Consiglio Comunale
2002 02684/002
OGGETTO: CURE SANITARIE IN FAVORE DI STRANIERI NON IN REGOLA CON LE NORME RELATIVE ALLINGRESSO E AL SOGGIORNO.
"Il Consiglio Comunale di Torino,
- nella città di Torino, così come evidenziato da questo Consiglio Comunale in recenti dibattiti in aula, sono presenti stranieri non in regola con le norme relative allingresso e al soggiorno sul nostro territorio;
- alcuni di questi soffrono di patologie tali che necessitano di cure sanitarie di rilevanza specialistica;
- larticolo 35 del D.L. n. 286 del 25 Luglio 1998 afferma che "Ai cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, non in regola con le norme relative all'ingresso ed al soggiorno, sono assicurate, nei presidi pubblici ed accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia ed infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva";
- così come verificato durante le audizioni appositamente riunite dalla IV Commissione Consiliare, lattività dei Servizi ISI presenti nella nostra città offrono un servizio encomiabile nei confronti degli stranieri ma lamentano le difficoltà di ordine burocratico ad offrire assistenza continuativa dopo le prestazioni durgenza erogate a STP (Stranieri Temporaneamente Presenti).
- il Ministro della Salute a vigilare, in nome del diritto umano alla salute, affinché sia garantito laccesso alle "cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative" previste dallarticolo 35 del D.Lgs. n. 286/98, ferma restando lautonomia del medico curante allaccertamento dellessenzialità e dellurgenza della prestazione;
- il Sindaco e la Regione Piemonte a rimuovere ogni ostacolo, anche di tipo informativo, che impediscano agli Stranieri Temporaneamente Presenti di ottenere le cure "urgenti ed essenziali" di cui allArt. 35 della Legge 286/98;
- il Governo, la Regione Piemonte, le ASL a predisporre progetti di cooperazione internazionale atti a migliorare il servizio sanitario dei Paesi in Via di Sviluppo in modo da consentire loro di erogare prestazioni sanitarie di alta rilevanza specialistica ai propri cittadini, riducendo così il ricorso a "viaggi della speranza" verso il nostro paese."