Divisione Economia e Sviluppo

   n. ord.161
2002 05897/101

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 25 NOVEMBRE 2002
(proposta dalla G.C. 23 luglio 2002)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER UN PIANO DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO.

Proposta dell'Assessora Tessore.

Nel 1998 è stata varata, attraverso l’approvazione di un D.Lgs., la riforma del commercio, che aveva tra le sue finalità quella di garantire l’efficienza, la modernizzazione e lo sviluppo della rete commerciale. In particolare all’interno di tale D.Lgs. il Titolo X, inerente al Commercio su area pubblica, modificava la normativa precedente, e in particolare la Legge 28 marzo 1991, n. 112, come modificata dalla Legge 15 novembre 1995, n. 480 e dalla Legge 25 marzo 1997, n. 77.
In attuazione del D.Lgs. n. 114/1998 la Regione Piemonte ha emanato la L.R. 12 novembre 1999, n. 28. L’art. 3 di tale legge recepiva quanto disposto dall’art. 6 commi 1 e 2 del D.Lgs. n. 114/1998 che imputava alle regioni la definizione degli indirizzi generali e dei criteri per l’insediamento delle attività commerciali. In particolare il Capo V, art. 10, indica come sia compito del Consiglio Regionale definire tali criteri anche per il commercio su area pubblica, che devono essere tesi:
- all’ottimizzazione del servizio, con particolare riferimento all’ubicazione e alla tipologia dell’offerta;
- alla realizzazione di un adeguato equilibrio con altre forme di offerta;
- alla definizione di un disegno territoriale del commercio su area pubblica in correlazione con le peculiarità territoriali;
- all’incentivazione di tale tipo di commercio;
- all’adeguamento alle norme igienico sanitarie;
- alla valorizzazione della produzione agricola.
Con deliberazione del Consiglio Regionale n. 626 del 1° marzo 2000, il Consiglio Regionale ha approvato gli "Indirizzi regionali per la programmazione del commercio su area pubblica", in attuazione dell’articolo 28 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 114. Con successiva deliberazione n. 32-2642 del 2 aprile 2001, la Giunta Regionale ha emanato, in attuazione del D.Lgs. 114/1998 e della L.R. 12 novembre 1999 n. 28, i criteri per la disciplina delle vicende giuridico-amministrative del commercio su area pubblica. Il Titolo III Capo 1 all’art. 2 punto b evidenzia come è presupposto di ogni atto istitutivo la programmazione del sistema distributivo e l’adeguamento alle norme igienico-sanitarie.
Infatti, parallelamente all’attività normativa riferita alla riforma del commercio, il Ministero della Sanità, a seguito del D.Lgs. 26 maggio 1997, n. 155 recante "Attuazione delle direttive 93/43/CEE e 96/3/CE" ha emanato una propria ordinanza circa "I requisiti igienico-sanitari per il commercio dei prodotti alimentari su aree pubbliche" (2 marzo 2000).
Se quanto detto potrebbe indurre qualsiasi Amministrazione di una città con un sistema di aree mercatali ad attivare un processo di ristrutturazione del sistema, questo vale ancor di più per Torino. Il sistema vigente è definito in un regolamento approvato nel 1988.
La città ha subito, da allora, pesanti trasformazioni, e ancor più ne sono previste nei prossimi anni. L’utilizzo futuro degli impianti olimpici, in particolare delle residenze, e la definizione di un sistema dei trasporti fortemente rinnovato attraverso la realizzazione della metropolitana sono elementi che rendono certamente necessario lo studio di un nuovo assetto.
Il problema non deve però essere affrontato in un’ottica strettamente territoriale in quanto, negli ultimi quindici anni, anche il sistema distributivo ha subito un’importante trasformazione.
L’approccio corretto sembra appunto essere quello di carattere strategico, cioè attraverso la definizione di azioni articolate ed integrate, che investano sia gli aspetti amministrativi che quelli più strettamente tecnici.
La scelta è stata, allora, di procedere attraverso una serie di passaggi consequenziali: innanzitutto predisporre il documento strategico in grado di fornire una visione complessiva della ristrutturazione del sistema del commercio su area pubblica, poi affrontare da un lato gli aspetti territoriali, attraverso la stesura di un piano che definisca le singole aree relativamente alla loro localizzazione, dimensionamento, articolazione merceologica, orari, dall’altro lato gli aspetti amministrativo-gestionali attraverso la definizione del nuovo regolamento e infine un terzo documento che definisca priorità, modalità e tempi di intervento.
Con il presente atto si procede all’approvazione del documento strategico denominato "INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER UN PIANO DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO".
La metodologia di lavoro che ha portato alla stesura della versione presente del documento è stata improntata al massimo confronto sia con gli organi decentrati (Circoscrizioni), sia con le associazioni di categoria. Inoltre il documento è stato discusso preliminarmente dalla III C.C.P..
E’ stato richiesto il parere alle Circoscrizioni conformemente a quanto disposto dagli artt. 43 e 44 del Regolamento sul Decentramento.
Su richiesta di alcune Circoscrizioni si è proceduto alla concessione di una proroga dei termini di 20 giorni.
Le Circoscrizioni 2, 3, 4, 6, 7, 9 e 10 hanno espresso parere favorevole, precisando che le Circoscrizioni 4, 9 e 10 hanno avanzato alcune proposte relativamente a considerazioni su aree mercatali specifiche, come da allegati estratti delle relative deliberazioni dei Consigli Circoscrizionali (all. 2-3-4 - nn. ).
Si precisa che la Circoscrizione 10 ha espresso il proprio parere oltre la data prevista.
La Circoscrizione 8 ha espresso parere sfavorevole con le motivazioni formulate dal Consiglio Circoscrizionale come da estratto della relativa deliberazione mecc. 2002 07431/91 (all. 5 - n. ).
La Circoscrizione 1 ha espresso parere favorevole condizionato alla possibilità di esprimere, da parte delle Circoscrizioni, parere vincolante circa i progetti che interessino i territori di relativa competenza come da estratto della relativa deliberazione mecc. 2002 07478/84 (all. 6 - n. ).
La Circoscrizione 5 ha espresso parere favorevole con gli emendamenti di cui all’allegato estratto della relativa deliberazione mecc. 2002 07765/88 (all. 7 - n. ).
Nel prendere atto che si è proceduta alla preliminare acquisizione dei pareri per l’assunzione della presente deliberazione si precisa che, per quanto riguarda le motivazioni espresse dalla Circoscrizione 8, nell’esprimere parere sfavorevole, esse non sono accoglibili in quanto:
- la mancata audizione delle Commissioni di mercato è dovuta da un lato al respiro di tale documento di carattere generale (per questa ragione si è proceduto alla consultazione delle associazioni di categoria), dall’altra all’assenza di queste in quanto decadute o dimissionarie;
- la riduzione del numero di posteggi complessivi è indicato, nel documento, come elemento di adeguamento della domanda all’offerta, mentre per quanto riguarda le ipotesi sulle singole aree, viene indicata come ultima azione preceduta da interventi di redistribuzione dei posteggi, e di riorganizzazione e ricollocazione commerciale delle imprese;
- i confronti con le altre città, utili a comprendere la specificità del fenomeno torinese, non sono da leggersi come volontà di omologazione, ma piuttosto come ricerca di uno specifico spazio competitivo delle imprese torinesi;
- infine per quanto riguarda le specifiche competenze delle Circoscrizioni il documento presente demanda ad un secondo livello, che come per la definizione delle singole aree, diventi provvedimento attuativo dell’azione strategica.
Per quanto riguarda la richiesta della Circoscrizione 1, essa non è accoglibile in quanto non contemplata nelle competenze delle Circoscrizioni previste dall’attuale Regolamento sul Decentramento.
Per quanto riguarda le indicazioni delle Circoscrizioni 4, 9 e 10 sono relative a singole aree e verranno quindi valutate nel documento previsto da questa delibera, indicato nella narrativa e relativo alla stesura del piano territoriale, che definirà le singole aree.
Per quanto riguarda gli emendamenti proposti dalla Circoscrizione 5:
- si ritiene di non accogliere il primo emendamento in quanto così formulato risponde in modo meno stringente all’obiettivo della riduzione complessiva dei posteggi e pare agire in modo maggiormente penalizzante per i singoli operatori;
- si ritiene di non accogliere il secondo emendamento in quanto la consultazione delle Circoscrizioni è prevista dal Regolamento sul Decentramento e ogni ulteriore competenza in materia sarà oggetto di specifico provvedimento attuativo dell’azione G.10.;
- si ritiene di accogliere l’indicazione di sostituire al punto G.8. la parola "kinderaggio" con le parole "servizi di custodia".
Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;
Visto il D.Lgs. 144/1998;
Vista la L.R. 12 novembre 1999, n. 28;
Vista l'O.M. del 2 marzo 2000;
Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

Per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:

di adottare il documento allegato (all. 1 - n. ), denominato "INDIRIZZI PROGRAMMATICI PER UN PIANO DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO", quale documento di indirizzo strategico per la costruzione dello schema territoriale di assetto delle aree mercatali della città e per la definizione del regolamento di funzionamento dei mercati.


INDIRIZZI PROGRAMMATICI
PER UN PIANO DEI MERCATI DELLA CITTÀ DI TORINO

PREMESSA

I mercati della Città sono una risorsa importante, essenziale per la città.

Intento di questa Amministrazione e di questo documento è valorizzare tutti gli aspetti che concorrono a costituire questo valore:

È evidente che i mercati svolgono un ruolo che non si limita alla semplice rappresentazione di un modo di distribuzione commerciale. Cioè la presenza dei mercati non è solo ‘un altro punto di un elenco’ che comprende commercio al dettaglio, media distribuzione, grande distribuzione. Piuttosto i mercati sono un luogo dove la distribuzione commerciale costituisce un'occasione di formazione di reti sociali, interculturali, intergenerazionali capaci di migliorare la coesione sociale. Da questo punto di vista i mercati hanno un vantaggio competitivo nei confronti di altri tipi di distribuzione. Tale vantaggio va però sostenuto da un adeguamento della funzionalità dei mercati stessi alle trasformazioni del settore.
Anche questo settore ha subito la trasformazione del sistema distributivo. La competitività dei mercati può essere garantita solo a fronte di un profondo intervento di riqualificazione che investa:

Un intervento così complesso implica il massimo sforzo coordinato sia dell’ente pubblico, sia dei soggetti privati attivi nell’ambito dei mercati.
Questo documento costituisce il quadro strategico delle azioni che l’Amministrazione ritiene necessarie affinché questa risorsa possa esprimere tutte le potenzialità in modo da garantire un importante servizio per i consumatori, un fattore di sviluppo per le imprese, un luogo da vivere per i cittadini.

NOTA METODOLOGICA
Questo documento, predisposto dalla Divisione Economia e Sviluppo, intende individuare le linee strategiche per la definizione di un Piano Urbano dei Mercati della Città di Torino.

In questo documento, dopo una analisi del contesto urbano e un confronto con altre realtà urbane italiane, vengono individuate le criticità del sistema.
Si definiscono poi le azioni che si ritengono necessarie per intervenire su tali criticità.
Le azioni sono sia di carattere materiale, sia di carattere gestionale e provano a definire una strategia di intervento complessiva.
Le linee programmatiche costituiscono il quadro necessario per affrontare la seconda fase, nella quale, per ogni sito verrà definito uno schema di assetto specifico, in cui vengono precisate dimensioni, distribuzione merceologiche, servizi, ipotesi gestionali.

LO STATO ATTUALE

Il sistema mercatale della Città di Torino è costituito da 47 mercati di cui 44 attivi. Il numero di posteggi previsti è di 5756 (tutti i dati seguenti sono riferiti al giugno 2002) di cui 4295 circa attivi (nel giorno di massima occupazione). La situazione dei mercati è quella della tabella:

CIRC.

MERCATO

posteggi

SUP. (mq)

Popolaz
gravitante

regolamento

attivi

1
CARLINA

84

14

1000

37992

CROCETTA

167

158

4500

38028

SAN SECONDO

80

54

2180

46366

VALDOCCO - PALESTRO

112

102

3000

45703

BOLZANO

53

2

   

2
BALTIMORA

77

63

2600

50139

DON GRIOLI

153

137

3660

46954

NITTI

127

103

6200

27964

SANTA RITA SEBASTOPOLI

171

170

7200

53871

3
BRUNELLESCHI

164

161

6500

47112

DI NANNI

131

102

5000

53441

MARTINI - BENEFICA

129

124

3400

48746

MICHELE RUA

62

35

2000

26711

SAN PAOLO RACCONIGI

401

367

13000

134571

4
BARCELLONA

149

86

4500

51409

CAMPANELLA

103

46

2300

39606

CHIRONI

25

10

670

56266

SVIZZERA

157

148

6000

54701

5
CINCINNATO

120

120

6720

28503

CHIESA DELLA SALUTE

30

3

420

30569

GROSSETO

80

19

4700

37275

LUCENTO

61

16

3290

38304

VALLETTE

58

14

2600

17206

VITTORIA

186

174

3400

48400

BERINO

34

0

   

6
CENA

105

10

5340

16285

CRISPI

99

31

1500

56246

FALCHERA NUOVA

0

4

1200

6732

FALCHERA VECCHIA

28

15

1250

7960

FORONI

184

166

4300

61842

PORPORA

107

103

3775

42870

REGIO PARCO

53

41

4160

24101

TARANTO

33

0

4000

22823

7
CASALE

107

75

2600

29228

CHIETI

40

38

1300

27116

PORTA PALAZZO

941

742

12600

41371

BALON

82

80

   
SANTA GIULIA

97

67

2400

35267

CATANIA

15

0

   

8
MADAMA CRISTINA

258

147

5000

38377

NIZZA

65

53

2250

46516

9
BENGASI

183

184

7650

26363

GUALA

105

86

3800

31975

SPEZIA

163

111

3420

33266

10
MIRAFIORI NORD PAVESE

100

99

2835

25627

MIRAFIORI SUD PLAVA

60

15

1575

12844

DE MAISTRE

17

0

 

30390

TOTALE

5756

4295

165795

La situazione dei mercati relativamente alla distribuzione delle merceologie è la seguente:

CIRC.
MERCATO

Totali

Extralim.

Aliment.

Produtt.

Fiori

Battitori

1
CARLINA

14

3

7

3

0

1

CROCETTA

158

109

38

3

2

6

SAN SECONDO

54

36

16

2

0

3

VALDOCCO – PALESTRO

102

75

20

1

3

3

BOLZANO

2

0

1

0

1

3

2
BALTIMORA

63

36

20

4

0

3

DON GRIOLI

137

58

63

6

3

7

NITTI

103

57

32

5

1

8

SANTA RITA SEBASTOPOLI

170

100

59

4

3

4

3
BRUNELLESCHI

161

75

68

7

3

8

DI NANNI

98

46

45

7

0

0

MARTINI – BENEFICA

124

75

37

7

1

4

MICHELE RUA

35

15

15

0

1

4

SAN PAOLO RACCONIGI

367

195

150

7

3

12

4
BARCELLONA

86

44

35

2

3

2

CAMPANELLA

46

16

21

3

2

4

CHIRONI

10

4

4

0

2

0

SVIZZERA

148

65

68

0

3

12

5
CINCINNATO

120

59

43

8

2

8

CHIESA DELLA SALUTE

3

0

2

0

0

0

GROSSETO

19

6

11

0

0

2

LUCENTO

13

4

4

1

0

4

VALLETTE

14

3

7

1

0

3

VITTORIA

175

72

83

5

1

14

BERINO

0

0

0

0

0

2

6
CENA

10

0

4

0

0

6

CRISPI

30

8

17

1

2

2

FALCHERA NUOVA

4

0

4

0

0

0

FALCHERA VECCHIA

15

13

2

0

0

0

FORONI

166

68

76

8

2

12

PORPORA

103

36

47

7

3

10

REGIO PARCO

41

17

17

3

1

3

TARANTO

0

0

0

0

0

0

7
CASALE

75

52

15 (19)

6

0

2

CHIETI

38

13

18

4

1

2

PORTA PALAZZO

746

357

278

77

6

28

BALON

82

80

0

0

0

2

SANTA GIULIA

67

27

29

3

0

8

CATANIA

0

0

0

0

0

0

8
MADAMA CRISTINA

144

59

68

8

4

5

NIZZA

55

25

25

1

0

4

9
BENGASI

184

79

79

7

4

15

GUALA

86

49

25

6

0

6

SPEZIA

111

57

40

8

2

4

10
MIRAFIORI NORD PAVESE

99

45

41

6

3

4

MIRAFIORI SUD PLAVA

16

5

10

0

0

1

DE MAISTRE

1

0

1

0

0

0

La tabella evidenzia come la maggior parte dei mercati tenda ad una distribuzione equilibrata delle merceologie e che, al contrario, in alcuni casi la forte prevalenza di un settore definisca la specializzazione del mercato.

Un altro dato di ulteriore interesse è la distribuzione dei posteggi nei diversi giorni della settimana:

CIRC.
MERCATO

lunedì

martedì

mercole

giovedì

venerdì

sabato

1
CARLINA

10

11

12

10

14

12

CROCETTA

156

156

154

158

158

156

SAN SECONDO

51

52

48

48

55

30

VALDOCCO – PALESTRO

100

100

99

100

102

93

BOLZANO

2

2

2

2

2

2

2
BALTIMORA

62

63

57

53

54

48

DON GRIOLI

122

132

126

128

130

137

NITTI

0

0

98

0

103

0

SANTA RITA SEBASTOPOLI

168

169

170

169

168

169

3
BRUNELLESCHI

157

157

160

161

161

161

DI NANNI

78

98

75

78

79

85

MARTINI – BENEFICA

119

124

121

123

121

119

MICHELE RUA

35

30

30

29

32

29

SAN PAOLO RACCONIGI

282

282

282

271

271

367

4
BARCELLONA

78

86

83

80

79

83

CAMPANELLA

39

46

40

44

41

39

CHIRONI

6

10

8

6

7

7

SVIZZERA

144

146

148

144

145

148

5
CINCINNATO

116

116

118

120

119

119

CHIESA DELLA SALUTE

2

3

2

3

2

3

GROSSETO

14

13

14

14

21

15

LUCENTO

12

16

16

13

14

13

VALLETTE

13

14

14

13

11

14

VITTORIA

155

157

1557

168

157

174

BERINO

0

0

0

0

0

0

6
CENA

2

0

4

0

0

1

CRISPI

30

31

30

31

30

30

FALCHERA NUOVA

1

3

2

4

3

3

FALCHERA VECCHIA

1

1

15

1

1

1

FORONI

164

161

166

165

161

166

PORPORA

101

102

103

102

103

102

REGIO PARCO

41

41

40

37

40

36

TARANTO

0

0

0

0

0

0

7
CASALE

76

35

33

34

35

32

CHIETI

35

38

38

35

38

36

PORTA PALAZZO

734

739

735

737

737

778

BALON

0

0

0

0

0

82

SANTA GIULIA

67

67

65

65

65

66

CATANIA

0

0

0

0

0

0

8
MADAMA CRISTINA

121

129

130

135

125

145

NIZZA

45

45

45

46

55

41

9
BENGASI

182

182

183

183

184

184

GUALA

0

84

0

86

0

70

SPEZIA

96

108

111

106

104

107

10
MIRAFIORI NORD PAVESE

96

98

97

97

98

99

MIRAFIORI SUD PLAVA

12

16

15

15

16

15

DE MAISTRE

1

1

1

1

1

1

da questa tabella si può evincere che i posti settimanali totali con concessione attiva sono 22888. Questi posteggi sono occupati, attualmente, con autorizzazioni che fanno riferimento a 8146 licenze diverse. Attraverso il meccanismo dello scorporo che tende ad identificare una licenza per ogni posto occupato in ogni giorno della settimana, è preventivabile che esse aumenteranno fino al limite coincidente con i posteggi dati in concessione. Il numero di imprese (individuali, società, cooperative) a cui le licenze sono intestate è di 4155.

LA SITUAZIONE URBANA E L’ARTICOLAZIONE NELLE CIRCOSCRIZIONI

Le tavole che seguono (tutte le tavole allegate al piano dei mercati sono disponibili presso l'Ufficio 7 Adempimenti per l'accesso - Piazza Palazzo di Città, 1 - secondo piano) specificano la distribuzione e lo stato del sistema nell’intero territorio comunale.

"Vitalità delle aree mercatali"

Dalla carta si possono leggere le dimensioni dei mercati e il rapporto tra posteggi attivi (cioè assegnati ad un operatore) e posteggi non attivi (cioè non assegnati e occupati eventualmente a sorteggio). Tale rapporto mostra la "vitalità" dei diversi mercati.
I mercati con posteggi complessivamente assegnati sono mercati di forte attrazione, mentre i mercati con un alto numero di posteggi previsti dal regolamento e non assegnati sono mercati da considerare come sovradimensionati. Tra questi possono essere riconosciuti i mercati che hanno "naturalmente" adattato il loro organico alla popolazione servita; la lettura della carta successiva evidenzia tale tendenza.

"Popolazione gravitante"

Gli istogrammi della carta permettono di valutare il ruolo che svolgono i diversi mercati. Aree come quelle di Porta Palazzo, Racconigi, Crocetta, Sebastopoli, Brunelleschi, Bengasi, Cincinnato, che presentano valori percentuali di posteggi in incremento rispetto a quanto previsto dal regolamento e soprattutto molto più alti rispetto alla popolazione insediata nel contorno, sono mercati con una importanza urbana, con clienti che non si limitano ai residenti, ma coinvolgono city users o flussi di clienti attratti dalla presenza del mercato stesso. I mercati invece che hanno un sostanziale equilibrio tra i tre indici percentuali (Vittoria, Svizzera, Casale, Santa Giulia, Spezia, don Grioli, Guala, Falchera) sono mercati che, al di là della dimensione, svolgono un ruolo prevalentemente locale; i mercati invece con un valore dei posteggi attivi ampiamente più basso rispetto a quello dei posteggi previsti dal regolamento sono mercati che: se il valore dei posteggi attivi si avvicina a quello della popolazione (Madama Cristina, Spezia) si può ipotizzare un adeguamento dell’offerta alla domanda, mentre se il valore è decisamente minore rispetto a quello della popolazione (Crispi, Nizza, Rua, Campanella, Lucento, Carlina) è possibile ipotizzare ad un errore di posizionamento commerciale (prezzi elevati, non completezza dell’offerta). Dalla carta emerge infine come per alcuni mercati l’assenza di un bacino di clienti residenti abbia determinato la "morte naturale" dell’area mercatale (Cena, Berino, Bolzano).
Nella lettura bisogna tenere conto che a volte i bacini di utenza si sovrappongono, per cui alcune aree possono soffrire della concorrenza di altre aree più forti (De Maistre, lo stesso Crispi).
È quindi opportuno affiancare l’analisi con lo studio della carta successiva.

"Distribuzione della popolazione e copertura del servizio"

In questa carta è stata tracciata una circonferenza di 750 mt. (15 minuti a piedi) di raggio a partire dal baricentro delle aree mercatali e si sovrapposto tale disegni alla distribuzione della popolazione.
Da questa carta emergono le zone di lacuna del servizio in riferimento alla popolazione: in particolare l’area all’incrocio tra la via Giordano Bruno e corso Corsica, l’area di piazza Zara, Barca Bertolla e l’area all’incrocio tra via De Sanctis e via Monginevro, la zona attorno a via Servais e corso Marche, l'area di corso Rosselli, di fronte al parco Ruffini. In queste aree si dovrà valutare quale modalità avviare al fine di sopperire a tale carenza, considerato che alcune di queste aree sono aree di lacuna anche per il commercio in sede fissa.

"Aree di lacuna commercio in sede fissa e copertura del servizio"

L’ultima carta sovrappone le circonferenze descritte nella carta precedente alla aree di lacuna commerciale così come analizzate dall’adeguamento del PRGC alle indicazione del D.Lgs. 114/98.
Qui si percepisce l’importanza dei mercati dal punto di vista della copertura geografica dell’offerta di beni. A margine si può dire che essi svolgono, poi, un importante ruolo come calmieratori dei prezzi al consumo.

Le Circoscrizioni

A completamento dell’analisi della città relativamente al sistema dei mercati, sono state predisposte delle schede per ogni circoscrizione.
Per ciascuna circoscrizione, sono stati analizzati i dati della popolazione, la suddivisione per sesso e per età, la condizione socio-professionale.
È stato inoltre calcolato un indice che rappresenta il rapporto tra gli abitanti e il numero dei posti banco settimanali. Gli indirizzi in materia di commercio su area pubblica approvati dalla Regione Piemonte (D.C.R. n. 626 del 1 marzo 2000) definiscono tale indice compreso tra 80 e 100. Tale indice è stato poi messo a confronto con quello calcolato sull’intero territorio comunale.
Emerge la situazione limite della Circoscrizione 7, dove si colloca il mercato più grande della città (Porta Palazzo): l’indice abitanti per posti banco settimanali è di 18 rispetto a 39 dell’intera città. Anche nella Circoscrizione 3 tale dato risulta inferiore all’indice della città, per la presenza dell’altro mercato rilevante (c.so Racconigi), pur facendo emergere l’elevato numero di popolazione residente.
Si affiancano poi le posizioni intermedie delle Circoscrizioni 1, 2, 9, con indici che variano tra 55 e 60.
Valori elevati dell’indice si collocano nelle Circoscrizioni 4, 5 e 10, dove la popolazione residente risulta più elevata (la Circ.5 è la seconda in ordine dopo la Circ.3, per numero di residenti) o dove risulta basso il numero di mercati e quindi di posteggi attivi (si veda la Circ.10 dove la popolazione è la più bassa delle circoscrizioni ed ha due mercati attivi sul suo territorio).
Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione in classi di età si può notare che percentualmente le Circoscrizioni che presentano un numero maggiore di abitanti con più di 60 anni sono la Circ.2, la Circ.9, la Circ.10. In assoluto la presenza di popolazione anziana è consistente in modo maggiore nelle Circoscrizioni 2,3,5,6, peraltro quelle maggiormente popolate.
Infine per quanto riguarda la distribuzione per fasce professionali si può immediatamente cogliere una forte differenziazione, peraltro nota, tra Circoscrizioni caratterizzate da una maggiore presenza di categorie ad alto reddito (Circoscrizioni 1 e 8) e Circoscrizioni caratterizzate dalla forte presenza di categorie a basso reddito (Circ. 5,6,10 e con meno evidenza la 7), mentre per le altre i relativi pesi risultano maggiormente equilibrati.
Le tavole successive illustrano i dati e le distribuzioni in modo analitico.

UN CONFRONTO CON LE ALTRE CITTÀ

Un altro aspetto analitico importante è costituito dal confronto con la situazione in altre città italiane. Il caso torinese è un caso assai peculiare per una serie di ragioni:
Il numero degli operatori è in assoluto il più alto in Italia.
I mercati a Torino sono essenzialmente quotidiani e di grandi dimensioni; tendenzialmente nelle altre città i mercati quotidiani sono piccoli, mentre i grandi mercati hanno periodicità differenti (settimanali, o bisettimanali).
La tabella che segue mostra il riferimento a mercati, posteggi attivi ogni giorno, e calcola un indice riferito al numero di abitanti serviti da un posto banco settimana.


lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato

posti banco settimana

popolazione

Indice
Popolazione su posti banco
settimana
Torino mercati

43

44

45

44

45

44

posti

5337

5442

5569

5442

5569

5419

32778

900000

27

Torino mercati

38

39

40

39

40

39

(effettivo) posti

3691

3821

3804

3786

3811

3975

22888

900000

39

Padova mercati

1

4

4

4

4

5

posti

108

253

242

231

233

435

1502

212000

141

Napoli mercati

32

33

32

32

33

31

posti

1111

1214

1108

1203

1272

1134

7042

1062000

151

Cagliari mercati

8

8

8

8

8

8

posti

461

461

461

461

461

461

2766

176000

64

Vicenza mercati

0

2

1

3

2

4

posti

0

45

30

144

46

114

379

109738

290

Roma mercati

128

128

128

128

128

128

posti

6104

6104

6104

6104

6104

6104

36624

2667000

73

Firenze mercati

24

26

24

26

25

25

posti

439

769

439

465

468

449

3029

388000

128

Genova Mercati

6

7

6

6

8

5

Posti

522

474

571

521

450

529

3067

636000

207

Bologna mercati

1

3

2

3

1

3

posti

21

39

42

54

372

402

930

380000

409

Milano Mercati

14

14

16

13

15

20

Posti

1544

1785

1837

1904

1733

2190

10993

1321000

120

CRITICITÀ

Dalla tabella precedente e dalle analisi operate si evince immediatamente quale sia il rapporto tra imprese e potenziale d’acquisto della popolazione.
Viene a determinarsi, con molta evidenza, una prima criticità:
il reddito procapite delle imprese torinesi è basso e quindi esiste un problema di competizione nei confronti degli altri tipi di distribuzione.

Ne consegue

una forte crisi del settore dovuta alla sua scarsa competitività

Questo aspetto si riflette sui livelli dei prezzi rilevabile, in particolare, nei mercati di dimensioni ridotte. Tale meccanismo innesca, infatti, un ciclo negativo che obbliga le imprese ad alzare i prezzi con conseguente diminuzione della clientela.
I flussi di clienti si concentrano, quindi, in prevalenza su alcuni grandi mercati della città
con un declino di quelli di dimensioni ridotte che pertanto svolgono un ruolo di stretto vicinato. In quest’ottica la questione identifica una seconda criticità legata alla competizione con la grande distribuzione:
commercio su area pubblica e commercio in sede fissa, per competere con la grande distribuzione devono costruire delle sinergie
Infine una terza criticità del sistema dei mercati torinesi è dato dall’evoluzione dell’assetto urbano:
la distribuzione geografica dei mercati non coincide più con i bacini potenziali di domanda da parte della popolazione
Il regolamento attuale, che stabilisce anche sedi ed organico di ciascun mercato è del 1988. In questi anni la distribuzione della popolazione ha visto sostanziali cambiamenti che incidono sui bacini di utenza dei mercati. Si tratta quindi di rivedere l’assetto dei mercati dal punto di vista della loro localizzazione geografica.

EMERGENZE NORMATIVE: NORME SANITARIE E REGOLAMENTI

Recentemente sono stati emanati provvedimenti normativi che riformano l’attività di commercio su area pubblica e che richiedono delle azioni e degli adeguamenti. In particolare gli ambiti su cui si deve intervenire sono di due tipi:
norme di carattere igienico-sanitario:
l’Ordinanza Ministeriale del 1 marzo 2000, conformemente alle disposizioni della legge di riforma del settore Commercio e della normativa comunitaria recepita dall’ordinamento nazionale e in particolare del decreto L.vo n.155/97 di attuazione delle Direttive Cee 93/43 e 96/3, stabilisce specifici requisiti igienico-sanitario per le attività mercatali e specifiche condizioni delle aree di mercato, anche sotto l’aspetto della sicurezza.
Pertanto le aree dei mercati rionali, come risulteranno individuate nel previsto "Piano Mercati", saranno oggetto di singoli interventi di adeguamento da definirsi sia riguardo ai contenuti e alla consistenza in ragione delle diverse situazioni esistenti, sia per quanto riguarda la graduazione temporale della loro attuazione in ragione delle priorità valutate dall’Amministrazione.
Sotto tale profilo è necessaria una puntuale interpretazione di tutta la normativa sopraindicata per stabilire fra l’altro il carattere ordinatorio o perentorio delle scadenze in essa previste.
A tale scopo e al fine più generale di acquisire assoluta chiarezza rispetto al complessivo quadro normativo di riferimento, sono in corso tutti gli approfondimenti occorrenti, indispensabili comunque anche per la formulazione e l’adozione del Regolamento Comunale dei mercati;

norme di carattere amministrativo:

La Regione Piemonte ha ultimato il suo iter di recepimento della L.114/98: a seguito dell’emanazione della L.R. 28/99, degli indirizzi e dei criteri regionali, il compito dei Comuni è quello di reistituire i mercati e di riscrivere il regolamento.
In considerazione di quanto detto viene a costituirsi un quadro che spinge la Città a rivedere profondamente l’assetto del sistema della aree mercatali attraverso la definizione di un

PIANO URBANO DEI MERCATI

Questo documento delinea gli indirizzi programmatici del Piano.

LINEE DEL PIANO URBANO DEI MERCATI

L’intervento sul sistema delle aree mercatali, a partire dalle considerazioni di cui sopra, deve porsi alcuni obiettivi.

Si possono distinguere due scale:

una scala urbana

che considera la rete urbana dei mercati e individua un nuovo assetto funzionale e territoriale delle aree mercatali.

una scala locale

La dimensione spaziale si incrocia con altri due tipi di aspetti:

Le azioni che andremo a prevedere quindi tengono conto di questi livelli e perseguono il fine generale di:

MODERNIZZARE IL SISTEMA DEI MERCATI

La visione generale si articola secondo una serie di obiettivi che, in estrema sintesi, in base a quanto scritto nella prima parte e a seguito dei ragionamenti fin qui fatti, possono essere così individuati:

OBIETTIVI

Riequilibrare, sul territorio cittadino, l’offerta del commercio su area pubblica

Migliorare la qualità e la dotazione del servizio

Migliorare l’efficienza del funzionamento dei mercati

Migliorare l’impatto con la realtà circostante

Favorire la partecipazione degli operatori

Gli obiettivi sopradescritti sono sia di periodo medio–breve, sia di periodo medio-lungo e possono essere raggiungibili attraverso azioni o tattiche combinate e multiobiettivo.

AZIONI

Per alcune azioni il consenso non può che essere unanime: esse richiedono solo le specifiche tecniche e il reperimento delle risorse necessarie; altre azione, invece potrebbero creare forti conflittualità e non possono che essere pensate attraverso una più lunga e graduale fase di attuazione. Come si è altresì detto, alcune sono di carattere generale, e investono il sistema delle aree mercatali nel suo complesso, altre sono di carattere locale devono essere precisate a livello del singolo sito.

La azioni previste sono:

a livello generale (sistema complessivo)

G.1. Ridurre il numero totale di posteggi
G.2. Abolire alcuni mercati o trasformarli in aree di copertura del servizio
G.3. Istituire alcuni nuovi mercati a copertura di nuovi insediamenti residenziali
G.4. Predisporre meccanismi di flessibilità degli orari di apertura dei mercati, prevedendo anche periodicità diverse da quella quotidiana
G.5. Differenziare, in modo significativo, il canone di occupazione del suolo pubblico, anche per creare condizioni favorevoli nelle aree meno appetibili
G.6. Istituire un fondo per la restituzione delle licenze
G.7. Favorire la rotazione degli operatori nelle diverse aree mercatali della città
G.8. Definire le modalità di gestione dei servizi (pulizia mercati, impianti elettrici) incentivando le forme di esternalizzazione
G.9. Definire le modalità di rappresentanza degli operatori
G.10. Decentrare alcune competenze alle Circoscrizioni

a livello locale (ogni singolo sito):

L.1. Definire il progetto edile di ristrutturazione, collocandoli su area propria e prevedendo ove possibile la copertura del mercato
L.2. Definire il numero di posteggi, la distribuzione merceologica, valorizzando eventuali vocazioni dell’area
L.3. Individuare aree specifiche di qualità (tra cui aree per prodotti agricoli tipici e locali)
L.4. Definire la dotazione, la sistemazione e l’organizzazione dei servizi per l’area mercatale (servizi igienici, parcheggi, servizi carrelli, etc..)
L.5. Individuare i soggetti a cui concedere la gestione dei servizi
L.6. Fornire ad ogni area un progetto di immagine coordinata, che qualifichi, dal punto di vista estetico, la presenza del mercato
L.7. Costruire una sistema di sinergie con le altre funzioni presenti (commercio in sede fissa), finalizzata alla creazione di veri Centri Commerciali Naturali, prevedendo anche la possibilità di localizzare servizi pubblici nei pressi dei siti.

Di seguito si possono trovare le schede che illustrano in modo più dettagliato ogni azione.

LIVELLO GENERALE

G.1. Ridurre il numero totale di posteggi

Il numero dei posteggi presenti nella Città di Torino è il più alto delle diverse città in Italia, in particolare se riferito alla popolazione residente.

Occorre quindi prevedere la possibilità di una loro riduzione. Si può agire attraverso la diminuzione del numero delle aree mercatali e/o attraverso una previsione di periodicità diverse rispetto a quella quotidiana (in particolare per alcune aree), oltre che attraverso la ridefinizione degli organici di ciascun mercato. Il blocco totale del turn-over (peraltro già attivo) e forme di incentivazione (si veda azione G.6.) possono contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di adeguare l'organico complessivo. Tale azione si attuerà in accordo con le parti così come definite dalla normativa regionale. Per quanto riguarda la ridefinizione degli organici di ciascun mercato l'Amministrazione intende sentire e coinvolgere i soggetti direttamente o indirettamente interessati.

G.2. Abolire alcuni mercati o trasformarli in aree di copertura del servizio

Le analisi del sistema dei mercati hanno confermato la sofferenza di alcune aree mercatali.

Alcune di esse di fatto non sono più attive, mentre altre pur continuando a fornire un servizio di vicinato, non hanno una dimensione tale da motivare gli investimenti necessari per la dotazione delle infrastrutture previste per le aree mercatali. Sembra pertanto opportuno trasformarle in aree a posteggi singoli (forma prevista dalla Legge Regionale), dove un limitato numero di operatori può svolgere l’attività di commercio su area pubblica, dotandosi in proprio delle strutture necessarie al rispetto delle norme igienico sanitarie.

La scelta dei mercati da abolire o da trasformare deve avvenire attraverso lo studio dei bacini di utenza e attraverso l’analisi della vitalità dei mercati attualmente previsti dal regolamento. Tale studio è in fase di conclusione da parte degli uffici.

G.3. Istituire alcuni nuovi mercati a copertura di nuovi insediamenti residenziali Nel regolamento dovranno essere previsti anche i nuovi mercati che vanno a coprire nuovi insediamenti residenziali. Le Circoscrizioni hanno avanzato alcune richieste. Per alcune aree potrebbe trattarsi di un nuovo mercato (Barca-Bertolla, Mercati Generali, etc…), in altri casi la copertura del servizio può essere garantita dalla definizione di aree a posteggi singoli.
G.4. Predisporre meccanismi di flessibilità degli orari di apertura dei mercati, prevedendo anche periodicità diverse da quella quotidiana

La Città di Torino ha avviato il processo di definizione di un Piano dei Tempi e degli Orari. I servizi commerciali hanno un ruolo importante e in particolare i mercati che, per tradizione, si svolgono al mattino. I cambiamenti delle abitudini e dei ritmi di vita dei consumatori rendono tale orario meno favorevole alla possibilità di frequentazione dei mercati.

Inoltre la contemporanea presenza di tutti i mercati rende poco flessibile il servizio e difficoltosa l’organizzazione dei servizi accessori, con particolare riferimento alla pulizia.

Si tratta allora di preventivare una possibile articolazione o ampliamento (magari a rotazione) delle fasce orarie, in particolare sfruttando, dove possibile, la presenza delle strutture di copertura, che rendono meno disagevole l’ambiente di lavoro.

G.5. Differenziare il canone di occupazione del suolo pubblico, anche per creare condizioni favorevoli nelle aree meno appetibili

L’attuale livello di canone per occupazione del suolo pubblico risulta essere indifferenziato per le diverse aree mercatali. Come si può facilmente desumere da un’analisi di mercato circa la commercializzazione delle concessioni di posteggio esiste una reale differenziazione nel valore delle aree, proporzionale sia alla localizzazione del mercato nel sistema urbano, sia alla localizzazione del singolo posteggio all’interno del mercato.

Al di là della valutazione circa l’entità del canone, è quindi necessario prevedere delle differenziazioni, anche consistenti.

Per quanto riguarda il tema della rivitalizzazione di alcuni mercati, una azione possibile potrebbe riguardare forme di agevolazione relative ai parcheggi per clienti.

G.6. Istituire un fondo per la restituzione delle licenze

La necessità collegata alla ristrutturazione di ridurre con urgenza gli organici di alcuni mercati richiede che l’azione G.1. sia attivata con priorità su alcuni di essi. In particolare per questi mercati si può prevedere un’azione in tre fasi:

  • la prima fase intende provare ad incentivare lo spostamento dai mercati sovradimensionati a quelli sottodimensionati attraverso molteplici iniziative, volte anche a facilitare l'accesso al credito per investimenti finalizzati alla riorganizzazione dell'impresa;
  • la seconda fase prevede la restituzione delle licenze commerciali su area pubblica. Questo tipo di esperienza è già stata perseguita a seguito dell’applicazione della riforma del commercio, dove l’art. 25 comma 7 del D.Lgs. 114, prevedeva la possibilità di ottenere, per i titolari di esercizi di vicinato iscritti da almeno cinque anni alla gestione pensionistica presso l’INPS, un indennizzo volto a facilitare la ricollocazione professionale;
  • la terza fase potrebbe contemplare un’abolizione dei posti per ragioni sanitarie (azione prevista dalla normativa) con ricollocazione degli operatori su altre aree.

Sarà comunque opportuno predisporre un fondo specifico teso a favorire l’uscita accompagnata dal settore. I contributi dovrebbero favorire la ricollocazione professionale in altri settori, e in secondo luogo la collocazione anticipata a riposo. Tale fondo potrebbe essere anche utilizzato per la riconversione merceologica.

G.7. Favorire la rotazione degli operatori nelle diverse aree della città La tradizione dell’operatore mercatale come operatore ambulante ha da sempre differenziato il commercio su area pubblica rispetto agli altri tipi di distribuzione. La tendenza ha modificato in parte questa tradizione e l’accorpamento delle concessioni ha reso maggiormente stabili le presenze degli stessi operatori nei diversi giorni della settimana sullo stesso mercato. Se questo aspetto è meno rilevante per i generi alimentari, per i quali l’approvvigionamento può essere quotidiano, ciò risulta meno vero per i prodotti extralimentari. La stabilità degli operatori in questo caso rende meno interessante ed attrattiva l’area. Lo scorporo delle concessioni può favorire una maggiore rotazione che può essere realizzata attraverso l’incentivo di scambi volontari tra operatori.
G.8. Definire le modalità di gestione dei servizi (pulizia mercati, impianti elettrici) incentivando le forme di esternalizza-zione

La gestione centralizzata dei servizi crea molte difficoltà alla Città e alle aziende interessate. Pare quindi opportuno verificare la possibilità di esternalizzare la gestione di tali servizi a soggetti terzi. Questo passaggio è contenuto già nelle indicazioni che vengono fornite ai promotori che intendono presentare proposte, ai sensi dell’art. 37 bis della L.109/94 (project financing).

Bisogna inoltre considerare la possibilità di affiancare ai servizi necessari allo svolgimento del mercato, servizi ai clienti, la cui gestione può garantire una certa redditività (carrelli, servizi igienici, kinderaggio, etc.). Il pacchetto da concedere in gestione potrebbe essere complessivo. I soggetti concessionari potrebbero essere cooperative di gestione o di autogestione da parte degli operatori.

Il regolamento deve individuare con precisione le diverse possibili modalità e chiarire le competenze dei soggetti, in particolare per ciò che riguarda le infrastrutture.

G.9. Definire le modalità di rappresentanza degli operatori Il meccanismo delle Commissioni di mercato, così come attualmente regolamentato, ha mostrato i suoi limiti. Le scelte che devono essere fatte dalla Città, dopo la consultazione con i rappresentanti degli operatori, molte volte soffrono proprio per l’impossibilità di avere degli interlocutori certi e sufficientemente rappresentativi. Diventa quindi assolutamente necessario ridefinire le modalità di elezione dei rappresentanti, stabilendo dei meccanismi di garanzia. È necessario introdurre dei quorum relativi alla presenza nella fase elettorale e quorum per l’elezione.
G.10. Decentrare alcune competenze alle Circoscrizioni La necessità di migliorare l’efficacia e l’efficienza di alcuni tipi di intervento può indicare come preferibile la strada del decentramento alle Circoscrizioni di alcune funzioni riferite ai mercati, anche in fase di controllo. In particolare, a breve periodo le circoscrizioni possono diventare il punto di riferimento per le rappresentanze dei singoli mercati.
G.11. Progettare iniziative di animazione territoriale, culturale, sociale nelle aree mercatali

I mercati come si è detto sono luoghi di forte aggregazione sociale. In particolare in essi si possono riconoscere fenomeni di interazione sociale con base multigenerazionale e multiculturale, che non sono altro che manifestazioni ancora attuali di una tradizione diffusa e consolidata.

Questo aspetto deve essere valorizzato attraverso azioni che pensano ai mercati come possibili luoghi di atterraggio di particolari iniziative di carattere sociale e culturale, che devono essere concordate, per verificarne la fattibilità, con altri settori della pubblica amministrazione, o con soggetti esterni del cosiddetto terzo settore, che siano senza fini di lucro. Ad esempio si può qui citare la possibilità di predisporre spazi dedicati alla commercializzazione di manufatti prodotti da soggetti con particolari disagi, oppure la possibilità di prevedere, nelle aree mercatali, la distribuzione di libri da parte delle civiche biblioteche.

LIVELLO LOCALE

Parallelamente alle azioni descritte è poi importante avviare una serie di azioni che si riferiscono alla progettazione di ogni singolo caso.
Nei casi dei mercati su cui già si sta intervenendo, alcuni di questi aspetti vengono affrontati. È chiaro che il piano dei mercati, contenendo indicazioni di tipo strategico, costituisce un valido e necessario supporto anche alle questioni di physical planning delle singole aree. Inoltre questo aspetto è informato dalla necessità di prevedere l’adeguamento alla normativa igienico-sanitaria vigente che recepisce le indicazioni circa i requisiti previsti dalla direttiva europea.
Per quanto riguarda questo tipo di azioni, che andranno meglio specificate per ogni singolo sito nel Piano Urbano dei Mercati, ci si limita qui a farne un elenco e una breve descrizione.

L.1. Definire il progetto edile di ristrutturazione dei mercati collocandoli su area propria e preveden-do, ove possibile, la copertura del mercato Ogni mercato deve essere riprogettato in quanto l’idea stessa di mercato che si intende valutare in questa fase differisce in modo sostanziale dai modelli attuali. Ogni mercato deve trovare collocazione su un’area propria, per la quale la sistemazione sia funzionale all’attività mercatale. In particolare si propone di considerare, ovunque sia possibile, la copertura dei siti, in quanto capace di migliorare il servizio e necessaria nel caso in cui si pensi soprattutto alla differenziazione degli orari. Inoltre la progettazione è funzionale alla risistemazione e adeguamento dei servizi e degli impianti tecnici.
L.2. Definire il numero di posteggi, la distribu-zione merceologica, valorizzando eventuali vocazioni dell’area Per ogni area devono essere definiti in modo preciso il numero, la disposizione dei banchi e le merceologie, che devono essere rispettate. Oltre ad essere questa una precisa indicazione normativa, può contribuire in modo decisivo al miglioramento dell’immagine e della funzionalità del mercato. Si può così anche rispondere all’esigenza di definire nuove e più ampie dimensioni dei posteggi.
L.3. Individuare aree specifiche di qualità (tra cui aree per prodotti agricoli tipici e locali) In riferimento all’azione L.2. potranno essere definite, per ogni mercato, delle aree per la vendita dei prodotti agricoli tipici e locali. Queste aree di qualità non si limiteranno al rispetto di quanto previsto dalla normativa circa l’individuazione di aree dedicate ai produttori, ma tenderanno alla promozione di prodotti in grado di incrementare il livello qualitativo, sia nella direzione della promozione della città di Torino come capitale del gusto, sia nella direzione dell’incremento della garanzia per il consumatore (prodotti biologici).
L.4. Definire la dotazione, la sistemazione e l’organizzazione dei servizi per l’area mercatale (servizi igienici, parcheggi, servizi carrelli, etc…) La progettazione fisica del mercato dovrà necessariamente prevedere anche la progettazione di tutti i servizi e i manufatti necessari ad un funzionamento di eccellenza del mercato. Il tema deve quindi essere affrontato nella sua globalità. In particolare oltre ai servizi tradizionali (servizi igienici, parcheggi, etc.) è importante che siano previsti servizi indirizzati a migliorare la qualità del servizio commerciale. Deve essere inoltre sempre affrontato, in modo contestuale, l’aspetto della viabilità e dei parcheggi (per gli operatori e per i clienti). Si possono prevedere perciò degli standard specifici sul tipo di quelli che devono essere garantiti dalle strutture di vendita medie e grandi.
L.5. Individuare i soggetti a cui concedere la gestione dei servizi Un aspetto di notevole complessità (si veda questione servizi igienici) riguarda la gestione. Per ogni mercato deve essere individuato un soggetto che possa gestire, attraverso un adeguato piano economico, i servizi di ogni area.
L.6. Fornire ad ogni area un progetto di immagine coordinata, che qualifi-chi, dal punto di vista estetico, la presenza del mercato Per ogni area si deve individuare una immagine coordinata, per le attrezzature e i manufatti (tende, banchi, colori,…) capace di costituire una specifica identità per ogni mercato. Questa potrà essere legata anche alle vocazioni merceologiche del singolo sito.
L.7. Costruire un sistema di sinergie con le altre funzioni presenti (commercio in sede fissa), finalizzato alla creazione di veri Centri Commerciali Naturali, prevedendo anche la possibilità di localizzare servizi pubblici nei pressi dei siti. Quanto detto per l’azione L.6. può collegarsi, o essere spunto, per l’avvio di piani di marketing di ogni area commerciale, legando il mercato (centro motore) ai servizi commerciali dell’area. Il coordinamento può avvenire non solo per ciò che riguarda l’immagine e la promozione, ma soprattutto per la definizione di un coordinamento relativo all’offerta commerciale, ai servizi. Il mercato, in molti casi, può diventare l’occasione per l’avvio di specifici Centri Commerciali Naturali in grado di creare quell’offerta competitiva nei confronti delle gallerie commerciali chiuse.