Navigation


Cambiare insieme per sconfiggere la violenza.

La Consulta F.C., invitata dall'associazione femminile AS.SO. - Torino ad intervenire alla Tavola Rotonda del 27 novembre 2009 presso il VSSP, ha esposto le seguenti considerazioni e sottolineato la richiesta di maggiore attenzione ed informazione per tutti i tipi di violenza.

25 novembre 2009: la giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata ricordata in tutto il mondo con la consueta forte indignazione e, si osserva con amarezza che la soluzione del problema è ancora ben lontana, anche perché alla sopraffazione che subisce atavicamente la parte femminile del mondo, si aggiungono sistematicamente nuovi e raffinati metodi di molestia e disagio. In particolare il fenomeno della violenza è oggi accentuato da ulteriori difficoltà provocate ad esempio dalla congiuntura economica negativa, precarietà, perdita del lavoro, della sicurezza economica, dai mutati rapporti di relazione ecc.

Fenomeno ed eventi che necessitano di specifiche attenzioni da parte di tutti affinché la donna non si senta sola. Realtà sociale che vede tante donne, specialmente le immigrate extra comunitarie, in silente sofferenza per il disagio di vivere situazioni complesse e ad elevato contenuto conflittuale. Donne in difficoltà con poche occasioni di dialogo e ridotta conoscenza dei diritti vigenti nel paese ospitante. Donne che sono combattute tra desiderio di cambiamento per sé e per i figli ed il mantenimento rispettoso delle tradizioni del paese di origine.

Per molte donne, nuove e vecchie cittadine, tra i fattori scatenanti la violenza, incide fortemente la scelta e la difesa di proprie aspirazioni di nuovi percorsi di vita. Altra nota amara e significativa è l'incidenza delle relazioni insane. Violenze spessissimo consumate nel gruppo parentale. Vile espressione della parte maltrattante di potere, virilità o di falsa protezione. Concetti e azioni molto radicati da combattere, da rimuovere con coraggio fino alla denuncia del sopruso.

Altra triste realtà è la non accettazione da parte dell'uomo, dello scioglimento della coppia di relazione. Fatto che sovente scatena conseguenze durissime, persecutorie, a rischio di incolumità fisica della donna. Dall'osservatorio della Consulta Femminile Comunale si evince che tutte le situazioni, in grave difetto di responsabile e corretta convivenza, devono essere affrontate con fermezza con la positiva consapevolezza di poter cambiare il proprio futuro.

Come contrastare il fenomeno della violenza nelle diverse e toccanti situazioni? Ad esempio la negazione della parità, il mobbing sul lavoro, le percosse, la pedofilia, la riduzione delle donne a oggetto di consumo? Spezzando il silenzio, alleato invisibile del maltrattante, perché tacere i problemi vissuti direttamente o di cui si è a conoscenza, non sconfigge ma alimenta la violenza. Interrompere il cerchio della violenza è possibile ponendo maggiore fiducia nelle proprie forze e ricorrendo ad aiuti esterni.

I mass-media non sono interessati ad evidenziare e a contrastare la violenza "normale" perpetrata contro le donne perché, purtroppo, non fa notizia e, preferiscono dare risalto solo ai casi più eclatanti. Questo aspetto mercantile dell'informazione non aiuta a migliorare la formazione di nuova cultura contro la violenza di genere. Nel passato, donne appartenenti ad ogni estrazione sociale, hanno con sacrificio e lotte scritto tante pagine della storia italiana conquistando importanti diritti di cui ancora oggi si gode il frutto: diritti, leggi a favore delle donne che occorre ripassare, divulgare e seguirne l'applicazione.

Le donne, specialmente le giovani, devono oggi impegnarsi di più per un migliore accesso allo studio, al lavoro senza trascurare il sociale, che dia loro, complessivamente, maggiore conoscenza, autonomia e senza trascurare gli interventi a sostegno di azioni necessarie per il miglioramento della condizione femminile. Le conquiste del passato, senza retorica, devono essere valorizzate e integrate. Le donne devono evitare accuratamente le strade/scorciatoie perché non sono mai vincenti. Volersi bene, credere nelle proprie capacità valorizza l'intelligenza e conferisce onorabilità e, non rinunciare alla differenza di genere è importante perché la donna è figura centrale nello sviluppo del Paese.

Allontanarsi volontariamente da situazioni e da relazioni a rischio violenza è segno di maturità. Sottovalutare o ignorare i segnali del maltrattante è sempre molto dannoso e la donna che non reagisce alle prevaricazioni e che accetta i maltrattamenti, diventa fragile, insicura e chiudendosi in se stessa, rinuncia alla dignità favorendo il persecutore. Per la conquista o la riconquista della dignità che è stata tolta a molte donne occorrono segni concreti anche nel privato attraverso la non facile eventuale rinuncia di privilegi (status sociale, benessere, etc.) quando gli stessi riconducono ai maltrattanti.

Le donne devono ritornare a "fare squadra", mettere insieme i saperi e le forze con esempio di composita autorevolezza. Il contrasto e il perseguimento della violenza troverà miglioramento e adeguata risposta solo nella continuità dell'impegno generoso di tutti, uomini e donne, per formare una nuova e vincente cultura. Cultura che conferisca fiducia nel futuro e sicurezza alle nuove generazioni a cui dobbiamo passare il testimone.

Maria Pia Pianta
Presidente della Consulta Femminile Comunale

 

  •  
  •  
  •