Divisione Lavoro Orientamento Formazione
Settore Servizi Territoriali per il lavoro e lo Sviluppo

n. ord. 43
2002 11246/023

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 24 MARZO 2003
(proposta dalla G.C. 6 dicembre 2002)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: LABORATORI PRE-PROFESSIONALI: NUOVE LINEE DI INDIRIZZO.

Proposta dell'Assessore Dealessandri.

Con deliberazione della Giunta Municipale nel 1979 furono costituiti i "laboratori di quartiere" in alcune circoscrizioni torinesi, col dichiarato intento di riuscire, attraverso il contatto con il mondo del lavoro artigianale, a proporre agli adolescenti più "a rischio" un percorso di uscita dalle criticità e quindi di recupero ad uno stile di vita nel quale il lavoro ha una rilevanza centrale.

Nel novembre 1986 con delibera (mecc. 8606495/23) la Giunta Comunale estese a tutte le Circoscrizioni la possibilità di creare laboratori pre-professionali, delegandone la gestione alle Circoscrizioni stesse ed allargando il bacino di utenza giovanile. L’iniziativa era, tra l’altro, finalizzata al coinvolgimento dei giovani a forte rischio di emarginazione sociale, indirizzandoli verso forme di alternanza "formazione-lavoro" mirate ad una educazione al lavoro e al rispetto dei valori sociali che sono alla base dell'integrazione nella società adulta e nel mercato del lavoro.

Nel corso degli anni le mutate condizioni sociali hanno prodotto la necessità di apportare correttivi alla struttura dei laboratori.

Con deliberazione della Giunta Comunale del 10 maggio 1994, approvata dal Consiglio Comunale il 6 giugno 1994 (mecc.9402717/23) è stata disposta una nuova configurazione della strutturazione del servizio, introducendo criteri direttivi di impianto dei Laboratori e criteri di verifica sulla corretta gestione degli stessi, da aggiornarsi di volta in volta rispetto alle esigenze dei tempi e delle singole realtà territoriali.

Negli anni più recenti sono intervenuti sostanziali cambiamenti in campo sociale, educativo e legislativo e si sono realizzati importanti processi di riforma che hanno investito la scuola ed il mercato del lavoro, con notevoli ricadute sulle politiche attive del lavoro avviate negli anni precedenti.

Il nuovo scenario istituzionale vede attribuire alle Regioni e agli Enti locali nuove funzioni e nuovi compiti anche in materia di governo del mercato del lavoro. Tale nuovo ruolo degli Enti Locali dovrà essere svolto attraverso il decentramento e l’integrazione tra i diversi tipi di servizi (informazione, orientamento, formazione, incrocio domanda - offerta) e tra i diversi soggetti istituzionali cui ne compete l’erogazione.

La Legge del 24 giugno 1997 n.196, " Norme in materia di occupazione", regolamenta all'art. 16 le norme sull'apprendistato ed all'art.18 quelle sui tirocini formativi e di orientamento.

L’art. 68 della Legge 144/99 che istituisce l’obbligo di frequenza di attività formative fino al 18° anno di età intende offrire a tutti i giovani una opportunità "forte" di completare il percorso formativo attraverso il conseguimento del diploma o di una qualifica professionale, eliminando gli abbandoni precoci del sistema. A tale scopo la legge e la successiva regolamentazione attuativa (D.P.R. del 12 luglio 2000 n. 257) hanno disegnato un sistema complesso nel quale sono coinvolti molteplici attori, istituzionali e non, che vengono dunque a costituire una vera e propria rete di servizi sul territorio.

Si tratta ora di rendere l'attività dei laboratori maggiormente aderente all'evolversi della situazione in atto, ridefinendo una delibera quadro che sia conforme alle profonde innovazioni avvenute nel corso degli ultimi anni con riferimento anche al D.Lgs. 181/2000.

La Regione Piemonte, con Legge n. 41 del 12 dicembre 1998 "Organizzazione delle funzioni Regionali e Locali in materia del mercato del lavoro" in attuazione del Decreto Legislativo n. 469/97, nell'attribuire alle Province il compito di costituire ed organizzare i Centri per l'Impiego, quale istituti di base del nuovo sistema dei servizi per l'impiego e per la promozione della piena occupazione dei cittadini, ha stabilito che le stesse Province definiscano opportuni strumenti di raccordo con gli Enti Locali presenti sul territorio.

Con deliberazione del Consiglio comunale del 19 marzo 2001 (mecc.2001 00414/23), esecutiva dal 2 aprile 2001, veniva approvata la convenzione tra la Provincia di Torino ed il Comune di Torino per la gestione e l'integrazione dei servizi per l'impiego e delle politiche attive del lavoro che prevedeva tra l'altro all'art. 8, l'impegno delle due Amministrazioni a promuovere "servizi di orientamento e di qualificazione; interventi formativi e di orientamento anche ai fini dell'assolvimento dell'obbligo formativo".

La Provincia di Torino, con deliberazione della Giunta provinciale del 7 maggio 2002 n. 520-98500, ha approvato il piano provinciale di attività di orientamento per l'obbligo formativo 2002-2003 e definito le linee guida, le priorità, le azioni, prevedendo in particolare il coinvolgimento delle Amministrazioni locali nello sviluppo di efficaci interventi orientativi.

Con deliberazione della Giunta Comunale (mecc. 2002 06078/007) del 6 agosto 2002, immediatamente eseguibile, è stato approvato il piano operativo ai sensi dell'art.12 della convezione tra la Provincia di Torino ed il Comune di Torino per la gestione e realizzazione di attività di orientamento per l'obbligo formativo da svilupparsi nel periodo settembre 2002-dicembre 2003.

Oltre al nuovo quadro normativo, esistono altre motivazioni che rendono opportuno rivedere la delibera quadro del 1994 e sue successive modifiche, ridefinendo modelli ed obiettivi dei laboratori pre-professionali.

La crescente scarsità demografica delle nuove classi impone politiche del lavoro particolarmente attente ad evitare dispersioni e sprechi di risorse e ad accrescere il valore positivo dei giovani inseriti nel sistema sociale e produttivo.

Obiettivo dei laboratori pre-professionali è stato da sempre quello di dare una educazione al lavoro ed al vivere sociale.

La difficoltà di costruire un progetto di vita nel quale il lavoro abbia una presenza centrale è una delle caratteristiche fondamentali dei giovani che nel corso degli anni sono stati coinvolti nell'esperienza dei laboratori.

Si tratta per una parte di giovani (italiani e stranieri) tra i 15 e i 21 anni che spesso non hanno completato l’obbligo scolastico e che non hanno il lavoro al centro del loro progetto di vita e che pertanto non riescono a garantirsi un reddito stabile.

Oltre ai giovani, come sopra individuati, i laboratori si rivolgono anche ad una fascia più "adulta" che intende inserirsi nel mercato del lavoro, ma trova grandi difficoltà di ingresso per l’assenza di adeguati strumenti culturali, professionali e motivazionali.

Si tratta di una popolazione che la Città ha potuto identificare e monitorare negli anni grazie a diverse iniziative (Osservatorio cittadino sul Mercato del lavoro, Progetto Speciale Periferie, Azioni di Politiche attive del Lavoro, Laboratori pre-professionali). Quando nelle situazioni più difficili si combinano l’inoccupazione, la povertà, l’abbandono scolastico, il retroterra familiare difficile, il posizionamento borderline, in mancanza di interventi integrati, il rischio è l’esclusione permanente dal mercato del lavoro.

Si possono identificare, quindi, due fasce di possibili destinatari:
- Giovani con meno di 18 anni, che non hanno completato l'obbligo formativo;
- Giovani con più di 18 anni, che non hanno avuto occasioni per elaborare strumenti culturali, professionali e motivazionali per accedere al lavoro.

Segmentare il target diventa fondamentale per attuare interventi mirati in modo diverso.

In questo senso una ridefinizione degli obiettivi e dei modelli dei laboratori pre-professionali si colloca all’interno delle linee strategiche della Città di Torino, nell’ottica della promozione e del coordinamento di reti locali, per dare attuazione ad un sistema integrato di servizi per il lavoro, la formazione, l’inclusione sociale.

Le Istituzioni Locali (il Comune, le Circoscrizioni, i Servizi per l’Impiego), il sistema di istruzione-formazione, il mondo dell'associazionismo e quello delle imprese costituiscono i principali nodi di questa rete, al cui sviluppo i vari attori contribuiscono attraverso i diversi ruoli e competenze sulla base dei programmi specifici per ogni realtà territoriale e per ogni tipologia di soggetti.

Nel quadro della integrazione e del decentramento, nei termini sopra descritti, si ritiene necessario definire la seguente configurazione dei laboratori, individuando più precisamente i destinatari, gli obiettivi e le azioni.

- Giovani con meno di 18 anni

L’obiettivo specifico è rappresentato dal rientro nel sistema scolastico/formativo per il completamento dell’obbligo scolastico e per l’assolvimento dell’obbligo formativo attraverso i percorsi individuati dalla legge a questo scopo, compreso l’apprendistato, al fine di superare condizioni esterne ed interne alla scuola, variamente intrecciate alle problematiche del vissuto minorile, che si pongono come effetto, ma anche come causa di "dispersione", correlandosi anche a disuguaglianze nel contesto sociale economico e culturale più ampio.

Si tratta di promuovere e sostenere percorsi di orientamento, accompagnamento alla formazione e al lavoro attraverso:
- L’attuazione della convenzione tra la Provincia di Torino ed il Comune di Torino per la gestione e realizzazione delle attività di orientamento per l'obbligo formativo così come definito nel piano operativo (deliberazione della Giunta Comunale (mecc. 2002 06078/007) del 6 agosto 2002, deliberazione della Giunta Provinciale 1332-222778/02 dell’8 ottobre 2002). Tale Convenzione prevede un forte ruolo delle attività a livello circoscrizionale, in raccordo con il CPI, nelle fasi di individuazione, accoglienza, progetti di ingresso e/o rientro formativo.
A tal fine dovranno essere individuate, con l’apporto ed il coordinamento della Divisione Lavoro, professionalità specifiche tra quelle già operanti nei servizi socio assistenziali/educativi/culturali e del lavoro a livello circoscrizionale, con il coinvolgimento anche di altri soggetti sul territorio nei confronti dei quali già sono in atto convenzioni e forme di collaborazione.
L’individuazione di figure professionali, in possesso di competenze specifiche e riconosciute sviluppatesi attraverso la progettazione e gestione diretta di accompagnamento mirato a favore di giovani espulsi sia dal circuito scolastico che formativo, è indispensabile in un’ottica di sistema e di raccordo con altri interventi attivati a favore del giovane medesimo.
Per il 2003 una parte delle risorse economiche per questo percorso verrà attinta dal Piano Provinciale di attività di orientamento per l’obbligo formativo.
- La formazione di reti integrate di istituti scolastici, CTP e centri professionali che progettino e realizzino, in collegamento con il sistema delle imprese e recuperando le esperienze positive maturate con i laboratori, percorsi "destrutturati" modulari e flessibili in grado di riconoscere i crediti in entrata e di certificare in uscita le competenze acquisite, in coerenza con le Direttive Regionali e Provinciali per l'assolvimento dell'obbligo formativo.
A tal fine la Città attraverso la Divisione Lavoro attiverà una Convenzione Quadro con le Agenzie formative accreditate secondo gli standard regionali, alla quale le Circoscrizioni potranno far capo per l’affidamento dei percorsi destrutturati di cui sopra, certificati come percorsi di assolvimento dell'obbligo formativo.

- Giovani con più di 18 anni

L’obiettivo specifico è l’inserimento nel mercato del lavoro di una fascia più "adulta" che proviene da percorsi di educazione e di vita che l’ha spesso portata fuori da ogni possibilità di essere competitiva su tale mercato, al fine di evitarne l’esclusione permanente.

La strada da percorrere, recuperando tutta l’esperienza maturata nei laboratori pre-professionali, è quella dello sviluppo dei tirocini orientativi e formativi per il sostegno all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e deboli sul mercato del lavoro. Questo percorso si realizzerà attraverso:
- La possibilità, da parte delle Circoscrizioni, per quote precise di target, di aderire ai progetti dei "Piani di occupabilità" e più generalmente dei piani di politiche attive del lavoro attuati centralmente ivi comprese azioni rivolte verso l'autoimprenditorialità anche in forma cooperativa.
- Il sostegno alla realizzazione di programmi e progetti di orientamento, formazione, sostegno, accompagnamento al lavoro proposti dalle Circoscrizioni stesse.

Il reclutamento e la selezione dei partecipanti a tutte le azioni di cui alla presente deliberazione, saranno realizzate dalle Circoscrizioni che provvederanno anche ad impegnare ed erogare gli incentivi economici dei tirocini. Qualora ci si avvalesse di progetti realizzati da altre Circoscrizioni, l'incentivo economico a favore dei partecipanti è da ritenersi a carico della Circoscrizione di residenza dei soggetti interessati.

La Divisione Lavoro, di concerto con le Circoscrizioni:
- curerà la definizione dei profili professionali che sulla base della domanda proveniente dal sistema economico, saranno presi a riferimento per l'attivazione dei progetti di occupabilità;
- curerà la segnalazione alle Circoscrizioni delle disponibilità sia rispetto al target che ai profili individuati, affinchè esse possano attivare i processi di reclutamento;
- provvederà al monitoraggio complessivo dell'andamento dei tirocini;
- assicurerà la gestione delle convenzioni con i soggetti attuatori per garantire standard di servizio uniformi ed adeguati;
- farà fronte ai costi e all’organizzazione delle azioni di orientamento, formazione, accompagnamento per quei progetti che rispondano agli indirizzi ed alle priorità definiti dalla Città per le Politiche Attive del Lavoro.

L’intendimento è sviluppare azioni di sistema coerenti ed integrate tra loro, che coinvolgano istruzione, formazione, orientamento, politiche del lavoro, politiche sociali, politiche di territorio.

Nello specifico, far sì che la realizzazione di progetti di inserimento lavorativo diventi prassi di un modello progettuale e di funzionamento efficace della rete locale, e strumento coordinato di queste azioni di sistema, anche mediante un raccordo intercircoscrizionale.

E’ decisivo, in questa ottica, il diretto coinvolgimento delle parti sociali, dell’associazionismo locale, del sistema economico, della cooperazione e di tutti gli attori che ai diversi livelli rappresentano la società civile. Occorre inoltre prevedere il principio di pari opportunità: i contenuti didattici degli interventi formativi devono prevedere specifici moduli in ambito di leggi sulle pari opportunità, diritto del lavoro, tutela e sicurezza dei lavoratori, normative sui congedi parentali e cogliere la dimensione di genere quale specificità a cui i programmi didattici dovranno fare riferimento.

A tale scopo è da ritenersi condizione essenziale per la gestione, la predisposizione, a livello cittadino, di piani annuali di intervento integrati.

Il risultato atteso, in termini di efficienza del sistema prefigurato, è allargare le opportunità a livello circoscrizionale di attivazione di iniziative progettuali rivolte ad un più ampio e diversificato gruppo di destinatari.

Dato atto che l’Amministrazione intende adottare un nuovo disciplinare per la realizzazione dei tirocini formativi e di orientamento, come previsto dall'art.18 della Legge 196 del 24 giugno 1997, a beneficio di soggetti svantaggiati e deboli sul mercato del lavoro. Nel nuovo disciplinare saranno indicati i beneficiari, le tipologie, le modalità di attivazione ed esecuzione, la durata, gli incentivi economici dei tirocini, che dovranno essere coerenti con i progetti individuali volti a facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro.

Considerato che i tirocini e le borse lavoro rappresentano una modalità di intervento con cui la Città di Torino risponde ad esigenze sociali di varia natura riconducibili all’attività di Divisioni e Settori diversi, tra cui, oltre alla Divisione Lavoro, Formazione, Orientamento, la Divisione Servizi Socio Assistenziali, il Settore Gioventù e le Circoscrizioni, si rende necessario precisare che le modalità di svolgimento dei tirocini previsti nella presente deliberazione sono da ricondurre al predetto disciplinare che prossimamente sarà oggetto di apposita Deliberazione della Giunta Comunale.

Ai sensi degli artt. 43 e 44 del Regolamento del Decentramento sono stati richiesti, in data 30 gennaio 2003, i pareri alle Circoscrizioni.
Le Circoscrizioni 1, 2, 3, 4, 5, 7 e 10, hanno espresso parere favorevole (all. 1-7 - nn.        ).
La Circoscrizione 8 ha espresso parere sfavorevole (all. 8 - n.             ).
La Circoscrizione 6 ha espresso parere favorevole proponendo n. 2 emendamenti alla presente proposta di deliberazione (all. 9 - n.           ). Tali proposte di emendamento sono state recepite.
La Circoscrizione 9 non ha espresso parere (all. 10 - n.               ).

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

Dato atto che i pareri di cui all' art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;

Con voti unanimi espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1) di approvare le nuove linee di indirizzo per la costituzione dei laboratori di Circoscrizione secondo le modalità espresse in narrativa;

2) di demandare a successivi provvedimenti degli organi competenti i necessari adempimenti.
Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul bilancio.

3) di dichiarare, attesa l'urgenza in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art.134, 4 comma, del Testo Unico approvato con D.L.gs 18 agosto 2000 n. 267.