Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche
n. ord. 49
2004 02203/009
OGGETTO: VARIANTE N. 95 AL P.R.G. AI SENSI DELL'ART. 17, COMMA 4 DELLA L.U.R. PROGETTO PRELIMINARE - ISOLATO S. FILIPPO - COMPRESO TRA LE VIE ACCADEMIA DELLE SCIENZE, PRINCIPE AMEDEO, CARLO ALBERTO E MARIA VITTORIA - ADOZIONE PROGETTO PRELIMINARE.
Proposta dell'Assessore Viano.
L'area oggetto del presente provvedimento è ubicata
nella zona centrale, Circoscrizione Amministrativa n. 1 (Centro
- Crocetta) e più precisamente corrisponde all'isolato
denominato San Filippo compreso tra le vie Accademia delle Scienze,
Principe Amedeo, Carlo Alberto e Maria Vittoria.
La Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, facendo seguito
a vari incontri con le Amministrazioni Comunale, Regionale, la
Soprintendenza ai Beni Architettonici e del Paesaggio e altri
organi competenti ai quali era stato illustrato il progetto di
complessiva riqualificazione degli immobili sopra descritti e
dai quali aveva avuto un primo assenso e condivisione, ha richiesto
formalmente alla Città di avviare un provvedimento urbanistico
finalizzato a rendere coerenti gli interventi e le destinazioni
d'uso previsti, tra i quali lattività ricettiva.
Nell'isolato di cui trattasi, in sintesi, sono previsti interventi
volti a definire un'area con caratteri di polifunzionalità,
che da una parte confermano le specifiche destinazioni d'uso storiche
del complesso (religiose, culturali, didattiche e ricettive) e
dall'altra connoteranno l'Isola di San Filippo come area destinata
ad ospitare nuove manifestazioni culturali di alto livello attraverso
l'uso di due gallerie come sedi permanenti delle Arti applicate
contemporanee, risistemazione delle strutture ricettive/foresterie
già oggi esistenti, interventi di restauro e recupero dell'intero
complesso ecclesiastico e oratorio ed inoltre creare le condizioni
di coerenza urbanistica anche per un eventuale insediamento museale
(come ad esempio lampliamento dell'adiacente Museo Egizio
nel piano interrato, qualora si renda percorribile e attuabile
tale ipotesi).
Dalla documentazione a corredo delle ipotesi progettuali per il
complesso di cui trattasi, allegata al presente provvedimento
per estratto e alla quale si rimanda per una lettura integrale,
si rileva, in particolare, che la Congregazione dellOratorio
di San Filippo Neri di Torino che ha in uso il complesso monumentale,
ha istituito il Seminario Superiore di Arti Applicate della Congregazione,
al fine di avviare un progetto generale per il restauro, il riuso,
la valorizzazione, la definitiva conferma e specifica delle destinazioni
storiche e in atto del bene architettonico.
Nel 2000, tale Seminario ha ottenuto dalla Regione Piemonte e
da privati i primi contributi per la dotazione di arredi e attrezzature
e la ristrutturazione di spazi direttamente connessi alla Chiesa
Maggiore e allo storico organo Vegezzi-Bossi (oggi restaurato
con il contributo del Comune di Torino).
Il Seminario, pertanto, è l'organo promotore di "...ipotesi
innovative di utilizzo del complesso che rispettino la natura
e la tradizione urbanistica, architettonica, spirituale e culturale
del bene; di razionalizzare, coordinare e controllare qualitativamente
le attività e i nuovi interventi".
Tale organo ha indirizzato il proprio lavoro con le seguenti azioni:
- la liberazione della massima superficie possibile di spazi occupati
da attività culturali o sociali che creerebbero ostacolo
per una rifunzionalizzazione del complesso;
- l'organizzazione e partecipazione a convegni al fine di rendere
pubbliche le conoscenze specifiche del complesso (intrinseche
e potenziali) e le nuove ipotesi di utilizzo del complesso prefigurandone
anche "un utilizzo parziale come monumento abitabile, moderna
versione della tradizione di accoglienza e foresteria della Congregazione
e primo Hotel du Patrimoine dItalia, anche guardando alla
nuova prospettiva di utilizzo del patrimonio suggerita dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali";
- laffidamento di incarichi progettuali finalizzati da una
parte a ridefinire l'evoluzione storica degli sviluppi architettonici
e urbanistici dell'isola di San Filippo e dall'altra a verificare
ipotesi esecutive di intervento, in ordine ai programmi di ampliamento
dellattuale sede del Museo Egizio, eventualmente previsto
nei sotterranei della Chiesa Maggiore di proprietà della
Congregazione. Attraverso il Seminario Superiore di Arti Applicate,
le attività culturali che si sono sviluppate hanno esplorato
due campi disciplinari distinti quali le arti applicate stesse
e la musica.
Facendo seguito a tali azioni, ritenute condizioni preliminari
per avviare l'effettivo piano di sviluppo, incentivazione e restauro
del complesso, gli interventi previsti sono finalizzati a configurare
un centro con forti caratteri di polifunzionalità. Le attività
prefigurate sono connotate da altissimi livelli di eccellenza
nelle arti e nella cultura e nel riuso degli ambienti.
Il programma di intervento prevede, in particolare:
- di destinare le due gallerie site al piano terra e al piano
primo, in adiacenza alla chiesa e poste lungo l'asse longitudinale,
a sedi di esposizioni temporanee e permanenti di arti applicate
contemporanee (già oggi utilizzate per mostre di arti visive
della Regione Piemonte e del Comune di Torino). L'estensione virtuale
di tali esposizioni in altri spazi del complesso nei quali collocare
o ricollocare oggetti di arti applicate storiche sia come integrazione
degli apparati originari, sia come ammobiliamento degli spazi
ricettivi nonché in allestimenti provvisori per particolari
occasioni e necessità espositive;
- di risistemare il corpo di fabbrica ubicato lungo la via Maria
Vittoria per ospitare attività ricettive previo consenso
formale del Demanio, comproprietario della porzione di edificio
investita dal progetto, con lobiettivo di garantire prioritariamente
laccoglienza di ospiti di eventi culturali pubblici e privati.
Tale destinazione storicamente consolidata come uso foresteria
già sede della Casa dei Padri e di loro Ospiti (celle per
alloggiare seminaristi e studenti cattolici);
- di restaurare la Chiesa e lOratorio di San Filippo Neri
qualora si reperiscano contributi da utilizzare prioritariamente
per l'evento olimpico del 2006;
- di prefigurare eventuali esigenze di ampliamento del Museo Egizio
a seguito della conclusione delle indagini storico-critiche, tecnologiche,
impiantistiche commissionate dalla Congregazione e sostenute dalla
Compagnia di San Paolo con particolare riferimento al piano interrato
di San Filippo Neri, valutandone la fattibilità e la integrazione
con le esigenze delle nuove attività previste nel complesso
di San Filippo Neri sopra descritte.
Gli obiettivi generali per tale Complesso possono pertanto riassumersi
nei seguenti scenari di operatività a breve, medio e lungo
termine, comprendendo in una visione più organica e di
più ampio respiro anche l'attuale sede universitaria di
palazzo Campana, di proprietà della Città di Torino,
ovvero:
- a breve termine con i lavori relativi alle Gallerie di Arti
Applicate e allHotel du Patrimoine, la cui apertura con
relativi finanziamenti è vincolata dalla scadenza olimpica
del 2006, e agli spazi di relazione come i sotterranei e il cortile;
- a medio termine con la redazione di un progetto di gestione
del complesso architettonico e delle attività svolte, studiando
forme di più diretto ingresso delle Pubbliche Amministrazioni
nella conduzione delle attività;
- a più lungo termine andranno, infine, recuperati altri
spazi nei fabbricati del Palazzo Campana da adibire a laboratori
di arti applicate ma anche per ospitare quelle più tradizionali
attività dellOratorio che, per garantire un più
rilevante interesse collettivo, dovranno essere temporaneamente
sacrificate.
Il programma suddetto è stato valutato positivamente dalla
Sovrintendenza ai Beni Architettonici e per il Paesaggio, Regione
Piemonte, Assessorato alla Cultura del Comune di Torino.
La destinazione di P.R.G. dell'intero isolato è a Servizi
pubblici lettera "a" - attrezzature di interesse comune
e lettera "u" - istruzione universitaria.
Gli edifici sono compresi all'interno della zona urbana centrale
storica e, pertanto, soggetti ai disposti ai sensi dell'articolo
10 delle norme di attuazione di P.R.G..
La zona urbana centrale storica, individuata dal Piano, viene
classificata come "insediamento urbano avente carattere storico-artistico
e ambientale" ai sensi e per gli effetti dellart. 24
della L.U.R. (comma 1, punto 1); tale zona è classificata
di cat. A secondo il D.M. 2 aprile 1968 n.1444 e di recupero ai
sensi e per gli effetti dellart. 27 e seguenti della Legge
457/1978.
Il vigente strumento urbanistico individua in cartografia e prescrive
in normativa i tipi di intervento edilizio ammessi per ciascun
edificio sito nella Zona urbana centrale storica; in particolare,
gli edifici di cui trattasi sono individuati nella Tavola di Piano
n. 3 "Zona urbana centrale storica - Tipi di intervento"
come "edifici di gran prestigio" (appartenenti al Gruppo
1) e "edifici di rilevante interesse" (appartenenti
al Gruppo 2) classificati, inoltre, di interesse storico artistico
ai sensi dell'articolo 24, comma 1, punto 2, della Legge Urbanistica
Regionale.
Le parti dell'isolato interessate dai primi interventi edilizi
definiscono le "qualità relative alle parti degli
edifici" come fronti di architettura uniformi - fronti di
notevole pregio, androni collegati con giardini e con cortili
privati e, per tali specifici caratteri, impongono il restauro
ai sensi dell'allegato A come massimo intervento edilizio ammesso.
Inoltre, l'intero isolato è classificato tra gli "edifici
complessi" assoggettati alle specifiche modalità di
attuazione - art. 10 comma 44 delle N.U.E.A., le quali prescrivono
che "Quando un intervento preveda la demolizione di parti
o di corpi di fabbrica, o il ridisegno di fronti e maniche interne,
in particolare se compresi in tessuti "minori" o ad
alta densità, è necessario presentare uno studio
di insieme che permetta di valutare il corretto inserimento dellintervento
allinterno di un ambito storico".
A tale fine è richiesta la dimostrazione di unaccurata
lettura filologica delle parti interessate dallintervento,
finalizzata alla comprensione dei processi di formazione e stratificazione
storica degli edifici e degli spazi di cortile.
Tale studio di insieme deve essere prodotto anche in caso di interventi
su "edifici complessi" come è appunto definito
l'isolato nel quale si collocano gli interventi previsti.
La summenzionata normativa di P.R.G. prescrive allarticolo
10 (all. 2) i tipi di intervento previsti per ciascuna parte di
edificio, che dovranno essere attuate secondo le definizioni dellallegato
A; nel caso in parola, per ogni elemento delledificio è
ammesso il solo intervento di restauro conservativo.
Al fine di rendere coerente lo strumento urbanistico generale
con le nuove destinazioni e con gli interventi previsti si rende,
pertanto, necessario procedere all'approvazione del presente provvedimento.
Infatti, nel complessivo progetto di recupero e rifunzionalizzazione
della Chiesa e dell'oratorio sono previste attività ricettive,
museali ed espositive che al momento, seppur in parte storicamente
consolidate non sono esplicitamente ammesse dalle destinazioni
urbanistiche di Piano.
Inoltre gli interventi volti a liberare parti incongrue e superfetazioni
nei cortili, seppur coerenti con una corretta lettura filologica,
risulterebbero non attuabili, secondo il P.R.G. vigente, perché
per gli edifici oggetto di tale ipotesi progettuale non è
prevista la demolizione; analogamente, per quanto attiene la Chiesa
di S. Filippo, l'Oratorio e i relativi ambiti di pertinenza, non
sono ammessi la chiusura del ballatoio ubicato nel cosiddetto
"Loggiato delle Cipolle", la realizzazione di abbaini
sulla manica di via Maria Vittoria, la modifica della copertura
al fine di creare lextra corsa dellascensore principale,
la realizzazione di un terrazzino sulla copertura del pronao della
Chiesa.
Dal momento che gli immobili di cui trattasi sono classificati
di interesse storico artistico ai sensi dell'art. 24 della L.U.R.,
commi 1 e 2, come sopra richiamato, la presente variante si configura
come variante strutturale in quanto si prevedono modificazioni
parziali ai tipi di intervento stabilite dal Piano Regolatore
Generale ai sensi dei combinati disposti dell'art. 17 commi 4
lettera d) e 8, lettera f) della L.U.R..
Considerato, tuttavia, che l'Amministrazione comunale ritiene
tali opere di interesse pubblico perché oltre a ridefinire
un'area con nuove funzioni si potrebbero avviare importanti opere
di restauro e recupero e si potrebbe incrementare la ricettività
cittadina.
Considerato, altresì, che l'Assessorato competente regionale
ha comunicato che il progetto di restauro della Foresteria di
San Filippo rientra tra quelli promossi dalla Regione stessa per
il recupero delle dimore storiche come da nota del 24 marzo 2003
(prot. n. 03/1272) del Comitato per L'Organizzazione dei Giochi
olimpici invernali - Torino 2006 anche in relazione alla qualità
dellintervento.
Verificato che la Soprintendenza ai Beni Architettonici e del
Paesaggio, a seguito anche di specifico sopralluogo, ha espresso
parere di massima favorevole sul progetto, come risulta dallallegato
cui si rinvia.
Preso atto, infine, che l'Agenzia del Demanio con nota dell'11
novembre 2003 (prot. n. 2003/15132/FTO) ha autorizzato la Congregazione
dell'Oratorio di San Filippo Neri a richiedere al Comune di Torino
l'ampliamento delle destinazioni urbanistiche, includendo le attività
di tipo ricettivo.
Tutto ciò premesso, lAmministrazione, considerato
linteresse alla realizzazione del progetto, ritiene di procedere
alladozione di specifica Variante urbanistica ai sensi dellarticolo
17, comma 4 della Legge Urbanistica Regionale.
In particolare la variante prevede:
a) l'inserimento allart. 19 delle Norme Urbanistico - Edilizie
di Attuazione, del comma "16ter Isolato San Filippo",
inserito allinterno delle "aree per verde e servizi
con prescrizioni particolari comprese in ambiti di riqualificazione
dello spazio pubblico" con il seguente testo:
"16 ter Isolato San Filippo
L'isolato denominato San Filippo è compreso tra le vie
Accademia delle Scienze, Principe Amedeo, Carlo Alberto e Maria
Vittoria. In tale ambito sono previsti interventi oggetto di specifico
progetto volti a definire un'area per servizi e attività
polifunzionali, nella quale vengono confermate le specifiche destinazioni
d'uso storiche del complesso (religiose, culturali, didattiche
e ricettive) e connotano l'Isola di San Filippo come area destinata
ad ospitare manifestazioni culturali di alto livello attraverso
l'uso di due gallerie come sedi permanenti delle Arti applicate
contemporanee, risistemazione delle strutture ricettive/foresterie
già oggi esistenti, interventi di restauro e recupero dell'intero
complesso ecclesiastico e oratorio. Tra le ipotesi progettuali
in tale area sono previsti inoltre insediamenti museali, come
lampliamento dell'adiacente Museo Egizio.
Le destinazioni urbanistiche dell'isolato sono le seguenti: attrezzature
di interesse comune, istruzione universitaria, attività
ricettive, spazi museali ed espositivi, pubblici esercizi connessi
e funzionali alle attività insediate.
Considerata la particolare natura degli immobili, classificati
dal Piano Regolatore come "edifici complessi", di grande
pregio architettonico, gli interventi attuativi ricadenti allinterno
dellarea dovranno essere inquadrati in uno studio di insieme
che permetta di valutare il corretto inserimento dellintervento
allinterno di un ambito storico. A tale fine, come prescritto
all'articolo 10, comma 44 delle presenti norme è richiesta
la dimostrazione di unaccurata lettura filologica delle
parti interessate dallintervento, finalizzata alla comprensione
dei processi di formazione e stratificazione storica degli edifici
e degli spazi di cortile.
Nell'isolato di cui trattasi ogni intervento edilizio è
soggetto al preventivo parere favorevole della competente Soprintendenza
ai Beni Architettonici e per il Paesaggio.
Subordinatamente a tale parere e di eventuali altri Enti competenti,
nell'ottica più generale di recupero sono ammessi: interventi
volti a liberare parti incongrue e superfetazioni nei cortili.
Per quanto attiene la Chiesa di S. Filippo, l'Oratorio e i relativi
ambiti di pertinenza sono inoltre ammessi la chiusura del ballatoio
ubicato nel cosiddetto "Loggiato delle Cipolle" il recupero
dei sottotetti e la realizzazione di abbaini sulla manica di via
Maria Vittoria, la modifica della copertura al fine di creare
lextra corsa dellascensore principale, la realizzazione
di un terrazzino sulla copertura del pronao della Chiesa.
È ammesso il possibile ampliamento del Museo Egizio, anche
tramite collegamenti funzionali nel sottosuolo delle aree destinate
a viabilità pubblica senza che ciò costituisca variante.
Oltre agli interventi sopra descritti, ipotizzati nella prima
fase di attuazione, (chiesa e oratorio di via Maria Vittoria)
nelle rimanenti parti sono ammessi interventi aggiuntivi oltre
a quelli prescritti dalle presenti norme, sulla base di specifici
progetti da approvarsi a seguito di preventivo parere degli Enti
competenti e previa deliberazione del Consiglio Comunale";
b) l'inserimento di specifico elaborato grafico individuante -
Area a servizi con prescrizioni particolari - "Isolato san
Filippo", in scala 1:1.000, allegato in appendice allarticolo
19 delle N.U.E.A., parte integrante e sostanziale del nuovo comma
16ter;
c) lassoggettamento dellarea interessata dalla variante
ai disposti del Piano Regolatore Generale afferenti alle "Aree
per Servizi: generalità" di cui allarticolo
19 delle N.U.E.A., alle specifiche prescrizioni del comma 16ter
"Isolato San Filippo", inserito allinterno delle
"aree per verde e servizi con prescrizioni particolari comprese
in ambiti di riqualificazione dello spazio pubblico" e dellallegato
elaborato grafico - schema delle destinazioni duso "Isolato
San Filippo" nonché ai disposti di carattere generale
afferenti agli immobili inseriti nella Zona Urbana Centrale Storica
di cui all'articolo 10 delle N.U.E.A..
Il presente provvedimento costituisce variante strutturale al
P.R.G. vigente ai sensi dei combinati disposti dell'art. 17, comma
4 lettera d) e comma 8 lettera f) della Legge Urbanistica Regionale;
non comporta decremento della dotazione standard di servizi pubblici
e dei dati quantitativi globali, ha rilevanza esclusivamente comunale,
non presenta incompatibilità con i Piani sovracomunali
vigenti.
Il presente provvedimento risulta altresì coerente con
il Piano di zonizzazione acustica avviato dalla Giunta Comunale
con deliberazione (mecc. 2002 10032/021) del 26 novembre 2002,
così come risulta dal parere espresso dal Settore Tutela
Ambiente prot. n. 1938 del 12 marzo 2004, che si allega.
In merito alla necessità di procedere alle analisi di compatibilità
ambientale, ai sensi dell'articolo 20 della L.R. n. 40/98, la
presente variante, pur avendo caratteri di strutturalità,
si ritiene non sostanziale e non generale perché, come
sopra ampiamente illustrato, si limita a ridefinire tipi di intervento
e integrare funzioni già oggi parzialmente in atto; la
presente variante ha per oggetto organismi edilizi delimitati
alla scala di isolato urbano o di cellule edilizie.
Non sussistono prevedibili impatti ambientali significativi e,
a tal fine, si ritiene, per quanto sopra richiamato, non necessaria
la valutazione critica complessiva delle ricadute positive e negative
sullambiente, derivanti dallattuazione della variante.
Qui di seguito si intendono evidenziare le linee di azione della
variante, per le quali si é giunti ad individuare la non
necessità di analisi di compatibilità ai sensi dell'art.
20 della L.R. n. 40/98, nonché della successiva nota -
prot. n. 479/uc dell8 maggio 2001 dellAssessorato
allUrbanistica e Pianificazione Territoriale della Regione
- la quale richiamava la possibilità di sottoporre allattenzione
degli Uffici Regionali eventuali "situazioni particolari",
sia in merito ai contenuti, sia per quanto concerne le procedure.
Ne consegue che la variante non prevede sostanziali mutamenti
in aree sensibili (ad esempio zone ad elevata propensione al dissesto,
zone con falda molto alta o affiorante, unità paesaggistiche
di interesse riconosciuto, aree critiche per la fauna sensibile
come i corridoi di passaggio), di zone soggette a vincolo (ad
esempio fasce di rispetto di sorgenti o captazioni idriche, fasce
di rispetto di fiumi e corsi dacqua, zone in vincolo idrogeologico,
zone soggette a vincolo paesaggistico), di zone di tutela o conservazione
(piani territoriali paesistici regionali), di zone di rispetto
(fasce di rispetto stradali), ecc..
Inoltre, non sono interessati dalla variante le seguenti unità
ecosistemiche comunque vulnerabili, ancorché non specificatamente
tutelate, quali zone umide, zone forestali, corsi d'acqua con
caratteristiche di naturalità, unità idrogeomorfologiche
comunque vulnerabili (corpi idrici ricettori delle acque scolanti,
aree ad elevato dissesto idrogeologico).
Non sono previsti impatti riguardanti interessamenti di ampi spazi
extraurbani, con potenziale pregiudizio dei valori naturalistici
e paesaggistici e con potenziale perturbazione degli assetti ecosistemici
e idrogeologici.
Non sono previste trasformazioni di paesaggi consolidati esistenti
e non sono previste alterazioni nei livelli e nella distribuzione
del traffico sul territorio i quali potrebbero ingenerare presupposti
per potenziali sovraccarichi locali.
La presente variante non interessa stabilimenti a rischio di incidente
rilevante a norma del D.Lgs. n. 334/99 né cerchi di danno
della stessa tipologia di stabilimenti e, pertanto, si ritiene
che la normativa del D.Lgs. n. 334/99 non trovi applicazione.
Copia della presente deliberazione, unitamente al suo elaborato
tecnico, è stata trasmessa al Consiglio della Circoscrizione
n. 1, per l'espressione del parere di competenza.
Il predetto Consiglio Circoscrizionale, con provvedimento n. 49
(mecc. 2004 03478/084), in data 3 maggio 2004, che si allega alla
presente deliberazione (all. 2 - n.
), ha espresso parere favorevole alla Variante.
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti
Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale,
fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella
competenza dei Consigli Comunali;
Visto il P.R.G., approvato con deliberazione della Giunta Regionale
n. 3-45091 del 21 aprile 1995;
Vista la Legge Regionale del 5 dicembre 1977 n. 56 e s.m.i.;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico
sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
Visto il parere favorevole della Circoscrizione n. 1, che si allega;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si
richiamano:
1) di adottare, ai sensi dell'art. 17, comma 4 della L.U.R. la
variante n. 95 al vigente Piano Regolatore Generale di Torino,
che prevede:
a) l'inserimento allart. 19 delle Norme Urbanistico - Edilizie
di Attuazione, del comma "16ter Isolato San Filippo"
allinterno delle "aree per verde e servizi con prescrizioni
particolari comprese in ambiti di riqualificazione dello spazio
pubblico";
b) linserimento di specifico elaborato grafico individuante
- Area a servizi con prescrizioni particolari - "Isolato
san Filippo", in scala 1:1.000, allegato in appendice allarticolo
19 delle N.U.E.A., parte integrante e sostanziale del nuovo comma
16ter;
c) lassoggettamento dellarea interessata dalla variante
ai disposti del Piano Regolatore Generale afferenti alle "Aree
per Servizi: generalità" di cui allarticolo
19 delle N.U.E.A., alle specifiche prescrizioni del comma 16ter
"Isolato San Filippo", inserito allinterno delle
"aree per verde e servizi con prescrizioni particolari comprese
in ambiti di riqualificazione dello spazio pubblico" e dellallegato
elaborato grafico - schema delle destinazioni duso "Isolato
San Filippo" nonché ai disposti di carattere generale
afferenti agli immobili inseriti nella Zona Urbana Centrale Storica
di cui all'articolo 10 delle N.U.E.A., così come specificato
in narrativa e, più in dettaglio, nellallegato tecnico
n. 1 quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento
(all. 1 - n. ).
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità
contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti
o indiretti sul Bilancio;
2) di dichiarare, attesa lurgenza, in conformità
del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento
immediatamente eseguibile ai sensi dellart. 134, 4°
comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n.
267.