Divisione Ambiente e Mobilità

99 09420/33

Settore Suolo Pubblico - Gestione

CITTA' DI TORINO

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE 13 DICEMBRE 1999

Testo coordinato ai sensi dell'art. 41 comma 3 del Regolamento del Consiglio Comunale

OGGETTO: RIORGANIZZAZIONE DELLA GESTIONE DELLE OPERE DI MANOMISSIONE DEL SUOLO PUBBLICO. NUOVA NORMATIVA LAVORI DI RIPRISTINO.

    Proposta dell'Assessore Corsico.

    Con deliberazioni del Consiglio Comunale n. 2992 del 26 gennaio 1976, esecutiva dal 22 aprile 1976 e con deliberazione assunta in via d'urgenza dalla Giunta Municipale in data 12 giugno 1990 (mecc. 9007340/33) convalidata con deliberazione della Giunta Comunale in data 20 novembre 1990 (mecc. 9012639/02), esecutiva dal 10 dicembre 1990 furono approvate le norme relative all'esecuzione delle opere comportanti la manomissione del suolo pubblico, la relativa contabilizzazione dei lavori di ripristino ed il rimborso delle spese da parte dei coutenti del sottosuolo alla Città.
    Dall'approvazione di suddette norme sono ormai trascorsi diversi anni, nel corso dei quali le esigenze e le condizioni viabili della città sono notevolmente mutate, così come si è evoluta la tecnica stradale introducendo sia nuovi materiali, sia nuove tecnologie.
    Nell'attuale situazione le Aziende, Enti ed Organizzazioni che richiedono interventi di manomissione del suolo pubblico, oltre a tutti gli interventi attivati dai vari settori dell'Amministrazione Comunale comportano un volume di attività pari a circa 8.000 interventi di manomissione annue che interessano in modo preponderante i 1.435 Km di strade cittadine con 700.000 mq di ripristini su una superficie complessiva di 18,15 Kmq.
    Attualmente i coutenti del sottosuolo prima di effettuare un intervento di manomissione del suolo pubblico sia per la posa di nuovi impianti, oggetto di regolare autorizzazione precaria, sia per la riparazione di impianti già esistenti, devono concordare la data e le operazioni di scavo con il Settore Suolo Pubblico - Gestione - Ufficio di Coordinamento e quindi presentare la cosiddetta bolla di manomissione.
    Dopo le operazioni di scavo, la successiva ricolmatura ed il ripristino provvisorio, i sedimi stradali sono riconsegnati alla Città per le successive opere di ripristino definitivo uniforme per tutto il territorio con addebito diretto dall'esecutore al concessionario.
    L'attuale attività di coordinamento svolta in collaborazione con i maggiori utenti del sottosuolo è basata su regole e strutture che potrebbero rivelarsi insufficienti a causa del prevedibile moltiplicarsi delle reti in conseguenza dell'immissione sul mercato di nuovi servizi, di nuovi gestori di telefonia oggi di energia domani.
    Tale prospettiva porta necessariamente a rivedere le modalità con cui oggi sono gestiti i lavori sul territorio, con particolare riferimento ai seguenti obiettivi:
-    ridurre l'impatto dei lavori sulla vita quotidiana della città;
-    uniformare le attività delle aziende che eseguono lavori di manomissione;
-    snellire gli atti amministrativi;
-    fornire la puntuale comunicazione alla cittadinanza.
    Alla luce di quanto sopra esposto la Civica Amministrazione con deliberazione n. 2461 della Giunta Comunale in data 20 ottobre 1998 (mecc. 9808583/33), esecutiva dal 10 novembre 1998 ha aggiornato la proposta di studio di fattibilità relativa al progetto per la costituzione di un centro servizi per la gestione integrata delle opere sul territorio del Comune di Torino, affidando alla Finpiemonte S.p.A. l'analisi di un nuovo modello organizzativo per la razionalizzazione degli interventi sia della Amministrazione Comunale sia delle Società gestori di reti.
    Lo studio descrive come attualmente vengano gestite le opere del sottosuolo nel Comune di Torino nel rapporto tra l'Amministrazione stessa e le Aziende gestori di rete.
    Dalle considerazioni di diagnosi sugli elementi rilevati, quali: l'organizzazione, i processi, i sistemi informativi, sono stati individuati fattori positivi e negativi che sono correlati alle attuali metodologie.
    La Finpiemonte ha preso come base di riferimento le analoghe esperienze realizzate nelle città di Barcellona e Madrid che hanno scelto due diverse filosofie per la gestione degli interventi: una con la creazione di un consorzio che coinvolge l'Amministrazione ed i Gestori delle reti di servizio, l'altra gestita totalmente all'interno dell'Amministrazione Comunale.
    In entrambi i casi la gestione degli attuali processi richiede un profondo cambiamento delle modalità di conduzione e di gestione.
    Infatti il nuovo modello organizzativo proposto, denominato Progetto Giotto, prevede un centro servizi che abbia in forma esclusiva l'affidamento dei compiti di programmazione, coordinamento e controllo di qualità dei lavori di manomissione del suolo pubblico della città, con riduzione dei tempi di lavoro attraverso la gestione integrale da parte dei Concessionari delle fasi di scavo, di manomissione, realizzazione reti tecnologiche e ripristino definitivo del suolo pubblico, eliminando nella maggioranza dei casi il ripristino provvisorio.
    Più dettagliatamente le attività consistono nella programmazione esecutiva dei lavori; nel controllo degli standard qualitativi; nella rilevazione delle misure; nel supporto informatico, ivi
compreso la funzione di sportello “unico”; nella funzione di unico interlocutore per conto del Comune per tutti gli interventi e/o progetti che riguardano i servizi nel sottosuolo.
    A tale scopo per un razionale svolgimento dei propri obiettivi il modello proposto ha carattere fortemente innovativo determinato dalla gestione informatizzata delle procedure, in un contesto omogeneo di sistema informativo georeferenziato che consentirà di legare gli interventi di manomissione del suolo con tutte le informazioni tecniche del territorio e così operare una possibile ed efficace programmazione; ha la possibilità di realizzare in progresso il catasto delle reti dei sottoservizi e quindi, oltre ad aggiornare il sistema informativo di dati preziosi, aderire al disposto della Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 1999 che prevede entro 5 anni la redazione di un piano organico di utilizzazione del sottosuolo; ha la possibilità di ridurre in modo consistente l'impatto dei lavori sulla città sia con l'azione programmatoria e procedurale condivisa dai Concessionari, sia con le azioni di presidio efficace del territorio attraverso strutture organizzative dedicate, con compiti anche sanzionatori.
    Infine sviluppa il piano della comunicazione affinché i cittadini vengano preventivamente e costantemente informati dei possibili disagi conseguenti ai lavori sul suolo pubblico.
    Considerata che detta riorganizzazione complessiva del sistema di gestione degli interventi sul suolo pubblico cittadino, comporterebbe per l'attuazione, vista la complessità della materia, un periodo di transizione attualmente non quantificabile, si ritiene urgente ed indifferibile per il presente approvare nuove norme per l'esecuzione delle manomissioni e ripristini sui sedimi stradali della città da parte dei grandi utenti del sottosuolo.
    A tale scopo gli uffici hanno predisposto un nuovo regolamento che determina le seguenti modalità:
1)    predisposizione programmi annuali di interventi o manomissioni del Suolo Pubblico da parte delle Società coutenti che verranno esaminati e confrontati dagli Uffici al fine di razionalizzare tempi e metodi di esecuzione.
2)    Riduzione dei tempi di lavoro attraverso la gestione a carico dei concessionari delle fasi di manomissione, di scavo, e di ripristino definitivo del Suolo pubblico.
3)    Possibilità di ridurre in modo consistente l'impatto dei lavori sulla Città sia con il potenziamento delle strutture dedicate al controllo sia con l'azione sanzionatoria per eventuali violazioni o inadempienze.
4)    Verifica finale dello stato finale dell'arte dei lavori attraverso l'esecuzione di collaudi o certificati di regolare esecuzione da parte delle Società concessionarie prima della riconsegna dei sedimi stradali alla Città.
5)    Predisposizione di un sistema tariffario che introduce un criterio di valore a mq. di manomissione per il disagio ambientale ed il deprezzamento del corpo stradale legato alle variabili di zona e tipologia tecnologica della strada.
6)    Individuazione dei criteri di dimensione del ripristino ben definiti a seconda delle tipologie di scavo.
    Tra gli obiettivi conseguenti all'approvazione del regolamento sono stati individuati i primi interventi gestionali quali:
1)    Informatizzazione di programmi annuali;
2)    Informatizzazione delle bolle di manomissione del Suolo gestita da “Sportello Unico”.
    Tutto ciò premesso,

LA GIUNTA COMUNALE

    Vista la legge 8 giugno 1990 n. 142 sull'ordinamento delle autonomie locali con la quale, fra l'altro, all'art. 32 sono indicati gli atti rientranti nella competenza dei Consigli Comunali;
    Dato atto che i pareri di cui all'art. 53 della Legge 8 giugno 1990 n. 142 e sue successive modificazioni, sono:
favorevole sulla regolarità tecnica e correttezza amministrativa dell'atto;
favorevole sulla regolarità contabile;
    Viste le disposizioni legislative sopra richiamate;
    A maggioranza dei presenti con l'astensione dell'Assessore Passoni;

PROPONE AL CONSIGLIO COMUNALE

1)    di approvare l'avvio di una fase sperimentale nella gestione degli interventi di manomissione del suolo pubblico che prevede, ove possibile, l'uso delle procedure previste dal Progetto Giotto;
2)    di approvare le norme per l'esecuzione delle manomissioni e dei ripristini sui sedimi stradali della città da parte dei grandi utenti del sottosuolo predisposte dal Settore Suolo Pubblico - Gestione comprendenti anche le tariffe a compenso del degrado generale apportato alle pavimentazioni stradali a seguito delle manomissioni (all. 1 - n. );
3)    di monitorare la fase sperimentale per la definizione puntuale delle procedure gestionali riservandosi di approfondire ulteriormente le tematiche del Progetto Giotto per addivenire all'assetto organizzativo più appropriato. A tal fine si approva la costituzione di un gruppo di monitoraggio formato da rappresentanti delle parti sociali e dei Concessionari, oltre che dai responsabili dell'Ufficio Comunale Sottosuolo.



Emendamenti all'allegato n. 1 al provvedimento: “Norme per l'esecuzione delle manomissioni e dei ripristini sui sedimi stradali della Città da parte dei grandi utenti del sottosuolo”:
A pagina 5, capo 2, art. 3, aggiungere alla fine del punto a): “I lavori di tipo stradale (scavo, posa polifore, pozzetti, reinterri e ripristini) devono essere eseguiti da imprese iscritte alla categoria G3 dell'ANC o comunque in possesso dei requisiti di qualificazione previsti dalle vigenti od emanande leggi sui LL.PP. Tali imprese dovranno applicare il CCNL degli edili, dovranno essere regolarmente iscritte alla Cassa Edile e provvedere alla segnalazione periodica degli avvenuti versamenti INPS e INAIL. Con la bolla di manomissione il Concessionario comunica il nome dell'appaltatore e/o A.T.I. e subappaltatori, indicando per le imprese edili il numero di iscrizione alla Cassa Edile. Copia di tale bolla sarà trasmessa alla Cassa Edile.”.
A pagina 7, capo 2, art. 3, aggiungere alla fine del punto l): “In entrambi i casi sarà data comunicazione preventiva alle OO.SS. Provinciali di categoria.”
Sostituire integralmente il testo dell'Art. 14 - Sanzioni e Penali, con il seguente:
Fatte salve le sanzioni previste dalla Legge, di competenza degli enti preposti, l'inosservanza di quanto previsto dall'art. 3 punto a), relativamente all'affidamento dei lavori di tipo stradale ad imprese diverse da quelle segnalate darà luogo ad una penalità di L.3.000.000.= ed alla sospensione immediata dei lavori. La regolarizzazione della procedura, con conseguente comunicazione alla Città degli avvenuti adempimenti previsti all'art. 3 lettera a), dovrà avvenire entro e non oltre 5 giorni lavorativi trascorsi i quali la concessione si intende revocata. Nel caso in cui gli scavi aperti a seguito della sospensione o della revoca, creino pericolo o grave disagio alla normale circolazione veicolare o pedonale, la Città si riserva di procedere direttamente alla loro esecuzione addebitandone i costi al Concessionario oltre ad una penale del 20% sull'importo dei lavori.
Ogni inosservanza alle norme e prescrizioni riguardanti l'esecuzione dei lavori darà luogo ad una penalità variabile da uno a cinque milioni in ragione della natura, gravità della violazione e disagio procurato, ad insindacabile giudizio dei tecnici preposti dalla Civica Amministrazione anche su segnalazione, a mezzo verbale, da parte del Corpo di Polizia Municipale.
La penalità sarà addebitata al Concessionario con il deconto degli oneri tariffari e sarà corredata dalla prescrizione di termini temporali per la regolarizzazione delle situazioni di anomalia riscontrate. Il mancato rispetto dei suddetti comporterà la reiterazione della penalità.
La ritardata ultimazione dei lavori entro i termini previsti comporterà l'applicazione di una penalità pari al 5% dell'importo del deconto tariffario della bolla di manomissione, per ogni giorno di ritardo con importo minimo di L. 150.000 giornaliere.
”.
All'Art. 16 - Applicazione e regime transitorio, sostituire la parola “bimestre” con la parola “mese”.