Divisione Servizi Culturali
Settore Arredo e Immagine Urbana  

n. ord. 152
2004 02363/115

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE  15 NOVEMBRE 2004
(proposta dalla G.C. 20 luglio 2004)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: APPROVAZIONE ALLEGATI TECNICI REGOLAMENTO DEHORS.

   Proposta dell'Assessore Alfieri
   di concerto con l'Assessore Tessore.

   Con deliberazione del Consiglio Comunale del 1 marzo 2004 (mecc. 2003 08479/016) si approvava il nuovo testo Regolamentare “Occupazione del suolo pubblico mediante l’allestimento di Dehors stagionali ed annuali”.

   Con il succitato provvedimento si demandava con successivo atto l’approvazione degli allegati tecnici che andranno a specificare la regolamentazione relativa alle strutture.

   Con determinazione dirigenziale del 23 ottobre 2003 (mecc. 2003 08646/52) si affidava a due professionisti l’incarico di revisione ed integrazione delle norme tecniche relative al regolamento dei dehors .

   I risultati di questo studio sono stati recepiti e opportunamente riesaminati per la stesura definitiva dell’allegato contenente le indicazioni tecnico/ambientali relative al regolamento dei dehors.

   Tale allegato tecnico prevede che per quanto concerne i dehors, come per gli altri aspetti di intervento che afferiscono alla sfera di competenza dell’Arredo Urbano, l’ammissibilità sul territorio cittadino è stabilita mediante criteri di collocazione che discendono dall’organizzazione territoriale definita dallo strumento urbanistico generale e siano conformi ai principi generali di riqualificazione formale e funzionale dell’ambiente cittadino ed in tal senso essi devono risultare integrabili al sito mediante un qualificante inserimento nello scenario di percezione comune.

   E' stato richiesto parere alle Circoscrizioni ai sensi degli articoli 43 e 44 del Regolamento del Decentramento.

   Le Circoscrizioni 1, 3, 4, 5, 6, 7 e 9 hanno espresso parere favorevole (all. 2-8 - nn.         ).

   Le Circoscrizioni 2 e 10 non hanno espresso parere.

   La Circoscrizione 8 ha espresso parere sfavorevole (all. 9 - n.               ) in coerenza col giudizio negativo espresso con deliberazione del 28 novembre 2003 (mecc. 2003 10404/091), sulla parte principale e normativa del Regolamento Dehors.

   Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

   Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

   Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
   favorevole sulla regolarità tecnica;

   Con voti unanimi, espressi in forma palese;  

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

di approvare, per i motivi espressi in narrativa del presente provvedimento che integralmente si richiamano l’allegato tecnico “Indicazioni Tecnico Ambientali relativi al Regolamento dei Dehors (all.1 - n.                         ).

   Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul Bilancio.


INDICAZIONI TECNICO/AMBIENTALI RELATIVE AL REGOLAMENTO DEI DEHORS

TITOLO 1 - DEFINIZIONE

Per i dehors, come per altri aspetti di intervento che afferiscono alla sfera di competenza dell’Arredo Urbano, l’ammissibilità sul territorio cittadino “in conformità ai principi generali di riqualificazione formale e funzionale dell’ambiente cittadino” è stabilita mediante criteri di collocazione che discendono dall’organizzazione territoriale definita dallo strumento urbanistico generale e dal piano del colore adottati dalla Città.

Con riferimento alla qualificazione degli ambiti cittadini si individuano le possibilità di collocazione delle varie tipologie di intervento che devono risultare integrabili al sito mediante un qualificante inserimento nello scenario di percezione comune.

L’articolo 2 comma 1 del regolamento precisa la definizione di dehors come “insieme di elementi … che costituisce, delimita ed arreda lo spazio per il ristoro all’aperto” e al terzo comma introduce la significativa novità di poter mantenere tali strutture durante tutto l’arco dell’anno solare.

Dai commi 2 e 3, che demandano le specificazioni tecniche ambientali all’Allegato Tecnico, emerge lo stretto legame tra tale elaborato ed il Regolamento stesso, di cui costituisce parte integrante.

TITOLO 2 - AMBITI URBANI

La collocazione delle varie tipologie di dehors sui sedimi pubblici, tiene conto dei seguenti ambiti urbani :
(vedere planimetrie: ciascun ambito è sempre comprensivo dell’intero sedime delle vie perimetrali)

2.A.    PARTI STORICO AMBIENTALI SIGNIFICATIVE NEL TERRITORIO CITTADINO ( vedere allegato A )   

2.B.    CENTRO STORICO PRINCIPALE (ZUCS Zona urbana centrale storica che comprende l’intero ADDENSAMENTO A1 al quale è aggiunto il primo isolato a sud di corso Vittorio Emanuele II, vedere allegato B)

La ZUCS si presenta in modo molto semplificato composta dalle seguenti porzioni di territorio:
-   Quadrilatero di impianto romano/medioevale;
-   Ampliamenti di epoca barocca sei-settecenteschi;
-   Addizioni pianificate ed integrazioni otto-novecentesche.

All’interno della ZUCS si evidenziano (la sola piazza Gran Madre è esterna ma legata formalmente e funzionalmente al centro storico principale):
-   2.B.1. PIAZZE STORICHE ( vedere allegato B )
     -  Bodoni
     -  Carlo Alberto
     -  Carlo Emanuele II
     -  Carlo Felice *
     -  Carignano
     -  Castello *
     -  Cavour
     -  Consolata
     -  Corpus Domini
     -  Emanuele Filiberto
     -  Gran Madre
     -  Lagrange
     -  Lamarmora
     -  Maria Teresa
     -  Palazzo di Città *
     -  Paleocapa
     -  Quattro Marzo/ Bottero
     -  Repubblica (anfiteatro Juvarriano/parte a sud corso Regina Margherita)
     -  S.Carlo *
     -  S.Giovanni
     -  Savoia
     -  Solferino
     -  Statuto *
     -  Visitazione
     -  Vittorio Veneto *
     N.B.: * Piazze in cui è ammesso il dehors esterno al porticato.

-   2.B.2. PORTICI STORICI (porzioni porticate delle seguenti vie, corsi o piazze) e GALLERIE
     -  piazza Repubblica (porzione anfiteatro juvarriano)
     -  piazza Vittorio Veneto
     -  via Po
     -  piazza Castello (compreso primo isolato via Barbaroux)
     -  piazza S.Carlo
     -  piazza Carlo Felice
     -  via Nizza
     -  via Sacchi
     -  corso Vittorio Emanuele II (compreso primo isolato corso G. Ferraris)
     -  corso Vinzaglio
     -  via Roma
     -  via Palazzo di Città
     -  piazza Palazzo di Città
     -  via Pietro Micca
     -  via Pomba
     -  via Cernaia
     -  piazza XVIII Dicembre
     -  corso S. Martino
     -  piazza Statuto (compreso primo isolato Via Garibaldi)
     -  corso Beccaria
     -  Galleria S. Federico
     -  Galleria Subalpina
     -  Galleria Umberto I

2.C.   CENTRI STORICI MINORI  ( ZUSA Zone urbane storico ambientali - vedere allegati A e C )

Circoscrizione 1

BuonPastore (4), S.Secondo (3), Crocetta/S.Teresina (11)

Circoscrizione 2
 

Circoscrizione 3

Borgo S.Paolo (22)

Circoscrizione 4

Cit Turin (12), Campidoglio (17), S.Donato (6), Cibrario (13)

Circoscrizione 5

V.Giachino (20), Madonna di Campagna (26), Lucento (19)

Circoscrizione 6

Regio Parco/Maddalene (21), Bertolla (28)
Montebianco/Monterosa/Barriera Milano (27)

Circoscrizione 7

Borgodora (7), Aurora (25), Valdocco (9) Cuneo (23), RegioParco/Catania (24), Madonna del Pilone (8), Vanchiglia (1), Vanchiglietta (18)

Circoscrizione 8

S.Salvario (2), Borgo Po/Gran Madre (5), Borgo Po/Moncalvo (16),
San Salvario Sud, (10), Crimea (15), Barriera di Casale (14), Cavoretto (29)

Circoscrizione 9
 

Circoscrizione 10

Borgata Mirafiori (30)

2.D.   TERRITORIO con valori ambientali ( vedere allegato A )

     -   2.D.1. VIALI ALBERATI  (Tutela ambientale D.L. 490/1999 )
          -  Regina Margherita (sino a corso Tassoni)
          -  Vittorio Emanuele II, con un isolato per parte (sino a corso Bolzano)
          -  Galileo Ferraris (sino a corso Rosselli)
          -  Re Umberto (sino a corso Rosselli)
          -  Vinzaglio
          -  Francia (sino a piazza Massaua)
          -  Massimo d’Azeglio (sino a corso Dante)
          -  Stati Uniti (da corso Re Umberto sino a corso Mediterraneo)

     -   2.D.2. PARCHI E GIARDINI  (con o senza tutela ambientale D.L. 490/1999)
          -  Parchi e giardini vincolati o in aree tutelate.
          -  Parchi e giardini nel rimanente territorio.

     -   2.D.3. SPONDE FLUVIALI  (tutela ambientale D.L. 490/99, in parte)

     -   2.D.4. TERRITORIO COLLINARE  a destra del Fiume Po (tutela ambientale D.L. 490/1999)   

 2.E.   RIMANENTE TERRITORIO CITTADINO   

 TITOLO 3 - CRITERI DI REALIZZAZIONE E MATERIALI

L’articolo 3 comma 1 del Regolamento recita:
“Gli elementi del dehors di cui al primo comma dell’articolo 2 sono classificati come di seguito indicato:
a.   Arredi di base: tavoli, sedie e panche (di lunghezza non superiore a m.2);
b.   Elementi complementari di copertura e riparo di cui all’ allegato tecnico;
c.   Elementi accessori: elementi di delimitazione, pedane, stufe di irraggiamento, cestini per la raccolta rifiuti di cui all’ allegato tecnico;
d.   Elementi ed attrezzature per lo svolgimento di attività di somministrazione di alimenti e bevande istallati nel rispetto e con i limiti posti dalla vigente normativa igienico-sanitaria”

Gli elementi di tipo seriale con scritte pubblicitarie di prodotti forniti a titolo di sponsorizzazione da alcune ditte, non sono generalmente ammessi sul suolo pubblico.

Particolari linee di prodotti, appositamente progettate in funzione di un qualificato inserimento ambientale degli elementi, potranno essere ammesse, in tutto il territorio o unicamente per ambiti particolari, previa motivata e formale approvazione da parte del Settore Arredo e Immagine Urbana.   

 3.a   Arredi di base  (Art. 3 comma 1.a)

Tavoli, sedie, poltroncine o panche sono gli elementi indispensabili per il funzionamento di ogni dehors che per definizione è un insieme armonico di tali arredi al fine di consentire momenti di relax all’aperto consumando quanto i pubblici esercizi possono offrire.

Nel presupposto che tutto quanto viene inserito nello scenario di percezione comune debba, oltre che espletare le funzioni richieste che lo hanno motivato, contribuire anche alla qualità dell’immagine complessiva, i sopracitati arredi mobili devono essere scelti con cura in modo da risultare gradevoli ed ordinati.

Occorre pertanto che nel progetto vengano puntualmente illustrate le tipologie di arredi che si intendono utilizzare.

In particolare nel caso di componenti di tipo seriale l’illustrazione può avvenire attraverso ogni elemento utile alla identificazione delle caratteristiche formali, costruttive e cromatiche dei manufatti quali ad esempio riproduzioni fotografiche, copie di estratti di cataloghi. Nel caso di componenti appositamente progettati la documentazione di progetto deve contenere tutte le indicazioni utili per una loro adeguata valutazione tecnico formale.

3.b   Elementi di copertura e riparo (Art. 3 comma 1.b)

Le modalità di copertura e di protezione degli spazi adibiti a dehors costituiscono gli elementi di maggior impatto visivo e pertanto sono oggetto di particolare attenzione dal punto di vista tecnico ambientale.

Dunque non tutte le tipologie di copertura e di riparo esistenti sul mercato sono ritenute idonee alla collocazione nel territorio cittadino.

In particolare non sono ammissibili le seguenti tipologie di copertura:
-   Falda in tessuto variamente inclinabile, raccoglibile in corrispondenza di uno dei due sostegni laterali.
-   Falda a doppia capote in tessuto con sostegni laterali in corrispondenza del colmo.
-   Falda a profilo semicircolare in tessuto con sostegni perimetrali.
-   Piccoli padiglioni seriali a pianta quadra o rettangolare, commercialmente definiti gazebo, accostabili, caratterizzati da sostegni rivestiti da prolungamenti del telo di copertura in tessuto.

Indicazioni e precisazioni ambientali per tutte le tipologie di coperture e riparo

Con riferimento alla definizione di dehors di cui all’Art.2, ed in funzione di quanto successivamente indicato per le singole tipologie di coperture, si sottolineano le seguenti precisazioni preliminari da osservare in ogni situazione urbana e per ogni tipologia:
-   Nei portici e nelle gallerie, sia di carattere storico che di recente realizzazione, gravati da servitù di uso pubblico, è ammessa la collocazione di soli tavolini e sedie con l’esclusione di qualunque tipo di copertura.
-   Coperture in tessuto: devono essere usati materiali non lucidi i cui colori o fantasie, per un corretto inserimento nel contesto, risultino in sintonia con l’assetto cromatico degli edifici adiacenti (è necessario fornire un campione nel caso il materiale utilizzato sia diverso dalla tela chiara naturale).
-   In nessun caso è consentita, ad integrazione delle coperture, l’installazione di teli verticali, abbassabili, raccoglibili lateralmente o schermi di protezione laterali di qualunque tipo al di sotto dei 2,00 m dal piano di calpestio (fatte salve le delimitazioni di cui al TITOLO 4.4)

Tutto ciò premesso, al fine di migliorare la qualità dell’immagine urbana, si indicano le tipologie di coperture ammissibili e le modalità di inserimento nel territorio (vedere anche griglia localizzativa allegato D ).

3.b.1. Ombrelloni a sostegno centrale

Per il semplice e lineare aspetto formale e per la provvisorietà della presenza è consigliata la realizzazione della protezione mediante l’impiego di ombrelloni, di forma rotonda, quadrata o rettangolare, disposti singolarmente o in serie, in tutto il territorio cittadino.

La tipologia più qualificata è caratterizzata da una struttura in legno con copertura in telo chiaro in doppio cotone impermeabilizzato, e risulta essere obbligatoria nelle piazze di pregio storico ambientale e negli ampliamenti barocchi della ZUCS. Gli ombrelloni con telo colorato sono utilizzabili in tutto il resto del territorio cittadino previa approvazione del colore scelto in riferimento al contesto.

E’ comunque necessaria una particolare attenzione alle cromie nel quadrilatero romano e nelle integrazioni otto-novecentesche della ZUCS, nelle ZUSA e nelle porzioni assoggettate a vincoli di carattere ambientale.

3.b.2. Ombrelloni a sbalzo su sostegno laterale

La struttura è costituita da un sostegno laterale con braccio che regge, sull’estremità, un ombrellone di forma generalmente quadrata. Tale tipologia di copertura, che consente mediante l’aggregazione di più elementi la protezione di un ampio spazio fruibile con modeste interferenze interne, è realizzabile con struttura in legno o metallo, preferibilmente di colore scuro e telo chiaro in doppio cotone impermeabilizzato.

Diffusasi in larga misura nel territorio urbano tale modalità di copertura, che presenta due modalità di sostegno, deve prevedere le seguenti limitazioni o accorgimenti riferiti:

-   3.b.2.1. Sostegno laterale perpendicolare al piano d’appoggio e braccio ad inclinazione simile a quella delle falde.
Tale modalità non è ammessa nelle piazze storiche di cui all’allegato B (vedere elenco), né nella ZUCS. E’ caratterizzata da una struttura in legno o metallo di colore scuro e telo chiaro in doppio cotone impermeabilizzato.

-   3.b.2.2. Sostegno laterale inclinato rispetto al piano d’appoggio e braccio ad esso perpendicolare.
Tale modalità non è ammessa nelle piazze storiche di cui all’allegato B (vedere elenco), né nella ZUCS e nelle ZUSA. Nel rimanente territorio in cui tale tipologia è consentita i sostegni inclinati non devono mai risultare debordanti rispetto all’ingombro massimo dell’area assoggettata ad O.S.P.

3.b.3. Falda tesa in tessuto con aggancio alla muratura

Uno o più teli retraibili, semplicemente agganciati alla facciata privi di punti d’appoggio al suolo, consentono un tipo tradizionale di protezione dello spazio prospiciente l’edificio che ospita un esercizio pubblico.

E’ comunque necessario osservare sempre criteri di simmetria rispetto alle aperture o alle campiture esistenti sulla facciata. La linea di aggancio deve essere prevista sopra le aperture e, qualora esistano, al di sopra delle cornici delle stesse.

Per la versatilità e la leggerezza della tipologia ne è ammesso l’uso in tutto il territorio cittadino.

3.b.4. Falda tesa in tessuto con aggancio alla muratura e montanti d’appoggio

La tipologia è costituita da una o più tende a falda inclinata scorrevoli entro guide fisse agganciate alla facciata e appoggiate a montanti perimetrali.

E’ necessario osservare sempre criteri di simmetria rispetto alle aperture o alle campiture esistenti sulla facciata.

La linea di aggancio deve essere prevista sopra le aperture e, qualora esistano, al di sopra delle cornici delle stesse.

L’inclinazione delle falde deve risultare tale da inserirsi correttamente nel contesto.

Nel caso in cui le guide di scorrimento dei teli proseguano con la medesima sezione nei montanti d’appoggio deve esser previsto un fermo, ad una altezza di 2,00m dal piano di calpestio, atto ad impedire l’abbassamento dei teli stessi.

Tale tipologia è ammissibile in tutto il territorio cittadino tranne che nella ZUCS, nelle piazze storiche e nelle ZUSA.

Inoltre non è mai utilizzabile in aderenza a chioschi o padiglioni isolati o edifici assimilabili presenti nelle ampie zone verdi quali parchi e giardini o sponde fluviali.

3.b.5. Doppia falda in tessuto con sostegno centrale in corrispondenza del colo

Tale tipologia di aspetto formale semplice e lineare, che richiama le tradizionali coperture delle bancarelle mercatali, se realizzata come elemento singolo con la linea di colmo parallela alla facciata degli edifici o all’asse viario risulta facilmente inseribile nel contesto urbano privo di caratteri di aulicità.

E’ necessario che venga posta particolare attenzione al disegno dei sostegni soprattutto per quanto attiene la vista laterale.

Il tipo di tessuto di copertura deve risultare coordinato alle tende da sole del locale se presenti.

Tale tipologia, con le precisazioni sopra indicate, è ammissibile in tutto il territorio cittadino tranne che nelle piazze storiche e nell’intera ZUCS.   

 3.b.6. Copertura a pergola, o assimilabile, su struttura leggera con montanti perimetrali

Tale copertura in tessuto, su di una struttura leggera a pergola o altra soluzione analoga, con monta ad inclinazione ridotta costituisce una tipologia di una certa raffinatezza che ripropone in chiave aggiornata soluzioni di ristoro all’aperto di sapore tradizionale.

Tale tipologia può risultare ammissibile in tutto il territorio cittadino tranne che nelle piazze storiche, nel quadrilatero romano e negli ampliamenti barocchi della ZUCS.

3.b.7. Copertura in tessuto di piccoli (max 2,5x2,5 m) padiglioni su struttura leggera

Formata da una serie (n. max.6) di piccoli moduli ripetuti, quadrati o rettangolari, accostati o aggregati, con copertura in tessuto chiaro a piramide ribassata su struttura leggera, può consentire soluzioni accettabili dove è necessario ottenere un’immagine articolata, non compatta, oppure dove è possibile esclusivamente una organizzazione lineare dell’O.S.P.

Tale tipologia può risultare ammissibile in tutto il territorio cittadino tranne che nelle piazze storiche, nel quadrilatero romano e negli ampliamenti barocchi della ZUCS.

3.b.8. Coperture a padiglione, o di altra forma, in tessuto

Si riconoscono due modalità di utilizzo:

-   3.b.8.1.   In spazi pubblici di una certa ampiezza è possibile aumentare le dimensioni dei moduli ripetibili (4,00x4,00m), quadrati o rettangolari, accostati o aggregati (di cui al punto 7) diminuendone contemporaneamente il numero (n. max.4).
E’ ammessa anche la realizzazione di strutture in legno, adeguatamente trattato e preferibilmente di colore scuro escludendo accenni rustici e legni resinosi, o in altro materiale che comunque deve mantenere i caratteri di leggerezza propri degli allestimenti all’aperto.

-   3.b.8.2.   Tale copertura singola a padiglione, oppure inclinata o ricurva, in tessuto, nervata o tesa, su di una struttura o metallica o di altro materiale coerente costituisce una tipologia che può risultare accettabile se le sue dimensioni e la sua sagoma sono state accuratamente pensate in rapporto al sito in cui vanno ad inserirsi.

Ambedue le tipologie non sono ammesse nella ZUCS e nelle ZUSA e nelle piazze storiche.

Nelle porzioni di territorio assoggettate a vincolo di carattere ambientale tali tipologie, con coperture preferibilmente in tela naturale chiara, possono essere consentite nelle aree con vincoli di cui sopra previo parere favorevole dell’ente che esercita la tutela.

3.b.9. Gazebo a pianta centrale con copertura in tessuto

Tale tipologia, caratterizzata da un’unica struttura a pianta centrale, necessita sempre di essere circondata da un congruo spazio libero praticabile.

La copertura, con inclinazione compresa tra 15° e 30° in tessuto su di una struttura leggera a pianta centrale realizzata in metallo di colore adeguato al sito ed alla tipologia, costituisce una modalità che può risultare di una certa raffinatezza riproponendo in chiave aggiornata, in analogia alla modalità di cui al punto 6, soluzioni di ristoro all’aperto di sapore tradizionale.

Può essere ammesso un apparato di sostegno ligneo , adeguatamente trattato e preferibilmente di colore scuro escludendo accenni rustici e legni resinosi, o di altro materiale che comunque deve mantenere i caratteri di leggerezza propri degli allestimenti all’aperto.

Tale modalità può essere ammissibile in tutto il territorio cittadino ove esistano spazi adeguati con l’esclusione della ZUCS, delle ZUSA e delle piazze storiche.

Nelle porzioni di territorio assoggettate a vincolo di carattere ambientale possono essere consentite solamente coperture in tela naturale chiara previo parere favorevole dell’ente che esercita la tutela.

3.b.10. Copertura a pagoda

La tipologia a pagoda, generalmente realizzata in PVC con struttura occultata o in vista largamente utilizzata per allestimenti di mostre e manifestazioni di breve durata, presenta per quanto riguarda i dehors la possibilità di essere collocata solamente nelle porzioni di territorio cittadino di recente edificazione non

interessate da alcun vincolo o indicazione di carattere ambientale.

Il telo di copertura non deve prevedere prolungamenti raccoglibili attorno ai montanti.

La tipologia con struttura esterna che sorregge il telo di copertura aumenta l’impatto e pertanto risulta più difficilmente inseribile in spazi di modesta ampiezza.

Tale modalità non è ammessa nella ZUCS, nelle ZUSA, nelle piazze storiche, nei viali alberati e nel territorio oltre Po (con vincolo 490/90), nei parchi e nei giardini (vincolati o meno).

3.b.11. Strutture tese, vele e coperture innovative

Altre soluzioni di strutture e coperture diverse dalle precedenti, appositamente progettate o a carattere innovativo per forma e materiali, a elemento singolo o per aggregazione di moduli base, potranno essere ammesse previo parere favorevole della Commissione di cui al comma 5 dell’art.6 che ne verificherà la correttezza del disegno e dell’inserimento nel contesto.

Nel caso di predisposizione dei progetti integrati d’ambito, ai sensi dell’Art 5, è auspicabile la progettazione di apposite strutture a carattere innovativo in quanto la particolare situazione del sito e delle attività dovrebbero innescare un processo progettuale atto ad introdurre anche l’utilizzo di forme, materiali e modalità non previste nella presente classificazione.

3.c.   Sistemi di delimitazione (Art. 3 comma 1.c)

     3.c.1. Delimitazione perimetrale

L’area di suolo pubblico occupata da un dehors deve generalmente risultare chiaramente delimitata salvo diverse indicazioni determinate da esigenze di inserimento ambientale nei siti caratterizzati da forte valenza monumentale o ambientale quali percorsi porticati, vie e piazze pedonali, parchi e giardini.

La delimitazione, continua o meno, ma comunque tale da indicare i limiti dell’O.S.P. può essere realizzata con modalità e materiali che sono di volta in volta determinati in funzione del sito, ed è oggetto di specifica progettazione e verifica. In ogni caso gli elaborati progettuali devono chiaramente indicare la superficie complessiva che si intende occupare, all’interno della quale deve essere precisata l’area utile e quella interessata dalla collocazione delle eventuali delimitazioni (vasi, fioriere, ringhiere…)

Tutti gli elementi di arredo urbano collocati dalla Città quali panchine, fioriere, cestini, paracarri….. non possono essere compresi nell’area destinata a dehors.

Essendo questi elementi funzionali collocati a comune servizio della cittadinanza è necessario lasciare sempre un opportuno spazio di fruizione che ne consenta l’utilizzo e la manutenzione.

Soprattutto nei contesti urbani più compatti il dehors costituisce un momento di gradevole relax. Per garantire che tale obiettivo emerga chiaramente si ricorda la notevole importanza della collocazione e della manutenzione del verde.

Le essenze devono essere attentamente individuate e correttamente accudite al fine di ottenere lo scopo indicato.

3.c.1.1. Delimitazione discontinua:
La delimitazione discontinua è costituita da vasi, fioriere o contenitori in terracotta, legno, cemento o graniglia, in posizione non accostata ma comunque predefinita a livello progettuale.
La funzione degli elementi di delimitazione è quella di semplice indicazione dei limiti dell'area occupata del dehors.
La distanza di detti elementi potrà essere organizzata con scansione simmetrica e non, ma tale da garantire la maggior trasparenza possibile.
Per ogni tipo di contenitore devono essere precisati la tipologia, le dimensioni, il materiale (da escludere la graniglia ed il cemento in tutta la ZUCS ed il legno naturale chiaro o rustico ovunque), il colore, l’indicazione (di massima da cm….. a cm…..) dell’altezza desiderata per le piante da collocare.
Si consigliano le seguenti essenze: ligustro, laurus cerasus, ilex aquifolium…
Siti coerenti: vie e piazze pedonali, parchi e giardini.

3.c.1.2. Delimitazione continua:
La delimitazione continua può essere costituita da:

-   3.c.1.2.a. Vasi, fioriere o contenitori accostati (h.max.50cm) in terracotta, legno, cemento o graniglia, atti a realizzare mediante le piante inserite un effetto siepe consigliato soprattutto nelle strade veicolari.
Nel progetto per ogni tipo di contenitore devono essere indicati la tipologia, le dimensioni, il materiale (da escludere la graniglia ed il cemento nella ZUCS ed il legno naturale chiaro o rustico ovunque), il colore, e l’indicazione dell’altezza (da cm….. a cm…..) delle piante che si intendono collocare.
Vasi, fioriere o contenitori di altezza superiore ai 50 cm, appositamente progettati in ragione di particolari soluzioni di inserimento ambientale della delimitazione, potranno essere ammesse previo parere favorevole della Commissione di cui al comma 5 articolo 6 che ne verificherà la correttezza del disegno e dell'inserimento nel contesto.
Si consigliano le seguenti essenze: ligustro, laurus cerasus, ilex aquifolium….

-   3.c.1.2.b. Ringhiere a giorno (h.max.90cm) soprattutto nelle situazioni che presentano una minima disponibilità di spazio.
Nel progetto devono essere indicati la tipologia, le dimensioni, il materiale (da escludere il legno chiaro naturale) ed il colore.
La presenza di verde, anche se ridotta, deve risultare prevista nel progetto come per il punto 2.1.
Nel caso in cui il dehors sia appoggiato su di una pedana rialzata la delimitazione deve essere prevista in modo tale da nasconderne la vista laterale eliminando vuoti o discontinuità.
Nel caso in cui il dehors sia in prossimità di incrocio o passo carraio la delimitazione deve essere prevista di altezza tale da non creare ostacolo alla visibilità (h.max.90 cm).
Siti coerenti: vie e piazze veicolari.   

3.c.1.3. Delimitazione continua per la protezione dalle intemperie:
Ad integrazione delle modalità indicate al precedente punto 2, soprattutto per le collocazioni di dehors con carattere di permanenza continuativa, le delimitazioni possono essere integrate da pannelli di materiale trasparente ed anti urto (h.max.160 cm).
Nel progetto devono essere indicati il materiale e le dimensioni dei pannelli, la tipologia ed il colore dei sostegni, e la posizione riferita alla dotazione di verde.
Siti: in tutti i casi in cui è previsto il mantenimento del dehors durante l’intero anno solare.

     3.c.2. Delimitazione orizzontale:

La superficie di calpestio dell’area dehors costituisce la delimitazione orizzontale di base della struttura di ristoro che necessita di un’opportuna attenzione.

La superficie della porzione di suolo pubblico occupata da un dehors può risultare costituita da: sedime asfaltato, lastricato in lastroni di pietra o pavimentato in materiale lapideo a pezzatura minuta; può risultare semplicemente trattato in terra battuta, misto o meno a ghiaia, oppure con trattamenti superficiali particolari

Soprattutto in queste ultime situazioni la realizzazione di un dehors può comportare la volontà di provvedere ad un trattamento del piano di calpestio sia per necessità funzionali (dislivelli, discontinuità..) che per motivi di immagine.

I dehors devono essere realizzati in conformità alla normativa sulle barriere architettoniche e devono risultare accessibili ai soggetti diversamente, abili salvo impossibilità tecniche comprovate e sottoscritte nella relazione del tecnico abilitato che redige la domanda.( Art. 10 comma 10 )

Ogni soluzione, che sarà sempre semplicemente appoggiata in modo da non danneggiare la superficie del suolo, deve risultare coerente con quanto segue:

-   Nei portici, nelle gallerie, nelle vie e nei marciapiedi con pavimentazioni lapidee, il suolo deve essere lasciato in vista. Eventuali discontinuità possono essere colmate con opportuni accorgimenti di arredo.

In particolare, possono essere previste specifiche coperture coordinate con la pavimentazione lapidea per evitare il danneggiamento degli arredi di base causati dalle discontinuità della pavimentazione stessa.

-   Nei giardini ed in qualunque situazione con presenza di alberi il suolo deve essere generalmente lasciato in vista. Eventuali discontinuità possono essere colmate con opportuni accorgimenti di arredo.

-   Nelle altre situazioni in presenza di un piano continuo può essere ammessa la collocazione di stuoie (i materiali ed i colori sono da indicare nel progetto).

-   In presenza di sensibili discontinuità o dislivelli può essere ammessa la realizzazione di una pedana le cui caratteristiche devono risultare descritte nel progetto per verificarne la coerenza con il sito.

In particolare negli ambiti storici (ZUCS e ZUSA) risultano poco coerenti le pedane a superficie metallica. Per le pedane rialzate devono essere studiati accorgimenti atti ad occultare la vista laterale delle pedane mediante un uso ragionato delle delimitazioni.

     3.d.   Elementi ed attrezzature (Art. 3 comma 1.d)

Eventuali elementi ed attrezzature per lo svolgimento di attività di somministrazione di alimenti e bevande, installati nel rispetto e nei limiti posti dalla vigente normativa igienico-sanitaria, devono essere descritti nella relazione tecnica e chiaramente indicati nella planimetria di progetto.   

TITOLO 4 - ULTERIORI INDICAZIONI TECNICO-AMBIENTALI DEHORS CONTINUATIVI

Ai sensi dell’articolo 2 terzo comma del Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico mediante l’allestimento di dehors è possibile mantenere tali strutture durante tutto l’arco dell’anno solare e rinnovare tale possibilità per cinque anni con una procedura semplificata.

L’ottenere il significativo privilegio di occupare continuativamente, anche nei periodi di maggior congestione delle attività proprie di una grande Città, gli spazi comuni per svolgere un’attività privata comporta in maniera ancora più significativa il dovere di contribuire anche formalmente alla qualificazione dell’immagine urbana.

Tutte le tipologie individuate all’articolo 3 possono, se realizzate correttamente nei siti opportuni, essere mantenute continuativamente; devono comunque essere mantenuti i caratteri di leggerezza propri degli allestimenti all’aperto.

Per i dehors continuativi si aggiungono le seguenti precisazioni e specificazioni, tenendo in dovuto conto che la preesistenza di un dehors stagionale non costituisce titolo per la trasformazione in manufatto continuativo e che l’impatto che viene a determinarsi deve essere attentamente valutato sotto tutti i molteplici aspetti tecnici ed amministrativi riferibili ad una permanenza continuativa:
1   i dehors continuativi non possono estendersi oltre il fronte del locale cui si riferiscono.
2   gli arredi di base e le attrezzature (vedere articolo 3, comma 1.a.d) devono essere attentamente scelte per garantire un corretto inserimento della struttura nell’ambiente. Nel progetto devono essere proposti i modelli che si intendono utilizzare.
3   se è ritenuto necessario provvedere alla collocazione di sistemi riscaldanti, illuminanti o altri elementi di carattere tecnologico, questi devono essere chiaramente definiti per tipo, dimensione, collocazione e distribuzione nei disegni di progetto.
4   le eventuali protezioni, secondo quanto indicato al precedente articolo 3 comma 1.c, devono essere trasparenti, non più alte di 1,60 m e di disegno coerente ed integrato agli elementi di delimitazione.
5   le piante da collocarsi nei vasi o contenitori devono essere previste nei tipi resistenti alle temperature invernali.

TITOLO 5 - CLASSIFICAZIONE DELLA RETE VIARIA
IN BASE AL PIANO URBANO DEL TRAFFICO ( vedere allegato E )

Ai sensi di quanto previsto dall’articolo 4 comma 2 del Regolamento si allega la classificazione della rete viaria urbana come individuata dal Piano Urbano del Traffico.   

 TITOLO 6 - PIANI DI LOCALIZZAZIONE

Ai fini della qualificazione dell’immagine urbana attraverso la realizzazione di un organico quadro di inserimento ambientale dei dehors, nella ZUCS e nelle ZUSA, ed in ambiti territoriali caratterizzati da particolare densità insediativa di dehors, sia a carattere stagionale che continuativo, potranno essere adottati dalla Giunta Comunale, su proposta del Settore Arredo e Immagine Urbana, in accordo con i Settori Viabilità e Traffico, Urbanistica Commerciale, e nel caso l’area sia interessata da aree verdi, con il Settore Verde Pubblico Gestione, dei piani di localizzazione volti ad individuare le porzioni di sedime entro le quali unicamente potranno essere autorizzate, fatte salve tutte le rispondenze alle norme regolamentari e tecniche, le occupazioni di suolo pubblico mediante l’allestimento di dehors.   

 TITOLO 7 - DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Le indicazioni contenute nell'allegato tecnico si applicano nei confronti delle concessioni relative ai dehors continuativi ed ai dehors stagionali per le domande presentate dopo la sua entrata in vigore.

Per le concessioni di occupazione suolo pubblico con dehors a carattere stagionale relative a domande presentate dopo l'entrata in vigore del regolamento n. 287 di "Occupazione suolo pubblico mediante l'allestimento di dehors stagionali e continuativi", e prima dell'entrata in vigore del presente allegato tecnico, l'adeguamento alle disposizioni contenute nel presente allegato tecnico dovrà avvenire a partire dal 1° gennaio 2008 previa presentazione di nuova documentazione tecnica o di dichiarazione, a firma di professionista abilitato, di conformità del progetto precedentemente approvato ai disposti del presente allegato tecnico.