Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie
Settore Bandi e Assegnazioni

n. ord. 130
2004 01729/012

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 18 OTTOBRE 2004
(proposta dalla G.C. 20 aprile 2004)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: REGOLAMENTO PER L'ASSEGNAZIONE ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN EMERGENZA ABITATIVA. APPROVAZIONE.

   Proposta dell'Assessore Tricarico.

   La Legge della Regione Piemonte del 28 marzo 1995, n. 46, così come modificata dalla Legge Regione Piemonte 3 settembre 2001, n. 22, disciplina l'assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Tale assegnazione avviene, in via generale, mediante la periodica emissione di bandi pubblici, come previsto dall'art. 4 e seguenti della medesima legge. Tuttavia, poiché possono verificarsi particolari situazioni di emergenza abitativa tali da non consentire a coloro che vi si trovano di attendere l'emanazione dei suddetti bandi e di concorrervi, l'articolo 13 della stessa legge regionale prevede che "I comuni sono autorizzati ad assegnare… un'aliquota non eccedente il 50%, arrotondata all'unità superiore, degli alloggi che si rendono disponibili su base annua, al di fuori delle graduatorie di cui all'art. 11, per far fronte a specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa, quali pubbliche calamità, sfratti, sistemazioni di profughi, sgombero di unità abitative da recuperare o altre gravi particolari esigenze individuate dai comuni medesimi".

   Peraltro, le "…specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa" cui fa riferimento il sopracitato art. 13 della Legge Regionale n. 46/1995 e s.m.i sono meramente esemplificative ed indicative di condizioni di disagio abitativo. Al fine di dare concreta attuazione al dettato normativo la Città si è dotata di uno strumento di supporto tecnico politico.

   Infatti, con deliberazione del 30 settembre 1985 (mecc. 8511632/12), il Consiglio Comunale istituiva la Commissione per l'Emergenza Abitativa (C.E.A.) con la funzione di valutare il possesso dei requisiti formali e sostanziali relativi ai nuclei familiari in condizione di emergenza abitativa.

   La sopracitata deliberazione regolamentava la composizione della Commissione, il suo funzionamento e la competenza ad esaminare la situazione di nuclei familiari sottoposti a procedura di sfratto e dei cosiddetti "casi sociali" al fine di un'eventuale assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.

   La predetta Commissione, a tutt'oggi operante, ha svolto nel corso degli anni la sua funzione consultiva secondo modalità e criteri autonomamente assunti.

   Risulta ora opportuno disciplinare, mediante apposito regolamento, il funzionamento della Commissione nonché i criteri di assegnazione degli alloggi di E.R.P. destinati ai casi di emergenza abitativa allo scopo di garantire maggiore trasparenza, efficacia ed equità.

   Il regolamento si propone quindi di riordinare in modo organico l'intera materia sostituendo, a tal fine, precedenti atti deliberativi che vengono così revocati.

   Ai sensi degli articoli 42 e 43 del Regolamento sul Decentramento, sulla presente proposta di deliberazione sono stati raccolti i pareri dei Consigli di Circoscrizione. Sono pervenuti entro i termini i pareri delle Circoscrizioni 1, 2, 3 e 4 (che hanno espresso parere favorevole a condizione che vengano recepite le proposte formulate) e 5, 6 e 7 (che hanno espresso parere favorevole).

   I suddetti pareri sono stati acclusi in forma integrale al presente atto (all. 2-8 - nn.                                      ).

   In particolare, la Circoscrizione 1 (allegato 2) ha espresso parere favorevole suggerendo:
A)   di inserire, tra i componenti della C.E.A., un rappresentante della Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione. Tale proposta non risponde alle funzioni delle Circoscrizioni che non hanno competenza in materia di edilizia residenziale pubblica. Inoltre, il presente regolamento non ha una finalità innovativa bensì quella di codificare una prassi consolidata da anni, che ha dato finora ottimi risultati, consentendo di gestire l'emergenza abitativa torinese;
B)   in caso di ordinanze di sgombero, di estendere la possibilità di assegnazione ai proprietari dell'alloggio oggetto di ordinanza oltre che agli inquilini. Tale suggerimento è in contrasto con l'ordinanza di sgombero stessa che viene emessa proprio a causa di negligenze del proprietario nella manutenzione dell'alloggio dichiarato inabitabile o inagibile.

   La Circoscrizione 2 (allegato 3) ha espresso parere favorevole a condizione che:
A)   vengano corretti i requisiti di cui all'art. 9 del regolamento, da un lato prevedendo un meccanismo più severo nei confronti degli inquilini morosi che hanno ottemperato solo per 10 mesi al pagamento del canone di locazione; dall'altro evitando di penalizzare soggetti che, pur disagiati, non sono conosciuti dai servizi sociali. Tuttavia il termine dei l0 mesi è già il frutto di un'approfondita mediazione volta a conciliare le esigenze degli inquilini con quelle dei proprietari. Inoltre i criteri di assistenza-assistibilità costituiscono un parametro certo quanto a livello di disagio o marginalità che non esclude soggetti non ancora conosciuti dai Servizi Sociali per i quali può essere attivato d'ufficio l'incontro anche durante la fase istruttoria della pratica di emergenza abitativa;
B)   vengano introdotti, da parte dell'Amministrazione, strumenti di controllo finalizzati alla repressione di eventuali abusi da parte di richiedenti l'assegnazione di casa popolare non effettivamente bisognosi. Si precisa che suddetti controlli sono effettuati capillarmente su tutte le istanze di assegnazione di alloggio, sia con l'accesso a banche dati per appurare la reale condizione socio-economica del nucleo familiare, sia attraverso accertamenti sulla condizione di emergenza abitativa, effettuati dal Corpo di Polizia Municipale.

   La Circoscrizione 3 (allegato 4) ha espresso parere favorevole a condizione che siano recepite le seguenti proposte:
A)   alzare la soglia di reddito che consente di accedere all'assegnazione di alloggi di ERPS. La proposta è in palese contrasto con i disposti della Legge Regionale n. 46 del 1995 che disciplina la materia e fissa tassativamente tali limiti di reddito;
B)   inserire i Presidenti delle Circoscrizioni nell'elenco dei componenti della C.E.A.. Si richiamano le considerazioni già illustrate in relazione al parere espresso dalla Circoscrizione 1 al punto A).

   La Circoscrizione 4 (allegato 5) ha espresso parere favorevole tenendo conto delle seguenti indicazioni:
A)   precisare che il vicepresidente della C.E.A. debba essere omogeneo alla maggioranza del Consiglio Comunale. Si ribadisce che il presente regolamento non ha una finalità innovativa bensì quella di codificare una prassi consolidata da anni mentre il tema richiederebbe apposite ed ampie valutazioni politiche e potrà eventualmente essere trattato in vista di revisione futura;
B)   eliminare il riferimento alla necessità che l'assegnazione di alloggio in emergenza abitativa debba presupporre lo sfratto "forzoso" dall'alloggio privato occupato. La ratio della disposizione che considera rilevanti unicamente gli sfratti portati alla fase esecutiva sta nell'esigenza di evitare l'ampliamento eccessivo di domande a fronte di una risorsa abitativa estremamente contenuta. Infatti, l'approssimarsi dell'esecuzione dello sfratto segnala un livello di gravità oggettiva dell'emergenza e, conseguentemente, di priorità nell'assegnazione della risorsa "casa";
C)   negli sfratti per morosità, ridurre il periodo di 10 mesi di regolare corresponsione dei canoni portandolo a 6 mesi in relazione alla diffusione del precariato e della flessibilità nel mondo lavorativo attuale. Si ribadisce, in tal senso, quanto già illustrato in relazione al parere espresso dalla Circoscrizione 2 al punto A). Infatti tale proposta è volta ad accentuare un intervento di riduzione del predetto periodo di corresponsione dei canoni già effettuato in sede di predisposizione del regolamento (da 12 mesi a 10 mesi). La scelta operata risponde allo scopo di contemperare le esigenze degli inquilini e dei proprietari, la cui posizione non deve essere pregiudicata favorendo eventuali comportamenti scorretti qualora preordinati ad ottenere l'assegnazione;
D)   negli sfratti per morosità, separare il requisito di assistenza-assistibilità dal diritto ad ottenere un alloggio popolare. In merito, si ribadiscono le considerazioni già illustrate in relazione al parere espresso dalla Circoscrizione 2 al punto A). Infatti tale proposta non può essere accolta in quanto va precisato che la revisione del livello di assistenza-assistibilità è tema complesso che coinvolge sia gli uffici dell'emergenza abitativa sia quelli dei servizi sociali, e la cui radicale innovazione non costituisce materia del presente regolamento.

   Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

   Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

   Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
   favorevole sulla regolarità tecnica;
   favorevole sulla regolarità contabile;

   Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)   di revocare, per le motivazioni espresse in narrativa, la deliberazione del Consiglio Comunale del 30 settembre 1985 (mecc. 8511632/12) avente ad oggetto la costituzione della Commissione per l'Emergenza Abitativa;

2)   di approvare il Regolamento per l'assegnazione alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica in emergenza abitativa allegato alla presente proposta di deliberazione (all. 1 - n.                  );

3)   di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.


REGOLAMENTO PER L'ASSEGNAZIONE ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN EMERGENZA ABITATIVA

Premessa

   Il presente regolamento disciplina i criteri di assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica destinati ai casi di emergenza abitativa come previsto dall'articolo 13 della Legge Regione Piemonte 28 marzo 1995, n. 46 e s.m.i..

   Tale norma autorizza i Comuni ad assegnare una percentuale degli alloggi che si rendono disponibili nel corso dell'anno, per far fronte a specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa quali pubbliche calamità, sfratti, sistemazione di profughi, sgombero di unità abitative da recuperare o altre gravi particolari esigenze individuate dai Comuni medesimi.

   Con il seguente regolamento si riordinano, pertanto, in modo organico i criteri in base ai quali la Commissione per l'Emergenza Abitativa, appositamente costituita, può individuare i soggetti aventi titolo all'assegnazione di alloggio al di fuori delle graduatorie del bando generale di cui all'articolo 11 della Legge Regionale sopra citata.

   Vengono, inoltre, qui definite le modalità per l'accesso a contributi ed incentivi per favorire l'accesso al mercato privato della locazione.

TITOLO I - LA COMMISSIONE PER L'EMERGENZA ABITATIVA (C.E.A.)

Articolo 1 - Composizione - Durata

1.   La Commissione per l'Emergenza Abitativa (C.E.A.) ha la funzione di valutare il possesso dei requisiti formali e sostanziali dei nuclei familiari in condizione di emergenza abitativa.

2.   La predetta Commissione è costituita dai seguenti componenti:
-   l'Assessore alle Politiche per la Casa con funzione di Presidente;
-   il Presidente dell'Agenzia Territoriale per la Casa della Provincia di Torino o suo delegato;
-   tre Consiglieri comunali espressione della maggioranza;
-   tre Consiglieri comunali espressione della minoranza;
-   il Dirigente della Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie - Settore Bandi e Assegnazioni del Comune di Torino o suo delegato;
-   il Dirigente della Divisione Servizi Sociali - Settore Sostegno del Reddito del Comune di Torino o suo delegato;
-   un rappresentante nominato dalle A.S.L. di Torino;
-   un rappresentante delle associazioni che operano per la tutela dei diritti delle persone in difficoltà;
-   tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli inquilini ritenute maggiormente rappresentative;
-   due rappresentanti delle organizzazioni sindacali della proprietà edilizia ritenute maggiormente rappresentative.

3.   I suindicati componenti e i loro eventuali delegati sono individuati con Deliberazione della Giunta Comunale.

4.   La funzione di Segretario della Commissione, da svolgersi al di fuori dell'orario di lavoro, è attribuita ad un funzionario o impiegato del Settore Bandi e Assegnazioni - Ufficio Emergenza Abitativa - della Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie.

5.   Partecipano, inoltre, senza diritto di voto, alle riunioni della Commissione con ruolo di supporto tecnico - amministrativo:
-   un funzionario o impiegato della Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie, Settore Bandi e Assegnazioni - Ufficio Assegnazione Alloggi;
-   un funzionario o impiegato della Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie, Settore Convenzioni e Contratti - Ufficio Lo.C.A.Re;
-   un Ufficiale o un Sottufficiale del Corpo di Polizia Municipale, distaccato presso la Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie, in qualità di relatore in merito agli accertamenti effettuati.

6.   La Commissione ha carattere permanente.

7.   Considerato, peraltro, la sua composizione mista tecnico-politica, i Consiglieri comunali che ne fanno parte vengono nominati con deliberazione di Giunta Comunale, su designazione della Conferenza dei Capigruppo, successivamente all'insediamento di ogni nuova Amministrazione.

Articolo 2 - Funzionamento della Commissione per l'Emergenza Abitativa

1.   Nel corso della prima riunione, la Commissione procede all'elezione del Vicepresidente.

2.   La Commissione si riunisce con cadenza periodica continuativa (generalmente due volte la settimana) e si considera validamente costituita con la partecipazione di almeno la metà più uno dei suoi componenti.

3.   La Commissione delibera, di regola, all'unanimità. In caso di mancato accordo tra i componenti, la Commissione delibera a maggioranza dei presenti; in caso di parità di voti prevale il voto del Presidente.

Articolo 3 - Compensi

1.   Ai componenti la Commissione o loro eventuali delegati, ad esclusione dell'Assessore, dei Dirigenti e dei Funzionari in P.O., viene corrisposto, per la partecipazione alle riunioni, un gettone di presenza il cui importo, attualmente fissato con Deliberazione della Giunta Comunale del 19 novembre 2002 in Euro 77,47 al lordo delle eventuali ritenute di legge, potrà essere aggiornato con successivi provvedimenti dello stesso organo.

2.   Al Segretario della Commissione, purché non Funzionario in P.O., spetta un compenso lordo pari ad Euro 55,00. Tale compenso potrà essere aggiornato con le stesse modalità sopra previste per l'adeguamento del gettone di presenza.

Articolo 4 - Competenze della Commissione per l'Emergenza Abitativa

1.   Alla C.E.A. sono attribuite le seguenti competenze:
-   formulazione di parere di merito sulle istanze di assegnazione di alloggi di E.R.P. avanzate autonomamente da nuclei familiari sottoposti a procedura esecutiva di rilascio dell'abitazione o titolari di contratto assistito, stipulato con la partecipazione della Città, in scadenza e non rinnovabile;
-   formulazione di parere di merito in ordine alla sussistenza della condizione di emergenza abitativa in capo a nuclei familiari segnalati dai Servizi Sociali del Comune di Torino o dai Servizi Socio - Sanitari delle A.S.L. territoriali;
-   formulazione di parere di merito in ordine alla possibilità di accesso da parte di nuclei familiari in emergenza abitativa ai contributi concessi dal Comune di Torino - Ufficio Lo.C.A.Re. a sostegno della locazione privata;
-   formulazione di parere di merito sulle istanze volte ad accedere ad un contratto assistito, come previsto dalla relativa deliberazione della Giunta Comunale;
-   valutazione delle istanze di riesame presentate a seguito di eventuale parere negativo espresso dalla Commissione;
-   analisi di problematiche abitative e di eventuali politiche o iniziative che la Città ritiene opportuno adottare, anche in coordinamento con i Servizi Sociali e Sanitari e con eventuali altri soggetti coinvolti.

2.   Il parere espresso dalla C.E.A. ha carattere obbligatorio non vincolante. L'Amministrazione è tenuta, pertanto, a motivare eventuali provvedimenti assunti in difformità.

3.   Ai sensi dell'articolo 13, comma 6, della Legge Regionale 46/1995 e s.m.i., il Comune può disporre in casi di particolare urgenza, anche in deroga al possesso dei requisiti di legittimità elencati nel successivo articolo, assegnazioni provvisorie di alloggio. In tali casi l'Assessore competente potrà avvalersi della funzione consultiva della C.E.A. chiedendole di esprimere in merito parere facoltativo. Di tutte le assegnazione provvisorie il Presidente, informerà, comunque la Commissione nel corso della prima seduta utile.

4.   La C.E.A. potrà disporre l'archiviazione della pratica di emergenza abitativa, senza pronunciarsi nel merito, ove l'interessato sia inserito nell'elenco definitivo del Bando Generale con un punteggio utile ai fini dell'assegnazione.

TITOLO II - REQUISITI GENERALI PER L'ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

Articolo 5 - Requisiti previsti dalla normativa regionale

1.   I cittadini in condizioni di emergenza abitativa, la cui sussistenza è valutata nel merito dalla C.E.A., per ottenere l'assegnazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, devono essere in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 2 della Legge Regione Piemonte n. 46/1995 e s.m.i., di seguito elencati:
a)   cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all'Unione Europea; il cittadino di altri Stati è ammesso qualora sia legalmente soggiornante in Italia e svolga una regolare attività di lavoro subordinato o autonomo da almeno tre anni;
b)   residenza anagrafica nel Comune di Torino;
c)   non titolarità di diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su uno o più immobili ubicati in qualsiasi località, la cui rendita catastale rivalutata sia superiore a 3,5 volte la tariffa della categoria A/2 classe I del comune o della zona censuaria in cui è ubicato l'immobile o la quota prevalente degli immobili; qualora non esistente la categoria A/2, la tariffa va riferita alla categoria immediatamente inferiore; sono esclusi gli immobili utilizzati per lo svolgimento diretto di attività economiche;
d)   assenza di precedenti assegnazioni in proprietà immediata o futura di alloggio realizzato con contributi pubblici, o assenza di precedenti finanziamenti agevolati in qualunque forma concessi dallo Stato o da enti pubblici, sempre che l'alloggio non sia inutilizzabile o perito senza dar luogo al risarcimento del danno;
e)   reddito annuo complessivo del nucleo familiare fiscalmente imponibile, desumibile dall'ultima dichiarazione dei redditi, da computarsi ai sensi dell'articolo 21 della Legge 5 agosto 1978, n. 457, non superiore al limite per l'accesso all'edilizia sovvenzionata;
f)   non aver ceduto in tutto o in parte, fuori dai casi previsti dalla legge, l'alloggio eventualmente assegnato in precedenza in locazione semplice;
g)   non titolarità, da parte di alcun componente il nucleo familiare, di altro alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica, in locazione sul territorio nazionale, al momento della stipula della convenzione relativa all'alloggio di nuova assegnazione;
h)   non essere occupante senza titolo di un alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica;
i)   non essere stato dichiarato decaduto dall'assegnazione dell'alloggio a seguito di morosità, salvo che il debito conseguente a morosità sia stato estinto prima della presentazione della domanda.

2.   La valutazione in ordine al possesso dei sopraelencati requisiti di legittimità è di competenza della Commissione Assegnazione Alloggi di nomina regionale, istituita ai sensi dell'articolo 9 della L.R.P. 46/1995 e s.m.i. che si pronuncia successivamente all'acquisizione del parere favorevole della C.E.A..

TITOLO III - REQUISITI SPECIFICI PER L'ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA A NUCLEI FAMILIARI IN SITUAZIONI DI EMERGENZA ABITATIVA IN QUANTO SOTTOPOSTI A PROCEDURA ESECUTIVA DI RILASCIO DELL'ABITAZIONE

Articolo 6 - Requisiti richiesti in tutti i casi di emergenza abitativa determinata da procedura esecutiva di rilascio dell'abitazione

1.   La C.E.A., per la valutazione della sussistenza dell'emergenza abitativa, verifica che i cittadini sottoposti a sfratto o ad altre procedure esecutive di rilascio dell'abitazione, possiedano, oltre a quelli di legittimità richiamati all'articolo 5 del presente regolamento, anche i seguenti requisiti:
1)   residenza del richiedente nell'alloggio oggetto di procedura esecutiva di rilascio;
2)   presenza di titolo esecutivo di rilascio emesso successivamente alla sentenza di convalida dello sfratto (precetto o monitoria di sgombero o successivo rinvio);
3)   presentazione dell'istanza finalizzata ad ottenere l'assegnazione di alloggio a fronte di una situazione di emergenza abitativa in data antecedente al rilascio dell'abitazione. L'istanza potrà essere presentata anche successivamente al rilascio purché entro il termine tassativo di 15 giorni dall'avvenuta esecuzione;
4)   l'esecuzione non deve essere avvenuta a seguito di accordo tra le parti (es. verbale di conciliazione). In ogni caso l'alloggio non dovrà essere stato rilasciato spontaneamente prima della conclusione della procedura esecutiva;
5)   il rapporto contrattuale tra proprietario ed inquilino soggetto a procedura di sgombero deve essere di natura locativa e non trarre origine da rapporti diversi quali comodato, diritto di abitazione né derivare da occupazione senza titolo accertata con sentenza (es. subaffitto non autorizzato);
6)   l'istanza di assegnazione in emergenza abitativa e le autocertificazioni richieste a corredo devono essere compilate in modo completo così da consentire l'acquisizione di tutte le informazioni necessarie per l'istruttoria della pratica.

Articolo 7 - Emergenza abitativa determinata da sfratto per finita locazione

1.   In caso di sfratto per finita locazione non sono richiesti requisiti ulteriori rispetto a quelli elencati nel precedente articolo.

Articolo 8 - Ulteriori requisiti richiesti nei casi di emergenza abitativa determinata da decreto di trasferimento

1.   In presenza di decreto di trasferimento a seguito di pignoramento immobiliare, possono presentare istanza per l'assegnazione di alloggio in emergenza abitativa sia il proprietario esecutato sia l'inquilino dell'alloggio oggetto della procedura esecutiva.

2.   In caso di istanza presentata dall'inquilino, quest'ultimo dovrà dimostrare di essere titolare di contratto di locazione stipulato in data anteriore al decreto di trasferimento.

3.   Non costituisce titolo per il riconoscimento della condizione di emergenza abitativa il contratto che, dagli accertamenti effettuati, risulti stipulato al solo fine di trarre beneficio dalla procedura di rilascio già intrapresa nei confronti del proprietario.

Articolo 9 - Ulteriori requisiti richiesti nei casi di emergenza abitativa determinata da procedura di sfratto per morosità

1.   Gli sfratti per subentrata morosità nel pagamento del canone di locazione o delle spese accessorie non costituiscono casi di emergenza abitativa per i quali è prevista l'assegnazione di un alloggio popolare.

2.   In deroga a tale regola generale, la Commissione per l'Emergenza Abitativa, con comunicazione preventiva scritta a tutti i componenti della Commissione che nella seduta ci sarà la trattazione di casi particolari, può esprimere all'unanimità dei presenti parere favorevole all'assegnazione di un alloggio in casi di gravi e comprovate situazioni di debolezza sociale, entro i limiti previsti dalle norme, ed economica, ovvero, oltre a quanto previsto dagli articoli 5 e 6 del presente Regolamento, qualora ricorrano anche i sottoelencati ulteriori requisiti:
1)   regolare corresponsione del canone di locazione per almeno dieci mesi prima dell'insorgere della morosità;
2)   presenza di almeno una delle seguenti condizioni di assistenza o di assistibilità da parte dei Servizi Sociali cittadini del nucleo familiare sottoposto a sfratto:
   a)   fruizione di contributi economici a sostegno del reddito alla data dell'insorgenza della morosità;
   b)   alla medesima data, conoscenza del nucleo familiare da parte dei Servizi Sociali per interventi a sostegno di problematiche sociali e contemporaneo possesso dei requisiti per la concessione dei contributi a sostegno del reddito;
   c)   richiesta di contributi economici a sostegno del reddito nel periodo immediatamente successivo alla data dell'insorgere della morosità e possesso dei requisiti per tale concessione alla data di valutazione della domanda da parte della C.E.A.;
3)   la C.E.A. può altresì esprimere parere favorevole all'assegnazione di un alloggio qualora la morosità sia insorta a causa di:
   a)   riduzione del reddito del nucleo familiare ad una somma inferiore al 50% del limite di legge per l'accesso all'E.R.P., perdurante per almeno 6 mesi, durante i quali sia insorta la morosità. Detta riduzione del reddito deve conseguire a comprovate cause indipendenti dalla volontà del nucleo familiare richiedente quali, a titolo esemplificativo, perdita del posto di lavoro, mobilità, riduzione dell'orario di lavoro, infortunio sul lavoro, etc.;
   b)   riduzione in misura non inferiore al 30%, del reddito annuo complessivo del nucleo familiare dovuta a spese sanitarie fiscalmente deducibili causate da gravi motivi di salute riferiti ad un componente il nucleo familiare.

Articolo 10 - Ulteriori requisiti richiesti nei casi di emergenza abitativa determinata da ordinanza di sgombero per inagibilità o inabitabilità dell'alloggio occupato

1.   La C.E.A. può considerare casi di emergenza abitativa quelli determinati dall'emissione di ordinanza di sgombero per inagibilità o inabitabilità dell'alloggio occupato per i quali sussistano i seguenti requisiti:
1)   residenza da almeno due anni in Torino nell'alloggio oggetto di ordinanza, occupato in virtù di contratto di locazione oppure titolarità di contratto di locazione sottoscritto almeno due anni prima della presentazione della domanda di assegnazione;
2)   l'ordinanza di sgombero deve avere carattere definitivo.

2.   Non costituiscono titolo per presentare domanda di emergenza abitativa le ordinanze temporanee per rifacimento lavori o quelle emesse per sovraffollamento dell'alloggio, a meno che non prevedano l'ordine di sgombero coatto degli occupanti.

Articolo 11 - Ulteriori requisiti richiesti nei casi di emergenza abitativa determinata da provvedimento di separazione tra coniugi

1.   In presenza di provvedimento del giudice, emesso a seguito di separazione tra i coniugi (omologazione della separazione consensuale o sentenza di separazione), che assegna l'alloggio coniugale, il coniuge tenuto ad abbandonarlo può presentare domanda di assegnazione di alloggio in emergenza abitativa a seguito dell'emissione del provvedimento esecutivo di rilascio di cui all'articolo 6, punto 2) del presente regolamento.

2.   In difetto di tale ultimo requisito la Commissione potrà, comunque, esaminare casi in cui sussistano comprovate e documentate situazioni di difficoltà del protrarsi della convivenza quali, ad esempio, separazione giudiziale a seguito di maltrattamenti, presenza di denunce o querele, etc.

Articolo 12 - Ulteriori requisiti richiesti nei casi di emergenza abitativa determinata da provvedimento esecutivo di rilascio di alloggio di custodia

1.   Il titolare di alloggio di custodia o di portineria, tenuto al rilascio dello stesso per cause indipendenti dalla sua volontà (ordinanza di fine servizio, trasferimento, disposto per volontà dell'Amministrazione, ad altro incarico che non preveda alloggio di custodia, etc.) può presentare domanda di assegnazione di alloggio in emergenza abitativa a seguito dell'emissione del provvedimento esecutivo di rilascio di cui all'articolo 6, punto 2) del presente regolamento.

2.   Qualora si tratti di alloggio di custodia assegnato a dipendente pubblico, costituisce titolo per la presentazione della domanda suindicata l'ordinanza emessa dal Settore di appartenenza del dipendente.

3.   Non sussiste emergenza abitativa nei casi di richiesta di rilascio dell'alloggio di custodia o portineria dovuti a licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, periodo di prova non superato o casi analoghi.

TITOLO IV - REQUISITI ULTERIORI PER L'ASSEGNAZIONE DI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA A NUCLEI FAMILIARI IN SITUAZIONI DI EMERGENZA ABITATIVA SEGNALATI DAI SERVIZI SOCIALI O SOCIO SANITARI CITTADINI

Articolo 13 - Soggetti legittimati ad effettuare la segnalazione

1.   L'articolo 13 della Legge Regione Piemonte n. 46 del 1995 e s.m.i. attribuisce ai Comuni la facoltà di individuare gravi particolari esigenze atte a configurare situazioni di emergenza abitativa.

2.   Nell'ambito di tale facoltà e dei loro strumenti professionali, i Servizi Sociali territoriali ed i Servizi Socio Sanitari delle A.S.L. cittadine possono segnalare alla C.E.A. nuclei familiari che hanno in carico inserendoli in un progetto nel quale la risorsa "casa" sia collegata ad altri interventi sociali mirati all'inserimento o al recupero dell'autonomia.

Articolo 14 - Requisiti richiesti per emergenza abitativa in capo a nuclei familiari segnalati dai Servizi Sociali e Socio Sanitari

1.   Nell'ambito del processo d'aiuto descritto all'articolo 13, i Servizi Sociali ed i Servizi Socio Sanitari della Città possono segnalare alla C.E.A. per l'assegnazione di una casa pubblica, i nuclei che si trovino in almeno una delle seguenti condizioni tali da ricondurre il caso nell'ambito dell'emergenza abitativa:
1)   siano inseriti in strutture o istituzionalizzati, quali gli ospiti in strutture di accoglienza, comunità, minori in affidamento familiare prossimi alla maggiore età, persone che, al termine di specifici progetti personalizzati di reinserimento, siano in fase di dimissione da tali strutture;
2)   siano a rischio di istituzionalizzazione se tale rischio è determinato da abitazione estremamente inadeguata o degradata ed il relativo disagio abitativo causi convivenze gravemente conflittuali con persone del nucleo familiare portatrici di gravi problemi di tipo sanitario o psicologico-psichiatrico;
3)   siano privi di un'abitazione e conducano stili di vita marginali (in particolare i c.d. "senza fissa dimora") e nei cui confronti i Servizi effettuino la segnalazione ai fini della chiusura del processo di aiuto;
4)   vivano in alloggi non adeguati a causa di gravi difficoltà motorie o patologiche fortemente invalidanti di cui siano portatori.

TITOLO V - REQUISITI PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI E INCENTIVI A SOSTEGNO DELLA LOCAZIONE SUL MERCATO PRIVATO

Articolo 15 - Requisiti per l'accesso ai contributi destinati a nuclei familiari in emergenza abitativa

1.   Al fine di favorire la sistemazione in alloggi di proprietà privata di famiglie con reddito medio/basso sottoposte a procedura di sfratto esecutivo o che si trovino in situazione di emergenza abitativa attestata dalla C.E.A., in caso di stipulazione di un regolare contratto di locazione, è prevista la possibilità di erogare un contributo all'inquilino, un incentivo economico al proprietario accompagnato da un'assicurazione contro il rischio di morosità mediante un fondo di garanzia appositamente costituito.

2.   Per accedere a tali benefici, l'inquilino deve presentare apposita istanza e possedere i seguenti requisiti:
1)   essere residente in Torino;
2)   essere in possesso dei requisiti di accesso all'Edilizia Residenziale Pubblica previsti dall'articolo 2 della Legge Regionale 28 marzo 1995, n. 46 e s.m.i., fatta eccezione per il reddito del nucleo familiare che in ogni caso non può essere superiore al limite di cui al citato articolo 2 aumentato nella percentuale fissata con deliberazione della Giunta Comunale. Inoltre, per i cittadini extra-comunitari, è sufficiente il possesso di regolare permesso di soggiorno, nonché lo svolgimento di attività lavorativa al momento della presentazione della domanda;
3)   essere soggetto a sfratto esecutivo o trovarsi in situazione di emergenza abitativa attestata dalla C.E.A. quali, ad esempio: abitare, in condizioni di disabilità, un alloggio con barriere architettoniche; abitare un alloggio sotto-dimensionato, con rapporto persone/vani abitabili superiore a 2; abitare un alloggio privo di servizi igienici completi o di impianto di riscaldamento;
4)   aver stipulato un nuovo contratto di locazione regolarmente registrato ai sensi dell'articolo 2 della Legge 9 dicembre 1998, n. 431;
5)   il nuovo contratto di locazione deve essere relativo ad un alloggio, situato nell'ambito della provincia di Torino, nel quale il nucleo familiare richiedente deve stabilire la propria residenza anagrafica entro 6 mesi dalla data di stipulazione del contratto.

3.   Al proprietario dell'alloggio potrà essere riconosciuto un incentivo qualora stipuli un regolare contratto di locazione con un inquilino in possesso dei requisiti sopra elencati.

4.   L'ammontare dei contributi e degli incentivi e le relative modalità di erogazione sono disciplinate da apposita deliberazione della Giunta Comunale.

5.   L'effettiva erogazione dei contributi e degli incentivi, indicati nel presente articolo e nel successivo articolo 16, è subordinata alla sussistenza di adeguate risorse finanziarie a tal fine stanziate.

Articolo 16 - Partecipazione al Fondo di Mutualità

1.   Sempre al fine di favorire la sistemazione in alloggi di proprietà privata di famiglie con reddito medio/basso sottoposte a procedura di sfratto esecutivo o che si trovino in situazione di emergenza abitativa, i competenti Uffici Comunali possono segnalare a cooperative edilizie a proprietà indivisa i cittadini in possesso dei requisiti indicati nel precedente articolo 14, che siano stati inseriti nell'apposito elenco approvato dalla C.E.A..

2.   Inoltre, qualora la cooperativa edilizia preveda, per obbligo statutario, il versamento, da parte del socio inquilino, di un fondo di mutualità al fine dell'assegnazione dell'alloggio, la Città, nell'ambito di intercorse intese con la cooperativa, versa una quota del fondo di mutualità, dell'entità prevista da specifica deliberazione della Giunta Comunale.

3.   La cooperativa edilizia contabilizza detta quota in capo al Comune e l'inquilino deposita la quota di fondo di mutualità residua. Alla cessazione del rapporto locativo, la cooperativa edilizia restituirà al Comune e all'inquilino le quote di fondo di mutualità rispettivamente depositate.

TITOLO VI - NORME GENERALI

Articolo 17 - Procedimento amministrativo

1.   Per quanto concerne il procedimento amministrativo ed i relativi termini si rimanda all'apposito Regolamento approvato dal Consiglio Comunale.

Articolo 18 - Termine per la presentazione di istanze di riesame e ricorsi

1.   Avverso il parere contrario all'assegnazione di alloggio popolare in emergenza abitativa espresso dalla C.E.A., il richiedente ha facoltà di presentare richiesta di riesame, opportunamente motivata e documentata, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione del predetto parere.

2.   La C.E.A. esamina tale richiesta per valutare la sussistenza dell'emergenza abitativa in base ai requisiti previsti dal presente regolamento.

3.   Qualora l'istanza venga respinta, non potranno essere esaminate dalla Commissione ulteriori richieste di riesame; il richiedente avrà, comunque, facoltà di presentare ricorso giurisdizionale ai sensi e nei termini di legge, così come evidenziato nella comunicazione del diniego di assegnazione a cura degli Uffici.

Articolo 19 - Dichiarazioni non veritiere rese dal richiedente. Conseguenze

1.   A seguito della presentazione delle domande di assegnazione di alloggio in emergenza abitativa e successivamente alle segnalazioni inoltrate dai Servizi Socio-Sanitari, gli uffici competenti procedono all'istruttoria delle istanze.

2.   Qualora, a seguito dei controlli effettuati tramite consultazione diretta degli archivi informatici disponibili e degli accertamenti esperiti dal Nucleo dei Vigili Urbani distaccato presso la Divisione Edilizia Residenziale Pubblica e Periferie, emerga la non veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e/o di atto di notorietà rese dal richiedente o dai componenti il suo nucleo familiare, non sanabile ai sensi dell'articolo 71 del D.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445 e s.m.i., la C.E.A. esprimerà parere contrario all'assegnazione di alloggio popolare ai sensi ed in applicazione dell'articolo 75 del citato D.P.R. 445/2000 e s.m.i.. L'articolo citato prevede, infatti, che in caso di non veridicità del contenuto della dichiarazione "il dichiarante decade dai benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base della dichiarazione non veritiera".

Articolo 20 - Segreto d'ufficio

I componenti ed i partecipanti alle sedute della C.E.A. sono tenuti al segreto d'ufficio.

E' vietato trasmettere o divulgare, con qualunque mezzo, a chi non ne abbia diritto, informazioni o notizie di cui si venga a conoscenza nel corso e per effetto dell'attività della Commissione.