Servizio Centrale Controllo Strategico e Direz.
Settore Sportello Unico per le Attività Produttive

n. ord. 112
2002 05478/068

CITTÀ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 25 LUGLIO 2002

(proposta dalla G.C. 11 luglio 2002)

OGGETTO: PROGETTO PER UNA PIATTAFORMA INTEGRATA PER IL TRATTAMENTO DI AUTOVEICOLI DISMESSI NELLA CITTA' DI TORINO. COSTITUZIONE DEL COMITATO PROMOTORE. PARTECIPAZIONE DELLA CITTA'. SPESA PREVISTA: EURO 100.000,00.

Proposta degli Assessori Dealessandri, Viano e Ortolano.

Il ritiro, il recupero e lo smaltimento dei veicoli a motore pongono problemi rilevanti non solo in Italia, ma ovunque: l’automobile è senz’altro uno dei prodotti più venduti nel mondo occidentale, con le conseguenti problematiche legate allo smaltimento delle carcasse. Di conseguenza, l’attività di rottamazione si è sviluppata ovunque in modo non pianificato, insediandosi anche su una parte del nostro territorio cittadino. Si tratta comunque di un settore privo di regole precise e, a parte i casi di abusivismo, i territori su cui sono insediati i rottamatori sono di norma sottoposti ad un elevato rischio ecologico e sovente, come nel caso della nostra Città, ricadono all’interno di aree a forte valenza ambientale.
Negli ultimi anni è in corso un riordino della normativa relativa a questo settore, sia a livello comunitario che nazionale, con l’imposizione di condizioni più restrittive alla realizzazione e gestione dei centri di demolizione, soprattutto al fine di evitare che le sostanze pericolose contenute nei veicoli vengano disperse nell’ambiente.
Si rende pertanto necessario, anche a livello locale, innovare i centri di rottamazione che dovranno avere sempre più il compito di bonificare i veicoli, recuperando e avviando allo smaltimento i materiali pericolosi e favorendo il riutilizzo e il riuso delle parti utili.
Attualmente quasi tutti gli autodemolitori presenti in Città, circa trenta, sono localizzati in un sito non idoneo, molte delle autorizzazioni sono in scadenza, la normativa sia fiscale, che di tutela del lavoro che ambientale è spesso disattesa; si tratta di un’attività frammentata, a conduzione prevalentemente familiare, e le cui fonti di ricavo sono legate alla vendita dell’autoricambio usato e alla cessione agli impianti di frantumazione delle carcasse d’auto bonificate.
E’ di tutta evidenza pertanto la necessità di un riordino dell’attività di rottamazione delle auto che risponda all’esigenza di maggiore tutela dell’ambiente, allontanandola da siti densamente popolati e pertanto non idonei, ma anche di salvaguardia e promozione dell’occupazione, di creazione d’impresa e di sostenibilità delle singole imprese operanti nel settore. Il riciclaggio e lo smaltimento dei veicoli a motore, insieme a quello dei beni durevoli, costituisce infatti uno degli ambiti più promettenti di creazione di impresa e di nuova occupazione, anche a livelli di professionalità molto elevati. E’ necessario pertanto attivare politiche di promozione d’impresa, che siano in grado di contemperare i forti investimenti necessari a operare su scale economicamente valide con l’esigenza di salvaguardare e potenziare il ruolo dei piccoli imprenditori che già operano nel settore.
La creazione di un centro polifunzionale in cui concentrare e svolgere in modo consorziato le attività di bonifica, localizzato in un sito idoneo, sembra essere la soluzione più adeguata a quest’ordine di esigenze.
I vantaggi di una forma di gestione consortile sono numerosi: rafforzamento della capacità contrattuale dei singoli imprenditori nella cessione dei materiali recuperati e di quelli pericolosi, svolgimento in modo corretto delle attività di smontaggio, con conseguente aumento dei materiali valorizzabili, e dell’attività di bonifica, con conseguente riduzione della pericolosità dei residui e diminuzione dei costi di smaltimento; da ciò deriverebbero maggiori utili da ripartire e quindi maggiori introiti per gli imprenditori.
L’AMIAT S.p.A., in collaborazione con la Città, ha redatto uno studio di pre-fattibilità relativo alla realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento di carcasse di autoveicoli.
Tale piattaforma risulta composta di più aree di bonifica e smontaggio, gestite dai singoli autodemolitori, nonché di parti comuni destinate allo stoccaggio e al trattamento dei materiali suddivisi in parti omogenee, ivi compreso un impianto di frantumazione per la produzione di rottame ferroso.
Al fine di illustrare il progetto sopra indicato agli operatori del settore, in data 21 novembre 2001, a firma dell’Assessore all’Urbanistica, è stata inviata ai singoli autodemolitori ed alle associazioni di Categoria (ADA e APDA) una comunicazione esplicativa dei contenuti dell’iniziativa. A seguito della richiesta, ai soggetti interessati, di inviare una formale dichiarazione di interesse per il progetto in esame sono state inoltrate alla Città 14 manifestazioni di adesione.
Un intervento di questo genere potrebbe inoltre beneficiare del contributo finanziario dei Fondi Strutturali: La Commissione Europea ha infatti approvato il Documento Unico di Programmazione (DOCUP) 2000-2006 per le aree obiettivo 2 della Regione Piemonte, e la Regione Piemonte, in conformità alla normativa comunitaria, ha predisposto il Complemento di Programmazione nel quale si identificano le tipologie di intervento, le modalità di presentazione dei progetti e le linee guida che li devono accompagnare. Tra gli interventi classificati a "Regia Regionale" sono compresi quelli relativi alla misura 2.3. "Completamento e sviluppo di strutture insediative per il sistema economico"; si tratta di una linea di intervento che intende promuovere il rafforzamento delle infrastrutture per gli insediamenti produttivi ed il finanziamento a carico del DOCUP è pari a circa il 60% delle spese ammissibili.
Con determinazione dirigenziale n. 32 del 26 marzo 2002 del Direttore Regionale Vicario, in attuazione degli indirizzi stabiliti dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 26-4892 del 21 dicembre 2001, sono stati approvati i bandi di accesso ai finanziamenti previsti dal DOCUP per i soggetti pubblici e si è individuato il 13 maggio 2002 quale primo giorno utile per la presentazione delle manifestazioni di interesse per accedere ai finanziamenti previsti dalle Misure a "Regia Regionale".
E’ dunque intenzione della Città di Torino e di AMIAT proporre tale progetto per l’accesso ai finanziamenti previsti dal DOCUP; tale attività è propedeutica alla realizzazione dell’intervento (piattaforma) da parte della Città, anche per mezzo di un soggetto attuatore che avrà, comunque, una partecipazione maggioritaria della Città stessa. Nei prossimi mesi dovrà quindi essere presentato, allegato alla manifestazione d’interesse per l’accesso ai finanziamenti, il progetto definitivo dell’opera.
Si ritiene dunque opportuno procedere, in una prima fase, alla costituzione di un Comitato Promotore, formato pariteticamente da rappresentanti della Città e da rappresentanti dell’AMIAT, che dovrà svolgere le seguenti attività:
integrare e perfezionare lo studio di pre-fattibilità della piattaforma, nonché il business plan e il piano finanziario del progetto;
redigere uno studio di supporto per l’eventuale predisposizione di una variante urbanistica al P.R.G;
predisporre il progetto definitivo dell’opera (ai sensi dell’art.16 della Legge 109/94) e il relativo Studio di Impatto Ambientale (qualora richiesto);
richiedere l’autorizzazione alla realizzazione dell’opera ed alla gestione dell’attività;
approntare la restante documentazione da allegare alla domanda di finanziamento.
Inoltre, il Comitato dovrà:
curare i rapporti con gli operatori privati promuovendone la partecipazione al progetto;
valutare la possibile composizione societaria della futura società di gestione;
avviare un confronto tecnico-procedurale con i funzionari della Regione ed il Comitato di Sorveglianza per i fondi DOCUP;
predisporre, infine, la richiesta ufficiale di finanziamento alla Regione Piemonte, orientativamente entro la fine del mese di novembre.
Per il funzionamento del Comitato si è ipotizzata una dotazione complessiva di 200.000 Euro, di cui 100.000 Euro a carico del Comune e la restante parte a carico di AMIAT; tale dotazione è destinata, pressoché nella sua totalità, alla realizzazione del progetto definitivo dell’opera (piattaforma) e dei suoi allegati tecnici. Poiché l’opera verrà realizzata, anche con il contributo comunitario, da un soggetto che vedrà la partecipazione maggioritaria della Città, la stessa andrà ad incrementare il patrimonio dell’Amministrazione.
Occorre pertanto approvare sia la partecipazione al Comitato, il cui Statuto è allegato alla presente deliberazione e ne forma parte integrante, sia lo stanziamento della quota di partecipazione secondo quanto sopra indicato.

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267, nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica,
favorevole sulla regolarità contabile;

Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

Per le motivazioni meglio espresse in premessa, che qui integralmente si richiamano:
1) di autorizzare la partecipazione della Città al costituendo "Comitato promotore per la realizzazione di una piattaforma integrata per il trattamento di autoveicoli dismessi" approvandone l’allegato Statuto costituente parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (all. 1 – n. ); in applicazione degli artt. 28, comma 3 e 42 comma 10 dello Statuto della Città di Torino è garantita la trasmissione di relazioni sui progetti di attività e sulle modalità della loro realizzazione, nonché degli ulteriori documenti richiesti di volta in volta relativamente a qualsiasi iniziativa e/o procedura del Comitato (vedasi art. 8 dello Statuto del Comitato); inoltre, in applicazione dell’art. 42 comma 6 dello Statuto della Città di Torino, ai componenti del Comitato, designati dal Comune di Torino, è fatto obbligo di inviare entro il 31 dicembre c.a. al Sindaco ed al Consiglio Comunale una relazione sul proprio operato e sul funzionamento del Comitato;
2) di rimandare a successiva determinazione dirigenziale l’impegno di spesa previsto nella misura di Euro 100.000,00= quale quota di partecipazione della Città di Torino al fondo di dotazione del Comitato, che sarà finanziato con economie di mutuo; pertanto l’investimento non produce oneri finanziari aggiuntivi o spese indotte;
3) di autorizzare l’ufficiale rogante ad apportare quelle modifiche di carattere tecnico e formale dirette ad una migliore redazione dello Statuto e dell’atto costitutivo;
4) di dare mandato al Sindaco o a un suo delegato, di sottoscrivere l’atto costitutivo;
5) di prendere atto che le spese relative e conseguenti alla costituzione del Comitato Promotore sono a carico di quest’ultimo, richiamato ogni beneficio di legge;
6) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.