Divisione Edilizia e Urbanistica                                                                                                                n. ord. 87
Settore Procedure Amm.ve Urbanistiche                                                                                             2001 02596/09

CITTA' DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 27 MARZO 2001
(proposta dalla G.C. 16 marzo 2001)

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: SAN SALVARIO E BORGO DORA - INDIVIDUAZIONE AMBITI PER FORMAZIONE PIANI DI RECUPERO AI SENSI DELLA LEGGE N.457 DEL 5 AGOSTO 1978 - APPROVAZIONE.

    Proposta dell'Assessore Viano.

    L'art.27 della Legge 457/78 prevede che i Comuni possano individuare, nell'ambito degli strumenti urbanistici generali, le zone ove, per le condizioni di degrado, si renda opportuno il recupero del patrimonio edilizio e urbanistico esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione ed alla migliore utilizzazione del patrimonio stesso. Nell'ambito delle zone di recupero possono altresì essere individuati gli immobili, complessi edilizi, isolati ed aree per i quali il rilascio della concessione è subordinato alla formazione dei Piani di Recupero.
    Qualora le zone e gli ambiti assoggettati a piano di recupero non fossero stati individuati in sede di formazione dello strumento urbanistico generale, gli stessi possono essere determinati con deliberazione del Consiglio Comunale.
    Il Piano Regolatore Generale della Città di Torino, approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 3-45091 il 21 aprile 1995 e pubblicato sul B.U.R. n. 21 il 24 maggio 1995 ha qualificato tutte le zone consolidate e quelle di trasformazione come "zone di recupero"; tuttavia non ha individuato ambiti specifici per la formazione di Piani di Recupero, ai sensi della Legge n.457 del 5 agosto 1978, così come previsto dall'art.12 della L.R. e s.m.i..
    Peraltro la Città in anni recenti ha attivato, anche avvalendosi di organismi esterni, ricerche e indagini volte a qualificare e caratterizzare le situazioni di maggiore disagio sociale e urbano, nonché ad individuare possibili interventi attuabili per correggere e tendenzialmente invertire le dinamiche del degrado.
    Le aree su cui si è concentrata l'attenzione e l'iniziativa sono state Porta Palazzo e San Salvario. Nell'ambito delle ricerche e delle azioni svolte è emerso con ogni evidenza come spesso i processi di degrado hanno dei centri motori fisicamente individuabili negli isolati ed edifici che, caratterizzati da gravi fenomeni di degrado fisico, totalmente trascurati nella manutenzione e privi di ogni adeguamento impiantistico e di sicurezza, diventando ricettacolo di marginalità ed illegalità, producendo effetti alone di devalorizzazione immobiliare e abbandono dagli effetti devastanti.
    Occorre quindi, accanto ad altri interventi di sostegno e revitalizzazione economica, sociale e culturale, porre in atto azioni amministrative che siano in grado di contrastare efficacemente tali processi, spesso consapevolmente favorite da proprietà, al fine di trarne lauti guadagni, approfittando di una specie di extraterritorialità sottratta a possibili controlli e vigilanza.
    Di fronte all'inerzia ed al degrado, in taluni casi scientemente coltivato, occorre introdurre un "obbligo" di recupero che a partire dal versante edilizio-impiantistico può sortire effetti importanti anche sul piano sociale, dell'ordine pubblico e dell'immagine urbana.
    L'individuazione di tali ambiti, quali immobili, complessi e isolati, da sottoporre alla formazione dei Piani di Recupero previsti dalla Legge 457/78 appare strumento amministrativamente idoneo a perseguire l'obiettivo sopra indicato.
    In particolare le indagini e gli approfondimenti compiuti dal CICSENE nelle aree in questione su incarico della città, hanno consentito di condurre, sulla base di indicatori statistici, dati ufficiali (archivio edilizio, ordinanze, anagrafe, ecc.) e rilevazioni dirette, una sistematica ricognizione delle situazioni più problematiche e di approfondirne i caratteri salienti.
    Le situazioni di criticità più ricorrenti, come peraltro già richiamato, sono riconducibili a:
-    carenza dei più elementari requisiti igienico-sanitari negli edifici d'abitazione;
-    condizioni di sicurezza impiantistica inesistenti;
-    precarietà statica in relazione ad interventi incongrui sulle strutture portanti o a degrado fisico non contrastato in alcun modo;
-    pessimo stato manutentivo conservativo conseguente ad annose trascuratezze;
-    sovraffollamenti ed usi impropri diffusi.
    Si rileva peraltro come le situazioni di maggior degrado non si estendono in egual misura su interi isolati, che presentano spesso talune parti adeguatamente recuparate. Appare tuttavia opportuno per ovvie ragioni di organicità di progetto individuare ambiti di recupero che ricomprendano interi isolati di cui le porzioni gravemente degradate sono parte.
    Si rende pertanto opportuno procedere, ai sensi dell'art.12 della L.R. 56/77 e s.m.i. ad una prima individuazione, in entrambi i quartieri, degli ambiti da assoggettare a Piano di recupero di cui all'art. 27 della Legge 457/78, come segue:
-    per il quartiere di SAN SALVARIO gli isolati indicati nell'All.1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
-    per il quartiere di PORTA PALAZZO - BORGO DORA gli isolati indicati nell'All.2 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
    Nelle aree sopra individuate, pertanto, il rilascio dei provvedimenti abilitativi, per interventi eccedenti la manutenzione straordinaria, è subordinato alla formazione di Piani di Recupero, da approvarsi entro tre anni dalla deliberazione in oggetto, ai sensi degli artt. 27 e 28 della Legge 457/78, nonché, dell'art.41 bis della L.R. 56/77.
    Tali Piani potranno essere presentati dai privati interessati, purchè costituenti almeno il 75% dei proprietari, entro due anni dalla data di approvazione del presente provvedimento.
    Decorso tale termine, senza che siano stati presentati piani di iniziativa privata, la Città potrà predisporre ed approvare i relativi Piani di Recupero, ai sensi e per gli effetti di cui all'art.41 bis sopra citato, intervenendo anche in via coattiva, in caso di inerzia dei privati, per garantire l'effettiva riqualificazione degli immobili qui individuati.
    Dell'approvazione del presente provvedimento verrà data adeguata pubblicità, anche sui quotidiani di maggiore diffusione, al fine di garantirne la conoscenza da parte di tutti i soggetti interessati.
    Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

    Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
    Vista la Legge n. 457/78;
    Vista la Legge Regionale n.56/77 e s.m.i.;
    Visto il Piano Regolatore Generale, approvato con deliberazione della G.R. n. 3-45091 del 21 aprile 1995 pubblicato sul B.U.R. n.21 del 24 maggio 1995;
    Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
    Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

per i motivi espressi in premessa:
1)    di individuare ai sensi dell'art.27 della Legge 457/78 i seguenti isolati da assoggettare a formazione di Piani di Recupero:
    -    per il quartiere SAN SALVARIO gli isolati indicati nell'All. 1 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (all. 1/bis - n. );
    -    per il quartiere PORTA PALAZZO - BORGO DORA gli isolati indicati nell'All. 2 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (all. 2/bis - n. );
2)    di fissare il termine di presentazione di ciascun Piano di Recupero, di iniziativa privata da parte di almeno il 75% dei proprietari interessati, entro due anni dalla data di approvazione del presente provvedimento e di fissare in tre anni dalla stessa data il termine per l'approvazione di detti Piani;
3)    di stabilire, ai sensi dell'art.28 5^ comma lettera C della Legge 457/78, che decorso inutilmente il termine di cui al punto 2 per la presentazione dei Piani di recupero, l'Amministrazione potrà predisporre e approvare i relativi Piani di Recupero, intervenendo anche in via coattiva, in caso di inerzia dei privati, per garantire l'effettiva riqualificazione degli immobili individuati.
    Viene dato atto che non è richiesto il parere di regolarità contabile, in quanto il presente atto non comporta effetti diretti o indiretti sul Bilancio;
4)    di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.