Divisione Edilizia e Urbanistica
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche

n. ord. 78
2002 02273/009

CITTA’ DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 25 GIUGNO 2002
(proposta dalla G.C. 9 aprile 2002)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: DECRETO MINISTERO LL.PP. 6 GIUGNO 2001 - PROMOZIONE DI UNO STUDIO DI FATTIBILITA’ FINALIZZATO ALL’ISTITUZIONE DI UNA SOCIETA’ DI TRASFORMAZIONE URBANA PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE ZONE SAN SALVARIO E BORGO DORA - RICHIESTA FINANZIAMENTI MINISTERIALI –APPROVAZIONE.

Proposta dell'Assessore Viano.

L’art. 120 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267, Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, che riproduce la disposizione contenuta nell’art. 17 comma 59 della Legge 127/97 stabilisce che le città metropolitane e i comuni possano costituire Società per Azioni, denominate Società di Trasformazione Urbana (S.T.U.), anche con la partecipazione di Regione e Provincia, per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana, in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti. Le modalità e le condizioni per la costituzione di tale forma societaria sono indicate nella norma stessa e ulteriormente precisate nella circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 622 del 11 dicembre 2000, esplicativa dell’art.120, ove si sottolinea l’importanza che la costituzione della S.T.U. sia preceduta da un’approfondita fase preliminare.

Con Decreto del 6 giugno 2001, in attuazione dell’art. 7 della Legge n. 21/2001, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 31 agosto 2001, il Ministero dei Lavori Pubblici ha destinato risorse per il finanziamento di studi di fattibilità ed indagini conoscitive utili alla promozione di Società di Trasformazione Urbana, al fine di incentivare l’utilizzo delle STU da parte dei Comuni.

Le disponibilità finanziarie previste allo scopo dal precitato art. 7 comma 3 Legge 21/2001 sono destinate, con priorità, alle ipotesi di trasformazione che prevedano al loro interno interventi destinati all’edilizia residenziale pubblica, in misura non inferiore al 10% delle risorse finanziarie pubbliche e private necessarie per l’attuazione della trasformazione.

Il contributo dello Stato è pari al settantacinque per cento del costo degli studi di fattibilità, delle indagini conoscitive, nonché degli oneri occorrenti alla progettazione urbanistica, comunque non superiore a Euro 387.342,67.

La Città di Torino, a partire dalla seconda metà degli anni novanta, ha avviato azioni di rigenerazione urbana principalmente grazie all’opportunità di accedere a risorse e strumenti definiti a livello nazionale ed europeo che hanno permesso interventi difficilmente realizzabili con le risorse ordinarie del bilancio comunale. Sono stati predisposti tre Programmi di Recupero Urbano, dodici Programmi di Riqualificazione Urbana, quattro Programmi integrati, un Progetto Pilota Urbano ed un Contratto di Quartiere, ora in attuazione, e, nel 2000, il progetto europeo Urban 2 che si sta avviando. Questi progetti hanno interessato prevalentemente ambiti periferici della città, spesso caratterizzati dalla presenza di quartieri di edilizia pubblica e di aree industriali dismesse: la loro realizzazione permetterà la riqualificazione di parti della città cresciute in periodi di emergenza abitativa e sociale negli anni dello sviluppo industriale di Torino ed ora pesantemente segnati dalla crisi del modello fordista.

Le caratteristiche delle S.T.U. hanno indotto ad individuare due possibili ambiti d’intervento: i quartieri di Borgo Dora e San Salvario che, presentando caratteristiche simili, consentono di pensare ad una regia comune degli interventi di riqualificazione urbana con concrete possibilità di trasformazione.

In questi ultimi anni, la Città ha avviato su tali quartieri azioni di rigenerazione, costruendo conoscenza, progettualità e rapporti con i soggetti locali che hanno consentito l’avvio di interventi di riqualificazione e riutilizzo di edifici ed aree pubbliche e private. E’ emerso che esistono ancora edifici ed aree da riqualificare e riutilizzare, mentre la presenza commerciale, anche se elevata, necessita spesso di rivitalizzazione. Si è cercato, altresì, di risolvere contraddizioni generate da flussi di immigrazione che generano tensioni sociali consistenti; progressivamente si è cercato di contrastare l’immagine fortemente negativa di due quartieri con interventi di mediazione dei conflitti, di valorizzazione delle risorse locali, sviluppando opportunità di integrazione sociale, ricchezza culturale e di iniziative economiche.

Tuttavia, le azioni messe in campo non sono riuscite, se non marginalmente, ad interrompere l’uso speculativo di parte del patrimonio privato degradato, che ha prodotto una circolarità di degrado fisico – degrado sociale, difficilmente contrastabile con strumenti ordinari.

Sulla base dell’esperienza acquisita si ritiene opportuno sin d’ora indicare alcuni indirizzi generali cui attenersi nell’impostazione dello studio di fattibilità. In particolare dovrà essere perseguita la sostenibilità sociale volta a mantenere per la maggior parte possibile l’attuale popolazione residente e dovrà, altresì, essere curato il coinvolgimento delle comunità locali nello sviluppo dei processi di trasformazione, quale strumento per consolidare il tessuto sociale, anche in considerazione della multietnicità dei quartieri individuati.

Insieme agli interventi di recupero avviati a seguito della costituzione della STU si dovranno, inoltre, prevedere e attivare, qualora possibile, adeguati finanziamenti da destinare ai residenti proprietari di immobili.

L’Amministrazione, considerate le condizioni dei due quartieri, aveva già individuato, con deliberazione del Consiglio Comunale approvata in data 27 marzo 2001 (mecc. 2001 02596/09), esecutiva dal 14 aprile 2001, alcuni isolati da sottoporre a Piano di Recupero obbligatorio ai sensi della Legge 457/98 la cui attuazione, peraltro, risulterebbe molto complessa in assenza di risorse e modalità operative efficaci ed innovative.

Ora, poter usufruire di finanziamenti per uno studio di fattibilità, che permetta di valutare se la Società di Trasformazione Urbana possa essere strumento per affrontare la rigenerazione urbana di situazioni complesse e per certi versi nuove della condizione urbana odierna, rappresenta un’importante opportunità per affrontare una questione centrale nella politica dell’Amministrazione qual è il miglioramento della qualità della vita e l’integrazione degli immigrati in due quartieri prossimi al centro storico.

Pertanto, si propone di realizzare uno studio di fattibilità, finalizzato alla costituzione di una S.T.U. per interventi di riqualificazione nei suddetti quartieri BORGO DORA e SAN SALVARIO, da sostenersi con risorse che, per il settantacinque per cento del costo totale, potrebbero essere assegnate alla Città dal Ministero.

Il costo totale di redazione di tale studio è stato stimato in Euro 500.000 dalla Società EUROPROGETTI & FINANZA S.p.A. con sede in ROMA, in Raggruppamento Temporaneo di Imprese con le Società AI ENGINEERING e INARCO di Torino, aggiudicataria della trattativa privata mediante gara ufficiosa, approvata dalla Giunta Comunale con deliberazione del 30 ottobre 2001 (mecc. 2001 09018/09), esecutiva dal 18 novembre 2001.

La spesa a carico dell’Amministrazione, in caso di ammissione al finanziamento, è pari a Euro 125.000 corrispondente al 25 % del costo totale dello studio.

Al fine dell’accesso al finanziamento, il Ministero ha promosso due distinte selezioni, una scaduta il 31 ottobre 2001 e l’altra con scadenza al 30 aprile 2002, e ha determinato per ciascuna tranche una disponibilità finanziaria pari a circa Euro 10.742.303.

Per partecipare alla selezione del 30 aprile 2002, la Città dovrà inoltrare al Ministero, come richiesto dal Decreto stesso, la presente deliberazione corredata da una relazione, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, indicante:
a) la stima del costo dell’oggetto del finanziamento;
b) l’eventuale presenza di interventi destinati all’edilizia residenziale pubblica, comprensiva della quota di risorse finanziarie necessarie per la realizzazione;
c) l’ambito di intervento;
d) gli eventuali partner pubblici;
e) le risorse comunali che si intendono impegnare;
f) il cronoprogramma corredato da una scansione delle fasi amministrative e gestionali per la realizzazione dell’intervento;
g) i costi preventivati dell’intera operazione di trasformazione urbana;
h) le caratteristiche e la rilevanza, all’interno della società, degli eventuali partner privati.

A tal fine, la suddetta Società EUROPROGETTI & FINANZA S.p.A. ha elaborato per incarico della Città la predetta relazione, da allegare alla richiesta di finanziamento al Ministero.

Ai fini della futura costituzione della S.T.U. è necessario, inoltre, individuare un soggetto pubblico in grado di supportare la Città dal punto di vista finanziario, gestionale e con comprovata esperienza nel project management.

La Cassa DD.PP è stata individuata come soggetto rispondente a tali requisiti in quanto, in forza delle competenze attribuite nel quadro legislativo di riforma di cui al D.M. 7 gennaio 1998 e al D.Lgs. 30 luglio 1999 n. 284, può assumere il ruolo di partner finanziario e fornitore di servizi accessori di investimento, quali l’organizzazione della partecipazione privata (investitori, istituti finanziatori, operatori), il project management ecc.

In data 28 febbraio 2002, pertanto, è stata richiesta alla CASSA DD.PP. adesione in tal senso, con nota che si allega (all. 2 - n. ).

Tale Ente, interpellato da alcuni Comuni interessati all’iniziativa per la selezione del 31 ottobre 2001, aveva infatti già manifestato l’interesse a partecipare alla costituzione di Società di Trasformazione Urbana.

In data 11 marzo 2002, la CASSA DD.PP., con nota Prot. 15/02 Segreteria del D.G., ha aderito alla richiesta inoltrata dal Comune con nota n. 455 X-9-34 del 28 febbraio 2002 ed ha dichiarato di essere disponibile a partecipare alla futura compagine sociale, autorizzando in tal senso la Città di Torino ad indicare la Cassa DD.PP. come uno dei soci della futura società (all. 3 - n. ).

In data 3 aprile 2002 copia del provvedimento in oggetto è stata trasmessa alle Circoscrizioni interessate 1, 7 e 8 per opportuna conoscenza.

Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

Visto il Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l’altro, all’art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;

Vista la Legge Regionale n. 56/77 e s.m.i.;

Visto il Piano Regolatore Generale, approvato con deliberazione della G.R. n. 3-45091 del 21 aprile 1995 pubblicata sul B.U.R. n. 21 del 24 maggio 1995;

Visto il D.M. 6 giugno 2001 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 31 agosto 2001;

Dato atto che i pareri di cui all’art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
favorevole sulla regolarità contabile;

Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

per i motivi espressi in premessa che qui integralmente si richiamano:

1) di approvare la promozione di uno studio di fattibilità e indagini conoscitive finalizzati alla costituzione di una Società di Trasformazione Urbana, per interventi di riqualificazione nei quartieri di Borgo Dora e San Salvario, da sostenersi con risorse che, per il settantacinque per cento del costo totale, potrebbero essere assegnate alla Città dal Ministero;

2) di verificare, anche in esito allo studio di cui sopra, l’opportunità di costituire la relativa Società di Trasformazione Urbana ai sensi dell’art. 120 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 per l’attuazione degli interventi citati previo avvio di forme di consultazione dei cittadini durante tutta l'attività della futura S.T.U. con la costituzione di una commissione che comprenda rappresentanti dei Comitati Progetto "San Salvario" e "Porta Palazzo";

3) di ribadire che il piano degli interventi edilizi e infrastrutturali su cui, in esito alla verifica di fattibilità, potrà essere attivata la Società di Trasformazione Urbana, dovrà essere coerente con i più comprensivi programmi di rigenerazione urbana già attivati dalla Città per le aree in esame, come definiti dai soggetti operativi cui tali progetti sono stati affidati;

4) di escludere dall'ambito San Salvario i sedimi ferroviari di Porta Nuova, in quanto la riconversione della Stazione e delle aree ferroviarie non è in alcun modo ricompresa nella iniziativa di studio di fattibilità che si intende attivare;

5) di richiedere il finanziamento al Ministero per la redazione dello studio di fattibilità, entro il limite previsto dall’art. 6 del bando allegato al D.M. 6 giugno 2001, a fronte di una spesa stimata in circa Euro 500.000 corredando la richiesta di una relazione, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (all. 1 - n. ), indicante i punti elencati in premessa con le lettere a),b),c),d),e),f),h);

6) di demandare a successivi provvedimenti dirigenziali l’adozione degli atti relativi agli eventuali impegni di spesa necessari;

7) di dichiarare, attesa l’urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.