Consiglio Comunale

2001 06549/02

CITTA' DI TORINO

ORDINE DEL GIORNO

Approvato dal Consiglio Comunale il 24 luglio 2001

OGGETTO: RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE NEI CONFRONTI DELLA DELIBERAZIONE LEGISLATIVA IN MATERIA DI ABOLIZIONE DI TERAPIE ELETTROCONVULSIVANTI.

Il Consiglio Comunale di Torino,

ritenuto

che la terapia elettroconvulsiva, meglio conosciuta come elettroshock, è da tempo in discussione sia all’interno del mondo scientifico sia per gli aspetti inerenti che toccano il campo dei diritti umani, dei potenziali pericoli e lesioni derivanti dal suo utilizzo, del libero e informato consenso, nonchè del suo uso, attuato tutt’oggi in varie Nazioni, come strumento di minaccia e tortura;

posto che

• nella scorsa legislatura, in data 30 dicembre 1999, era stata approvata la deliberazione legislativa n.561 all’oggetto "Regolamentazione sull’applicazione della terapia elettroconvulsivante, la lobotomia prefrontale e transorbitale ed altri simili interventi di psicochirurgia" che regolamenta l’utilizzo della T.E.C. e ne vieta l’utilizzo in tutte le strutture regionali su bambini, anziani e donne in gravidanza;

preso atto che

• il Commissario di Governo, in data 31 gennaio 2000, ha rinviato al Consiglio regionale la suddetta deliberazione legislativa ritenuta illegittima per eccesso di competenza rispetto alla potestà legislativa regionale;

• la suddetta deliberazione legislativa, in data 29 febbraio 2000, è stata riapprovata senza modifiche dal Consiglio Regionale del Piemonte all’unanimità dei votanti;

• dell’ordine del giorno del Consiglio regionale del Piemonte n. 314 approvato all’unanimità dalla IV^ Commissione in data 13 luglio avente per oggetto "Ricorso alla Corte Costituzionale nei confronti della deliberazione legislativa in materia di abolizione di terapie elettroconvulsivanti;

appreso che

• l’Avvocatura dello Stato, per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale, chiedendo che sia definitivamente dichiarata l’illegittimità della deliberazione legislativa in oggetto;

• l’udienza dinanzi alla Corte Costituzionale è stata fissata per il giorno 9 ottobre p.v.;

considerando

• l’unanimità dei consensi che il provvedimento ha ricevuto nel proprio iter di approvazione in Consiglio Regionale in segno di condivisione degli alti principi morali ed umanitari che sono alla base del provvedimento stesso e che sono stati più volte ribaditi in sede comunitaria e internazionale;

• dello sforzo politico e istituzionale volto ad una concreta devoluzione dei poteri alle Regioni;

• che altre due Regioni (Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia) hanno deliberato in ordine alla regolamentazione della pratica dell’elettroshock;

• che la terapia con elettroshock è un intervento estremamente controverso all’interno della comunità; scientifica mondiale e che tale terapia è oggetto di forti dissensi tra i suoi stessi fautori riguardo tecniche di somministrazione, dosaggi e criteri di efficacia;

• che vi sono prove inconfutabili e oggettive che documentano rischi per la vita, danni alle funzioni cognitive e danni cerebrali anche permanenti dimostrati dalle analisi dei risultati della sperimentazione su animali, da referti autoptici, dalle ricerche neurologiche ed elettroencefalografiche;

tenuto conto

• del rapporto dell’Assemblea parlamentare del Consiglio Europeo n.1235 relativa alla Psichiatria e ai diritti umani del 15 marzo 1994 doc. 7040;

• delle risoluzioni dell’ONU in merito al tema dei diritti umani in ambito psichiatrico ed in particolare le risoluzioni n.33/53 del 14 dicembre 1978, n. 45/92 del 14 dicembre 1990 e n. 2/17 del 22 novembre 1991;

• della risoluzione n. 1991/46 del 5 marzo 1991 della Commissione dei diritti umani dell’ONU;

• della risoluzione n. 1991/29 del 31 maggio 1991 del Consiglio economico e sociale dell’ONU;

afferma

• che la nostra Regione, perseguendo le finalità del proprio Statuto, aderendo ai deliberati dell’ONU, del Consiglio d’Europa e alle disposizioni della Repubblica Italiana in materia di diritti umani, ha compiuto un atto di civiltà da accogliere positivamente in tutte le istituzioni locali, nazionali e internazionali poichè rappresenta iniziativa concreta verso l’attuazione di propositi etici e volti al bene comune come quelli contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;

SOLLECITA

il Ministro della Sanità ed il Presidente del Consiglio dei Ministri affinché si attivino al fine di ritirare il ricorso alla Corte Costituzionale presentato dall’Avvocatura dello Stato nei confronti della deliberazione legislativa in materia di abolizione delle terapie elettroconvulsivanti e intraprendano le iniziative necessarie a valutare anche l’opportunità di limitare l’uso della pratica dell’elettroshock sul territorio italiano.