PROPOSTA DI MOZIONE Regolamentazione e verifica dell'installazione di impianti radio base per
telefonia presentata da vari Consiglieri Comunali in data 12 marzo 1999.
Il Consiglio Comunale di Torino,
- che dalle conclusioni dell'Istituto Superiore di Sanità (rischio cancerogeno associato a CEM -
e Roma 995) dalle stesse linee dell'IRPA si deduce che "un requisito minimo va affiancato
all'obiettivo principale di una riduzione dell'esposizione ove ciò sia fattibile tecnicamente e a
condizioni ragionevoli";
- che circa la destinazione territoriale impressa dallo strumento urbanistico è molto importante
un precedente instaurato dal T.A.R. Puglia con una sentenza, che precisa che "il problema non
attiene al fatto che siano o meno misurati i limiti di attenzione da inquinamento
elettromagnetico, ma alla compatibilità tra destinazione urbanistica (agricola, residenziale) e
un'attività che altera in modo significativo l'ambiente assoggettando la popolazione alla
esposizione a radiazioni in maniera indifferenziata, costante e inconsapevole" (T.A.R. Puglia
9/2/1996), per cui è opportuna una delocalizzazione di tali impianti in quanto, se pur di modesta
entità, le emissioni irradianti sono diffuse e continue e determinano un'alterazione dell'habitat
naturale della zona;
- che stessa pronuncia si è avuta dal T.A.R. del Lazio del 18/12/1996 n. 3806 ordinando la
sospensione non solo della realizzazione ma anche dell'attivazione di un impianto per telefonia
cellulare sul tetto di un condominio a Roma, nonostante il Decreto 27/3/1996 del M.PP.TT, che
dichiarava l'urgenza dell'installazione e attivazione. L'ordinanza è stata emessa attenendosi alle
valutazioni dell'ISPESL e richiamando la Risoluzione del Parlamento Europeo del 5/5/1994, che
impone di limitare l'esposizione alla radiazione elettromagnetica a livello tanto basso quanto
ragionevolmente possibile;
- che la telefonia cellulare, pur essendo un servizio largamente diffuso tra gli utenti., non può
considerarsi servizio di pubblica utilità nel senso storico del termine. Essa infatti non è
assimilabile alla telefonia di base che, come recita il trattato di Roma, è "una missione affidata
allo Stato e al suo concessionario". Il radiomobile, invece, è nato come servizio ad alto valore
aggiunto;
- che il Sindaco è il massimo garante della salute dei cittadini;
- a verificare, di concerto con l'Arpa, le Aziende Sanitarie e il Dipartimento di Bioingegneria
del Politecnico, i livelli di esposizioni alle onde elettromagnetiche dei cittadini torinesi, tramite
misurazioni del campo sul territorio;
- a sottoporre ad autorizzazione edilizia, con richiesta di parere preventivo da parte dell'Arpa,
i nuovi impianti, anche se di potenza inferiore ai 50 watt, che tenga conto dell'esposizione
complessiva cui sono sottoposti i cittadini;
- a predisporre, di concerto con le imprese interessate, un piano in grado di regolamentare il
futuro sviluppo delle installazioni per la telefonia mobile;
- a subordinare l'autorizzazione di nuove installazioni alla verifica dei livelli di inquinamento
elettromagnetico presenti sull'area interessata dal nuovo impianto, col "fine di minimizzare
l'esposizione della popolazione" come affermato nella legge 381 del 3.1.1998;
- ad istituire un osservatorio tra Comune, Regione e Arpa che valuti le scelte localizzative
proposte dai gestori nonché la tipologia degli impianti che monitorizzi con continuità i livelli
di esposizione in città e, nel caso, intervenga per sanare situazioni al di fuori dei limiti di
legge;
- a richiedere la disponibilità dei gestori a contribuire al reperimento delle risorse economiche
necessarie per attuare quanto sopra descritto.
F.to Marta Levi
Pier Giorgio Crosetto
Teresa Angela Migliasso
Daniela Alfonzi
Ferdinando Ventriglia
Michele Paolino
Mariangela Rosolen
Mimmo Gallo
Paolo Bonino
Silvio Viale
Paolo Chiavarino
Enzo Branciforte
Mario Contu
Pietro Molino
Alberto Nigra
Mauro Battuello
Mario Contu