Consiglio Comunale

2003 09072/002

CITTA' DI TORINO

MOZIONE N. 48

Approvata dal Consiglio Comunale in data 19 dicembre 2003

OGGETTO: PER UNA NUOVA CULTURA DELLA SALUTE: POLITICA, TECNICA, SCIENZA AL SERVIZIO DELLA SALUTE.

   "Il Consiglio Comunale di Torino,

CONSIDERATO CHE:

-   la salute è un diritto umano fondamentale costituzionalmente riconosciuto;

-   la salute delle persone rappresenta una pre-condizione per gli obiettivi di sviluppo di una società ispirata ai principi di equità e giustizia sociale;

-   la salute delle persone è strettamente condizionata da come la società produce, si sviluppa e si organizza e risulta quindi notevolmente influenzata dai fattori legati all’ambiente, alla tecnica, al contesto sociale e agli stili di vita;

-   i fattori determinanti della salute si distribuiscono nella popolazione in modo diseguale, spesso a svantaggio di alcuni gruppi sociali o di alcune aree e comunità più sfavorite;

-   le scelte politiche e l’allocazione delle risorse ai vari livelli istituzionali e in tutti i settori di competenza sono elementi fondamentali nella promozione della salute che possono essere misurati e ridefiniti rispetto ai risultati prodotti e alle alleanze sancite;

-   il Comune, al pari di tutti gli Enti Locali, svolge un ruolo determinante nell’orientare e nell’esercitare scelte strategiche ed efficaci sul piano della promozione della salute in tutti i settori, in ambito proprio, con le aziende e gli enti con cui è in diretto rapporto ed in collegamento con le altre istituzioni;

-   molte ricerche epidemiologiche dimostrano che anche nel nostro paese e nella nostra città, nonostante lo sviluppo sociale e pur in presenza di uno stato sociale formalmente universalistico ed egualitario, permangono e si determinano significative differenze geografiche e sociali nelle prospettive di salute degli individui e delle comunità;

-   esistono margini di miglioramento per ottenere più salute e più qualità delle cure da perseguire attraverso adeguate politiche pubbliche orientate allo sviluppo sociale, al benessere e alla promozione di comportamenti e stili di vita individuali e collettivi in grado di influenzare positivamente la distribuzione dei fattori determinanti della salute (istruzione, lavoro, previdenza, ambiente, trasporti, territorio, organizzazione dell’assistenza sanitaria e sociale…) aumentando le opportunità di salute e limitando le conseguenze della malattia di chi è più povero di risorse;

-   il recepimento della filosofia dell’OMS relativamente alla promozione della salute e i nuovi orientamenti e contenuti culturali da essa espressi (educazione sanitaria, partecipazione, governo dal basso) investono anche il mondo dell’economia e settori tradizionalmente lontani dalla sanità e dimostrano la necessità di mettere a sistema le intelligenze, singole e collettive, che contribuiscono all’elaborazione delle idee, alla formazione di opinioni, alla produzione del sapere (mondo della scuola e dell’università, forze del lavoro e dell’economia, professioni, movimenti, mondo dell’informazione, associazionismo….);

-   la promozione della salute si persegue attraverso interventi e progettualità caratterizzate dall’intersettorialità e dall’interistituzionalità;

-   la capacità della comunità di partecipare allo scambio politico attraverso forme di pluralismo strutturale predice una più bassa mortalità;

-   l’obiettivo della crescita dell’attesa di vita deve accompagnarsi all’obiettivo del miglioramento qualitativo delle condizioni nell’ultima parte della vita e, di conseguenza, anche ad un possibile minore e diverso ricorso ai servizi sanitari;

-   nella cultura delle istituzioni (economiche, sociali e politiche) della nostra società e nell’opinione pubblica è opportuno favorire, con appropriati strumenti, la valutazione dei costi sociali, soprattutto quelli relativi alla mancata tutela della salute;

-   una politica della salute è in grado di contenere correttamente i costi del servizio sanitario.

TENENDO CONTO CHE

-   ogni livello istituzionale e ogni settore hanno specifici campi di azione che incidono sulla salute e che possono e devono essere misurati relativamente all’impatto esercitato;

-   esaltare tutte le positività che emergono dalle comunità locali contribuisce ad arricchire i processi decisionali;

-   nel campo sanitario e socio-assistenziale nel nostro Paese e nella nostra Città è stata prodotta una grande elaborazione culturale e scientifica con impegno e forza crescenti sulla salute ed i suoi determinanti, sui rapporti critici fra essa e la società, sui suoi rapporti con l’economia e la globalizzazione ad essa sottesa. In alcuni casi si sono realizzate anche azioni operative, come provano i progetti ministeriali per la realizzazione di un Osservatorio sulla Promozione della Salute in collaborazione con diverse Regioni italiane, con le reti Città Sane e Ospedali che Promuovono Salute (HPH), con l’adesione di centinaia di Comuni e Aziende sanitarie, con le molteplici iniziative di Scuole promotrici di salute ispirati all’elaborazione culturale di Agenda 21 e Salute 21 dell’OMS Europa;

-   tale significativa produzione è rimasta per lo più frammentata e separata nei luoghi stessi della sua ideazione, nell’ambito delle società scientifiche e nella separatezza delle professioni e delle istituzioni, nel mondo degli addetti ai lavori a causa in particolare della mancanza di un progetto unitario per la raccolta, l'unificazione, la sistematizzazione del prodotto culturale e metodologico e la sua messa a disposizione di tutti i membri della Comunità;

Il Sindaco e la Giunta Comunale a:

-   realizzare progetti di promozione della salute e favorire il consolidamento della cultura della promozione della salute tra le istituzioni pubbliche e del mercato, i gruppi professionali e sociali, le persone sulla base delle linee guida e degli obiettivi di salute indicati dall’OMS;

-   imprimere un adeguato peso al criterio della salute nei processi decisionali di propria competenza attraverso l’adozione di procedure di Health Impact Assessement (HIA) e di promuovere l’adozione di tale metodologia, almeno per quanto attiene alle politiche di maggior impegno e respiro, a tutti i livelli istituzionali (Provincia, Regione, Stato, CEE) in considerazione dell’autorevolezza e dell’esperienza rappresentata dal Comune di Torino;

-   avviare una fase di studio e ricerca per valutare la correttezza delle politiche relativamente all’impatto sulla salute e gli elementi di ricaduta operativa immediata e a distanza, con lo specifico scopo di misurare i risultati raggiunti e promuovere politiche attive ed efficaci per la promozione della salute e la riduzione delle disuguaglianze;

-   realizzare un progetto specifico con il coinvolgimento di Istituzioni locali, Università e Politecnico, Enti e Istituti di Ricerca, Enti e soggetti economici, mondo della produzione, della finanza, dell’informazione e delle professioni per la definizione di uno strumento di servizio volto alla diffusione di una cultura della salute tra la popolazione e nelle istituzioni, capace di favorire l’intersettorialità e l’interistituzionalità indispensabili al raggiungimento degli obiettivi di salute e la messa a disposizione di tutti in forma attiva e promozionale di ciò che, nel campo sanitario, sociale e politico costituisce la cultura della salute, stimolando altresì un’ulteriore produzione di sapere ed esperienze nelle aree della ricerca, della formazione, della promozione (marketing) sociale, della documentazione e dell’informazione."