Divisione Ambiente e Mobilità                                                                                                                        n.ord. 213
Settore Pianificazione e Trasporti                                                                                                                2000 09798/06

CITTA' DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 18 DICEMBRE 2000

(proposta dalla G.C. 14 novembre 2000)

OGGETTO: PIANO REGOLATORE DELL'ILLUMINAZIONE COMUNALE E PIANO DELLA LUCE DECORATIVA. APPROVAZIONE.

    Proposta dell'Assessore Hutter.

    L'aumentata sensibilità verso i problemi dell'ambiente e la necessità di ripensare gli spazi urbani con più attenzione, richiedono a tutti i progettisti uno sforzo volto al coordinamento dei temi progettuali in una visione mirata alla valorizzazione dell'immagine complessiva della Città.
    La luce artificiale può e deve allora essere vista non solo per l'aspetto tecnico, ma come momento essenziale del modo di presentarsi della Città e come elemento determinante nel modellare spazi urbani migliori: la luce artificiale crea e modella la città di notte.
    Peraltro la necessità del "vedere di notte" nasce da esigenze di sicurezza e la più antica è quella della salvaguardia delle persone: l'illuminazione, pur senza scongiurare il crimine, costituisce un elemento di difesa e di sostegno psicologico. Una successiva esigenza, ancora di sicurezza, nasce dal traffico: la luce artificiale è necessaria per poter offrire una buona visione a chi guida un veicolo e consentirgli di valutare le condizioni del percorso e i suoi possibili pericoli.
    Da queste prime ragioni sono maturate, successivamente, esigenze di tipo ambientale, di valorizzazione monumentale, paesaggistiche, di esaltazione dei colori, d'immagine urbana notturna.     La tecnica e la cultura sono avanzate, l'attenzione dell'opinione pubblica è cresciuta: si tratta allora di cogliere le disponibilità del mezzo anche come elemento creativo.
    Il "sistema della luce artificiale" è quindi uno dei sistemi presenti sulla scena urbana, ha relazioni con gli altri e con questi deve essere coordinato nelle progettazioni dello spazio urbano.
     IL PIANO REGOLATORE DEL'ILLUMINAZIONE COMUNALE
    Sulla base di queste considerazioni, qui accennate, l'Amministrazione Comunale ha concordato con l'AEM Torino S.p.A. la redazione del "Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale" (PRIC).
    Il PRIC è costituito dai seguenti elaborati progettuali: -    Relazione;
-    Norme di attuazione;
-    Tavola 1 - Impianti di alimentazione in serie e in derivazione _ stato attuale;
-    Tavola 2 - Vetustà degli impianti - stato attuale;
-    Tavola 3 - Tipo e colore delle sorgenti di luce _ stato attuale;
-    Tavola 4 - Tipo di posa degli apparecchi di illuminazione _ stato attuale;
-    Tavola 5 - Classificazione delle strade secondo il Piano Urbano del Traffico (95-98);
-    Tavola 6 - Classificazione degli impianti di illuminazione in funzione del flusso luminoso disperso verso l'alto;
-    Fascicolo - Apparecchi di illuminazione e tipi di posa;
-    Tavola 7 - Classificazione illuminotecnica delle strade e dei percorsi _ Progetto;
-    Album - Classificazione illuminotecnica delle strade e dei percorsi _ Suddivisione per Circoscrizioni - Progetto;
-    Tavola 8 - Zonizzazione - Progetto;
-    Album - Zonizzazione - Progetto.
    Il Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale della Città di Torino è uno strumento unitario, esteso a tutto il territorio comunale, che detta le prescrizioni riguardanti i caratteri illuminotecnici e formali per i progetti degli impianti di illuminazione.
    Il PRIC si pone come obiettivi principali: l'illuminazione corretta e funzionale di ogni parte della Città; la valorizzazione dei luoghi urbani: strade, piazze, aree pedonali, aree verdi, nuclei storici, piste ciclabili, aree porticate, ecc.; la razionalizzazione dei supporti e degli apparecchi di illuminazione; la conservazione, in ambiti particolari, di supporti e apparecchi di illuminazione storici e/o tipici della Città; il rinnovo programmato degli impianti; la limitazione del flusso luminoso verso l'alto; il risparmio energetico.
    Tale Piano si attua attraverso: i progetti di percorso, i progetti di area, i progetti puntuali. I progetti di percorso interessano le strade della grande viabilità e saranno estesi all'intero asse stradale, per garantire uniformità progettuale sotto il profilo illuminotecnico, estetico e di colore della luce. I progetti di area riguardano la progettazione degli impianti di illuminazione di tutta la Città, che deve avvenire per aree omogenee. Il progetto di area, anche se attuato per fasi, dovrà assicurare unitarietà di criteri per l'intera area ed una corretta correlazione con le aree confinanti e con eventuali progetti di percorso che interessano l'area. I progetti puntuali riguardano interventi di particolare rilevanza storico-ambientale (un'area pedonale, una piazza, un ambito di particolare pregio, un'area ambientale). Il progetto specifico dovrà essere rapportato correttamente, con una indicazione progettuale di massima, all'intera area nella quale è compreso.
     PIANO DELLA LUCE DECORATIVA
    I progettisti incaricati di redigere il Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale, procedendo nel lavoro e analizzando le esperienze torinesi e di altri paesi europei in materia d'illuminazione decorativa, hanno valutato l'opportunità di dare ordine alla materia e di formulare uno specifico "Piano della Luce Decorativa" (PLD) per la Città.
    Il PLD è costituito dai seguenti elaborati progettuali:
-    Relazione;
-    Norme di attuazione;
-    Tavola 1 - Luoghi e monumenti - scala 1:25.000;
-    Tavola 2 - Luoghi e monumenti - scala 1:12.500;
-    Fascicolo - Luoghi e monumenti schede.
    Il predetto Piano individua, su tutto il territorio comunale, luoghi e monumenti sui quali dovranno svilupparsi successivi progetti d'illuminazione decorativa.
    Il PLD si pone come obiettivi principali: la valorizzazione notturna dei beni architettonici e ambientali della città; l'individuazione, anche notturna, dei segni di riconoscimento diurno di un'area o di un borgo; la fruibilità visiva di luoghi e monumenti di notte, nel massimo rispetto delle loro caratteristiche formali e ambientali.
    Il PLD costituisce un contributo al superamento della logica dell'illuminazione decorativa riservata quasi esclusivamente ai più importanti monumenti del centro città: la ricerca delle opere da illuminare non è stata infatti limitata all'area centrale ed ai suoi edifici più importanti, ma si è estesa a tutto il territorio comunale.
    Tale Piano individua luoghi e monumenti sui quali si sono già sviluppati o si svilupperanno successivi progetti d'illuminazione decorativa che, nel massimo rispetto delle caratteristiche architettoniche e ambientali, tenderanno a renderli fruibili anche di notte. Monumenti, fontane, ponti, chiese, fabbriche, gruppi arborei, teatri, torri e quant'altro costituisce per quell'area o quel borgo un segno di riconoscimento diurno, potrà esserlo anche nelle ore notturne.
    Il PLD si attua con progetti specifici per singoli luoghi o monumenti.
    Il Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale e il Piano della Luce Decorativa si sviluppano con i programmi pluriennali delle Opere Pubbliche di illuminazione che saranno concertati preventivamente tra l'A.E.M. S.p.A. e i competenti Uffici della Città di Torino (Divisione Ambiente e Mobilità), e realizzati attraverso interventi annuali, correlati con gli altri programmi di intervento della Città.
     ASPETTI NORMATIVI
    Sia il Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale che il Piano della Luce Decorativa sono conformi alle leggi e alle normative nazionali e internazionali, ed in particolare alla limitazione del flusso luminoso emesso verso l'alto.
    In particolare tali Piani la cui impostazione redazionale di base risale agli anni 1996-1997 sono comunque coerenti con le indicazioni normative sull'illuminazione pubblica dettate dalla Legge della Regione Piemonte del 24 marzo 2000 n° 31, recante “Disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento luminoso per il corretto impiego delle risorse energetiche”.
    Le finalità di tale legge regionale sono:
-    la riduzione dell'inquinamento luminoso ed ottico del servizio di illuminazione pubblica, con particolare attenzione alla riduzione dei consumi ed al miglioramento dell'efficienza luminosa degli impianti;
-    la salvaguardia dei bioritmi naturali delle piante e degli animali (delle rotte migratorie dell'avifauna) dai fenomeni di inquinamento luminoso;
-    il miglioramento dell'ambiente conservando gli equilibri ecologici delle aree naturali protette (ai sensi della legge 06/12/1991 n° 394);
-    la riduzione dei fenomeni di abbagliamento ed affaticamento visivo, provocati da inquinamento ottico, per migliorare la sicurezza della circolazione stradale;
-    la tutela dei siti degli osservatori astronomici professionali e non, e delle zone circostanti, dall'inquinamento luminoso;
-    il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di fruizione dei centri urbani e dei beni monumentali ed architettonici.
    La legge regionale 31/2000 prevede:
-    La redazione dei Piani Regolatori dell'Illuminazione Comunale (PRIC), per la disciplina delle nuove installazioni, nonché i tempi e le modalità di adeguamento delle installazioni esistenti sui territori di competenza. L'obbligo di redazione compete ai Comuni con popolazione superiore ai 50 mila abitanti e, facoltativamente, quelli con popolazione superiore ai 30 mila abitanti.
-    Tutti gli impianti di illuminazione pubblica esterna di nuova realizzazione o in rifacimento, dovranno essere adeguati alle norme tecniche dell'Ente Italiano di Unificazione (UNI) e del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), che definiscono i requisiti di qualità dell'illuminazione stradale e delle aree esterne in generale per la limitazione dell'inquinamento luminoso.
    Considerando che la legge regionale 31/2000 demanda alla Provincia di Torino i compiti di definire apposite “Linee guida” per l'applicazione della legge stessa, ed alla Regione Piemonte di individuare, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge medesima, le “aree ad elevata sensibilità” all'inquinamento luminoso (osservatori astronomici, aree protette, parchi, riserve naturali, oasi naturalistiche, zone umide, zone di rifugio per uccelli migratori, punti di osservazione di prospettive panoramiche ed aree di interesse monumentale, storico e documentale sensibili all'inquinamento ottico), si ritiene opportuno segnalare che l'Amministrazione Comunale affiderà all'A.E.M. S.p.A. anche il compito di aggiornare i presenti PRIC e PLD, dopo che la Regione Piemonte e la Provincia di Torino avranno predisposto gli atti normativi e di indirizzo precedentemente citati.
    Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

    Visto il Testo Unico delle Leggi sull'Ordinamento degli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 nel quale, fra l'altro, all'art. 42 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
    Dato atto che i pareri di cui all'art. 49 del suddetto Testo Unico sono:
favorevole sulla regolarità tecnica;
    Con voti unanimi, espressi in forma palese;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)    di approvare, per i motivi espressi in narrativa e che qui integralmente si richiamano:
    a)    Il Piano Regolatore dell'Illuminazione Comunale (PRIC) costituito dai seguenti elaborati progettuali:
        -    Relazione (all. 1 - n. );
        -    Norme di attuazione (all. 2 - n. );
        -    Tavola 1- Impianti di alimentazione in serie e in derivazione _ stato attuale (all. 3 - n. );
        -    Tavola 2 - Vetustà degli impianti _ stato attuale (all. 4 - n. );
        -    Tavola 3 - Tipo e colore delle sorgenti di luce _ stato attuale (all. 5 - n. );
        -    Tavola 4 - Tipo di posa degli apparecchi di illuminazione _ stato attuale (all. 6 - n.             );
        -    Tavola 5 - Classificazione delle strade secondo il Piano Urbano del Traffico (95- 98) (all. 7 - n. );
        -    Tavola 6 - Classificazione degli impianti di illuminazione in funzione del flusso luminoso disperso verso l'alto (all. 8 - n. );
        -    Fascicolo - Apparecchi di illuminazione e tipi di posa (all. 9 - n. );
        -    Tavola 7 - Classificazione illuminotecnica delle strade e dei percorsi _ Progetto (all. 10 - n. );
        -    Album - Classificazione illuminotecnica delle strade e dei percorsi _ Suddivisione per Circoscrizioni - Progetto (all. 11 - n. );
        -    Tavola 8 - Zonizzazione - Progetto (all. 12 - n. );
        -    Album - Zonizzazione - Progetto (all. 13 - n. );
    b)    Il Piano della Luce Decorativa (PLD) costituito dai seguenti elaborati progettuali:
        -    Relazione (all. 14 - n. );
        -    Norme di attuazione (all. 15 - n. );
        -    Tavola 1 - Luoghi e monumenti - scala 1:25.000 (all. 16 - n. );
        -    Tavola 2 - Luoghi e monumenti - scala 1:12.500 (all. 17 - n. );
        -    Fascicolo - Luoghi e monumenti schede (all. 18 - n. );
2)    di dichiarare, attesa l'urgenza, in conformità del distinto voto palese ed unanime, il presente provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134, 4° comma, del Testo Unico approvato con D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267.