Consiglio Comunale

2001 11468/02

CITTA' DI TORINO

MOZIONE N. 47

Approvata dal Consiglio Comunale in data 17 dicembre 2001

OGGETTO: PSSR E ATTIVITÀ SANITARIA E SOCIO-SANITARIA A TORINO.

"Il Consiglio Comunale di Torino,

CONSIDERANDO

- i diritti costituzionalmente sanciti a tutela dei principi di uguaglianza e di tutela della salute;

- il riconoscimento che l'Italia ha ottenuto dall’OMS per aver saputo, attraverso il SSN, convertire al meglio le risorse disponibili in salute per i suoi cittadini;

- il diritto/dovere del Sindaco di essere il principale tutore e garante della salute dei cittadini e di esercitare, in base alle norme vigenti, la funzione di indirizzo e di controllo in materia di sanità;

- che sullo stato di salute della popolazione incidono numerosi fattori legati alle condizioni ambientali, allo stile di vita, alle risorse economiche e culturali, dipendenti sia dalle condizioni individuali che dall’impatto delle diverse scelte politiche effettuate dalle istituzioni nei diversi settori;

- le caratteristiche territoriali, il patrimonio di esperienza e di cultura di molti settori assistenziali, sia nelle funzioni di base che nelle attività di insegnamento e di eccellenza, l'indice di attrazione delle strutture dell'area metropolitana nei confronti del territorio piemontese, anche in considerazione della presenza di servizi di terzo livello e di ASO di rilievo nazionale;

TENENDO CONTO

GRAVEMENTE PREOCCUPATO

da quanto contenuto nel disegno di Legge Regionale "Nuovo ordinamento del Servizio Sanitario: il modello del Piemonte-PSSR per il triennio 2002-2004" relativamente a:

1) principio enunciato all'art. 1 che vincola il diritto alla salute alla compatibilità economica delle risorse;

2) insufficiente coinvolgimento degli organismi partecipativi e rappresentativi e contrarietà all’attribuzione in delega alla Giunta Regionale dell'approvazione di indirizzi e strumenti relativi alla programmazione socio-sanitaria in attuazione dei principi di piano, obiettivi, fabbisogno, azioni da intraprendere, risorse finanziarie e criteri di riparto;

3) pesante sottovalutazione del ruolo delle autonomie locali, in particolare rispetto alla funzione di programmazione del Comune;

4) assoluta carenza rispetto alla programmazione e realizzazione degli obiettivi socio-assistenziali anche in considerazione della necessità di applicazione della Legge 328/2000;

5) separazione dei presìdi ospedalieri dalle ASL e loro aggregazione in nuove Aziende Sanitarie Ospedaliere;

6) indebolimento del distretto che rischia di essere privato delle competenze relative al coordinamento delle attività di salute mentale, tutela materna infantile, medicina legale, dipendenze;

7) rischio di destabilizzazione del sistema sottoposto a revisione istituzionale di notevole portata e di difficile controllo, rispetto all'economicità di gestione e alla qualità del servizio;

8) gerarchizzazione funzionale degli ospedali, con conseguente difficoltà a garantire integrazione, flessibilità, economia della rete ospedaliera;

9) scissione delle attività specialistiche poliambulatoriali, sulla base del rapporto di lavoro dei professionisti;

10) assenza di una proposta adeguata per la valorizzazione delle professioni rispetto a quanto non realizzato nel precedente piano;

11) praticabilità e efficacia di possibili sperimentazioni gestionali attraverso la costituzione di società a capitale privato.

IMPEGNA

il Sindaco e la Giunta a:

- tutelare con fermezza la salute dei cittadini in base ai principi di solidarietà, equità, universalità in applicazione della stessa Costituzione, ribadendo anche che la fruizione dei servizi sanitari non può essere strettamente vincolata alla compatibilità economica delle risorse;

- richiedere che l'iter di definizione del PSSR e degli atti connessi preveda il necessario dibattito democratico, in tutte le sedi istituzionali;

- richiedere che per la formulazione del Fondo Sanitario Regionale, la definizione delle quote sanitarie e la determinazione degli stanziamenti economici in favore delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere afferenti il territorio della città di Torino, vengano utilizzati parametri di valutazione più aderenti alla realtà delle grandi aree metropolitane e in specifico di Torino, ad esempio:

- la presenza di strutture di eccellenza alcune di rilevanza nazionale e internazionale;

- il numero di invalidi causati da incidenti stradali e sul lavoro;

- il numero di occupati e di disoccupati in percentuale sulla popolazione;

- l'incidenza di fenomeni di disagio sociale, di tossicodipendenza e di malattie ad essa connesse;

- la percentuale di stranieri residenti sul territorio;

- la percentuale di anziani;

- incidenza di persone disabili gravi;

- richiedere che, nel PSSR, venga previsto il necessario potenziamento e adeguamento delle strutture sanitarie e della relativa organizzazione in prospettiva dell'evento Olimpico di Torino 2006;

- istituire un tavolo di concertazione della Città e del Consiglio Comunale con la Provincia, i Comuni dell'area metropolitana, le Circoscrizioni, le parti sociali, per lo svolgimento del ruolo di indirizzo e di controllo in materia sanitaria e socio-sanitaria;

- riferire al Consiglio Comunale periodicamente sullo stato di attuazione degli indirizzi ed il raggiungimento degli obiettivi e sull'attività del suddetto tavolo;

- richiedere alla Regione un’autentica e credibile programmazione socio-sanitaria che consideri come elemento fondamentale la relazione sullo stato di salute della popolazione e la valutazione sullo stato di realizzazione del precedente piano e che garantisca, attraverso la destinazione di adeguate risorse e di opportuni modelli organizzativi, la qualità dei servizi, l’accessibilità e la libertà di scelta dei cittadini, l’appropriatezza delle prestazioni, il controllo quali-quantitativo della spesa sanitaria;

- sviluppare a livello interistituzionale e intersettoriale adeguate politiche per la salute nei vari ambiti di vita e di lavoro, considerando sempre l’impatto delle scelte e degli investimenti sulla salute;

- verificare la situazione relativa alla carenza di infermieri richiedendo che siano sostenute le possibili iniziative per ridurre tale problema (prevedendo anche l'adeguata dotazione di personale di supporto a garanzia dell'appropriato utilizzo delle risorse), e che si eviti di utilizzare la carenza infermieristica come possibile alibi per la riduzione di servizi e standards assistenziali, al fine di contenere la spesa sanitaria;

- favorire l’integrazione tra ospedale e territorio, richiedendo che siano definite con chiarezza le percentuali di spesa e le conseguenti modalità di verifica per garantire il giusto equilibrio tra prevenzione, cura e riabilitazione, nella risposta ai bisogni di salute dei cittadini;

- promuovere l’integrazione tra settore sanitario e socio-assistenziale, condizionando anche l'approvazione dei piani di programma alla preventiva stipula delle convenzioni sull'integrazione socio-assistenziale e richiedendo il potenziamento delle funzioni distrettuali, con il pieno coinvolgimento di tutte le figure professionali che partecipano al processo assistenziale;

- attivarsi nei confronti della Regione affinché il PSSR rispetti come priorità le questioni relative alla medicina di comunità, alla continuità assistenziale, alla concertazione e all’integrazione socio-assistenziale, sviluppando la domiciliarità e la prevenzione, valorizzando adeguatamente le diverse competenze ed esperienze professionali;

- verificare l'adeguatezza delle risorse assegnate alle ASL torinesi rispetto al fabbisogno della popolazione afferente e in considerazione di quanto previsto dall'atto di indirizzo per l'integrazione socio-sanitaria;

- richiedere il coordinamento e la coincidenza territoriale tra distretti socio-assistenziali e distretti sanitari, confermandone la corrispondenza con le circoscrizioni;

- richiedere la formalizzazione della presenza e della funzione del responsabile delle attività socio-assistenziali nel collegio di direzione delle ASL;

- promuovere il modello di gestione integrata tra ospedale e territorio, non accettando lo scorporo dei presidi ospedalieri dalle ASL;

- prevedere un organismo istituzionale cittadino con funzione di indirizzo, gestione e controllo per l'attuazione e il funzionamento del sovracup;

- richiedere che vengano individuati indicatori di qualità e di verifica per il raggiungimento degli obiettivi di efficacia e di efficienza, in particolare rispetto alla qualità delle cure;

- individuare indicatori di verifica rispetto alle liste di attesa e all'accesso ai servizi;

- favorire la partecipazione del volontariato e dei rappresentanti dei cittadini, in attuazione della normativa vigente;

- monitorare lo stato di attuazione degli investimenti strutturali e tecnologici;

- richiedere che venga rafforzato il ruolo del Consiglio Regionale di Sanità e Assistenza che da anni svolge un compito istituzionale di controllo e consulenza preventivi al licenziamento di atti formali."