Divisione Edilizia ed Urbanistica
Vicedirezione Edilizia Privata
n. ord. 176
2003 08280/038
OGGETTO: NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO IN ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 8 LUGLIO 1999 N. 19. APPROVAZIONE.
Allegati all'allegato 1 bis
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Descrizione |
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Presentazione di pratica edilizia e modello di autocertificazione |
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Relazione asseverata denuncia di inizio attività |
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Prospetto elaborati necessari per la presentazione di pratica edilizia |
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Documentazione allegata al modello di presentazione pratica edilizia |
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Relazione tecnica illustrativa del progetto municipale |
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Comunicazione di inizio dei lavori |
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Comunicazione di ultimazione dei lavori |
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Certificato urbanistico (art. 5 commi 1 e 3 Legge Regionale 8 luglio 1999 n. 19) |
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Certificato di destinazione urbanistica (art. 30 commi 2 e 3 D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380) |
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Permesso di costruire |
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Certificato di agibilità |
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PREMESSA
Il presente allegato individua una serie di requisiti, offerti allapplicazione volontaria degli operatori, nellottica della qualificazione energetica ed ambientale dei processi e dei prodotti edilizi.
In relazione ai maggiori costi di costruzione che si determinano, cui peraltro corrisponde una maggiore qualità del prodotto e quindi del suo valore, si è inteso creare le condizioni per incentivare ladozione di tali requisiti riconoscendo un punteggio, che si tradurrà in uno "sconto" sugli oneri di urbanizzazione dovuti in sede di adozione del "Regolamento per la determinazione del contributo per oneri concessori".
Lassunzione del presente Allegato è in linea con gli impegni assunti dallItalia con la ratifica del Protocollo di Kyoto, avvenuta il 29 maggio 2002, nonché con le linee dintervento indicate dalle conferenze internazionali sullambiente e lo sviluppo sostenibile svoltesi nellultimo decennio.
In tal senso infatti unazione sicuramente prioritaria è quella connessa alla riduzione dei consumi di energia per usi civili, che ammontano a circa il 30% del totale degli impieghi finali di energia.
Anche a livello comunitario daltronde le nuove indicazioni tendono a vincolare i paesi membri allapplicazione di politiche più rigorose per ciò che concerne luso e la gestione delle fonti energetiche, con lintroduzione, ad esempio, di appositi indici di rendimento energetico per gli edifici, quali elementi aventi una funzione riqualificante del mercato edile (vedi Direttiva 2002/91/CE). A livello nazionale inoltre la Legge 10/1991 -ed i relativi decreti attuativi- hanno introdotto norme inerenti lutilizzo razionale dell'energia, il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, regolando i consumi di energia negli edifici pubblici e privati, qualunque ne sia la destinazione duso, nonché lesercizio e la manutenzione degli impianti esistenti e riducendo di conseguenza, a parità od ottimizzando il servizio reso, le emissioni in atmosfera.
A livello regionale infine, con lapprovazione (D.C.R. n. 351-3642 del 3 febbraio 2004) del "Piano Energetico Ambientale Regionale", il cui processo di formazione è iniziato da tempo, preceduto dalla stipula il 5 giugno 2001del Protocollo di Torino, volto al coordinamento delle politiche regionali finalizzate alla riduzione delle emissioni dei gas-serra nellatmosfera, è stato delineato il quadro di riferimento e di indirizzo della politica energetica a livello locale.
Le schede introdotte nel presente Allegato non contengono riferimenti in merito al vasto campo dei materiali cosiddetti bioedili ed eco-compatibili, in quanto tale tema non è stato ancora disciplinato a livello normativo in modo tale da consentirne un recepimento allinterno del Regolamento Edilizio. Rivestendo tuttavia un interesse crescente nellambito della ricerca di una maggiore salubrità e qualità ambientale degli edifici, il tema sarà oggetto di ulteriori analisi ed approfondimenti tecnici in vista dellimplementazione dellAllegato. In tal senso muove anche lattività dellAgenzia Energia e Ambiente di Torino, di cui la Città si è dotata al fine di prestare attività di assistenza a soggetti pubblici e privati, e che ha collaborato alla redazione del presente Allegato.
1. REQUISITI INCENTIVATI
Al fine di minimizzare i consumi energetici e gli impatti ambientali derivanti dalle costruzioni edilizie e migliorarne il comfort ambientale interno, sono stati individuati ulteriori requisiti prestazionali, non aventi carattere prescrittivo, ma incentivati con misure nellambito della disciplina degli oneri concessori.
Tali requisiti, descritti in singole schede
esplicative, sono suddivisi in sei profili di riferimento:
- involucro edilizio;
- impianto di climatizzazione e solare termico;
- apporti solari passivi e ombreggiamento;
- solare fotovoltaico;
- riduzione uso acqua potabile;
- predisposizione impianti solari termici;
a seconda del tipo di impianti o di modalità di funzionamento
/ controllo dellorganismo edilizio a cui sono riferiti.
Per ogni requisito vengono indicati obiettivi e parametri necessari per il controllo del soddisfacimento del requisito stesso e, dove possibile, anche consigli progettuali e bibliografia di riferimento a cui si rimanda.
I requisiti che verranno presi come riferimento per la progettazione dellorganismo edilizio potranno essere liberamente scelti tra quelli proposti dallallegato.
Ai fini dellottenimento degli incentivi, il massimo punteggio acquisibile, ottenuto sommando i punteggi relativi ai singoli requisiti, compresi i punteggi di sinergia, è di 50 punti.
Il punteggio ed i relativi incentivi correlati al soddisfacimento dei requisiti volontari indicati nel presente Allegato potranno essere riferiti ai singoli organismi edilizi di riferimento. Per organismo edilizio di riferimento si intende un edificio, indipendente o contiguo ad altre costruzioni, purché sia da esse scorporabile agli effetti degli interventi relativi ai requisiti che si intendono soddisfare.
1.1 DESTINAZIONI DUSO
Ai fini dellapplicazione dei requisiti previsti dal presente Allegato, per quanto riguarda gli ambiti di applicazione (destinazione duso degli edifici), si fa riferimento alle destinazioni duso previste dal DPR 412/1993, riportate di seguito.
Secondo la classificazione adottata, gli edifici sono classificati in base alla loro destinazione d'uso nelle seguenti categorie:
E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili:
E.1(1) abitazioni adibite a residenza
con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali,
collegi, conventi, case di pena, caserme;
E.1(2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria,
quali case per vacanze, fine settimana e simili;
E.1(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività
similari;
E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico;
E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici;
E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative,
associative o di culto e assimilabili:
E.4(1) quali cinema e teatri, sale di riunione per congressi;
E.4(2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto;
E.4(3) quali bar, ristoranti, sale da ballo;
E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni;
E.6 Edifici adibiti ad attività sportive:
E.6(1) piscine, saune e assimilabili;
E.6(2) palestre e assimilabili;
E.6(3) servizi di supporto alle attività sportive;
E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;
E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.
1.2 PROFILO "INVOLUCRO EDILIZIO"
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: riduzione del coefficiente di dispersione volumica di progetto Cd PROGETTO dellinvolucro edilizio, al fine di limitare i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. |
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Campo di applicazione: progettazione dellisolamento termico dellinvolucro edilizio |
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Destinazioni duso interessate: tutte, come previsto dal DPR 412/91 |
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Requisito: Cd PROGETTO (coefficiente di dispersione volumica di progetto delledificio) £ 75% Cd LIMITE (coefficiente di dispersione volumica massimo ammissibile previsto dal DPR 412/93) |
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Metodologia di verifica
(fase di progettazione): Per edifici non industriali: Per edifici industriali: Cd PROGETTO = F tr,p / V Dq [W/m3K] con: F tr,p = potenza termica dispersa per trasmissione attraverso linvolucro delledificio riscaldato in condizioni di progetto, calcolata secondo UNI 7357, senza tenere conto degli aumenti previsti per lintermittenza di funzionamento ed espressa in watt; V = volume lordo delle parti di edificio riscaldato, definito dalle superfici esterne degli elementi che lo delimitano ed espresso in metri cubi; Dq = differenza di temperatura tra la temperatura interna di progetto e la temperatura esterna minima di progetto espressa in gradi Celsius. |
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Normativa di riferimento: UNI 7357 "Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento degli edifici"; UNI 10345 "Riscaldamento e raffreddamento degli edifici. Trasmittanza termica dei componenti edilizi finestrati. Metodo di calcolo" ; UNI 10346 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Scambi di energia termica tra terreno ed edificio. Metodo di calcolo"; UNI 10379 "Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato. Metodo di calcolo e verifica". UNI 10351 "Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore"; UNI 10355 "Murature e solai. Valore della resistenza termica e metodo di calcolo"; D.M. 30/07/1986 Min. Industria "Aggiornamento dei coefficienti di dispersione termica degli edifici" D.M. 23/11/1982 "Direttiva per il contenimento dei consumi di energia relativo alla termoventilazione ed alla climatizzazione di edifici industriali ed artigianali (per le parti non in contrasto con la Legge 10/91)" |
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Punteggio assegnato: 1 punto se 65% Cd LIMITE < Cd PROGETTO £ 75% Cd LIMITE; 2 punti se 50% Cd LIMITE < Cd PROGETTO £ 65% Cd LIMITE; 4 punti se Cd PROGETTO £ 50% Cd LIMITE |
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Metodologia di controllo (fase di esercizio): Misurazione della temperatura dellaria interna ed esterna e della potenza per unità di superficie dispersa con termoflussimetro per componenti di involucro a campione; verifica della congruenza tra il valore di potenza PT di progetto e valore di potenza PT rilevato |
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Consigli progettuali: Le dispersioni di calore attraverso linvolucro edilizio possono essere ridotte adottando componenti (opachi e vetrati) ad elevata resistenza termica. Per quanto riguarda i componenti di involucro opachi, i fattori da prendere in considerazione sono:
Per quanto riguarda i componenti vetrati, i fattori da prendere in considerazione sono:
Nella scelta dei componenti di involucro vetrati, particolare attenzione dovrà inoltre essere prestato a:
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: progetto di elementi di involucro edilizio caratterizzati da ridotta trasmittanza termica, al fine di limitare i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti. |
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Campo di applicazione: progettazione delle prestazioni di isolamento termico dei principali elementi dellinvolucro edilizio (trasmittanza termica U di solai, pareti opache, serramenti, strutture di copertura, ecc.) |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito:
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Metodologia di verifica
(fase di progettazione): La trasmittanza va calcolata secondo UNI 7357, per quanto riguarda le proprietà dei materiali (conduttività termica o resistenza termica), se il produttore non certifica il valore utile di calcolo per il materiale in opera, queste andranno desunte dalla norma UNI 10351 o dalla norma UNI 10355. Trasmittanza termica dei componenti di involucro vetrati da UNI 10345. |
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Normativa di riferimento: UNI 7357 "Calcolo del fabbisogno termico per riscaldamento degli edifici"; UNI 10351 "Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore"; UNI 10355 "Murature e solai. Valore della resistenza termica e metodo di calcolo"; UNI 10345 "Riscaldamento e raffreddamento degli edifici. Trasmittanza termica dei componenti edilizi finestrati. Metodo di calcolo" |
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Punteggio assegnato: 5 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): Misurazione della temperatura dellaria interna ed esterna e della potenza per unità di superficie dispersa con termoflussimetro per componenti di involucro a campione e conseguente verifica dei valori di trasmittanza |
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Consigli progettuali:
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Tutela delligiene, della salute e dellambiente |
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Obiettivo: miglioramento della qualità igienico ambientale interna alle costruzioni; utilizzo della massa edilizia come volano termico per evitare condizioni di surriscaldamento o eccessivo raffreddamento allinterno delledificio |
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Campo di applicazione: progettazione delle chiusure opache dellinvolucro edilizio in modo tale da garantire unidonea inerzia termica. |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: linerzia termica viene misurata dal coefficiente di sfasamento medio (ponderale) D tf delle chiusure opache che misura lattitudine del contorno opaco di uno spazio ad accumulare calore e a riemetterlo lentamente e con ritardo verso lo spazio stesso; tale coefficiente deve risultare ³ 9 ore |
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Metodologia di verifica
(fase di progettazione): NOTA: Il calcolo del coefficiente di sfasamento D
tf dovrà essere effettuato mediante il foglio
di lavoro Excel allegato. |
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Normativa di riferimento: UNI EN ISO 13786 "Prestazione termica dei componenti per edilizia: Caratteristiche termiche dinamiche; Metodo di calcolo"; UNI EN ISO 6946 "Componenti e elementi per ledilizia. Resistenza termica e trasmittanza termica. Metodo di calcolo". |
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Punteggio assegnato: se 9 ore £ coefficiente di sfasamento D tf < 10 ore il punteggio acquisibile è 3 punti; se coefficiente di sfasamento D tf ³ 10 ore il punteggio acquisibile è 4 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di edificazione): Controlli in sito sulleffettivo utilizzo dei materiali e delle stratigrafie dichiarati |
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Consigli progettuali: linerzia termica di una chiusura opaca dipende dalla massa muraria, dalla capacità termica. La collocazione dello strato isolante può comunque influire sulle prestazioni: se posto sulla superficie interna di una parete non permette alla massa muraria di interagire con la dinamica termocinetica interna delledificio, mentre livelli elevati di interazione sono ottenibili aggiungendo uno strato isolante sulla superficie esterna di una parete realizzata con elementi dotati di elevata capacità di accumulo del calore, comunque prestando attenzione alla formazione della condensa interstiziale. |
1.3 PROFILO "IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE E SOLARE TERMICO"
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: adozione, per il riscaldamento degli ambienti, di impianti che utilizzano parzialmente energia solare, al fine di limitare i consumi energetici per il riscaldamento degli ambienti. |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto di climatizzazione degli ambienti; definizione del consumo stagionale di energia primaria per riscaldamento degli ambienti e calcolo quota percentuale di energia stagionale prodotta da impianto solare |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: integrazione di almeno il 20% del consumo stagionale di energia primaria per riscaldamento degli ambienti |
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Metodologia di verifica (fase
di progettazione): Nellambito della relazione di calcolo relativa alla legge 10/91 e del progetto dellimpianto solare termico dovrà risultare verificato il requisito inerente lintegrazione di almeno il 20% del consumo stagionale di energia primaria per riscaldamento degli ambienti: Qs/Qst ³ 20% ;con: Qs quantità di energia prodotta da impianto solare; Qst è la quantità di energia primaria [kJ], valutata in regime di funzionamento continuo e globalmente richiesta nel corso della stagione di riscaldamento per mantenere negli ambienti interni la temperatura prevista dal DPR 412/93. |
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Normativa di riferimento: UNI EN ISO 9488 "Energia solare Vocabolario"; UNI 8211 "Impianti di riscaldamento ad energia solare. Terminologia, funzioni, requisiti e parametri per l'integrazione negli edifici"; UNI 9711 "Impianti termici utilizzanti energia solare. Dati per l'offerta, ordinazione e collaudo"; UNI 8477-1 "Energia solare. Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia. Valutazione dell'energia raggiante ricevuta". UNI 8477-2 "Energia solare. Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia. Valutazione degli apporti ottenibili mediante sistemi attivi o passivi". UNI 10379 "Riscaldamento degli edifici. Fabbisogno energetico convenzionale normalizzato. Metodo di calcolo e verifica"; Certificazioni di Istituti accreditati dallUnione Europea per le prestazioni dei componenti. |
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Punteggio assegnato: se 20% £ integrazione < 30% il punteggio acquisibile è 4 punti; se integrazione ³ 30% il punteggio acquisibile è 5 |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): Controllo in sito. |
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Consigli progettuali:
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento dellacqua per usi igienico-sanitari, basandosi sullutilizzo dellenergia solare |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto per la preparazione dellacqua calda sanitaria; definizione del consumo annuale di energia primaria per il riscaldamento di acqua igienico sanitaria e calcolo quota di energia utilizzata prodotta da impianto solare. |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: copertura del fabbisogno di riscaldamento dellacqua igienico sanitaria media annuale con energia solare ³ 70%. |
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Metodologia di verifica(fase
di progettazione): Nellambito della relazione di calcolo relativa alla legge 10/91 e del progetto dellimpianto solare termico allegato dovrà risultare verificato il requisito inerente la copertura di almeno il 70% fabbisogno energetico annuale medio di riscaldamento dellacqua igienico sanitaria con energia solare. |
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Normativa di riferimento: UNI EN ISO 9488 "Energia solare Vocabolario"; UNI 8211 "Impianti di riscaldamento ad energia solare. Terminologia, funzioni, requisiti e parametri per l'integrazione negli edifici"; UNI 9711 "Impianti termici utilizzanti energia solare. Dati per l'offerta, ordinazione e collaudo"; UNI 8477-1 "Energia solare. Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia. Valutazione dell'energia raggiante ricevuta". UNI 8477-2 "Energia solare. Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia. Valutazione degli apporti ottenibili mediante sistemi attivi o passivi". UNI 10389 "Generatori di calore. Misurazione in opera del rendimento di combustione" Certificazioni di Istituti accreditati dallUnione Europea per le prestazioni dei componenti. |
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Punteggio assegnato: 3 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): Controllo in sito. |
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Tutela delligiene, della salute e dellambiente |
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Obiettivo: miglioramento della qualità igienico - ambientale interna alle costruzioni; contenimento delle risorse energetiche dedicate al riscaldamento e raffrescamento degli ambienti. |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto termotecnico; uso di sistemi radianti: pannelli radianti integrati nei pavimenti, nelle solette, nei battiscopa, nelle pareti o nei soffitti dei locali da climatizzare che sfruttano l'effetto radiativo di grandi superfici di scambio permettendo di lavorare con temperature dell'acqua più basse in inverno e più alte in estate con notevole aumento dell'efficienza dell'impianto di riscaldamento e raffrescamento |
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Destinazioni duso interessate: Tutte; per la categoria E.6(1) - piscine, saune e assimilabili - non si considera la superficie delle vasche per la definizione della superficie totale climatizzata |
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Requisito: superficie radiante > 90% superficie totale climatizzata |
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Metodologia di verifica (fase
di progettazione): Nellambito della relazione di calcolo e del progetto dellimpianto di riscaldamento e/o di raffrescamento relativi alla legge 10/91 dovrà risultare verificato il requisito inerente la superficie radiante: S radiante > 90% superficie totale climatizzata |
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Normativa di riferimento: UNI EN 1264-1 " Riscaldamento a pavimento. Impianti e componenti. Definizioni e simboli"; UNI EN 1264-2 " Riscaldamento a pavimento. Impianti e componenti. Determinazione della potenza termica"; UNI EN 1264-3 " Riscaldamento a pavimento. Impianti e componenti. Dimensionamento"; UNI EN 1264-4 " Riscaldamento a pavimento. Impianti e componenti. Installazione". |
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Punteggio assegnato: 2,5 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): Controllo in sito durante il periodo di riscaldamento. |
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Consigli progettuali: la caratteristica principale del sistema di climatizzazione radiante consiste nel fatto che lo scambio termico tra il vettore e lambiente, avviene attraverso superfici estese e quindi con un differenziale di temperatura più contenuto rispetto ai sistemi tradizionali. Il trasferimento del calore o del freddo dal pavimento allambiente si realizza in gran parte per irraggiamento, per cui non è necessario utilizzare laria quale veicolo di trasporto come invece avviene negli impianti di climatizzazione tradizionali. La regolazione termica realizzabile su ciascun circuito permette di controllare la temperatura di ciascun locale superando definitivamente le limitazioni dei vecchi impianti. Su un massetto radiante è indicato posare un pavimento con materiali ad alta conducibilità termica. |
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: miglioramento dellefficienza di produzione del calore, al fine del contenimento delle risorse energetiche dedicate al riscaldamento degli ambienti |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto per il riscaldamento degli ambienti; uso di caldaie a condensazione che garantiscono un rendimento superiore alle usuali caldaie; adozione di una temperatura di mandata dellimpianto di riscaldamento minore. |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: presenza di caldaia a condensazione con valutazione della temperatura dellacqua di mandata TACQUA MANDATA |
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Metodologia di verifica (fase
di progettazione): Nellambito della relazione di calcolo e del progetto dellimpianto di riscaldamento relativi alla legge 10/91 dovrà risultare la presenza di caldaia a condensazione con indicazione della temperatura dellacqua di mandata TACQUA MANDATA. |
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Normativa di riferimento: UNI 677 "Caldaie di riscaldamento centrale alimentate a combustibili gassosi - Requisiti specifici per caldaie a condensazione con portata termica nominale non maggiore di 70 kW" |
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Punteggio acquisibile: se caldaie sono a temperatura acqua di mandata TACQUA MANDATA > 55°C, il punteggio acquisibile è 1,5 punto; se caldaie sono a temperatura acqua di mandata TACQUA MANDATA £ 55°C, il punteggio acquisibile è 2,5 punti; |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): Controllo in sito |
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Consigli progettuali: Le caldaie a condensazione sono caratterizzate dal fatto che in esse viene recuperato il calore latente dei fumi abbassandone la temperatura fino a 30-50°C. Il rendimento complessivo di questi apparati è superiore rispetto a quello di caldaia standard, raggiungendo valori fino al 107% (maggiore del 100% in quanto per esse si considera il potere calorifico inferiore del combustibile) |
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: miglioramento dellefficienza globale dellimpianto di riscaldamento degli ambienti e dellacqua calda sanitaria, dal punto di vista dei rendimenti energetici, delle emissioni di inquinanti e dei costi di gestione. |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto di riscaldamento, ai sensi della legge 10/91 |
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Destinazioni duso interessate: E.1(1) - abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, E.1(2) - abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria. |
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Requisito: presenza di impianto di riscaldamento centralizzato, per il riscaldamento ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria, con sistema di distribuzione a zone, che permetta termoregolazione e contabilizzazione separata per ciascuna unità immobiliare. presenza di dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone aventi caratteristiche di uso ed esposizioni uniformi, nei casi in cui la somma dell'apporto termico solare mensile, calcolato nel mese a maggiore insolazione tra quelli interamente compresi nell'arco del periodo annuale di esercizio dell'impianto termico, e degli apporti gratuiti interni convenzionali sia superiore al 20% del fabbisogno energetico complessivo calcolato nello stesso mese. |
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Metodologia di verifica (fase
di progettazione): nellambito della relazione relativa alla legge 10/91, dovrà risultare la verifica del requisito |
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Normativa di riferimento: | |
Punteggio assegnato: 1 punto |
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Metodologia di controllo: controllo in sito |
1.4 - PROFILO "APPORTI SOLARI PASSIVI E OMBREGGIAMENTO"
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Tutela delligiene, della salute e dellambiente |
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Obiettivo: miglioramento della qualità igienico - ambientale interna alle costruzioni; riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento ambientale, basandosi sullutilizzo di apporti solari passivi |
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Campo di applicazione:
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito:
NOTA: il presente requisito sarà ritenuto soddisfatto soltanto se risulterà contemporaneamente verificato il requisito n. 11, relativo al controllo degli apporti solari (ombreggiamento delle superfici trasparenti) |
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Metodologia di verifica (fase
di progettazione): Controllo elaborati di progetto |
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Normativa di riferimento: UNI 10349 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici" |
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Punteggio assegnato: 3 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): Verifica delleliofania (ore di soleggiamento diretto) su superfici campione. |
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Consigli progettuali: Vegetazione. Superfici esterne. |
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: riduzione del fabbisogno di riscaldamento ambientale, basandosi sullutilizzo di apporti solari passivi e di specifici sistemi di captazione solare passiva |
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Campo di applicazione: progettazione dellinvolucro edilizio; adozione di serre solari ad incremento diretto ed ad accumulo, pareti solari ventilate (muro di Trombe-Michel), pareti opache con isolamento trasparente, pareti esterne ventilate, sistemi integrati di tipo "SolarwallÒ ". |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: con : Q0 = energia dispersa in assenza di sistema di captazione dallorganismo edilizio di riferimento; Q = energia dispersa in presenza del dispositivo di captazione dallorganismo edilizio di riferimento, tenendo conto degli apporti diretti e indiretti forniti dal sistema. NOTA - organismo edilizio di riferimento: edificio, indipendente o contiguo ad altre costruzioni, purché sia da tali costruzioni scorporabile agli effetti dellisolamento termico, per il quale si vuole ottenere lincentivazione mediante linstallazione di specifici dispositivi di captazione. |
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Metodologia di verifica (fase di progettazione): Nellambito della relazione di calcolo relativa alla legge 10/91 dovrà risultare verificato il guadagno termico derivante dagli specifici sistemi di captazione, secondo quanto previsto dalle norme UNI 10344 e UNI 10349: (Q0 Q) / Q0 ³ 25% Q0 = energia dispersa in assenza di sistema di captazione dallorganismo edilizio; Q = energia dispersa in presenza del dispositivo di captazione dallorganismo edilizio, tenendo conto degli apporti diretti e indiretti forniti dal sistema. La formazione di nuove serre solari e/o linstallazione di specifici sistemi di captazione non deve determinare nuovi locali riscaldati o comunque locali che consentano la presenza continuativa di persone. La struttura di chiusura delle serre solari deve presentare pareti completamente trasparenti, fatto salvo lingombro della struttura di supporto. La serra solare deve essere apribile ed ombreggiabile per evitare il surriscaldamento estivo. La superficie lorda della serra solare non potrà eccedere il 10% della SLP dellunità immobiliare a servizio della quale viene realizzata |
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Normativa di riferimento: UNI 10344 " Riscaldamento degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia"; UNI 10349 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici"; UNI EN 832 "Prestazione termica degli edifici. Calcolo del fabbisogno di energia per il riscaldamento. Edifici residenziali". |
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Punteggio assegnato: 3,5 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): controllo in sito |
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Consigli progettuali:
In fase di progettazione è necessario tenere conto di possibili effetti di surriscaldamento: per ovviarvi, è necessario progettare in modo opportuno sistemi di oscuramento e di ventilazione manovrabili e variabili al variare delle caratteristiche meteorologiche. Sono anche da considerare le interazioni con i requisiti di illuminamento naturale. |
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Tutela delligiene, della salute e dellambiente |
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Obiettivo: miglioramento della qualità igienico - ambientale interna alle costruzioni; favorire lombreggiamento delle chiusure esterne trasparenti per limitare gli apporti solari nel periodo estivo. Non realizzano questo obiettivo dispositivi tipo "persiane", "tapparelle". |
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Campo di applicazione: progettazione delle superfici trasparenti dellinvolucro edilizio; definizione dellarea totale delle chiusure esterne verticali e calcolo delle aree ombreggiate |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisiti: nel periodo estivo lombreggiamento di ciascuno degli elementi trasparenti (finestre) delle chiusure esterne degli spazi dellorganismo edilizio ³ al 70% alle ore 11.00, 13.00, 15.00 e 17.00 del 25 luglio (ora solare); |
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Metodologia di verifica (fase
di progettazione): Nellambito degli elaborati progettuali dovranno risultare verificati i requisiti indicati. |
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Normativa di riferimento: UNI 10349 "Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici"; |
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Punteggio assegnato: 2,5 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): controllo in sito |
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Consigli progettuali:
Le schermature orizzontali (a soletta o a doghe) sono efficaci se di dimensioni opportune e collocate sulla facciata Sud delledificio; in tal caso impediscono la penetrazione della radiazione diretta nelle ore centrali delle giornate estive, consentendo lapporto solare invernale. Le schermature verticali (a parete o a doghe) sono efficaci, invece, con ogni orientamento, quando la direzione dei raggi solari non è contenuta in un piano parallelo a quello dello schermo (singola doga di un brise soleil o parete laterale alla finestra) e forma con esso un angolo di incidenza sufficientemente ampio da impedire la penetrazione dei raggi stessi. Alla latitudine di Torino gli schermi verticali a parete (ad esempio, le fiancate di una loggia incassata) sono, dunque, utili negli orientamenti S-SE e S-SW, mentre quelli a doghe (possibilmente ad inclinazione variabile) funzionano bene negli orientamenti SW-NW e SE-NE. Le schermature esterne sono molto più efficaci di quelle interne come strumento di controllo solare, in quanto respingono la radiazione solare prima che raggiunga la superficie del vetro, evitando che questo si riscaldi e si inneschi un microeffetto serra tra superficie dello schermo e vetro (come può accadere se lo schermo è interno). Il reirraggiamento nel campo dellinfrarosso, inoltre, prodotto dalla superficie dello schermo, quando riscaldata dai raggi solari (riducibile, ma mai annullabile, utilizzando superfici a bassa emissività), viene disperso se la posizione dello schermo è esterna, mentre contribuisce ad incrementare la temperatura dellambiente in cui è collocata la finestra, se lo schermo è posto allinterno. Gli schermi interni, comunque, più facilmente operabili e meno costosi di quelli esterni, possono ritenersi sufficienti, in climi temperati, laddove il controllo solare non è fattore prioritario, come in stanze con area finestrata ridotta, in edifici residenziali |
1.5 - PROFILO "SOLARE FOTOVOLTAICO"
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: sfruttamento dellenergia fotovoltaica per la riduzione dei consumi elettrici delle costruzioni edilizie |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto elettrico; definizione del fabbisogno elettrico medio e definizione della percentuale del fabbisogno soddisfabile mediante installazione di sistemi fotovoltaici |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: fabbisogno elettrico medio annuo coperto dal fotovoltaico [kWh / anno] ³ 30% del fabbisogno elettrico medio annuo |
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Metodologia di verifica
(fase di progettazione): Moduli FV conformi al marchio CE |
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Normativa di riferimento: D.M. Ambiente servizio IAR n° 106 del 16/3/2001, D.G.R. Piemonte 10-2836 del 23/4/2001 |
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Punteggio assegnato: 3 punti |
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Metodologia di controllo (fase
di esercizio): monitoraggio |
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Consigli progettuali: I principali componenti di un sistema solare FV sono:
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1.6 - PROFILO "RIDUZIONE USO ACQUA POTABILE"
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Tutela delligiene, della salute e dellambiente |
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Obiettivo: riduzione del consumo di acqua potabile negli edifici per fini non primari; riduzione dellimpatto idraulico sulle strutture di scarico fognarie. |
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Campo di applicazione: progettazione dellimpianto idraulico, di smaltimento delle acque meteoriche e delle sistemazioni esterne; predisposizione di sistemi di captazione, filtro e accumulo delle acque meteoriche, provenienti dal coperto degli edifici, per consentirne limpiego per irrigazione delle aree verdi e predisposizione di una rete di adduzione e distribuzione idrica delle stesse acque allesterno dellorganismo edilizio |
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Destinazioni duso interessate: tutte |
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Requisito: presenza dei sistemi di captazione e riutilizzo delle acque meteoriche a fini irrigui. |
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Metodologia di verifica
(fase di progettazione): V [l] = Pot inst [l] ´ 0,0625 dove: con: Il sistema di filtrazione e convogliamento delle acque meteoriche verso il serbatoio di accumulo dovrà essere dotato di idonei dispositivi per leliminazione dellacqua di prima pioggia. |
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Normativa di riferimento: Legge 5 gennaio 1994, n. 36. Disposizioni in materia di risorse idriche. UNI 9182 "Impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda. Criteri di progettazione, collaudo, gestione". |
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Punteggio assegnato: 1,5 punti |
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Metodologia di controllo: controllo in sito |
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Consigli progettuali:
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1.7 - PROFILO "PREDISPOSIZIONE IMPIANTI SOLARI TERMICI"
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Esigenza (art. 31 del Regolamento
Edilizio): Risparmio energetico e ritenzione del calore |
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Obiettivo: agevolazione per la futura installazione di impianti solari termici nei nuovi edifici |
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Campo di applicazione: progettazione dei cavedi tecnici, delle reti impiantistiche e dei locali tecnici |
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Destinazioni duso interessate: E.1(1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo; E.1(2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria; E.1(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari. |
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Requisito: predisposizione di idoneo cavedio tecnico per il passaggio delle tubazioni di collegamento del campo collettori posizionati in copertura con idoneo locale tecnico predisposto per ospitare gli altri componenti dellimpianto solare (centrale termica). |
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Metodologia di verifica
(fase di progettazione): Lo spazio tecnico, da ricavarsi
nella centrale termica o in immediata adiacenza, dovrà
avere unaltezza non minore di: La superficie libera dello spazio
tecnico da predestinare ai serbatoi di accumulo e apparecchiature
accessorie dellimpianto solare non dovrà essere
minore di: |
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Punteggio assegnato: 1,5 punti |
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Metodologia di controllo: controllo degli elaborati grafici progettuali; controllo in sito |
1.8 PUNTEGGIO DI SINERGIA
Nel caso siano soddisfatti tutti i requisiti attinenti a ciascun profilo vengono inoltre conteggiati i seguenti punteggi di sinergia.
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Profilo "involucro edilizio" |
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Profilo "impianto di climatizzazione e solare termico" |
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Profilo "apporti solari passivi e ombreggiamento" |
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1. SPECIFICAZIONI DELLE ESIGENZE INDICATE ALL'ART. 31
a) RESISTENZA MECCANICA E STABILITA'
1. Resistenza meccanica alle sollecitazioni statiche e dinamiche di esercizio
2. Resistenza meccanica alle sollecitazioni accidentali
3. Resistenza meccanica alle vibrazionib) SICUREZZA IN CASO DI INCENDIO
1. Resistenza al fuoco
2. Reazione al fuoco e assenza di emissioni di sostanze nocive in caso di incendio
3. Limitazione dei rischi di generazione e propagazione di incendio
4. Evacuazione in caso di emergenza e accessibilità ai mezzi di soccorsoc) TUTELA DELL'IGIENE, DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE
1. Assenza di emissione di sostanze nocive
2. Qualità dell'aria: smaltimento dei gas di combustione, portata delle canne di esalazione e delle reti di smaltimento degli aeriformi
3. Temperatura di uscita dei fumi
4. Portata e alimentazione delle reti di distribuzione acqua per uso idrosanitario
5. Portata delle reti di scarico; smaltimento delle acque domestiche e fecali e delle acque reflue industriali
6. Smaltimento delle acque meteoriche
7. Tenuta all'acqua; impermeabilità
8. Illuminazione naturale
9. Oscurabilità
10. Temperatura dell'aria interna
11. Temperatura superficiale
12. Ventilazione
13. Umidità relativa
14. Protezione dalle intrusionid) SICUREZZA NELL'IMPIEGO
1. Sicurezza contro le cadute
2. Sicurezza di circolazione (attrito dinamico)
3. Limitazione dei rischi di ustione
4. Resistenza meccanica agli urti ed allo sfondamento
5. Sicurezza elettrica
6. Sicurezza degli impiantie) PROTEZIONE DAL RUMORE
1. Controllo della pressione sonora: benessere uditivof) RISPARMIO ENERGETICO E RITENZIONE DEL CALORE
1. Contenimento dei consumi energetici
2. Temperatura dell'aria interna
3. Temperatura dell'acquag) FACILITA' DI ACCESSO, FRUIBILITA' E DISPONIBILITA' DI SPAZI ED ATTREZZATURE
1. Accessibilità, visitabilità, adattabilità
2. Disponibilità di spazi minimi.
2. ELENCO DELLE PRINCIPALI DISPOSIZIONI RIFERIBILI ALLE ESIGENZE INDICATE ALL'ART. 31
a) RESISTENZA MECCANICA E STABILITA'
- Legge 5 novembre 1971, n. 1086: "Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica".
- Legge 2 febbraio 1974, n. 64: "Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche".
- D.M. 20 novembre 1987, "Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento".
- D.M. 11 marzo 1988: "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione".
- D.M. 9 gennaio 1996: "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche".
- D.M. 16 gennaio 1996: Norme tecniche relative ai "Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi".
- D.M. 16 gennaio 1996: Norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche.
- Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici 15 ottobre 1996, n. 252: "Istruzioni per l'applicazione delle norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle opere in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche di cui al decreto ministeriale 9 gennaio 1996".
b) SICUREZZA IN CASO DI INCENDIO
- D.P.R. 26 maggio 1959, n. 689: "Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei Vigili del Fuoco".
- Circolare del Ministero dell'Interno 14 settembre 1961, n. 91 "Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei fabbricati a struttura in acciaio ad uso civile".
- Circolare del Ministero dell'Interno 25 novembre 1969, n. 68: "Norme di sicurezza per impianti termici a gas di rete".
- D.P.R. 22 dicembre 1970, n. 1391: "Regolamento per l'esecuzione della legge 13 luglio 1966, n. 615, recante provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici".
- D.P.R. 29 luglio 1982, n. 577 "Approvazione del Regolamento concernente l'espletamento dei servizi antincendi".
- D.M. 1° febbraio 1986: "Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili".
- D.M. 16 maggio 1987, n. 246: "Norme di sicurezza per gli edifici di civile abitazione".
c) TUTELA DELL'IGIENE, DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE
- Legge 6 dicembre 1971, n. 1083: "Norme per la sicurezza dell'impiego del gas combustibile".
- D.M. 23 novembre 1972: "Approvazione tabella UNI - CIG di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1083, sulle norme per la sicurezza dell'impiego del gas combustibile".
- D.M. 5 luglio 1975, art. 5: "Modificazioni alle istruzioni ministeriali 20 giugno 1896 relativamente all'altezza minima ed ai requisiti igienico-sanitari principali dei locali d'abitazione".
- Legge 10 maggio 1976, n. 319: "Norme per la tutela della acque dall'inquinamento".
- Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento del 21 febbraio 1977. Allegati 4 e 5.
- Legge 5 agosto 1978, n. 457: "Norme per l'edilizia residenziale".
- D.M. 23 novembre 1982: "Direttive per il contenimento del consumo di energia relativo alla termoventilazione ed alla climatizzazione di edifici industriali ed artigianali".
- D.M. 21 dicembre 1990, n. 443: "Regolamento recante disposizioni tecniche concernenti apparecchiature per il trattamento domestico di acque potabili".
- Legge 9 gennaio 1991, n. 10: "Norme per l'attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia".
- D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447: "Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti".
- Legge 27 marzo 1992, n. 257: "Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto".
- D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412: "Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4°, della legge 9 gennaio 1991, n. 10".
d) SICUREZZA NELL'IMPIEGO
- D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547: "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro".
- Legge 5 marzo 1990, n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti".
- D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447: "Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti".
- Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n. 626: "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
- Decreto Legislativo 14 agosto 1996, n. 493: "Attuazione della Direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro".
- Decreto Legislativo 14 agosto 1996, n. 494: "Attuazione della Direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili".
e) PROTEZIONE DAL RUMORE
- DPCM 1° marzo 1991 "Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno".
- Legge 26 ottobre 1995, n. 447: "Legge quadro sull'inquinamento acustico".
f) RISPARMIO ENERGETICO E RITENZIONE DEL CALORE
- Legge 30 aprile 1976, n. 373: "Norme per il contenimento del consumo energetico per usi termici negli edifici".
- D.M. 23 novembre 1982: "Direttive per il contenimento del consumo di energia relativo alla termoventilazione ed alla climatizzazione di edifici industriali ed artigianali".
- Legge 9 gennaio 1991, n. 10 "Norme per l'attuazione del Piano Energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia".
- D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412 "Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione all'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10".
g) FACILITA' DI ACCESSO, FRUIBILITA' E DISPONIBILITA' DI SPAZI ED ATTREZZATURE
- Legge 30 marzo 1971, n. 118: "Conversione in legge del D.L. 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore di mutilati ed invalidi civili".
- Legge 9 gennaio 1989, n. 13: "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati".
- D.M. 14 giugno 1989, n. 236: "Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata ed agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche".
- Legge 5 febbraio 1992, n. 104: "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate".
- D.P.R. 24 luglio 1996, n. 503: "Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici".
3. ADEMPIMENTI IN OTTEMPERANZA ALLE NORMATIVE DI SICUREZZA, DI CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI, DI PREVENZIONE DEGLI INCENDI
a) Legge 5 marzo 1990, n. 46: "Norme per la sicurezza degli impianti" e suo regolamento di attuazione approvato con D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447
Deposito presso gli uffici comunali del progetto
degli impianti di seguito elencati, contestualmente alla presentazione
del progetto edilizio, (art. 6, comma 3, lettera b):
sì no
- Impianti elettrici
art. 1, comma 1, lett. a) della L. 46/1990
art. 4, comma 1, lett. a), lett. b), lett. c) del D.P.R. 447/1991
- Impianti radiotelevisivi ed elettronici
- Impianti di protezione da scariche atmosferiche
art. 1, comma 1, lett. b) della L.
46/1990
art. 4, comma 1, lett. d) del D.P.R. 447/1991
- Impianti di canne fumarie collettive
- Impianti di climatizzazione > 40.000
Frig/h
art. 1, comma 1, lett. c) della L.
46/1990
art. 4, comma 1, lett. e) del D.P.R. 447/1991
- Impianti di trasporto e utilizzazione
di gas combustibili con P> 34,8 KW.
art. 1, comma 1, lett. e) della L. 46/1990
art. 4, comma 1, lett. f) del D.P.R. 447/1991
- Impianti di protezione antincendio
art. 1, comma 1, lett. g) della L. 46/1990
art. 4, comma 1, lett. g) del D.P.R. 447/1991
b) Legge 9 gennaio 1991, n. 10: "Norme per l'attuazione del Piano Energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia".
Presentazione della relazione tecnica e del progetto di cui all'art. 28 al momento della comunicazione di inizio dei lavori (da intendersi come termine ultimo); la relazione è redatta sui modelli approvati con D.M. 13 dicembre 1993.
- Progetto dell'impianto
Modello A
per opere relative ad edifici di nuova
costruzione o a ristrutturazione di edifici.
Modello B
per opere relative agli impianti termici
di nuova installazione in edifici esistenti e opere relative
alla ristrutturazione degli impianti termici.
Modello C
per opere relative alla sostituzione
di generatori di calore con P > 35 KW.
c) D.M. 1 dicembre 1975: "Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione".
Denuncia dell'impianto termico con P > 30.000 Kcal/h all'ISPESL di settore (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro), prima dell'inizio dei lavori, ai sensi dell'art. 18 del D.M. citato, del D.P.R. 31 luglio 1980, n. 619 e dell'art. 2 della L. 12 agosto 1982, n. 597.
d) D.M. 16 febbraio 1982: "Modificazioni del D.M. 27 settembre 1965 concernente
la determinazione delle attività soggette alle visite
di prevenzione incendi".
sì no
Presentazione del progetto al Comando
Provinciale dei Vigili del Fuoco, contestualmente
alla domanda del
provvedimento autorizzativo edilizio, per l'insediamento di attività
elencate nell'Allegato B del decreto stesso.
Specificare attività:
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................................................................................................................................................................................................
................................................................................................................................................................................................