Consiglio Comunale

2002 07465/002

C I T T À  D I  T O R I N O

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale in data 11 novembre 2002

OGGETTO: FATISCENZA DELL'EDILIZIA CARCERARIA E SOVRAFFOLLAMENTO NELLE CELLE.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

RITENUTO

che, in base ad una recente inchiesta del quotidiano Avvenire, risulta drammaticamente che:

- i detenuti superano del 34% i posti disponibili, dal momento che, al 31 luglio u.s., si contavano 56.062 detenuti contro una capienza complessiva dei nostri penitenziari - che ammontano a 202 edifici, cui vanno assommati sei ospedali psichiatrici giudiziari e 24 case mandamentali - di 41.730 posti;
- oltre il 62% deve scontare pene inferiori ai tre anni;
- altresì che, al problema dell’affollamento nelle celle si aggiunge anche, in diverse realtà geografiche del nostro paese, quello della fatiscenza dell’edilizia carceraria che di fatto, essendo "datata", continua a peggiorare aumentando vieppiù il fattore di rischio dal punto di vista della sicurezza e della stessa custodia, al punto da far assomigliare le carceri – salvo lodevoli eccezioni, che comunque confermano la regola - più a un carnaio di disperati che a case di rieducazione;

RICORDANDO

per un verso che, a mente dell’art. 27 Cost., "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato" e, peraltro, che le carceri non sono pensioni di lusso;

RICHIAMANDO

infine, il pensiero del nostro illustre concittadino Sen. Norberto Bobbio, il quale, ben sintetizzando l’universo carcerario, afferma che "il carcere funziona come un ospedale dove ci si facesse ricoverare non per guarire, ma per ammalarsi maggiormente o per morire";

INVITA

Il Sindaco

- a farsi parte attiva con il Presidente del Consiglio e il Ministro di Grazia e Giustizia, perché rendano più incisiva l’avviata politica di ammodernamento dell’edilizia carceraria con un programma penitenziale ossequioso del dettato costituzionale, ovvero il rispetto della dignità umana;
- a richiedere ai Ministeri interessati e alla Regione Piemonte di stanziare adeguati fondi per l'attivazione di progetti di inserimento e inclusione sociale per i detenuti che possono usufruire di pene alternative al carcere ed ex-detenuti, in modo da ridurre il rischio di rientro di queste persone nel circuito malavitoso.