Consiglio Comunale
2002 07465/002
OGGETTO: FATISCENZA DELL'EDILIZIA CARCERARIA E SOVRAFFOLLAMENTO
NELLE CELLE.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
che, in base ad una recente inchiesta del quotidiano Avvenire, risulta drammaticamente che:
- i detenuti superano del 34% i posti disponibili, dal momento
che, al 31 luglio u.s., si contavano 56.062 detenuti contro una
capienza complessiva dei nostri penitenziari - che ammontano a
202 edifici, cui vanno assommati sei ospedali psichiatrici giudiziari
e 24 case mandamentali - di 41.730 posti;
- oltre il 62% deve scontare pene inferiori ai tre anni;
- altresì che, al problema dellaffollamento nelle
celle si aggiunge anche, in diverse realtà geografiche
del nostro paese, quello della fatiscenza delledilizia carceraria
che di fatto, essendo "datata", continua a peggiorare
aumentando vieppiù il fattore di rischio dal punto di vista
della sicurezza e della stessa custodia, al punto da far assomigliare
le carceri salvo lodevoli eccezioni, che comunque confermano
la regola - più a un carnaio di disperati che a case di
rieducazione;
per un verso che, a mente dellart. 27 Cost., "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato" e, peraltro, che le carceri non sono pensioni di lusso;
infine, il pensiero del nostro illustre concittadino Sen. Norberto Bobbio, il quale, ben sintetizzando luniverso carcerario, afferma che "il carcere funziona come un ospedale dove ci si facesse ricoverare non per guarire, ma per ammalarsi maggiormente o per morire";
Il Sindaco
- a farsi parte attiva con il Presidente del Consiglio e il Ministro
di Grazia e Giustizia, perché rendano più incisiva
lavviata politica di ammodernamento delledilizia carceraria
con un programma penitenziale ossequioso del dettato costituzionale,
ovvero il rispetto della dignità umana;
- a richiedere ai Ministeri interessati e alla Regione Piemonte
di stanziare adeguati fondi per l'attivazione di progetti di inserimento
e inclusione sociale per i detenuti che possono usufruire di pene
alternative al carcere ed ex-detenuti, in modo da ridurre il rischio
di rientro di queste persone nel circuito malavitoso.