Consiglio Comunale

2003 05067/002

C I T T À D I T O R I N O

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 30 giugno 2003

OGGETTO: LA SARDEGNA PATTUMIERA NUCLEARE DEL MEDITERRANEO?

"Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

- con l’ordinanza emanata il 7 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio, l’ex generale Carlo Jean è stato nominato Commissario straordinario per sovrintendere allo stoccaggio delle scorie radioattive provenienti dalle centrali nucleari ora chiuse, la Sardegna viene individuata come il luogo più idoneo all’operazione e viene designata come il sito unico per lo stoccaggio;
- il materiale di risulta da stoccare consiste in oltre 55.000 metri cubi;
- anche l’ENEA (presieduta dal premio Nobel Rubbia) aveva escluso a priori tutte le isole a causa del rischio connesso al trasporto per via marittima del materiale nucleare, che in caso d’incidente avrebbe trasformato il Mediterraneo (un mare chiuso) in un mare morto;

CONSIDERATO NEL MERITO CHE

- scegliere la Sardegna, che già sconta i gravi problemi della mancanza di continuità territoriale e dello scarso sviluppo economico-sociale, con l’unica partita attiva nel comparto turistico (grazie soprattutto alla sua natura ancora in gran parte incontaminata), per allocarvi l’unico sito di stoccaggio delle scorie radioattive italiane significa bellamente affossarne ogni speranza di riscatto sociale e, di fatto, perpetuarne il ruolo subalterno di "colonia interna" allo Stato italiano;
- le presunte ragioni di sicurezza addotte e cioè la presenza di aree militari di rilevante importanza come i due poligoni di tiro di Salto di Quirro e di Capo Teulada, nonché la base di sottomarini (nucleari) della Maddalena, dovrebbero al contrario suggerire di non aggiungere rischio a rischio… ogni esercitazione o prova di fuoco comporta una "fisiologica" percentuale di colpi e missili fuori bersaglio, alcuni di diverse decine di chilometri!... come si è di recente verificato in due diverse località della Sardegna;

NEL METODO CHE

- la nomina di un Commissario straordinario (con i poteri connessi) nel campo della Protezione civile si basa – e si norma – sul presupposto di una catastrofe naturale accaduta e non sull’ipotesi di una futura catastrofe ecologica da venire;
- la secretazione sulla procedura ed il potere di derogare da diverse leggi e regolamenti, concessi all’ex generale Jean, normalmente sono più adatti ad uno stato di guerra che alla normale prassi della Protezione civile;
- la stessa ordinanza è quanto mai vaga: non precisa le modalità dello stoccaggio (e dell’eventuale smaltimento), non abbozza neanche un crono-programma di massima e, soprattutto, non accenna affatto alle doverose consultazioni con i cittadini e gli amministratori dei luoghi che saranno oggetto del progetto;
- ravvisiamo inoltre un possibile conflitto d’interesse nella persona dell’ex generale Jean che è anche Presidente della Sogin (Società di gestione degli impianti nucleari, ex società Enel ora del Ministero del Tesoro) e che questa stessa società ha come Vicepresidente il professor Carlo Togni, capo di gabinetto del Ministro per l’Ambiente, Altero Matteoli;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

- qualora il progetto venisse realizzato, si potrà venire a determinare quasi certamente una grave situazione d’inquinamento delle già scarse falde acquifere dell’isola;
- tale scelta determinerebbe una grave compromissione della vocazione turistica della Sardegna, attività questa che da tempo si è affermata come un formidabile volano di crescita e sviluppo economico dell’isola;
- la scelta del sito di stoccaggio nel bacino minerario del Sulcis-Iglesiente comprometterebbe definitivamente il parco archeologico-industriale quale testimonianza storica del processo di sviluppo che ha caratterizzato nel Novecento l’isola sarda, con effetti benefici per tutta l’economia nazionale e non solo;

INVITA

le autorità nazionali competenti a:
- assumere precisi impegni che escludano l’individuazione della regione Sardegna, e soprattutto il suo sottosuolo precedentemente adibito ad attività estrattiva mineraria, come luogo idoneo allo stoccaggio di scorie radioattive;
- sollecitare l’emanazione di una specifica legge che definisca modalità e tempi per la definitiva messa in sicurezza di tutti i materiali radioattivi in uno o più depositi nazionali da individuarsi con la massima trasparenza;

ADERISCE

con una propria delegazione, alla protesta che avrà luogo il 4 luglio alle ore 20.30 in tutta Italia ed in tutta Europa dove siano presenti comunità sarde e che nella città di Torino si terrà davanti alla Prefettura."