo.
È formato da membri designati dall'Assemblea sentito il
parere non vincolante degli Aderenti, in numero da sette a nove,
scelti tra esperti e personalità del mondo degli studi
storici contemporanei nonché da altri esperti che lassemblea
riterrà necessari per lo sviluppo del progetto.
13.9 Il Comitato Scientifico svolge funzioni consultive e propositive
nei riguardi dellAssociazione, con particolare riferimento
ai seguenti settori:
- individuazione degli ambiti di realizzazione e di sviluppo dell'attività
del Museo Diffuso e delle sue linee culturali;
- attivazione degli opportuni collegamenti con altre associazioni
e istituzioni museali, di ricerca e di studio, italiane e straniere;
- formulazione di proposte e pareri in ordine alle attività
dellAssociazione.
13.10 Ai membri del Comitato Scientifico possono essere attribuiti
gettoni di presenza e rimborsi spese per l'attività svolta.
14.1 Il Direttore è nominato dal Consiglio Direttivo,
dura in carica cinque anni e può essere confermato.
14.2 Il Direttore opera secondo le norme stabilite dal regolamento
approvato dallAssemblea e può essere revocato dal
Consiglio Direttivo per motivate e gravi ragioni, per inottemperanza
alle direttive dellAssemblea ed in ogni altro caso di grave
pregiudizio alla funzionalità ed allefficienza dellAssociazione.
15.1 Il Comitato Operativo è composto dal Direttore,
da quattro membri designati dai Soci e da tre membri designati
dagli Aderenti, tali designazioni devono essere ratificate dallAssemblea
dei Soci.
15.2 Tutti i membri del Comitato Operativo devono essere scelti
tra persone di comprovata esperienza, specializzazione professionale
e specifica competenza nelle materie oggetto dellattività
dellAssociazione.
15.3 Il Comitato Operativo dura in carica quattro anni ed i suoi
membri possono essere confermati.
15.4 Il Comitato Operativo viene convocato dal Direttore ogni
qual volta lo ritenga opportuno ovvero ne facciano richiesta l'Assemblea
dei soci ovvero almeno due dei componenti, è presieduto
dal componente più anziano detà e delibera
a maggioranza dei suoi componenti.
15.5 Il Comitato Operativo, che ha esclusivamente funzioni consultive,
sovrintende e sorveglia la gestione e landamento dellAssociazione
in tutte le sue manifestazioni, nell'osservanza delle norme dettate
dal presente statuto.
15.6 Il Comitato Operativo in particolare:
a) coadiuva ed assiste il Direttore nello svolgimento dei suoi
compiti;
b) riferisce al Presidente in merito al buon andamento della gestione
operativa dellAssociazione informandolo anche circa eventuali
inadempienze, ritardi, imprevisti ed indicando - ove possibile
- le iniziative volte a rimuovere le difficoltà e/o proponendo
le azioni da intraprendere con lo stesso fine;
c) esprime un parere, non vincolante, sul Piano annuale e sul
Piano pluriennale di gestione.
15.7 La carica di componente del Comitato Operativo è gratuita,
fatto salvo il diritto ad ottenere il rimborso delle spese sostenute.
16.1 Il Collegio dei Revisori Contabili è costituito
da tre membri effettivi di indiscussa capacità professionale
e dirittura morale, di cui uno con funzioni di Presidente, scelto
tra gli iscritti all'Albo dei Revisori Contabili; dura in carica
quattro anni ed è rieleggibile.
16.2 Il Collegio dei Revisori Contabili provvede al riscontro
della gestione finanziaria, accerta la regolare tenuta delle scritture
contabili, esprime il proprio parere mediante apposite relazioni
sul bilancio annuale della Associazione, con facoltà di
controllo.
16.3 I Revisori Contabili assistono alle riunioni dell'Assemblea
e del Consiglio Direttivo.
17.1 Lesercizio finanziario dellAssociazione decorre
dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
17.2 Il Direttore dovrà predisporre il bilancio consuntivo
dellesercizio precedente da sottoporre allapprovazione
dellAssemblea entro il 31 maggio di ciascun anno.
17.3 Entro il mese di ottobre di ciascun anno il Direttore dovrà
predisporre il bilancio preventivo per lesercizio successivo
da sottoporre entro 15 giorni allapprovazione dellAssemblea.
17.4 L'attività dell'Associazione è organizzata
sulla base di un Piano Annuale e di un Piano Pluriennale, quali
strumenti essenziali per realizzare la gestione integrata e funzionale
della struttura.
17.5 L'Associazione può dotarsi di un regolamento interno
approvato dall'Assemblea.
18.1 I progetti di bilancio preventivo e di bilancio consuntivo,
prima dellespressione dellavviso sugli stessi da parte
dellAssemblea dei Fondatori, nonché la versione finale
del bilancio preventivo e consuntivo, così come approvati
dal Consiglio Direttivo, saranno inviati a tutti i soci fondatori.
18.2 Il Presidente è tenuto a trasmettere ai soci fondatori
i documenti di volta in volta richiesti dai medesimi relativamente
a qualsiasi iniziativa e/o procedura della Associazione.
LAssociazione si scioglie:
a) nel caso in cui non possa più perseguire le sue finalità;
b) per scadenza del termine qualora la maggioranza dei soci abbia
dichiarato di essere contraria al rinnovo;
c) in caso di delibera di scioglimento anticipato;
d) in tutti gli altri casi previsti dalla legge.
In caso di scioglimento dellAssociazione, esperita la fase
di liquidazione, l'eventuale patrimonio residuo sarà devoluto
ad ente senza fine di lucro avente analoga finalità.
Le eventuali controversie che sorgessero fra i Soci ed Aderenti
o fra l'Associazione ed i Soci/Aderenti, anche se promosse da
Amministratori e Revisori, ovvero nei loro confronti, che abbiano
per oggetto diritti disponibili relativi al rapporto associativo,
saranno decise da un Collegio arbitrale composto di tre membri
tutti nominati dal Presidente del Tribunale di Torino su richiesta
della parte più diligente. I tre arbitri così nominati
eleggeranno a maggioranza, al proprio interno, il Presidente del
Collegio arbitrale.
Il Collegio arbitrale deciderà a maggioranza entro novanta
giorni dalla costituzione, in modo irrevocabile e vincolante per
le parti, in via irrituale, ex bono et aequo, senza formalità
di procedura e stabilendo chi deve farsi carico del costo dellarbitrato.
Si applicano comunque, in quanto compatibili, le disposizioni
di cui al D. Lgs. 17 gennaio 2003 n. 5.
Non possono essere rimesse alla decisione arbitrale le controversie
nelle quali la legge prevede lintervento obbligatorio del
Pubblico Ministero.
In sede di atto costitutivo viene nominato un Consiglio Direttivo di soli tre membri designati dai Soci Fondatori; il Consiglio Direttivo, che è comunque costituito con pienezza di funzioni, verrà integrato dalle persone designate dagli Aderenti.
Visto per inserzione e deposito
Torino, lì