Divisione Economia e Sviluppo

n. ord. 39
2003 11369/101

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 22 MARZO 2004
(proposta dalla G.C. 9 dicembre 2003)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 44 comma 2 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: LINEE GUIDA PER LA PROMOZIONE DEI CENTRI COMMERCIALI NATURALI.

   Proposta dell'Assessore Tessore.

   Nella letteratura recente sulla pianificazione e lo sviluppo commerciale appare sempre più evidente che una delle forme di concorrenza più significative è quella tra sistemi territoriali aggregati, piuttosto che tra singoli operatori. La ricerca recentemente elaborata dalla Città di Torino sull’attrattività delle aree mercatali ha inoltre dimostrato come i consumi siano fortemente segmentati e quindi che i diversi tipi di distribuzione (grande, media, piccola, su area pubblica) in realtà rispondano a domande diversificate. In questo senso allora anche l’ipotesi che grande e piccola distribuzione siano tra loro in concorrenza appare meno verificabile. Ulteriore conferma viene dalla modificazione delle strategie di localizzazione degli operatori commerciali su medio-grande superficie: alle scelte localizzative che prevedevano tendenzialmente insediamenti esterni al nucleo urbano consolidato si stanno sostituendo strategie che privilegiano maggiori interazioni con il tessuto urbano consolidato. I diversi canali distributivi operano in modo sinergico prospettando la maggiore completezza commerciale possibile. Vengono quindi a giocare un ruolo fondamentale le capacità di coordinamento e di aggregazione sia tra gli stessi soggetti commerciali appartenenti ad uno stesso sistema locale, sia di questi con le altre componenti del sistema stesso.

   Attraverso questa competizione i sistemi commerciali a base territoriale rafforzano la loro solidità economica ponendosi quindi come attrattori, non solo nei confronti dei potenziali consumatori interni alla realtà urbana, ma anche di un bacino più ampio.

   Per tale ragione la promozione e l’attivazione di questi aggregati diventa un passaggio fondamentale nella strutturazione delle politiche di sviluppo e promozione del territorio, senza peraltro dimenticare le opportunità descritte dai fondi per lo sviluppo economico, specificatamente dedicati ad iniziative di questo tipo.

   Nell’ambito dello studio della definizione delle diverse realtà aggregative si possono identificare livelli successivi, distinti da una maggiore o minore densità dei rapporti associativi.

   Un primo livello è certamente il riconoscimento di realtà associative finalizzate alla realizzazione di eventi estemporanei periodici di promozione del territorio. In questo caso si tratta di evidenziare le caratteristiche che possono essere proprie delle associazioni di via. Tale forma può essere prodromica anche alla definizione di progetti di promozione del commercio (come ad esempio i PQU) che possono poi evolvere verso forme più consolidate. Tale forma è la prima che la Città di Torino ha inteso riconoscere attraverso uno specifico provvedimento deliberativo (deliberazione del Consiglio Comunale mecc. 2003 01233/016 del 26 maggio 2003).

   Un secondo livello fa riferimento alle esperienze note nella letteratura specialistica come town management: la promozione del territorio assume forme più profonde ed integrate, a livello sia strutturale sia organizzativo, che richiedono la presenza di un soggetto maggiormente strutturato rispetto all’associazione di via. In Italia il concetto, che può essere funzionale a processi di questo tipo se opportunamente riempito di significato, è quello di Centro Commerciale Naturale.

   Anche con riferimento ad esperienze europee il rapporto tra gli aggregati commerciali organizzati e l’organismo pubblico può avvenire secondo forme e livelli diversi.

   Fino ad ora i commercianti, attraverso forme più o meno organizzate a base locale, hanno stabilito con gli enti pubblici rapporti che hanno avuto tradizionalmente un carattere rivendicativo o concertativo. In particolare i temi di discussione hanno riguardato la richiesta di:
-   attività di riqualificazione ambientale dello spazio pubblico;
-   attività di governo e controllo dei livelli di accessibilità (viabilità, parcheggi);
-   facilitazioni, attraverso contributi, di attività di animazione territoriale e turistica (Luci d’Artista, feste di via, etc.);
-   localizzazioni di servizi pubblici o per la sicurezza.

   Negli ultimi anni le possibilità di collaborazione si sono anche estese alla definizione di politiche di carattere organizzativo in particolare con riferimento a politiche di marketing territoriale, di politiche sugli orari dei servizi.

   In questo senso un interessante catalogo delle iniziative possibili, anche se non esaustivo, è quello previsto dalla D.G.R. 77-3353 del 25 giugno 2001 "Deliberazione Cipe 5 agosto 1998 n. 100. Rifinanziamento art. 16, comma 1, Legge 266/1997":
-   predisposizione del piano di marketing inserito nel contesto territoriale oggetto del PQU/PIR e riferito alle imprese associate o convenzionate;
-   realizzazione di spazi per la gestione di servizi comuni a favore dei consumatori. In tale caso, sono escluse le spese di acquisto dell’immobile e le spese di gestione corrente;
-   iniziative di fidelizzazione della clientela attraverso la gestione di servizi comuni tra gli operatori aderenti all’iniziativa quali:
    -   il servizio di animazione e assistenza ai bambini
    -   il servizio di assistenza post-vendita alla clientela
    -   il servizio carrelli per mercato e negozi
    -   la realizzazione di carte accoglienza per sconti, benefits, regali,…;
-   iniziative promozionali quali la predisposizione di:
    -   punti fissi di informazione
    -   canali telematici di informazione
    -   materiale informativo.

Queste attività possono però essere promosse da forme territorialmente aggregate e risultano strategiche per adeguare l’offerta del commercio diffuso alla competizione attuale. Se poi la presenza di queste attività può essere vista come un indicatore di un migliore livello di qualità urbana diventa allora importante e fondamentale promuovere la formazione di Centri Commerciali Naturali. Inoltre la presenza di un soggetto in grado di coordinare politiche e azioni di sviluppo permette di rendere strutturali gli interventi di promozione che la Città ha favorito anche attraverso contributi devoluti alle associazioni di via.

   La loro natura deve però garantire una stabilità e solidità di carattere giuridico, economico ed organizzativo.

   La necessità di pensare ad un struttura operativa stabile ha anche un importante risvolto dal punto di vista occupazionale, in quanto si presume che essa debba essere costituita da risorse umane impegnate con continuità.

Dal punto di vista del diritto societario con il fine di confrontare e valutare le diverse forme costitutive è stato affidato un incarico specifico ad un esperto (l’avv. Pivano individuato con Determina Dirigenziale mecc. 2003 09013/069 del 3 novembre 2003 n. cronologico 1559). Dal suo parere è emerso che i Centri Commerciali Naturali possono configurarsi come società consortili a responsabilità limitata. Gli aspetti più specifici, in particolare relativi al funzionamento dell'organismo, andranno stabiliti in uno statuto-tipo da approvarsi con successivo provvedimento della Giunta Comunale, anche a seguito delle questioni emerse in alcuni casi laboratorio. Definite infatti le linee guida attraverso il presente provvedimento, sulla base di queste pare opportuno avviare lo studio e l'approfondimento attraverso alcuni casi specifici che possano costituire una sorta di laboratorio. A questo fine la Città intende:
-   da un lato valutare con priorità le proposte di passaggio delle esperienze presenti sul territorio che hanno consolidato una linea di azione in questo senso, anche a partire dal riconoscimento come Centri Commerciali Naturali ai sensi del precedente Piano di Sviluppo e di adeguamento della rete distributiva in sede fissa della Città di Torino, dalle forme più strettamente associazionistiche e promozionali alle forme gestionali proposte nel presente provvedimento;
-   dall'altro farsi promotrice in casi specifici dell'avvio di esperienze di questo tipo in considerazione della forte peculiarità di tali casi.

   Al primo punto può essere ascritto, ad esempio, il Borgo Vecchio Campidoglio, dove è attivo il Centro Commerciale Artigianale Naturale Borgo Campidoglio, associazione ONLUS di commercianti ed artigianati, che ha avviato, anche a seguito dell'approvazione da parte della Città del Progetto di Qualificazione Urbana, iniziative di promozione commerciale.

   Per il secondo punto si individuano due aree che sembrano poter garantire tutte le condizioni al contorno necessarie affinché il caso risulti una buona pratica, in grado di costituire un modello per i casi successivi: un’area ha caratteri di maggiore centralità, l'altra, invece, si colloca in un ambito esterno rispetto all’addensamento del centro storico principale. La prima, via Garibaldi, è un ambito ristretto con una fortissima identità, che raccoglie un elevato numero di esercizi commerciali aderenti all’associazione di via riconosciuta, con tipologie sufficientemente diverse; la seconda, l’addensamento di Borgo Dora, è stata oggetto di rilevanti investimenti da parte della Città, raccolti in un PQU finanziato dalla Regione Piemonte, che hanno riqualificato in modo sostanziale il suo ambito. Esistono inoltre associazioni di commercianti assai vive e vivaci, sia relativamente al commercio in sede fissa, sia al commercio ambulante. Inoltre sono presenti un elevato numero di altri soggetti non commerciali che svolgono attività di interesse pubblico.

   Ai sensi degli artt. 43 e 44 del Regolamento sul Decentramento è stato chiesto il parere alle Circoscrizioni.

   Hanno deliberato le Circoscrizioni 1, 2, 3, 4, 6, 7, 9 e 10 (all. 3-10 - nn.                                                   ).

   Hanno espresso parere favorevole le Circoscrizioni 1, 2, 3, 6 e 7. La Circoscrizione 2, a commento, suggerisce come area idonea, per eventuali successive sperimentazioni, l'ambito intorno a piazza S. Rita.

   Hanno espresso parere favorevole condizionato le Circoscrizioni 4, 9 e 10. La Circoscrizione 4 chiede di inserire l'area di Borgo Campidoglio in considerazione dell'esperienza del Centro Commerciale Artigianale Naturale Campidoglio. La Circoscrizione 9 rispetto alla necessità di garantire a tutte le Circoscrizioni medesime possibilità di accesso e pari dignità. La Circoscrizione 10 relativamente all'inserimento della Circoscrizione 10 nella sperimentazione.

Si ritiene di rispondere all'indicazione della Circoscrizione 4, citando come esperienza positiva tale esperienza e sottolineando che per questo caso non è tanto necessaria una promozione dell'iniziativa, quanto valutare le proposte dell'Associazione relativamente al passaggio a forme più avanzate di gestione. Per quanto riguarda l'avvio di altre esperienze sul territorio, si ritiene di indicare che attualmente sono state individuate solo due aree in quanto pare opportuno consolidare la sperimentazione su casi che garantiscono alcune condizioni specifiche prima descritte. Nel corso dei prossimi anni tale sperimentazione verrà estesa ad altri ambiti, anche periferici. Inoltre si sottolinea come nella delibera stessa si auspichi che alcune iniziative prendano avvio dal territorio e siano sostenute dagli organi amministrativi decentrati.

   Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

   Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

   Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
   favorevole sulla regolarità tecnica;
   favorevole sulla regolarità contabile;

   Con voti unanimi espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)   di prendere atto dello studio (all. 1 - n.                   ) affidato all’avv. Pivano per l’individuazione delle opportune forme societarie finalizzate alla costituzione dei Centri Commerciali Naturali;

2)   di promuovere sul territorio la formazione dei Centri Commerciali Naturali nella forma e secondo i criteri descritti nel documento allegato (all. 2 - n.                           ) per farne parte sostanziale ed integrante del presente provvedimento;

3)   di individuare le aree di via Garibaldi e di Borgo Dora come le aree su cui avviare una prima esperienza di costituzione di Centri Commerciali Naturali, sulla base delle presenti linee guida, anche con la finalità di individuare più precisamente tutti gli elementi da inserire in uno statuto-tipo da approvare con deliberazione della Giunta Comunale.