OGGETTO: "PIANO STRATEGICO PER LE AREE GIOCO DELLA CITTÀ DI
TORINO. ACCORDO DI COLLABORAZIONE INTERDIVISIONALE".
Proposta dell'Assessore
Pozzi,
di concerto con gli Assessori Ortolano e Viano.
Oggi sull’intero territorio comunale sono
dislocate 240 aree attrezzate al gioco a cui vanno aggiunte numerose altre aree
in corso di realizzazione o di progettazione per convenzioni in atto con
operatori privati a scomputo degli oneri di urbanizzazione. Dunque una
condizione strutturale che determina una presenza di circa 1500 attrezzature
oggi in gestione all’Amministrazione con una stima di significativa
crescita nel corso dell’anno 2005.
Vista la vastità assunta dal
fenomeno si impone la necessità di dotarsi di nuovi strumenti per la
pianificazione e la gestione di un consistente patrimonio di aree e di
attrezzature in continua evoluzione, a cui va sommata una diffusa richiesta da
parte dei bambini e dei ragazzi della nostra Città a ripensare la natura
e qualità degli spazi gioco in ambito urbano. Uno stato di fatto che non
può essere sottovalutato per le sue ricadute economico-sociali e per il
quale si è giunti alla convinzione dell’esigenza di definire nuove
strategie intersettoriali per programmare, progettare, realizzare e mantenere il
consistente parco delle aree gioco oggi di competenza dell’Amministrazione
Comunale.
Su queste premesse nasce il progetto “piano strategico per
le aree gioco urbane” (descritto nell’allegato 1 - all 1 - n.
) nel quale s’intende far convergere un insieme di interventi in grado di
coniugare i diversi aspetti legati al tema del gioco in città, integrando
attività di natura tecnica con azioni a connotazione culturale, educativa
e partecipativa
.L’obiettivo è dotarsi di uno strumento
innovativo di pianificazione che predisponga le basi per la creazione di un
“sistema” delle aree gioco urbane che comprenda spazi pubblici e
aree di pertinenza scolastica e che sia il risultato di un percorso condiviso
tra i diversi Settori dell’Amministrazione a vario titolo competenti che,
da un lato accolga le esigenze di razionalizzare la complessità di
interventi di nuovo insediamento, gestione, manutenzione e di garanzia della
sicurezza strutturale e sociale delle aree dedicate al gioco, e dall’altro
permetta di effettuare scelte coerenti con le necessità espresse dai
principali fruitori di questi spazi urbani - i bambini, i ragazzi e le loro
famiglie - e con le condizioni che determinano le modalità
d’intervento dei principali attori che ruotano intorno alla dimensione
degli spazi gioco quali educatori, progettisti e aziende che operano nel
settore.
Un piano strategico intersettoriale che, per la sua natura di
strumento orientato a definire nuove modalità di gestione urbana,
può essere inteso come una delle opportunità di sviluppo
sostenibile verso una migliore qualità dell’ambiente urbano e che
rientra a pieno titolo in una più ampia politica avviata
dall’Amministrazione, con atto deliberativo della Giunta Comunale del 5
settembre 1995 (mecc. 9505829/01), esecutivo dal 26 settembre 1995, con il quale
la Città di Torino ha aderito – insieme ad altre 200 città
di tutto il mondo – alla “Carta delle città educative”
ratificando l’iscrizione all’Associazione Internazionale delle
Città Educative (AICE), organismo permanente di collaborazione e
confronto tra municipalità. La sottoscrizione della Carta ha comportato
per l’Amministrazione l’impegno ad adeguare i propri interventi, sia
in termini normativi che di organizzazione dei servizi rivolti ai cittadini,
affinché la città acquisisca una dimensione
“educativa” nella più ampia accezione del termine. In
particolare impegna l’Amministrazione a promuovere occasioni stabili di
confronto e di elaborazione nella quale coinvolgere tutte le risorse presenti
sul territorio cittadino, sollecitandole ad una riflessione e ad un ripensamento
sulle responsabilità educative, collettive e individuali, che si
riflettono sul “sistema città”.
In questa direzione, con
deliberazione della Giunta Comunale del 20 marzo 1997, esecutiva dal 10 aprile
1997, (mecc. 9701858/007) la Città ha approvato il documento istitutivo
di "Torino, Città Educativa", a cui è seguita, con deliberazione
della Giunta Comunale del 3 aprile 1997, esecutiva dal 24 aprile 1997 (mecc.
9701980/07), l’adesione della Città di Torino al Piano
d’azione del Ministero dell’Ambiente denominato “Città
Sostenibili delle Bambine e dei Bambini” riconoscendo in tale iniziativa
un’ulteriore occasione per rendere più sistematici la
volontà e l’impegno alla realizzazione sul territorio cittadino di
molteplici progetti e iniziative a carattere ambientale a favore di bambini e
ragazzi.
Tale Piano d’azione si basa sul riconoscimento del diritto dei
bambini e dei ragazzi a vivere all’interno della propria comunità
in un clima di relazioni significative e in una dimensione
“sostenibile” priva di quei rischi ambientali, legati alla
sicurezza, agli spazi, ai tempi e ai ritmi che spesso rendono le città
dei luoghi inadatti e contrastanti per una crescita e uno sviluppo rispettoso
dei bisogni e delle necessità individuali.
In tal senso con
deliberazione della Giunta Comunale del 25 marzo 1999, esecutiva dal 15 aprile
1999, (mecc. 9901973/21) è stato istituito il “Laboratorio della
Città Sostenibile delle Bambine e dei Bambini” al fine di
consentire un reale coordinamento di tutte le iniziative atte a migliorare la
vivibilità dei bambini nella nostra città. Fra i membri istitutivi
del Laboratorio, vi sono l’Assessorato al Sistema Educativo e
l’Assessorato all’Ambiente e Verde Pubblico.
Vista la natura
intersettoriale del “piano strategico delle aree gioco urbane” e le
caratteristiche dell’utenza a cui si riferisce, si è individuato
nel Laboratorio della Città Sostenibile delle Bambine e dei Bambini
– in virtù della sua funzione di raccordo interassessorile, di
gestione dei rapporti intrapresi con l’Ordine degli Architetti PPC della
Provincia di Torino (secondo le linee espresse dalla deliberazione della Giunta
Comunale del 15 aprile 2003, esecutiva dal 4 maggio 2003, mecc. 200302662/007 ed
alla conseguente stipula di uno specifico protocollo d’intesa) e di
esperienza maturata in questi anni - il luogo nel quale lo sviluppo delle
attività possono trovare il contesto professionale e culturale adatto per
avviare e guidare l’estensione di un piano-programma dove devono
necessariamente convergere discipline e saperi diversi.
All’interno di
questa cornice contestuale la Divisione Servizi Educativi, la Divisione Ambiente
e Verde – Settore Gestione Verde, la Divisione Grandi Opere ed Edilizia
per i Servizi Educativi – Sportivi ed Olimpici - Residenziali –
Coordinamento Edilizia Scolastica - Settore Grandi Opere del Verde Pubblico e la
Divisione Infrastrutture e Mobilità – Settore Urbanizzazioni,
hanno evidenziato l’intenzione di consolidare un rapporto
interdivisionale e di instaurare una fattiva collaborazione per definire nei
campi di diretta competenza: modalità d’intervento,
fattibilità tecniche, programmazioni, percorsi procedurali e risorse,
necessari per l’estensione, l’approvazione e l’attuazione del
“piano strategico delle aree gioco urbane” all’interno del
progetto Torino Città Educativa - Laboratorio Città Sostenibile
delle Bambine e dei Bambini.
I soggetti in particolare si
propongono:
La Città di Torino, Divisione
Ambiente e Verde – Settore Gestione Verde, Divisione Grandi Opere ed
Edilizia per i Servizi Educativi – Sportivi ed Olimpici - Residenziali
– Coordinamento Edilizia Scolastica - Settore Grandi Opere del Verde
Pubblico, Divisione Infrastrutture e Mobilità – Settore
Urbanizzazioni, si impegnano a:
Per la programmazione, la verifica ed il
monitoraggio delle attività, nonché per ogni determinazione in
merito alle attività stesse, ci si avvarrà di un Comitato
interdivisionale composto da dirigenti incaricati ed esperti disciplinari
individuati rispettivamente dalla Divisione Servizi Educativi, dalla Divisione
Ambiente e Verde, dalla Divisione Grandi Opere Ecc. e dalla Divisione
Infrastrutture e Mobilità.
Si ritiene inoltre di autorizzare
l’erogazione di contributi, nell’ambito delle risorse finanziarie
disponibili, anche con fondi derivanti dalla Legge 285/97, ad Istituzioni
Scolastiche della Città, demandandone l’individuazione e la
devoluzione al dirigente competente nell’ambito di casi specifici
individuati dal comitato interdivisionale.
Eventuali integrazioni o
ampliamenti dell’accordo di collaborazione o specifici accordi
d’ambito, rispondenti alle finalità del piano strategico, potranno
essere concordate tra le parti e autorizzate dai Dirigenti competenti.
Tutto ciò premesso,
Visto che ai sensi dell’art. 48 del Testo
Unico delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs.
18 agosto 2000 n. 267, la Giunta compie tutti gli atti rientranti, ai sensi
dell’art. 107, commi 1 e 2 del medesimo Testo Unico, nelle funzioni degli
organi di governo che non siano riservati dalla Legge al Consiglio Comunale e
che non ricadano nelle competenze, previste dalle leggi o dallo Statuto, del
Sindaco o degli organi di decentramento;
Dato atto che i pareri di cui
all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità
tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Con voti unanimi,
espressi in forma palese;
6) di dichiarare attesa
l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente
provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell'art. 134, 4° comma,
del Testo Unico approvato con D.Lgs 18 agosto 2000, n.
267.
______________________________________________________________________________