Consiglio Comunale

2002 01070/002

CITTA' DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale l'11 marzo 2002

OGGETTO: INTERVENTO IN FAVORE DELLA PARLAMENTARE TURCA LEYLA ZANA.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

CONSIDERANDO:

- che sono sette anni che l’Onorevole Leyla Zana, prima, e ultima, donna curda eletta al Parlamento turco, nel 1991, è in carcere per reati di opinione con le seguenti motivazioni:

a) per aver pronunciato, sia in turco che in curdo, lingua allora proibita dalla Costituzione della Turchia, con alcuni colleghi del suo stesso partito, all’atto del giuramento di fedeltà alla Repubblica Turca, obbligatorio per i parlamentari di questo Paese all’inizio del loro mandato, le seguenti parole: "sono stata obbligata ad adempiere alla formalità richiesta, io lotto per la fraterna convivenza del popolo curdo e del popolo turco in un quadro democratico";

b) per aver successivamente denunciato, in un viaggio con altri membri del Parlamento della Turchia in Europa e negli Stati Uniti d’America, la violazione dei diritti umani in Turchia a danno del popolo curdo; che per questi fatti Leyla Zana e i suoi colleghi furono accusati di alto tradimento e di separatismo;

- che al processo, nel dicembre del 1994, la procura chiese per essi la pena di morte;

- che il tribunale nell'ultima udienza (la stessa in cui fu pronunciata la sentenza) modificò l'imputazione in quella di "appartenenza a banda armata", accusando arbitrariamente Leyla Zana di appartenenza al PKK, senza permettere agli avvocati difensori nessuna difesa e tantomeno la convocazione dei testi d'accusa e che la condanna fu a quindici anni di carcere.

CONSIDERANDO INOLTRE

- che il Parlamento Europeo ha insignito Leyla Zana nel dicembre del 1996 del Premio Zakharov per la sua lotta a difesa dei diritti umani;

- che a luglio di quest’anno a Strasburgo la Corte di Giustizia per i Diritti Umani, espressione del Consiglio d’Europa, del quale la Turchia fa parte, ha condannato la Turchia per quel processo, considerando illegittime sia la composizione del tribunale; (per la presenza nella Corte di membri designati dall'esecutivo e dall'esercito, lesiva della sua indipendenza ed imparzialità), sia le condizioni nelle quali vi poté operare la difesa, sia, di conseguenza, la condanna emanata. Non solo dunque condannando la Turchia al pagamento dei danni alle vittime di quel processo ma anche a ripristinare nella misura del possibile, secondo lo Statuto del Consiglio d’Europa, le condizioni nelle quali esse erano, cioè a procedere alla loro liberazione.

CONSIDERANDO INFINE

che la Turchia ad oggi si è limitata al pagamento dei danni ma non sta prendendo in considerazione alcuna misura tesa, in una forma o nell’altra, alla liberazione di Leyla Zana e dei suoi colleghi e che per questa ragione il caso di Leyla Zana e dei suoi colleghi continua ad essere oggetto di attenzione e di interventi sulla Turchia da parte della Corte di Strasburgo.

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta Comunale:

1) a invitare il Governo e il Parlamento italiani a farsi promotori di interventi presso la Presidenza della Repubblica, il Governo e il Parlamento della Turchia finalizzati all’ottenimento da parte della Turchia del rispetto della sentenza della Corte di Strasburgo e dello Statuto del Consiglio d’Europa a proposito del caso di Leyla Zana e dei suoi colleghi;

2) a dare direttamente conto di quest’ordine del giorno alla Presidenza della Repubblica, al Governo e al Parlamento della Turchia."