Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche

n. ord. 159
2004 08286/009

CITTÀ  DI  TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 29 NOVEMBRE 2004
(proposta dalla G.C. 19 ottobre 2004)

OGGETTO: VARIANTE PARZIALE N. 75 AL P.R.G. AI SENSI DELL'ART. 17, COMMA 7 DELLA L.U.R. CONCERNENTE L'AREA DI CORSO UNITÀ D'ITALIA 70 EX STAZIONE NORD DELLA MONOROTAIA URBANA (ITALIA '61) - APPROVAZIONE.

Proposta dell'Assessore Viano.

Con deliberazione n. 16 del Consiglio Comunale del 1 marzo 2004 (mecc. 2003 08182/009), esecutiva in data 15 marzo 2004, è stata adottata, ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.R. n. 56/77, e s.m.i., la variante n. 75 al vigente P.R.G. relativa all’area di Corso Unità d’Italia 70, ex Stazione nord della Monorotaia urbana (Italia '61).
La deliberazione predetta è stata depositata in visione presso la Segreteria Comunale per la durata di 30 giorni consecutivi e, precisamente, dal 1 aprile 2004 al 30 aprile 2004.
Dell'avvenuto deposito è stata data notizia al pubblico mediante avviso pubblicato presso l'Albo Pretorio nel periodo sopracitato e sul B.U.R. dell’8 aprile 2004.
Nei termini prescritti, ovvero dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione non sono pervenute osservazioni nel pubblico interesse.
La deliberazione in oggetto è stata trasmessa, per il parere previsto dalla L.R. 41/97, alla Provincia di Torino che con atto n. 623/04 della Giunta Provinciale 126085, ha espresso parere favorevole in quanto la variante non presenta incompatibilità con il Piano di Coordinamento della Provincia, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale n. 291 – 26243 del 1 agosto 2003 e con i progetti sovracomunali approvati.
Tuttavia, con atto n. 622/04 della Giunta Provinciale 125322 di Torino, in qualità di soggetto portatore di interessi diffusi, ha formulato le seguenti osservazioni:
"Con riferimento alla modifica proposta con la variante parziale in oggetto, si esprime perplessità nei confronti di una scelta che consente la localizzazione di una residenza collettiva in prossimità di arteria di grande traffico costituente uno dei principali accessi a Torino, da cui si determineranno situazioni di incompatibilità per l’intensa generazione di inquinamento da gas, da polveri e da rumore a cui le nuove funzioni di residenzialità e servizi saranno soggette.
Inoltre accresce l’impatto di presenza insediativa in una zona che nella adiacenza verde e inedificata e nelle visuali aperte deve il suo pregio paesistico e ambientale. In ultima analisi, si ritiene che il proposto intervento peggiori il valore di questa parte di accesso alla città".
A tali osservazioni si controdeduce che:
in merito alla scelta di localizzare una residenza collettiva lungo il Corso Unità d’Italia, oltre a quanto già indicato nell’elaborato di variante, si evidenzia che l’area in oggetto è stata individuata in quanto collocata nelle vicinanze delle strutture sanitarie esistenti, di facile accessibilità da chi proviene da fuori Torino e presenta disponibilità di aree verdi di pertinenza.
La residenza in progetto costituirà, infatti, punto di appoggio per i pazienti degli ospedali torinesi provenienti da altre città e le relative famiglie durante i cicli di pausa da terapie sanitarie praticate presso detti ospedali, in particolare per quanto riguarda le patologie neoplastiche dei bambini.
Pertanto la residenza in questi casi sarà limitata a brevi periodi di permanenza legati ai tempi necessari per la terapia.
Il Nuovo Piano Urbano del Traffico e della Mobilità delle persone, approvato dalla Città di Torino con deliberazione del Consiglio Comunale del 19 giugno 2002 (mecc. 2002 00155/006), classifica Corso Unità d’Italia come viabilità di tipo E1 - "Strada urbana di interquartiere esistente", collocata all’interno del perimetro del centro abitato individuato ai sensi del Nuovo Codice della Strada. Tale tipologia viaria è equiparata pertanto ad una viabilità urbana non di grande traffico, infatti la previsione del P.U.T. è quella di declassare la funzione di tale viabilità.
In particolare si rileva che la viabilità tra due aree di pregio storico ambientale (quella ad ovest destinata a servizi e a verde pubblico e l’area a est che costeggia il Po anch’essa destinata a parco) costituisce un' interruzione delle aree a servizi lungo il fiume Po ed emerge che detta viabilità non può che essere considerata come viabilità di minor traffico e inserita in un contesto urbano consolidato (all’interno del perimetro del centro abitato).
L’accesso alla struttura lungo Corso Unità d’Italia sarà garantito con la realizzazione di una corsia per l’accostamento dei veicoli in modo da consentire, in sicurezza, sia l’ingresso all’area destinata a parcheggi pertinenziali, sia per la discesa degli utenti che si recano alla struttura.
La struttura in progetto, in ogni caso, che consentirà il recupero e la riqualificazione di un’area attualmente abbandonata e in stato di degrado, non comporta la realizzazione di ulteriori fabbricati in quanto l’intervento riguarda esclusivamente la struttura esistente, non modificando e non alterando, pertanto, la situazione esistente. In quest’ottica si ritiene che la variante in oggetto non può che avere un impatto migliorativo rispetto alla situazione attuale.
Si rileva altresì che rispetto al contesto nel quale si colloca la struttura di cui trattasi l’insediamento dell’attività prevista risulta compatibile con la destinazione delle aree circostanti (aree prevalentemente a verde pubblico, servizi ospedalieri ...).
Relativamente all’inquinamento da gas e polveri e da rumore si rileva che le unità abitative presentano affaccio sul fronte est e corridoi di distribuzione sul fronte opposto al giardino; l'ampia superficie dei serramenti sul fronte est consente di sconfinare con lo sguardo sul gradevole paesaggio del parco fluviale del Po e sulla collina torinese; lo standard di tipo ospedaliero adottato nella progettazione acustica degli stessi serramenti annulla ovunque gli effetti dell'inquinamento acustico proveniente da Corso Unità d'Italia. Le unità abitative dispongono inoltre di impianto di trattamento aria primaria e ventilconvettori per il riscaldamento invernale ed il raffreddamento estivo. Pertanto, le nuove funzioni di residenzialità e servizi risultano progettate per soddisfare i requisiti standard di tipo ospedaliero al fine di creare le condizioni migliori per la permanenza temporanea delle persone nella struttura in parola.
Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
Vista la Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Visto il P.R.G. approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 del 21 aprile 1995;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica dell'atto;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

per i motivi espressi in narrativa e che qui integralmente si richiamano,
1) di approvare le controdeduzioni alle osservazioni della Provincia riportate in narrativa;
2) di approvare la variante parziale n. 75 al vigente P.R.G., dando atto che gli elaborati che la costituiscono sono gli stessi della deliberazione di adozione n. 16 del Consiglio Comunale n. 16 del 1 marzo 2004 (mecc. 2003 08182/009), esecutiva dal 15 marzo 2004.
3) di dare atto che sono allegati al presente provvedimento il testo della deliberazione della Provincia n. 623 recante il parere di compatibilità con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia (All. 1 - n.                         ), e quello delle osservazioni (All. 2 - n.                 ).
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio.
4) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.