PROPOSTA DI MOZIONE
Centri diurni e comunità alloggio per handicappati intellettivi non
avviabili al lavoro a causa della gravità delle loro condizioni intellettive
presentata dai Consiglieri
Comunali Paolino e Monaci in data 6 novembre 1998.
Il Consiglio Comunale di Torino,
Nel riconoscere l'importanza del ruolo svolto dalle famiglie che accolgono a casa loro i
congiunti handicappati intellettivi maggiorenni, ed in particolare modo coloro che sono
parzialmente o totalmente non autosufficienti;
- considerato che il comportamento dei genitori non solo è estremamente valido sul piano
umano e sociale, ma consente altresì una consistente riduzione degli oneri a carico dell'ente
locale, procrastinando nel tempo la richiesta di ricovero (da tener presente che in una
comunità alloggio per handicappati intellettivi gravi il costo giornaliero varia dalle 200 alle
300 mila lire);
- avendo svolto l'audizione di alcune delle associazioni per la tutela degli handicappati
intellettivi;
- essendo concorde nel ritenere che, per dare un sostanziale aiuto e sostegno alle famiglie in
questo loro difficile compito, estremamente logorante sul piano psico-fisico, è
indispensabile che l'Amministrazione Comunale di Torino prosegua ed intensifichi la propria
azione di mantenimenti dei centri diurni assistenziali in quanto tale servizio consente ai
genitori di avere qualche ora di sollievo anche per recuperare le energie occorrenti per la
prosecuzione della permanenza del loro congiunto in famiglia;
- facendo proprie le istanze delle associazioni, che richiamano l'attenzione sul fatto che vi
sono molti genitori ultrasettantenni a volte vedovi spesso in condizioni fisiche precarie, che
continuano a svolgere il loro ruolo di educatori a titolo gratuito non essendo obbligati da
nessuna legge a provvedere a casa loro ai figli handicappati intellettivi di 30-40 o più anni;
- valutata la disomogeneità e l'eccessiva frammentazione dei servizi presenti nel territorio
comunale per questa tipologia di utenza e soprattutto gli orari estremamente ridotti di alcuni
interventi, assolutamente insufficienti per rispondere ai bisogni dei famigliari,
1) per gli handicappati intellettivi ultraquattordicenni con limitata autonomia ad assicurare in
tutte le Circoscrizioni quanto previsto dall'attuale delibera istitutiva del 1984 e cioè attività
assistenziali nei centri diurni aperti dalle ore 8,30 alle ore 16,00 per cinque giorni la
settimana, (e comunque con l'obiettivo di giungere, in tempi brevi, a 40 ore settimanali)
ripristinando tutte le disposizioni inerenti riunioni sindacali, così come indicato nella delibera
succitata;
ad attivarsi affinchè i centri diurni siano programmati in modo da soddisfare l'utenza già in
carico (ma che non usufruisce del tempo pieno) e l'utenza in lista d'attesa (ad esempio in
misura di almeno 1 centro diurno ogni 30 mila abitanti) con priorità per le Circoscrizioni
con la più alta carenza dei servizi;
2) per gli handicappati intellettivi con una autonomia parziale che presentano capacità tali da
permettere tirocini socializzanti o attività ludico-ricreative, a predisporre (sia per gli utenti
già in carico, sia per quelli in lista d'attesa) un progetto integrato che comprenda gli attuali
servizi parziali Cad, LIDO, SAE in modo tale da assicurare ad ogni utente la copertura di
almeno 15 ore alla settimana (tre ore al giorno), con l'impegno a raggiungere nei prossimi
quattro anni, il tempo pieno.
- l'Assessorato ai Servizi Sociali e l'Assessorato al Decentramento ad attivarsi nei confronti
degli altri Assessorati (istruzione, cultura, sport e tempo libero) affinché siano messi a
disposizione posti di inserimento di questi soggetti nelle attività da loro gestite già avviate
nelle Circoscrizioni, o in programmazione anche in convenzione con enti privati.
- l'Amministrazione a sottoporre all'approvazione del Consiglio Comunale il piano dei servizi
di cui ai punti 1 e 2 del presente documento indicandone i tempi e le modalità di attuazione,
ciò in considerazione del fatto che le Circoscrizioni in base all'art. 56 dello Statuto "non
possono che operare nel quadro individuato dagli atti di indirizzo del Consiglio Comunale".
- l'Amministrazione ad attivarsi per l'individuazione di strutture o appartamenti da adibire a
comunità alloggio, da ricercare nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica, nell'ambito dei
patrimoni IPAB, o attraverso l'acquisto con risorse ricavate dalla vendita dei patrimoni
stessi.
Sulla base di quanto già espresso dall'Assessorato ai Servizi Sociali in sede di audizione del
27 gennaio 1998 a:
- valutare con le associazioni rappresentative dei portatori di handicap intellettivo i servizi
diurni e residenziali recentemente appaltati per tipologie di utenza con gravi problemi
psichici e per handicappati intellettivi e anziani da un anno dal loro avvio;
- avviare le iniziative necessarie per introdurre la certificazione di idoneità per il personale
dei propri servizi assistenziali, che ha rapporti con assistiti non in grado di difendersi
(minori, handicappati intellettivi, anziani cronici non autosufficienti, .......);
- procedere nei confronti della Provincia di Torino per il recupero delle somme relative alla
quota sanitaria delle attività socio-assistenziali che, in base alla legge 142/1990 ha
trasferito al Comune di Torino.
F.to Michele Paolino
Paola Monaci