Consiglio Comunale

2002 02770/002

CITTA' DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale il 13 maggio 2002

OGGETTO: MODIFICHE DELLA LEGGE 267/42.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

VENUTO A CONOSCENZA

del Documento presentato dai rappresentanti del CO.NA.FI. Piemonte;

CONDIVISA

l'urgenza di esprimere la propria posizione su un problema che coinvolge diciotto famiglie aderenti al CO.NA.FI. più un numero imprecisato da censire nel proprio territorio e centinaia di migliaia di persone a livello nazionale;

CONSIDERATO

che la Legge n. 267/42 tutela soprattutto le banche e i professionisti, potendo i promissari - acquirenti proporre istanza per l'ammissione al passivo del fallimento per le somme anticipate quali acconti sull'acquisto, ma essendo ammessi solo in via chirografaria, e restando, quindi, sempre totalmente insoddisfatti;

VALUTATO

che quanto sopra risulta in contrasto con le Politiche Abitative perseguite dal Comune di Torino a livello regionale oltre che nazionale;

VISTO

l'impegno che questo Comune, riconosciuto a forte tensione abitativa, ha posto e pone nell'attuazione di azioni positive volte ad incentivare l'acquisto della prima casa e la disponibilità di alloggi per l'affitto;

APPRESO

che il fenomeno dei fallimenti immobiliari risulta, ormai, di grandi dimensioni e che, pertanto, gli effetti che produce sono devastanti sul piano sociale per le persone che li subiscono e rilevanti sul piano economico per lo sperpero dei risparmi investiti dalle famiglie nell'acquisto della prima casa;

ACCERTATA

l'urgenza di intervenire a vari livelli per cambiare la Legge n. 267/42, affinchè nel futuro altre famiglie non debbano vivere una così triste esperienza;

CONSTATATA

la necessità di assumere iniziative immediate, anche di tipo economico, per aiutare le famiglie che al momento stanno subendo le conseguenze di un fallimento immobiliare;

RICHIAMATA

la Legge Regionale 28 gennaio 1982 n. 4;

CHIEDE

al Governo,

in attesa della modifica della Legge n. 267/42:

di varare un Decreto Legge che consenta di bloccare la messa all'asta degli immobili interessati da fallimenti immobiliari, già pagati in tutto o in parte dai promissari-acquirenti, per gli effetti devastanti che ciò produce sulle famiglie, penalizzate da una legge vecchia ed iniqua, che ha già fatto migliaia e migliaia di vittime sul piano sociale ed economico;

al Parlamento,

in particolare ai Senatori e ai Deputati eletti in Piemonte:

di attivarsi al massimo per procedere in tempi brevi alla modifica della Legge n. 267/42;

 

alla Giunta e al Consiglio della Regione Piemonte di:

- aprire un tavolo di coordinamento fra la Giunta, i Gruppi Consiliari della Regione Piemonte, le Province e le Associazioni interessate, al fine di concordare ed approvare una Legge Regionale che preveda l'erogazione di contributi a fondo perduto per le famiglie vittime di fallimenti immobiliari;

- costituire un Ufficio con il compito specifico di conoscere la rilevanza del fenomeno sul territorio regionale e offrire consulenza tecnica e legale agli interessati, avvalendosi della collaborazione delle Associazioni, già impegnate sul tema dei fallimenti, e di esperti (avvocato civilista con esperienza nel settore, tecnico nel campo delle costruzioni, commercialista esperto di fallimenti immobiliari);

- contattare Banche, Tribunali e Prefetture per bloccare le aste in programmazione riguardanti immobili già pagati in tutto o in parte dai promissari-acquirenti;

alla Provincia di Torino di:

- farsi promotrice presso l'U.P.I. di possibili iniziative da attivare sul problema dei fallimenti immobiliari;

- assumere opportune iniziative, di concerto con la Camera di Commercio, per monitorare il fenomeno dei fallimenti immobiliari sul territorio provinciale;

- verificare se è possibile pretendere dalle ditte e dalle cooperative immobiliari l'attivazione di una fidejussione sull'acquisto, che garantirebbe la restituzione dell'anticipo versato in base al preliminare di compravendita di un'unità immobiliare, anche da costruire, mediante una polizza a favore degli acquirenti;

- pubblicizzare l'elenco delle ditte e delle cooperative che accettano di attuare questa forma di garanzia per i promissari-acquirenti al fine di evitare altre vittime dei fallimenti immobiliari;

- chiedere al Prefetto, di concerto con i Sindaci dei Comuni interessati, di bloccare le aste in programmazione degli immobili già pagati in tutto o in parte dai promissari-acquirenti;

- ricercare, insieme alle Banche, ai Curatori fallimentari e al Tribunale, soluzioni più eque per le famiglie interessate."