Consiglio Comunale

2003 01016/002

C I T T À D I T O R I N O

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 17 marzo 2003

OGGETTO: ALTA CAPACITÀ FERROVIARIA

"Il Consiglio Comunale di Torino,

PREMESSO CHE

- da oltre un decennio è aperto un dibattito sulla nuova linea ferroviaria Torino - Lione, inserita nelle scelte prioritarie dell'Unione Europea ed assunta come obiettivo dei due Stati;
- il Comune di Torino, nell'affermare la necessità di potenziamento dei collegamenti tra Italia e Francia per sostenere, dal punto di vista infrastrutturale, le esigenze di crescita economica del nostro paese ed in particolare del Piemonte occidentale, conferma la necessita della scelta prioritaria della ferrovia per il trasporto delle merci, assumendo i necessari interventi, indispensabili per colmare un ritardo sempre più drammatico nella capacità dei sistemi su ferro di recuperare quote di mercato;
- prendendo atto degli impegni formalmente assunti tra gli Stati Italiano e Francese, nel rispetto delle indicazioni dell'Unione Europea sul "Corridoio 5", il Comune di Torino ha accettato di analizzare e valutare la proposta progettuale di massima della nuova linea ferroviaria A.C. Torino - Lione, sulla base degli elaborati presentati da RFI il 12 aprile 2002. Ha partecipato successivamente ai lavori del Tavolo tecnico-politico regionale, con l'obiettivo di migliorare il progetto, minimizzandone gli impatti ambientali ed assicurandone una cantierizzazione sostenibile;

PRESO ATTO CHE

nel documento approvato il 15 gennaio 2003 dalla Comunità Montana Bassa Valle di Susa (CMBVS) unitamente ai Comuni della Cintura Nord - Ovest di Torino e relativo alla medesima proposta di RFI - LTF, si rileva quanto segue:

"a) non è stato presentato o definito lo scenario trasportistico generale per i territori interessati al Corridoio 5 e nel contempo non è stata indicata la "prospettiva di sviluppo locale indotto dal nuovo sistema di trasporto";
b) non è stato assunto alcun impegno formale riguardante l'immediata necessità di riduzione del traffico merci su gomma, anzi, si propone il raddoppio del Frejus autostradale, un intervento avversato fortemente dall'intera Valle di Susa, e dai sindaci Francesi;
c) che la stessa relazione finale del gruppo di lavoro "Ambiente e territorio della C.I.G." evidenzia enormi problematiche per il territorio Valsusino ed in particolare per Venaus e la Val Cenischia;
e) é mancata qualsiasi garanzia sul finanziamento delle opere previste da parte dei Governi Italiano e Francese e dell’Unione Europea dall’ipotesi progettuale, con l’aggravante che interventi parziali, potrebbero penalizzare ulteriormente alcune realtà.".

RIBADITO CHE

- in un momento come l’attuale, assolutamente critico per l'economia torinese, risulterebbe sbagliato rinunciare ad una straordinaria opportunità di rafforzamento strutturale come quella offerta dal nuovo collegamento transalpino e dell’inserimento nel "Corridoio 5";
- si esprime soddisfazione e condivisione per l'iniziativa degli Enti Locali francesi che ha portato il 22 gennaio u.s. alla consegna ufficiale a Parigi, al primo Ministro, di una dichiarazione comune in favore del progetto Torino - Lione, con 100 firme di Presidenti e Sindaci della Regione Rhone - Alpes, dei Dipartimenti e dei Comuni interessati, unitamente a quelle di Parlamentari nazionali ed europei;

CHIEDE

alla Giunta di mettere a punto una posizione ufficiale del Comune di Torino, da presentare e sostenere autorevolmente, in tutte le sedi competenti, che rispetti i seguenti indirizzi:

a) Inquadramento generale

Si metta pregiudizialmente ordine nella materia, fissando una precisa strategia, imperniata sui seguenti capisaldi:

- Conferma di una esplicita e ferma opzione ferroviaria, che deve portare ad un riequilibrio tra le scelte modali gomma-ferro; si sottolinea che tale opzione non potrà risolversi solo nella realizzazione di infrastrutture ma dovrà estendersi ad innovazioni normative e tariffarie riguardanti il trasporto merci, in assenza delle quali non ci si potrà, attendere risultati apprezzabili;
- Potenziamento dei 2 corridoi trasportistici – merci e passeggeri – tra Italia e Francia esistenti nella provincia di Torino (Valle di Susa/Valli della Maurienne e della Durance), pur in un quadro equilibrato, che tenga conto del complesso dei valichi alpini, in vista delle superiori esigenze della crescita economica del nostro paese ed in particolare del Piemonte occidentale;
- Parere negativo alla contestuale realizzazione del raddoppio del traforo autostradale del Frejus;

b) La nuova linea Torino - Lione

Che circa la nuova linea ferroviaria Alta Capacità Torino-Lione si prenda atto degli impegni formalmente assunti tra i due Stati, nel rispetto delle indicazioni dell'Unione Europea sul Corridoio 5, concentrando ogni sforzo sul miglioramento del progetto, per massimizzarne le ricadute positive, minimizzarne gli impatti ambientali ed assicurarne una cantierizzazione sostenibile.

In particolare:

Assetto infrastutturale

1) soppressione dell'interconnessione di Caprie che, oltretutto presenta punti di complessa risoluzione costruttiva e anche di limitazione per il funzionamento ferroviario (attraversamento in sottopasso dell'autostrada A32, attraversamento in obliquo del fiume Dora Riparia, attraversamento del Torrente Sassi e della Statale SS24);
2) realizzazione del raccordo con Bivio Pronda / Scalo di Orbassano, attraverso l'asse di Corso Marche; la proposta progettuale, già presentata e condivisa al Tavolo Regionale garantisce la piena funzionalità dello scalo di Orbassano e consente di avvicinare al nodo di Torino l'interconnessione della linea nuova con la linea storica; la realizzazione del raccordo ferroviario rende necessaria una progettazione unitaria (da concordare nei modi e nei tempi) al fine di garantire il completamento dell'asse stradale già oggetto di proposte progettuali e - in fase di costruzione - il coordinamento degli interventi, al fine di realizzare le opere, possibilmente attraverso un intervento concepito unitariamente;
3) ridefinizione del tracciato della "gronda merci" da Savonera all'innesto con la linea Torino - Milano, che escluda il tracciato previsto dalla Regione Piemonte sotto Corso Grosseto;
4) approfondimento tecnico per evitare i rischi della scomparsa delle falde acquifere che causerebbero la totale perdita della possibilità di approvvigionamento idrico per gli acquedotti comunali;
5) redazione di un preciso piano di messa in opera dei cantieri che non comprometta le scelte di sviluppo sostenibile che le comunità locali hanno sostenuto, vanificando gli sforzi di programmazione compiuti negli ultimi anni, anche in relazione alle Olimpiadi del 2006.

Esercizio Ferroviario

definire, unitamente alla Regione ed all'interno del progetto di "Servizio Ferroviario Metropolitano", un credibile e rigoroso programma di potenziamento del traffico passeggeri sulla linea storica con relative strutture di accompagnamento (parcheggi di interscambio, eventuali nuove fermate, ecc.) in grado da subito, ma soprattutto dopo l'alleggerimento della attuale ferrovia dovuto alla nuova linea, di ridurre il traffico veicolare pendolare, migliorando il servizio di trasporto pubblico offerto ai residenti ed al turismo.

c) Riduzione traffico merci su gomma in direzione di Torino

individuare, unitamente alle autorità francesi, alla Regioni e sentite le associazioni di categoria interessate, le modalità operative in grado di:

- ridurre, nell'immediato, il transito di TIR sull'autostrada, anche attraverso forme di incentivazione (d'altra parte prevista dalla stessa UE) del loro trasporto su treno allo scalo di Orbassano (ferroutage);
- prevedere, contestualmente all'attivazione della nuova linea, l'obbligo del trasferimento su ferro del traffico merci pesante su gomma in transito nella Valle di Susa ed organizzare le strutture, in particolare ad Orbassano, in grado di consentire l'incremento del traffico intermodale;
- promuovere uno studio in grado di valutare la riduzione dell’inquinamento acustico ed atmosferico conseguente al trasferimento sulla nuova linea ferroviaria, prevalentemente in galleria, sia dei treni merci attualmente transitanti sulla linea storica e sia del traffico pesante su gomma.

d) Coordinamento italo-francese per la programmazione delle nuove infrastrutture

Il progetto della nuova linea non può essere oggetto di decisioni e scelte disgiunte da quelle relative ai corridoi italo-francesi nel loro complesso. Occorre quindi definire, concordandolo con i francesi, il programma per gli interventi opportunamente e realisticamente distribuiti nel tempo, necessari al rafforzamento del sistema ferroviario. Ossia fare delle scelte in materia di interventi infrastrutturali sulle linee (adeguamento gabarit restyling stazioni/movicentro ed opere di mitigazione ambientale sulla Torino-Bardonecchia; realizzazione, anche in regime di concessione, a soggetti privati, della Oulx-Briançon al servizio della direttrice per Marsiglia, la cui utilità è resa più evidente dalle recentissime ipotesi di restrizioni del traffico pesante sui colli del Monginevro e della Maddalena) e ancora definire il piano per gli scali merci e completare la riprogettazione del nodo di Torino;

e) Modalità attuative del programma

Per attuare questo programma - di certo estremamente impegnativo - in tempi auspicabilmente non più dilatabili visti i troppi anni già trascorsi, i governi locali devono sapersi dare una diversa e più efficiente capacità operativa ma devono anche individuare un interlocutore autorevole e responsabile con cui confrontarsi.
Questo non potrà che essere il Governo Nazionale.
La scelta di tale interlocutore non potrà essere fatta dalla Provincia, dalle Comunità Montane e dai Comuni contro la Regione ma assieme alla Regione, in forza delle competenze proprie a ciascuno dei livelli amministrativi coinvolti.
Il mondo della politica e dell’economia è largamente concorde nel ritenere la realizzazione degli interventi ferroviari lungo il Corridoio 5 (confine Francia - confine Slovenia) come essenziali, per la crescita competitiva del nostro paese.
Si propone perciò di chiedere al Governo la predisposizione di una Legge Speciale - in analogia a quanto fatto per i Giochi Olimpici e per altre attività straordinarie anche di ben minor rilievo - che consenta di affrontare in modo organico il tema della realizzazione delle infrastrutture e del relativo fasaggio, dei finanziamenti e della valorizzazione territori attraversati.
Appare infatti necessaria l'elaborazione di un progetto riguardante, questi ultimi, che contempli, oltre alla definizione di un piano dei trasporti locali migliorativo rispetto all'attuale situazione, interventi sostanziali tali da garantire la qualità della vita, parallelamente ad opportunità di sviluppo economico che superino il concetto di semplice "corridoio di transito", senza lasciare tangibili segni per il territorio ed i suoi abitanti.
L'esperienza insegna che un equo e razionale ritorno alle sempre possibili ricadute negative arrecate dalla fase di costruzione o dall'esistenza stessa delle nuove infrastrutture non può essere affidato ad iniziative estemporanee di soggetti terzi, anche se concessionari dello Stato.
La strada proposta ha la dignità e la forza per offrire una risposta adeguata: una ragione in più per arrivare all'apertura di un confronto direttamente con il Governo.
La richiesta di intervento diretto del Governo deve comunque essere presentata in tempi strettissimi, in quanto stanno avviandosi le procedure approvatorie del progetto ai sensi della Legge Obiettivo, che prevedono tempi di istruttoria relativamente brevi.
Nei punti sopraelencati sono indicate le linee di indirizzo generali e le principali richieste di miglioramento connesse alle criticità deducibili dagli elaborati presentati da RFI, ancora assolutamente inadeguati e incompleti per dettaglio e approfondimento. Il loro accoglimento e soluzione condiziona quindi l'accettazione di quel progetto da parte del Comune di Torino."