Divisione Economia e Sviluppo
n. ord.161
2002 05897/101
OGGETTO: INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER UN PIANO DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO.
Proposta dell'Assessora Tessore.
Nel 1998 è stata varata, attraverso lapprovazione
di un D.Lgs., la riforma del commercio, che aveva tra le sue finalità
quella di garantire lefficienza, la modernizzazione e lo
sviluppo della rete commerciale. In particolare allinterno
di tale D.Lgs. il Titolo X, inerente al Commercio su area pubblica,
modificava la normativa precedente, e in particolare la Legge
28 marzo 1991, n. 112, come modificata dalla Legge 15 novembre
1995, n. 480 e dalla Legge 25 marzo 1997, n. 77.
In attuazione del D.Lgs. n. 114/1998 la Regione Piemonte ha emanato
la L.R. 12 novembre 1999, n. 28. Lart. 3 di tale legge recepiva
quanto disposto dallart. 6 commi 1 e 2 del D.Lgs. n. 114/1998
che imputava alle regioni la definizione degli indirizzi generali
e dei criteri per linsediamento delle attività commerciali.
In particolare il Capo V, art. 10, indica come sia compito del
Consiglio Regionale definire tali criteri anche per il commercio
su area pubblica, che devono essere tesi:
- allottimizzazione del servizio, con particolare riferimento
allubicazione e alla tipologia dellofferta;
- alla realizzazione di un adeguato equilibrio con altre forme
di offerta;
- alla definizione di un disegno territoriale del commercio su
area pubblica in correlazione con le peculiarità territoriali;
- allincentivazione di tale tipo di commercio;
- alladeguamento alle norme igienico sanitarie;
- alla valorizzazione della produzione agricola.
Con deliberazione del Consiglio Regionale n. 626 del 1° marzo
2000, il Consiglio Regionale ha approvato gli "Indirizzi
regionali per la programmazione del commercio su area pubblica",
in attuazione dellarticolo 28 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n.
114. Con successiva deliberazione n. 32-2642 del 2 aprile 2001,
la Giunta Regionale ha emanato, in attuazione del D.Lgs. 114/1998
e della L.R. 12 novembre 1999 n. 28, i criteri per la disciplina
delle vicende giuridico-amministrative del commercio su area pubblica.
Il Titolo III Capo 1 allart. 2 punto b evidenzia come è
presupposto di ogni atto istitutivo la programmazione del sistema
distributivo e ladeguamento alle norme igienico-sanitarie.
Infatti, parallelamente allattività normativa riferita
alla riforma del commercio, il Ministero della Sanità,
a seguito del D.Lgs. 26 maggio 1997, n. 155 recante "Attuazione
delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE" ha emanato una propria
ordinanza circa "I requisiti igienico-sanitari per il commercio
dei prodotti alimentari su aree pubbliche" (2 marzo 2000).
Se quanto detto potrebbe indurre qualsiasi Amministrazione di
una città con un sistema di aree mercatali ad attivare
un processo di ristrutturazione del sistema, questo vale ancor
di più per Torino. Il sistema vigente è definito
in un regolamento approvato nel 1988.
La città ha subito, da allora, pesanti trasformazioni,
e ancor più ne sono previste nei prossimi anni. Lutilizzo
futuro degli impianti olimpici, in particolare delle residenze,
e la definizione di un sistema dei trasporti fortemente rinnovato
attraverso la realizzazione della metropolitana sono elementi
che rendono certamente necessario lo studio di un nuovo assetto.
Il problema non deve però essere affrontato in unottica
strettamente territoriale in quanto, negli ultimi quindici anni,
anche il sistema distributivo ha subito unimportante trasformazione.
Lapproccio corretto sembra appunto essere quello di carattere
strategico, cioè attraverso la definizione di azioni articolate
ed integrate, che investano sia gli aspetti amministrativi che
quelli più strettamente tecnici.
La scelta è stata, allora, di procedere attraverso una
serie di passaggi consequenziali: innanzitutto predisporre il
documento strategico in grado di fornire una visione complessiva
della ristrutturazione del sistema del commercio su area pubblica,
poi affrontare da un lato gli aspetti territoriali, attraverso
la stesura di un piano che definisca le singole aree relativamente
alla loro localizzazione, dimensionamento, articolazione merceologica,
orari, dallaltro lato gli aspetti amministrativo-gestionali
attraverso la definizione del nuovo regolamento e infine un terzo
documento che definisca priorità, modalità e tempi
di intervento.
Con il presente atto si procede allapprovazione del documento
strategico denominato "INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER UN PIANO
DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO".
La metodologia di lavoro che ha portato alla stesura della versione
presente del documento è stata improntata al massimo confronto
sia con gli organi decentrati (Circoscrizioni), sia con le associazioni
di categoria. Inoltre il documento è stato discusso preliminarmente
dalla III C.C.P..
E stato richiesto il parere alle Circoscrizioni conformemente
a quanto disposto dagli artt. 43 e 44 del Regolamento sul Decentramento.
Su richiesta di alcune Circoscrizioni si è proceduto alla
concessione di una proroga dei termini di 20 giorni.
Le Circoscrizioni 2, 3, 4, 6, 7, 9 e 10 hanno espresso parere
favorevole, precisando che le Circoscrizioni 4, 9 e 10 hanno avanzato
alcune proposte relativamente a considerazioni su aree mercatali
specifiche, come da allegati estratti delle relative deliberazioni
dei Consigli Circoscrizionali (all. 2-3-4 - nn. ).
Si precisa che la Circoscrizione 10 ha espresso il proprio parere
oltre la data prevista.
La Circoscrizione 8 ha espresso parere sfavorevole con le motivazioni
formulate dal Consiglio Circoscrizionale come da estratto della
relativa deliberazione mecc. 2002 07431/91 (all. 5 - n. ).
La Circoscrizione 1 ha espresso parere favorevole condizionato
alla possibilità di esprimere, da parte delle Circoscrizioni,
parere vincolante circa i progetti che interessino i territori
di relativa competenza come da estratto della relativa deliberazione
mecc. 2002 07478/84 (all. 6 - n. ).
La Circoscrizione 5 ha espresso parere favorevole con gli emendamenti
di cui allallegato estratto della relativa deliberazione
mecc. 2002 07765/88 (all. 7 - n. ).
Nel prendere atto che si è proceduta alla preliminare acquisizione
dei pareri per lassunzione della presente deliberazione
si precisa che, per quanto riguarda le motivazioni espresse dalla
Circoscrizione 8, nellesprimere parere sfavorevole, esse
non sono accoglibili in quanto:
- la mancata audizione delle Commissioni di mercato è dovuta
da un lato al respiro di tale documento di carattere generale
(per questa ragione si è proceduto alla consultazione delle
associazioni di categoria), dallaltra allassenza di
queste in quanto decadute o dimissionarie;
- la riduzione del numero di posteggi complessivi è indicato,
nel documento, come elemento di adeguamento della domanda allofferta,
mentre per quanto riguarda le ipotesi sulle singole aree, viene
indicata come ultima azione preceduta da interventi di redistribuzione
dei posteggi, e di riorganizzazione e ricollocazione commerciale
delle imprese;
- i confronti con le altre città, utili a comprendere la
specificità del fenomeno torinese, non sono da leggersi
come volontà di omologazione, ma piuttosto come ricerca
di uno specifico spazio competitivo delle imprese torinesi;
- infine per quanto riguarda le specifiche competenze delle Circoscrizioni
il documento presente demanda ad un secondo livello, che come
per la definizione delle singole aree, diventi provvedimento attuativo
dellazione strategica.
Per quanto riguarda la richiesta della Circoscrizione 1, essa
non è accoglibile in quanto non contemplata nelle competenze
delle Circoscrizioni previste dallattuale Regolamento sul
Decentramento.
Per quanto riguarda le indicazioni delle Circoscrizioni 4, 9 e
10 sono relative a singole aree e verranno quindi valutate nel
documento previsto da questa delibera, indicato nella narrativa
e relativo alla stesura del piano territoriale, che definirà
le singole aree.
Per quanto riguarda gli emendamenti proposti dalla Circoscrizione
5:
- si ritiene di non accogliere il primo emendamento in quanto
così formulato risponde in modo meno stringente allobiettivo
della riduzione complessiva dei posteggi e pare agire in modo
maggiormente penalizzante per i singoli operatori;
- si ritiene di non accogliere il secondo emendamento in quanto
la consultazione delle Circoscrizioni è prevista dal Regolamento
sul Decentramento e ogni ulteriore competenza in materia sarà
oggetto di specifico provvedimento attuativo dellazione
G.10.;
- si ritiene di accogliere lindicazione di sostituire al
punto G.8. la parola "kinderaggio" con le parole "servizi
di custodia".
Tutto ciò premesso,
Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti
Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale,
fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella
competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico
sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Visto il D.Lgs. 144/1998;
Vista la L.R. 12 novembre 1999, n. 28;
Vista l'O.M. del 2 marzo 2000;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;
Per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:
di adottare il documento allegato (all. 1 - n. ), denominato "INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER UN PIANO DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO", quale documento di indirizzo strategico per la costruzione dello schema territoriale di assetto delle aree mercatali della città e per la definizione del regolamento di funzionamento dei mercati.
PREMESSA
I mercati della Città sono una risorsa importante, essenziale per la città.
Intento di questa Amministrazione e di questo documento è valorizzare tutti gli aspetti che concorrono a costituire questo valore:
È evidente che i mercati svolgono un ruolo che non si
limita alla semplice rappresentazione di un modo di distribuzione
commerciale. Cioè la presenza dei mercati non è
solo un altro punto di un elenco che comprende commercio
al dettaglio, media distribuzione, grande distribuzione. Piuttosto
i mercati sono un luogo dove la distribuzione commerciale costituisce
un'occasione di formazione di reti sociali, interculturali, intergenerazionali
capaci di migliorare la coesione sociale. Da questo punto di vista
i mercati hanno un vantaggio competitivo nei confronti di altri
tipi di distribuzione. Tale vantaggio va però sostenuto
da un adeguamento della funzionalità dei mercati stessi
alle trasformazioni del settore.
Anche questo settore ha subito la trasformazione del sistema distributivo.
La competitività dei mercati può essere garantita
solo a fronte di un profondo intervento di riqualificazione che
investa:
Un intervento così complesso implica il massimo sforzo
coordinato sia dellente pubblico, sia dei soggetti privati
attivi nellambito dei mercati.
Questo documento costituisce il quadro strategico delle azioni
che lAmministrazione ritiene necessarie affinché
questa risorsa possa esprimere tutte le potenzialità in
modo da garantire un importante servizio per i consumatori, un
fattore di sviluppo per le imprese, un luogo da vivere per i cittadini.
NOTA METODOLOGICA
Questo documento, predisposto dalla Divisione Economia e Sviluppo,
intende individuare le linee strategiche per la definizione di
un Piano Urbano dei Mercati della Città di Torino.
In questo documento, dopo una analisi del contesto urbano e
un confronto con altre realtà urbane italiane, vengono
individuate le criticità del sistema.
Si definiscono poi le azioni che si ritengono necessarie per intervenire
su tali criticità.
Le azioni sono sia di carattere materiale, sia di carattere gestionale
e provano a definire una strategia di intervento complessiva.
Le linee programmatiche costituiscono il quadro necessario per
affrontare la seconda fase, nella quale, per ogni sito verrà
definito uno schema di assetto specifico, in cui vengono precisate
dimensioni, distribuzione merceologiche, servizi, ipotesi gestionali.
LO STATO ATTUALE
Il sistema mercatale della Città di Torino è costituito da 47 mercati di cui 44 attivi. Il numero di posteggi previsti è di 5756 (tutti i dati seguenti sono riferiti al giugno 2002) di cui 4295 circa attivi (nel giorno di massima occupazione). La situazione dei mercati è quella della tabella:
|
|
|
|
gravitante |
|
|
|
||||
|
CARLINA |
84 |
14 |
1000 |
37992 |
CROCETTA |
167 |
158 |
4500 |
38028 |
|
SAN SECONDO |
80 |
54 |
2180 |
46366 |
|
VALDOCCO - PALESTRO |
112 |
102 |
3000 |
45703 |
|
BOLZANO |
53 |
2 |
|||
|
BALTIMORA |
77 |
63 |
2600 |
50139 |
DON GRIOLI |
153 |
137 |
3660 |
46954 |
|
NITTI |
127 |
103 |
6200 |
27964 |
|
SANTA RITA SEBASTOPOLI |
171 |
170 |
7200 |
53871 |
|
|
BRUNELLESCHI |
164 |
161 |
6500 |
47112 |
DI NANNI |
131 |
102 |
5000 |
53441 |
|
MARTINI - BENEFICA |
129 |
124 |
3400 |
48746 |
|
MICHELE RUA |
62 |
35 |
2000 |
26711 |
|
SAN PAOLO RACCONIGI |
401 |
367 |
13000 |
134571 |
|
|
BARCELLONA |
149 |
86 |
4500 |
51409 |
CAMPANELLA |
103 |
46 |
2300 |
39606 |
|
CHIRONI |
25 |
10 |
670 |
56266 |
|
SVIZZERA |
157 |
148 |
6000 |
54701 |
|
|
CINCINNATO |
120 |
120 |
6720 |
28503 |
CHIESA DELLA SALUTE |
30 |
3 |
420 |
30569 |
|
GROSSETO |
80 |
19 |
4700 |
37275 |
|
LUCENTO |
61 |
16 |
3290 |
38304 |
|
VALLETTE |
58 |
14 |
2600 |
17206 |
|
VITTORIA |
186 |
174 |
3400 |
48400 |
|
BERINO |
34 |
0 |
|||
|
CENA |
105 |
10 |
5340 |
16285 |
CRISPI |
99 |
31 |
1500 |
56246 |
|
FALCHERA NUOVA |
0 |
4 |
1200 |
6732 |
|
FALCHERA VECCHIA |
28 |
15 |
1250 |
7960 |
|
FORONI |
184 |
166 |
4300 |
61842 |
|
PORPORA |
107 |
103 |
3775 |
42870 |
|
REGIO PARCO |
53 |
41 |
4160 |
24101 |
|
TARANTO |
33 |
0 |
4000 |
22823 |
|
|
CASALE |
107 |
75 |
2600 |
29228 |
CHIETI |
40 |
38 |
1300 |
27116 |
|
PORTA PALAZZO |
941 |
742 |
12600 |
41371 |
|
BALON |
82 |
80 |
|||
SANTA GIULIA |
97 |
67 |
2400 |
35267 |
|
CATANIA |
15 |
0 |
|||
|
MADAMA CRISTINA |
258 |
147 |
5000 |
38377 |
NIZZA |
65 |
53 |
2250 |
46516 |
|
|
BENGASI |
183 |
184 |
7650 |
26363 |
GUALA |
105 |
86 |
3800 |
31975 |
|
SPEZIA |
163 |
111 |
3420 |
33266 |
|
|
MIRAFIORI NORD PAVESE |
100 |
99 |
2835 |
25627 |
MIRAFIORI SUD PLAVA |
60 |
15 |
1575 |
12844 |
|
DE MAISTRE |
17 |
0 |
30390 |
||
TOTALE |
5756 |
4295 |
165795 |
La situazione dei mercati relativamente alla distribuzione delle merceologie è la seguente:
|
MERCATO |
|
|
|
|
|
|
|
CARLINA |
14 |
3 |
7 |
3 |
0 |
1 |
CROCETTA |
158 |
109 |
38 |
3 |
2 |
6 |
|
SAN SECONDO |
54 |
36 |
16 |
2 |
0 |
3 |
|
VALDOCCO PALESTRO |
102 |
75 |
20 |
1 |
3 |
3 |
|
BOLZANO |
2 |
0 |
1 |
0 |
1 |
3 |
|
|
BALTIMORA |
63 |
36 |
20 |
4 |
0 |
3 |
DON GRIOLI |
137 |
58 |
63 |
6 |
3 |
7 |
|
NITTI |
103 |
57 |
32 |
5 |
1 |
8 |
|
SANTA RITA SEBASTOPOLI |
170 |
100 |
59 |
4 |
3 |
4 |
|
|
BRUNELLESCHI |
161 |
75 |
68 |
7 |
3 |
8 |
DI NANNI |
98 |
46 |
45 |
7 |
0 |
0 |
|
MARTINI BENEFICA |
124 |
75 |
37 |
7 |
1 |
4 |
|
MICHELE RUA |
35 |
15 |
15 |
0 |
1 |
4 |
|
SAN PAOLO RACCONIGI |
367 |
195 |
150 |
7 |
3 |
12 |
|
|
BARCELLONA |
86 |
44 |
35 |
2 |
3 |
2 |
CAMPANELLA |
46 |
16 |
21 |
3 |
2 |
4 |
|
CHIRONI |
10 |
4 |
4 |
0 |
2 |
0 |
|
SVIZZERA |
148 |
65 |
68 |
0 |
3 |
12 |
|
|
CINCINNATO |
120 |
59 |
43 |
8 |
2 |
8 |
CHIESA DELLA SALUTE |
3 |
0 |
2 |
0 |
0 |
0 |
|
GROSSETO |
19 |
6 |
11 |
0 |
0 |
2 |
|
LUCENTO |
13 |
4 |
4 |
1 |
0 |
4 |
|
VALLETTE |
14 |
3 |
7 |
1 |
0 |
3 |
|
VITTORIA |
175 |
72 |
83 |
5 |
1 |
14 |
|
BERINO |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
2 |
|
|
CENA |
10 |
0 |
4 |
0 |
0 |
6 |
CRISPI |
30 |
8 |
17 |
1 |
2 |
2 |
|
FALCHERA NUOVA |
4 |
0 |
4 |
0 |
0 |
0 |
|
FALCHERA VECCHIA |
15 |
13 |
2 |
0 |
0 |
0 |
|
FORONI |
166 |
68 |
76 |
8 |
2 |
12 |
|
PORPORA |
103 |
36 |
47 |
7 |
3 |
10 |
|
REGIO PARCO |
41 |
17 |
17 |
3 |
1 |
3 |
|
TARANTO |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
|
CASALE |
75 |
52 |
15 (19) |
6 |
0 |
2 |
CHIETI |
38 |
13 |
18 |
4 |
1 |
2 |
|
PORTA PALAZZO |
746 |
357 |
278 |
77 |
6 |
28 |
|
BALON |
82 |
80 |
0 |
0 |
0 |
2 |
|
SANTA GIULIA |
67 |
27 |
29 |
3 |
0 |
8 |
|
CATANIA |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
|
MADAMA CRISTINA |
144 |
59 |
68 |
8 |
4 |
5 |
NIZZA |
55 |
25 |
25 |
1 |
0 |
4 |
|
|
BENGASI |
184 |
79 |
79 |
7 |
4 |
15 |
GUALA |
86 |
49 |
25 |
6 |
0 |
6 |
|
SPEZIA |
111 |
57 |
40 |
8 |
2 |
4 |
|
|
MIRAFIORI NORD PAVESE |
99 |
45 |
41 |
6 |
3 |
4 |
MIRAFIORI SUD PLAVA |
16 |
5 |
10 |
0 |
0 |
1 |
|
DE MAISTRE |
1 |
0 |
1 |
0 |
0 |
0 |
|
La tabella evidenzia come la maggior parte dei mercati tenda ad una distribuzione equilibrata delle merceologie e che, al contrario, in alcuni casi la forte prevalenza di un settore definisca la specializzazione del mercato.
Un altro dato di ulteriore interesse è la distribuzione dei posteggi nei diversi giorni della settimana:
|
MERCATO |
|
|
|
|
|
sabato |
|
CARLINA |
10 |
11 |
12 |
10 |
14 |
12 |
CROCETTA |
156 |
156 |
154 |
158 |
158 |
156 |
|
SAN SECONDO |
51 |
52 |
48 |
48 |
55 |
30 |
|
VALDOCCO PALESTRO |
100 |
100 |
99 |
100 |
102 |
93 |
|
BOLZANO |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
2 |
|
|
BALTIMORA |
62 |
63 |
57 |
53 |
54 |
48 |
DON GRIOLI |
122 |
132 |
126 |
128 |
130 |
137 |
|
NITTI |
0 |
0 |
98 |
0 |
103 |
0 |
|
SANTA RITA SEBASTOPOLI |
168 |
169 |
170 |
169 |
168 |
169 |
|
|
BRUNELLESCHI |
157 |
157 |
160 |
161 |
161 |
161 |
DI NANNI |
78 |
98 |
75 |
78 |
79 |
85 |
|
MARTINI BENEFICA |
119 |
124 |
121 |
123 |
121 |
119 |
|
MICHELE RUA |
35 |
30 |
30 |
29 |
32 |
29 |
|
SAN PAOLO RACCONIGI |
282 |
282 |
282 |
271 |
271 |
367 |
|
|
BARCELLONA |
78 |
86 |
83 |
80 |
79 |
83 |
CAMPANELLA |
39 |
46 |
40 |
44 |
41 |
39 |
|
CHIRONI |
6 |
10 |
8 |
6 |
7 |
7 |
|
SVIZZERA |
144 |
146 |
148 |
144 |
145 |
148 |
|
|
CINCINNATO |
116 |
116 |
118 |
120 |
119 |
119 |
CHIESA DELLA SALUTE |
2 |
3 |
2 |
3 |
2 |
3 |
|
GROSSETO |
14 |
13 |
14 |
14 |
21 |
15 |
|
LUCENTO |
12 |
16 |
16 |
13 |
14 |
13 |
|
VALLETTE |
13 |
14 |
14 |
13 |
11 |
14 |
|
VITTORIA |
155 |
157 |
1557 |
168 |
157 |
174 |
|
BERINO |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
|
CENA |
2 |
0 |
4 |
0 |
0 |
1 |
CRISPI |
30 |
31 |
30 |
31 |
30 |
30 |
|
FALCHERA NUOVA |
1 |
3 |
2 |
4 |
3 |
3 |
|
FALCHERA VECCHIA |
1 |
1 |
15 |
1 |
1 |
1 |
|
FORONI |
164 |
161 |
166 |
165 |
161 |
166 |
|
PORPORA |
101 |
102 |
103 |
102 |
103 |
102 |
|
REGIO PARCO |
41 |
41 |
40 |
37 |
40 |
36 |
|
TARANTO |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
|
CASALE |
76 |
35 |
33 |
34 |
35 |
32 |
CHIETI |
35 |
38 |
38 |
35 |
38 |
36 |
|
PORTA PALAZZO |
734 |
739 |
735 |
737 |
737 |
778 |
|
BALON |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
82 |
|
SANTA GIULIA |
67 |
67 |
65 |
65 |
65 |
66 |
|
CATANIA |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
|
MADAMA CRISTINA |
121 |
129 |
130 |
135 |
125 |
145 |
NIZZA |
45 |
45 |
45 |
46 |
55 |
41 |
|
|
BENGASI |
182 |
182 |
183 |
183 |
184 |
184 |
GUALA |
0 |
84 |
0 |
86 |
0 |
70 |
|
SPEZIA |
96 |
108 |
111 |
106 |
104 |
107 |
|
|
MIRAFIORI NORD PAVESE |
96 |
98 |
97 |
97 |
98 |
99 |
MIRAFIORI SUD PLAVA |
12 |
16 |
15 |
15 |
16 |
15 |
|
DE MAISTRE |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
|
da questa tabella si può evincere che i posti settimanali totali con concessione attiva sono 22888. Questi posteggi sono occupati, attualmente, con autorizzazioni che fanno riferimento a 8146 licenze diverse. Attraverso il meccanismo dello scorporo che tende ad identificare una licenza per ogni posto occupato in ogni giorno della settimana, è preventivabile che esse aumenteranno fino al limite coincidente con i posteggi dati in concessione. Il numero di imprese (individuali, società, cooperative) a cui le licenze sono intestate è di 4155.
LA SITUAZIONE URBANA E LARTICOLAZIONE NELLE CIRCOSCRIZIONI
Le tavole che seguono (tutte le tavole allegate al piano dei mercati sono disponibili presso l'Ufficio 7 Adempimenti per l'accesso - Piazza Palazzo di Città, 1 - secondo piano) specificano la distribuzione e lo stato del sistema nellintero territorio comunale.
"Vitalità delle aree mercatali"
Dalla carta si possono leggere le dimensioni dei mercati e
il rapporto tra posteggi attivi (cioè assegnati ad un operatore)
e posteggi non attivi (cioè non assegnati e occupati eventualmente
a sorteggio). Tale rapporto mostra la "vitalità"
dei diversi mercati.
I mercati con posteggi complessivamente assegnati sono mercati
di forte attrazione, mentre i mercati con un alto numero di posteggi
previsti dal regolamento e non assegnati sono mercati da considerare
come sovradimensionati. Tra questi possono essere riconosciuti
i mercati che hanno "naturalmente" adattato il loro
organico alla popolazione servita; la lettura della carta successiva
evidenzia tale tendenza.
"Popolazione gravitante"
Gli istogrammi della carta permettono di valutare il ruolo
che svolgono i diversi mercati. Aree come quelle di Porta Palazzo,
Racconigi, Crocetta, Sebastopoli, Brunelleschi, Bengasi, Cincinnato,
che presentano valori percentuali di posteggi in incremento rispetto
a quanto previsto dal regolamento e soprattutto molto più
alti rispetto alla popolazione insediata nel contorno, sono mercati
con una importanza urbana, con clienti che non si limitano ai
residenti, ma coinvolgono city users o flussi di clienti attratti
dalla presenza del mercato stesso. I mercati invece che hanno
un sostanziale equilibrio tra i tre indici percentuali (Vittoria,
Svizzera, Casale, Santa Giulia, Spezia, don Grioli, Guala, Falchera)
sono mercati che, al di là della dimensione, svolgono un
ruolo prevalentemente locale; i mercati invece con un valore dei
posteggi attivi ampiamente più basso rispetto a quello
dei posteggi previsti dal regolamento sono mercati che: se il
valore dei posteggi attivi si avvicina a quello della popolazione
(Madama Cristina, Spezia) si può ipotizzare un adeguamento
dellofferta alla domanda, mentre se il valore è decisamente
minore rispetto a quello della popolazione (Crispi, Nizza, Rua,
Campanella, Lucento, Carlina) è possibile ipotizzare ad
un errore di posizionamento commerciale (prezzi elevati, non completezza
dellofferta). Dalla carta emerge infine come per alcuni
mercati lassenza di un bacino di clienti residenti abbia
determinato la "morte naturale" dellarea mercatale
(Cena, Berino, Bolzano).
Nella lettura bisogna tenere conto che a volte i bacini di utenza
si sovrappongono, per cui alcune aree possono soffrire della concorrenza
di altre aree più forti (De Maistre, lo stesso Crispi).
È quindi opportuno affiancare lanalisi con lo studio
della carta successiva.
"Distribuzione della popolazione e copertura del servizio"
In questa carta è stata tracciata una circonferenza
di 750 mt. (15 minuti a piedi) di raggio a partire dal baricentro
delle aree mercatali e si sovrapposto tale disegni alla distribuzione
della popolazione.
Da questa carta emergono le zone di lacuna del servizio in riferimento
alla popolazione: in particolare larea allincrocio
tra la via Giordano Bruno e corso Corsica, larea di piazza
Zara, Barca Bertolla e larea allincrocio tra via De
Sanctis e via Monginevro, la zona attorno a via Servais e corso
Marche, l'area di corso Rosselli, di fronte al parco Ruffini.
In queste aree si dovrà valutare quale modalità
avviare al fine di sopperire a tale carenza, considerato che alcune
di queste aree sono aree di lacuna anche per il commercio in sede
fissa.
"Aree di lacuna commercio in sede fissa e copertura del servizio"
Lultima carta sovrappone le circonferenze descritte nella
carta precedente alla aree di lacuna commerciale così come
analizzate dalladeguamento del PRGC alle indicazione del
D.Lgs. 114/98.
Qui si percepisce limportanza dei mercati dal punto di vista
della copertura geografica dellofferta di beni. A margine
si può dire che essi svolgono, poi, un importante ruolo
come calmieratori dei prezzi al consumo.
Le Circoscrizioni
A completamento dellanalisi della città relativamente
al sistema dei mercati, sono state predisposte delle schede per
ogni circoscrizione.
Per ciascuna circoscrizione, sono stati analizzati i dati della
popolazione, la suddivisione per sesso e per età, la condizione
socio-professionale.
È stato inoltre calcolato un indice che rappresenta il
rapporto tra gli abitanti e il numero dei posti banco settimanali.
Gli indirizzi in materia di commercio su area pubblica approvati
dalla Regione Piemonte (D.C.R. n. 626 del 1 marzo 2000) definiscono
tale indice compreso tra 80 e 100. Tale indice è stato
poi messo a confronto con quello calcolato sullintero territorio
comunale.
Emerge la situazione limite della Circoscrizione 7, dove si colloca
il mercato più grande della città (Porta Palazzo):
lindice abitanti per posti banco settimanali è di
18 rispetto a 39 dellintera città. Anche nella Circoscrizione
3 tale dato risulta inferiore allindice della città,
per la presenza dellaltro mercato rilevante (c.so Racconigi),
pur facendo emergere lelevato numero di popolazione residente.
Si affiancano poi le posizioni intermedie delle Circoscrizioni
1, 2, 9, con indici che variano tra 55 e 60.
Valori elevati dellindice si collocano nelle Circoscrizioni
4, 5 e 10, dove la popolazione residente risulta più elevata
(la Circ.5 è la seconda in ordine dopo la Circ.3, per numero
di residenti) o dove risulta basso il numero di mercati e quindi
di posteggi attivi (si veda la Circ.10 dove la popolazione è
la più bassa delle circoscrizioni ed ha due mercati attivi
sul suo territorio).
Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione in classi
di età si può notare che percentualmente le Circoscrizioni
che presentano un numero maggiore di abitanti con più di
60 anni sono la Circ.2, la Circ.9, la Circ.10. In assoluto la
presenza di popolazione anziana è consistente in modo maggiore
nelle Circoscrizioni 2,3,5,6, peraltro quelle maggiormente popolate.
Infine per quanto riguarda la distribuzione per fasce professionali
si può immediatamente cogliere una forte differenziazione,
peraltro nota, tra Circoscrizioni caratterizzate da una maggiore
presenza di categorie ad alto reddito (Circoscrizioni 1 e 8) e
Circoscrizioni caratterizzate dalla forte presenza di categorie
a basso reddito (Circ. 5,6,10 e con meno evidenza la 7), mentre
per le altre i relativi pesi risultano maggiormente equilibrati.
Le tavole successive illustrano i dati e le distribuzioni in modo
analitico.
UN CONFRONTO CON LE ALTRE CITTÀ
Un altro aspetto analitico importante è costituito dal
confronto con la situazione in altre città italiane. Il
caso torinese è un caso assai peculiare per una serie di
ragioni:
Il numero degli operatori è in assoluto il più alto
in Italia.
I mercati a Torino sono essenzialmente quotidiani e di grandi
dimensioni; tendenzialmente nelle altre città i mercati
quotidiani sono piccoli, mentre i grandi mercati hanno periodicità
differenti (settimanali, o bisettimanali).
La tabella che segue mostra il riferimento a mercati, posteggi
attivi ogni giorno, e calcola un indice riferito al numero di
abitanti serviti da un posto banco settimana.
lunedì | martedì | mercoledì | giovedì | venerdì | sabato |
|
|
Popolazione su posti banco settimana |
||
Torino | mercati |
43 |
44 |
45 |
44 |
45 |
44 |
|||
posti |
5337 |
5442 |
5569 |
5442 |
5569 |
5419 |
32778 |
900000 |
27 |
|
Torino | mercati |
38 |
39 |
40 |
39 |
40 |
39 |
|||
(effettivo) | posti |
3691 |
3821 |
3804 |
3786 |
3811 |
3975 |
22888 |
900000 |
39 |
Padova | mercati |
1 |
4 |
4 |
4 |
4 |
5 |
|||
posti |
108 |
253 |
242 |
231 |
233 |
435 |
1502 |
212000 |
141 |
|
Napoli | mercati |
32 |
33 |
32 |
32 |
33 |
31 |
|||
posti |
1111 |
1214 |
1108 |
1203 |
1272 |
1134 |
7042 |
1062000 |
151 |
|
Cagliari | mercati |
8 |
8 |
8 |
8 |
8 |
8 |
|||
posti |
461 |
461 |
461 |
461 |
461 |
461 |
2766 |
176000 |
64 |
|
Vicenza | mercati |
0 |
2 |
1 |
3 |
2 |
4 |
|||
posti |
0 |
45 |
30 |
144 |
46 |
114 |
379 |
109738 |
290 |
|
Roma | mercati |
128 |
128 |
128 |
128 |
128 |
128 |
|||
posti |
6104 |
6104 |
6104 |
6104 |
6104 |
6104 |
36624 |
2667000 |
73 |
|
Firenze | mercati |
24 |
26 |
24 |
26 |
25 |
25 |
|||
posti |
439 |
769 |
439 |
465 |
468 |
449 |
3029 |
388000 |
128 |
|
Genova | Mercati |
6 |
7 |
6 |
6 |
8 |
5 |
|||
Posti |
522 |
474 |
571 |
521 |
450 |
529 |
3067 |
636000 |
207 |
|
Bologna | mercati |
1 |
3 |
2 |
3 |
1 |
3 |
|||
posti |
21 |
39 |
42 |
54 |
372 |
402 |
930 |
380000 |
409 |
|
Milano | Mercati |
14 |
14 |
16 |
13 |
15 |
20 |
|||
Posti |
1544 |
1785 |
1837 |
1904 |
1733 |
2190 |
10993 |
1321000 |
120 |
CRITICITÀ
Dalla tabella precedente e dalle analisi operate si evince
immediatamente quale sia il rapporto tra imprese e potenziale
dacquisto della popolazione.
Viene a determinarsi, con molta evidenza, una prima criticità:
il reddito procapite delle imprese torinesi è basso e quindi
esiste un problema di competizione nei confronti degli altri tipi
di distribuzione.
Ne consegue
una forte crisi del settore dovuta alla sua scarsa competitività
Questo aspetto si riflette sui livelli dei prezzi rilevabile,
in particolare, nei mercati di dimensioni ridotte. Tale meccanismo
innesca, infatti, un ciclo negativo che obbliga le imprese ad
alzare i prezzi con conseguente diminuzione della clientela.
I flussi di clienti si concentrano, quindi, in prevalenza su alcuni
grandi mercati della città
con un declino di quelli di dimensioni ridotte che pertanto svolgono
un ruolo di stretto vicinato. In questottica la questione
identifica una seconda criticità legata alla competizione
con la grande distribuzione:
commercio su area pubblica e commercio in sede fissa, per competere
con la grande distribuzione devono costruire delle sinergie
Infine una terza criticità del sistema dei mercati torinesi
è dato dallevoluzione dellassetto urbano:
la distribuzione geografica dei mercati non coincide più
con i bacini potenziali di domanda da parte della popolazione
Il regolamento attuale, che stabilisce anche sedi ed organico
di ciascun mercato è del 1988. In questi anni la distribuzione
della popolazione ha visto sostanziali cambiamenti che incidono
sui bacini di utenza dei mercati. Si tratta quindi di rivedere
lassetto dei mercati dal punto di vista della loro localizzazione
geografica.
EMERGENZE NORMATIVE: NORME SANITARIE E REGOLAMENTI
Recentemente sono stati emanati provvedimenti normativi che
riformano lattività di commercio su area pubblica
e che richiedono delle azioni e degli adeguamenti. In particolare
gli ambiti su cui si deve intervenire sono di due tipi:
norme di carattere igienico-sanitario:
lOrdinanza Ministeriale del 1 marzo 2000, conformemente
alle disposizioni della legge di riforma del settore Commercio
e della normativa comunitaria recepita dallordinamento nazionale
e in particolare del decreto L.vo n.155/97 di attuazione delle
Direttive Cee 93/43 e 96/3, stabilisce specifici requisiti igienico-sanitario
per le attività mercatali e specifiche condizioni delle
aree di mercato, anche sotto laspetto della sicurezza.
Pertanto le aree dei mercati rionali, come risulteranno individuate
nel previsto "Piano Mercati", saranno oggetto di singoli
interventi di adeguamento da definirsi sia riguardo ai contenuti
e alla consistenza in ragione delle diverse situazioni esistenti,
sia per quanto riguarda la graduazione temporale della loro attuazione
in ragione delle priorità valutate dallAmministrazione.
Sotto tale profilo è necessaria una puntuale interpretazione
di tutta la normativa sopraindicata per stabilire fra laltro
il carattere ordinatorio o perentorio delle scadenze in essa previste.
A tale scopo e al fine più generale di acquisire assoluta
chiarezza rispetto al complessivo quadro normativo di riferimento,
sono in corso tutti gli approfondimenti occorrenti, indispensabili
comunque anche per la formulazione e ladozione del Regolamento
Comunale dei mercati;
norme di carattere amministrativo:
La Regione Piemonte ha ultimato il suo iter di recepimento
della L.114/98: a seguito dellemanazione della L.R. 28/99,
degli indirizzi e dei criteri regionali, il compito dei Comuni
è quello di reistituire i mercati e di riscrivere il regolamento.
In considerazione di quanto detto viene a costituirsi un quadro
che spinge la Città a rivedere profondamente lassetto
del sistema della aree mercatali attraverso la definizione di
un
Questo documento delinea gli indirizzi programmatici del Piano.
LINEE DEL PIANO URBANO DEI MERCATI
Lintervento sul sistema delle aree mercatali, a partire dalle considerazioni di cui sopra, deve porsi alcuni obiettivi.
Si possono distinguere due scale:
una scala urbana
che considera la rete urbana dei mercati e individua un nuovo assetto funzionale e territoriale delle aree mercatali.
una scala locale
che considera ogni singolo sito.
La dimensione spaziale si incrocia con altri due tipi di aspetti:
che affronta i temi del numero di operatori e di aree, del canone del plateatico per ogni mercato, delle modalità di gestione dei servizi prevedendone la concessione a terzi o lautogestione da parte degli operatori del mercato, dellinterazione tra il mercato e le altre funzioni, commerciali e di servizio
che affronta i temi della localizzazione, dellorganizzazione fisica dei mercati, della disposizione dei banchi e dellarticolazione delle merceologie (che può essere diversa per ogni mercato a seconda della sua vocazione), della dotazione di servizi, delle caratteristiche estetiche delle attrezzature, dellorganizzazione dei percorsi e della viabilità
Le azioni che andremo a prevedere quindi tengono conto di questi livelli e perseguono il fine generale di:
La visione generale si articola secondo una serie di obiettivi che, in estrema sintesi, in base a quanto scritto nella prima parte e a seguito dei ragionamenti fin qui fatti, possono essere così individuati:
|
Gli obiettivi sopradescritti sono sia di periodo mediobreve, sia di periodo medio-lungo e possono essere raggiungibili attraverso azioni o tattiche combinate e multiobiettivo.
AZIONI
Per alcune azioni il consenso non può che essere unanime: esse richiedono solo le specifiche tecniche e il reperimento delle risorse necessarie; altre azione, invece potrebbero creare forti conflittualità e non possono che essere pensate attraverso una più lunga e graduale fase di attuazione. Come si è altresì detto, alcune sono di carattere generale, e investono il sistema delle aree mercatali nel suo complesso, altre sono di carattere locale devono essere precisate a livello del singolo sito.
La azioni previste sono:
a livello generale (sistema complessivo)
G.1. | Ridurre il numero totale di posteggi |
G.2. | Abolire alcuni mercati o trasformarli in aree di copertura del servizio |
G.3. | Istituire alcuni nuovi mercati a copertura di nuovi insediamenti residenziali |
G.4. | Predisporre meccanismi di flessibilità degli orari di apertura dei mercati, prevedendo anche periodicità diverse da quella quotidiana |
G.5. | Differenziare, in modo significativo, il canone di occupazione del suolo pubblico, anche per creare condizioni favorevoli nelle aree meno appetibili |
G.6. | Istituire un fondo per la restituzione delle licenze |
G.7. | Favorire la rotazione degli operatori nelle diverse aree mercatali della città |
G.8. | Definire le modalità di gestione dei servizi (pulizia mercati, impianti elettrici) incentivando le forme di esternalizzazione |
G.9. | Definire le modalità di rappresentanza degli operatori |
G.10. | Decentrare alcune competenze alle Circoscrizioni |
a livello locale (ogni singolo sito):
L.1. | Definire il progetto edile di ristrutturazione, collocandoli su area propria e prevedendo ove possibile la copertura del mercato |
L.2. | Definire il numero di posteggi, la distribuzione merceologica, valorizzando eventuali vocazioni dellarea |
L.3. | Individuare aree specifiche di qualità (tra cui aree per prodotti agricoli tipici e locali) |
L.4. | Definire la dotazione, la sistemazione e lorganizzazione dei servizi per larea mercatale (servizi igienici, parcheggi, servizi carrelli, etc..) |
L.5. | Individuare i soggetti a cui concedere la gestione dei servizi |
L.6. | Fornire ad ogni area un progetto di immagine coordinata, che qualifichi, dal punto di vista estetico, la presenza del mercato |
L.7. | Costruire una sistema di sinergie con le altre funzioni presenti (commercio in sede fissa), finalizzata alla creazione di veri Centri Commerciali Naturali, prevedendo anche la possibilità di localizzare servizi pubblici nei pressi dei siti. |
Di seguito si possono trovare le schede che illustrano in modo più dettagliato ogni azione.
LIVELLO GENERALE
G.1. | Ridurre il numero totale di posteggi |
Il numero dei posteggi presenti nella Città di Torino è il più alto delle diverse città in Italia, in particolare se riferito alla popolazione residente. Occorre quindi prevedere la possibilità di una loro riduzione. Si può agire attraverso la diminuzione del numero delle aree mercatali e/o attraverso una previsione di periodicità diverse rispetto a quella quotidiana (in particolare per alcune aree), oltre che attraverso la ridefinizione degli organici di ciascun mercato. Il blocco totale del turn-over (peraltro già attivo) e forme di incentivazione (si veda azione G.6.) possono contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di adeguare l'organico complessivo. Tale azione si attuerà in accordo con le parti così come definite dalla normativa regionale. Per quanto riguarda la ridefinizione degli organici di ciascun mercato l'Amministrazione intende sentire e coinvolgere i soggetti direttamente o indirettamente interessati. |
G.2. | Abolire alcuni mercati o trasformarli in aree di copertura del servizio |
Le analisi del sistema dei mercati hanno confermato la sofferenza di alcune aree mercatali. Alcune di esse di fatto non sono più attive, mentre altre pur continuando a fornire un servizio di vicinato, non hanno una dimensione tale da motivare gli investimenti necessari per la dotazione delle infrastrutture previste per le aree mercatali. Sembra pertanto opportuno trasformarle in aree a posteggi singoli (forma prevista dalla Legge Regionale), dove un limitato numero di operatori può svolgere lattività di commercio su area pubblica, dotandosi in proprio delle strutture necessarie al rispetto delle norme igienico sanitarie. La scelta dei mercati da abolire o da trasformare deve avvenire attraverso lo studio dei bacini di utenza e attraverso lanalisi della vitalità dei mercati attualmente previsti dal regolamento. Tale studio è in fase di conclusione da parte degli uffici. |
G.3. | Istituire alcuni nuovi mercati a copertura di nuovi insediamenti residenziali | Nel regolamento dovranno essere previsti anche i nuovi mercati che vanno a coprire nuovi insediamenti residenziali. Le Circoscrizioni hanno avanzato alcune richieste. Per alcune aree potrebbe trattarsi di un nuovo mercato (Barca-Bertolla, Mercati Generali, etc ), in altri casi la copertura del servizio può essere garantita dalla definizione di aree a posteggi singoli. |
G.4. | Predisporre meccanismi di flessibilità degli orari di apertura dei mercati, prevedendo anche periodicità diverse da quella quotidiana |
La Città di Torino ha avviato il processo di definizione di un Piano dei Tempi e degli Orari. I servizi commerciali hanno un ruolo importante e in particolare i mercati che, per tradizione, si svolgono al mattino. I cambiamenti delle abitudini e dei ritmi di vita dei consumatori rendono tale orario meno favorevole alla possibilità di frequentazione dei mercati. Inoltre la contemporanea presenza di tutti i mercati rende poco flessibile il servizio e difficoltosa lorganizzazione dei servizi accessori, con particolare riferimento alla pulizia. Si tratta allora di preventivare una possibile articolazione o ampliamento (magari a rotazione) delle fasce orarie, in particolare sfruttando, dove possibile, la presenza delle strutture di copertura, che rendono meno disagevole lambiente di lavoro. |
G.5. | Differenziare il canone di occupazione del suolo pubblico, anche per creare condizioni favorevoli nelle aree meno appetibili |
Lattuale livello di canone per occupazione del suolo pubblico risulta essere indifferenziato per le diverse aree mercatali. Come si può facilmente desumere da unanalisi di mercato circa la commercializzazione delle concessioni di posteggio esiste una reale differenziazione nel valore delle aree, proporzionale sia alla localizzazione del mercato nel sistema urbano, sia alla localizzazione del singolo posteggio allinterno del mercato. Al di là della valutazione circa lentità del canone, è quindi necessario prevedere delle differenziazioni, anche consistenti. Per quanto riguarda il tema della rivitalizzazione di alcuni mercati, una azione possibile potrebbe riguardare forme di agevolazione relative ai parcheggi per clienti. |
G.6. | Istituire un fondo per la restituzione delle licenze |
La necessità collegata alla ristrutturazione di ridurre con urgenza gli organici di alcuni mercati richiede che lazione G.1. sia attivata con priorità su alcuni di essi. In particolare per questi mercati si può prevedere unazione in tre fasi:
Sarà comunque opportuno predisporre un fondo specifico teso a favorire luscita accompagnata dal settore. I contributi dovrebbero favorire la ricollocazione professionale in altri settori, e in secondo luogo la collocazione anticipata a riposo. Tale fondo potrebbe essere anche utilizzato per la riconversione merceologica. |
G.7. | Favorire la rotazione degli operatori nelle diverse aree della città | La tradizione delloperatore mercatale come operatore ambulante ha da sempre differenziato il commercio su area pubblica rispetto agli altri tipi di distribuzione. La tendenza ha modificato in parte questa tradizione e laccorpamento delle concessioni ha reso maggiormente stabili le presenze degli stessi operatori nei diversi giorni della settimana sullo stesso mercato. Se questo aspetto è meno rilevante per i generi alimentari, per i quali lapprovvigionamento può essere quotidiano, ciò risulta meno vero per i prodotti extralimentari. La stabilità degli operatori in questo caso rende meno interessante ed attrattiva larea. Lo scorporo delle concessioni può favorire una maggiore rotazione che può essere realizzata attraverso lincentivo di scambi volontari tra operatori. |
G.8. | Definire le modalità di gestione dei servizi (pulizia mercati, impianti elettrici) incentivando le forme di esternalizza-zione |
La gestione centralizzata dei servizi crea molte difficoltà alla Città e alle aziende interessate. Pare quindi opportuno verificare la possibilità di esternalizzare la gestione di tali servizi a soggetti terzi. Questo passaggio è contenuto già nelle indicazioni che vengono fornite ai promotori che intendono presentare proposte, ai sensi dellart. 37 bis della L.109/94 (project financing). Bisogna inoltre considerare la possibilità di affiancare ai servizi necessari allo svolgimento del mercato, servizi ai clienti, la cui gestione può garantire una certa redditività (carrelli, servizi igienici, kinderaggio, etc.). Il pacchetto da concedere in gestione potrebbe essere complessivo. I soggetti concessionari potrebbero essere cooperative di gestione o di autogestione da parte degli operatori. Il regolamento deve individuare con precisione le diverse possibili modalità e chiarire le competenze dei soggetti, in particolare per ciò che riguarda le infrastrutture. |
G.9. | Definire le modalità di rappresentanza degli operatori | Il meccanismo delle Commissioni di mercato, così come attualmente regolamentato, ha mostrato i suoi limiti. Le scelte che devono essere fatte dalla Città, dopo la consultazione con i rappresentanti degli operatori, molte volte soffrono proprio per limpossibilità di avere degli interlocutori certi e sufficientemente rappresentativi. Diventa quindi assolutamente necessario ridefinire le modalità di elezione dei rappresentanti, stabilendo dei meccanismi di garanzia. È necessario introdurre dei quorum relativi alla presenza nella fase elettorale e quorum per lelezione. |
G.10. | Decentrare alcune competenze alle Circoscrizioni | La necessità di migliorare lefficacia e lefficienza di alcuni tipi di intervento può indicare come preferibile la strada del decentramento alle Circoscrizioni di alcune funzioni riferite ai mercati, anche in fase di controllo. In particolare, a breve periodo le circoscrizioni possono diventare il punto di riferimento per le rappresentanze dei singoli mercati. |
G.11. | Progettare iniziative di animazione territoriale, culturale, sociale nelle aree mercatali |
I mercati come si è detto sono luoghi di forte aggregazione sociale. In particolare in essi si possono riconoscere fenomeni di interazione sociale con base multigenerazionale e multiculturale, che non sono altro che manifestazioni ancora attuali di una tradizione diffusa e consolidata. Questo aspetto deve essere valorizzato attraverso azioni che pensano ai mercati come possibili luoghi di atterraggio di particolari iniziative di carattere sociale e culturale, che devono essere concordate, per verificarne la fattibilità, con altri settori della pubblica amministrazione, o con soggetti esterni del cosiddetto terzo settore, che siano senza fini di lucro. Ad esempio si può qui citare la possibilità di predisporre spazi dedicati alla commercializzazione di manufatti prodotti da soggetti con particolari disagi, oppure la possibilità di prevedere, nelle aree mercatali, la distribuzione di libri da parte delle civiche biblioteche. |
LIVELLO LOCALE
Parallelamente alle azioni descritte è poi importante
avviare una serie di azioni che si riferiscono alla progettazione
di ogni singolo caso.
Nei casi dei mercati su cui già si sta intervenendo, alcuni
di questi aspetti vengono affrontati. È chiaro che il piano
dei mercati, contenendo indicazioni di tipo strategico, costituisce
un valido e necessario supporto anche alle questioni di physical
planning delle singole aree. Inoltre questo aspetto è informato
dalla necessità di prevedere ladeguamento alla normativa
igienico-sanitaria vigente che recepisce le indicazioni circa
i requisiti previsti dalla direttiva europea.
Per quanto riguarda questo tipo di azioni, che andranno meglio
specificate per ogni singolo sito nel Piano Urbano dei Mercati,
ci si limita qui a farne un elenco e una breve descrizione.
L.1. | Definire il progetto edile di ristrutturazione dei mercati collocandoli su area propria e preveden-do, ove possibile, la copertura del mercato | Ogni mercato deve essere riprogettato in quanto lidea stessa di mercato che si intende valutare in questa fase differisce in modo sostanziale dai modelli attuali. Ogni mercato deve trovare collocazione su unarea propria, per la quale la sistemazione sia funzionale allattività mercatale. In particolare si propone di considerare, ovunque sia possibile, la copertura dei siti, in quanto capace di migliorare il servizio e necessaria nel caso in cui si pensi soprattutto alla differenziazione degli orari. Inoltre la progettazione è funzionale alla risistemazione e adeguamento dei servizi e degli impianti tecnici. |
L.2. | Definire il numero di posteggi, la distribu-zione merceologica, valorizzando eventuali vocazioni dellarea | Per ogni area devono essere definiti in modo preciso il numero, la disposizione dei banchi e le merceologie, che devono essere rispettate. Oltre ad essere questa una precisa indicazione normativa, può contribuire in modo decisivo al miglioramento dellimmagine e della funzionalità del mercato. Si può così anche rispondere allesigenza di definire nuove e più ampie dimensioni dei posteggi. |
L.3. | Individuare aree specifiche di qualità (tra cui aree per prodotti agricoli tipici e locali) | In riferimento allazione L.2. potranno essere definite, per ogni mercato, delle aree per la vendita dei prodotti agricoli tipici e locali. Queste aree di qualità non si limiteranno al rispetto di quanto previsto dalla normativa circa lindividuazione di aree dedicate ai produttori, ma tenderanno alla promozione di prodotti in grado di incrementare il livello qualitativo, sia nella direzione della promozione della città di Torino come capitale del gusto, sia nella direzione dellincremento della garanzia per il consumatore (prodotti biologici). |
L.4. | Definire la dotazione, la sistemazione e lorganizzazione dei servizi per larea mercatale (servizi igienici, parcheggi, servizi carrelli, etc ) | La progettazione fisica del mercato dovrà necessariamente prevedere anche la progettazione di tutti i servizi e i manufatti necessari ad un funzionamento di eccellenza del mercato. Il tema deve quindi essere affrontato nella sua globalità. In particolare oltre ai servizi tradizionali (servizi igienici, parcheggi, etc.) è importante che siano previsti servizi indirizzati a migliorare la qualità del servizio commerciale. Deve essere inoltre sempre affrontato, in modo contestuale, laspetto della viabilità e dei parcheggi (per gli operatori e per i clienti). Si possono prevedere perciò degli standard specifici sul tipo di quelli che devono essere garantiti dalle strutture di vendita medie e grandi. |
L.5. | Individuare i soggetti a cui concedere la gestione dei servizi | Un aspetto di notevole complessità (si veda questione servizi igienici) riguarda la gestione. Per ogni mercato deve essere individuato un soggetto che possa gestire, attraverso un adeguato piano economico, i servizi di ogni area. |
L.6. | Fornire ad ogni area un progetto di immagine coordinata, che qualifi-chi, dal punto di vista estetico, la presenza del mercato | Per ogni area si deve individuare una immagine coordinata, per le attrezzature e i manufatti (tende, banchi, colori, ) capace di costituire una specifica identità per ogni mercato. Questa potrà essere legata anche alle vocazioni merceologiche del singolo sito. |
L.7. | Costruire un sistema di sinergie con le altre funzioni presenti (commercio in sede fissa), finalizzato alla creazione di veri Centri Commerciali Naturali, prevedendo anche la possibilità di localizzare servizi pubblici nei pressi dei siti. | Quanto detto per lazione L.6. può collegarsi, o essere spunto, per lavvio di piani di marketing di ogni area commerciale, legando il mercato (centro motore) ai servizi commerciali dellarea. Il coordinamento può avvenire non solo per ciò che riguarda limmagine e la promozione, ma soprattutto per la definizione di un coordinamento relativo allofferta commerciale, ai servizi. Il mercato, in molti casi, può diventare loccasione per lavvio di specifici Centri Commerciali Naturali in grado di creare quellofferta competitiva nei confronti delle gallerie commerciali chiuse. |