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FESTA DELLA DONNA 2009

Convegno: "Democrazia è avere le stesse possibilità. L'evoluzione della figura femminile nella famiglia, nel lavoro e nella società"


Nella storica Sala Rossa, il 6 marzo, la Consulta Femminile Comunale ha celebrato la Giornata della Donna 2009.

I numerosi ospiti, hanno espresso considerazione per gli argomenti proposti ed hanno apprezzato gli interventi dei Relatori che si sono espressi su temi di particolare significato per l'attuale condizione delle Donne con l'obiettivo di sollecitare riflessioni.

La Consulta ha scelto di realizzare il convegno dedicato alla giornata Internazionale della Donna, nell'ambito della prima edizione (2009) della Biennale della Democrazia, collegata all'evento dei 150 anni dell' Unità d'Italia del 2011, per portare il suo contributo a tale evento.

Nel titolo: "Democrazia è avere le stesse possibilità. L'evoluzione della figura femminile nella famiglia, nel lavoro e nella società", viene sottolineata l'importanza che le donne siano consce dei propri diritti e vigili affinché gli stessi siano garantiti e le Istituzioni preposte le sostengano in ogni ambito per evitare soprusi e iniquità.

Al Console della Romania e al vice Console del Regno del Marocco la Consulta, che si esprime attraverso il mondo del volontariato con le specifiche Associazioni e altre Forze aderenti, ha offerto l'occasione di approfondire questo organismo propositivo e di informazione, che raggiunge le donne e le Istituzioni sul territorio.

I Signori Consoli hanno accettato l'invito della Consulta a partecipare al Convegno con l'intento di divulgare l'attenzione che i loro Paesi dedicano alla famiglia e alle donne. Romania e Regno del Marocco sono le etnie più numerose in città.

L'Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino Marta Levi, ha dedicato spazio e spunti molto interessanti su cui riflettere, sottolineando l'instancabile impegno del Suo Assessorato per il raggiungimento di una reale parificazione dei Cittadini. Dalla pagina introduttiva dell'opuscolo "I primi trent'anni della Consulta 1978-2008", distribuito a tutti i partecipanti al Convegno, ha citato "nonostante i fiumi di parole promesse, dibattiti, convegni e studi (…) la condizione di parificazione dei diritti e delle opportunità per le donne non è di soddisfazione e solo con l'attivazione di canali innovativi di informazione e formazione si potrà vincere la sfida per conseguire risultati stabili e concreti" e ha invitato la Consulta ad implementare il dialogo verso le Istituzioni.

La Presidente della Consulta Femminile Maria Pia Pianta ha salutato e ringraziato gli ospiti tra cui il Generale Sulis dell' Esercito Italiano, un rappresentante della Regione Carabinieri "Piemonte e Valle d'Aosta", i relatori e tutte le Forze aderenti in Consulta che con generosità dedicano in forma di totale volontariato, tempo e capacità a favore delle donne.

Ha inoltre dato lettura del gradito saluto e augurio del Sindaco Sergio Chiamparino di riconoscimento del valore delle donne quale speranza nel futuro

La Presidente ha indicato che, nonostante il periodo di criticità e precarietà in cui viviamo in buona parte a causa della pesante congiuntura economica, è importante alimentare la speranza di una crescita ordinata del territorio, che non trascuri i bisogni dei giovani e delle donne e che consenta loro una reale e armoniosa crescita indipendentemente dall' etnia di appartenenza. Proprio nell' ambito di uno sviluppo democratico per tutte le donne, si è voluto, nell'occasione della Giornata Internazionale della Donna, iniziare un percorso di avvicinamento alle rappresentanze del R. del Marocco e della Romania.

Il Console della Romania signor Sofrone Stefan Aristide, ricollegandosi alla Carta per i Diritti dell' Uomo dell' Onu, ha ribadito che proprio sulla base di questa Carta che non fa distinzioni tra uomo e donna, i diritti devono essere uguali, e così deve succedere anche nella quotidianità.

La vice console del Marocco signora Naima Azmi, accompagnata da Ibahimi Alì Farida Abenchikar, Fatima Khalloux e Bouchra Oitine, ha invece illustrato un interessante excursus sul codice di famiglia "la modawana" e sull'evoluzione sociale della donna in Marocco e a Torino.


Prima degli interventi dei relatori, la giovane Malina Virga, studentessa presso l'Università di Torino, rumena di nascita, in rappresentanza dei giovani del suo paese che studiano a Torino, ha portato un saluto in lingua al vice Console e agli ospiti rumeni presenti al convegno ed ha testimoniato la personale e positiva esperienza in città ove è impegnata per la costruzione del suo futuro.

L'avvocato Roberta Modica Goffi, civilista e socia del Radar Club, ha delineato le differenze e le problematiche che ancora oggi impediscono la reale parità nel campo lavorativo e salariale, portando anche all'attenzione alcuni esempi concreti sulle difficoltà quotidiane e sulle scelte a volte obbligate e sofferte che donne e in particolare madri devono affrontare nel mondo del lavoro. La conciliazione dei tempi di lavoro e degli impegni familiari che sovente si estendono alla famiglia di origine, è fattore molto sentito e a volte la causa di scelte difficili. Ha indicato l'utilizzo reale dell' applicazione dei congedi parentali che abitualmente penalizzano la donna per salvaguardare il maggiore introito famigliare che vede l'uomo in situazione di vantaggio economico. Ha tracciato con delicatezza lo storico di tre generazioni di donne della sua famiglia di origine: vissuto che è riconducibile a moltissime analoghe situazioni in cui le donne hanno saputo coniugare lavoro, famiglia e aspirazioni. Da moglie di… figlia di… e finalmente a… persona che si presenta da sé nella sua interezza! Ha concluso l'intervento evidenziando che in materia di lavoro, dalla sua esperienza, emerge sempre di più l' importanza per tutti di una maggiore attenzione e verifica nell'attuazione delle normative, che sovente sono disattese anche per la scarsa informazione. In assenza di garanzia dei diritti acquisiti in tanti anni di impegno, le lavoratrici che sono oggetto di discriminazione, soprusi o di comportamenti discutibili sul posto di lavoro, possono esaminare democraticamente con esperti l'argomento presso i servizi dedicati per approfondire la soluzione dei problemi.

L'Avvocato Anna Clotilde Ronfani, penalista e collaboratrice di Telefono Rosa, ha esposto il tema, purtroppo sempre attuale, della violenza, di qualsivoglia natura, praticata sulle donne. I dati che ci ha fornito nella sua relazione sono allarmanti, registrandosi un aumento dei maltrattamenti fisici e psichici. Ha confermato che il triste primato delle violenze subite avviene nell'ambito della famiglia e le violenze sono inflitte in grande misura da persone "vicine" o "ex vicine" alle vittime. E' incoraggiante notare che negli ultimi due anni è cresciuto il numero delle denunce alle autorità ma, molto resta da fare per rendere consapevoli le donne che solo attraverso questo percorso si può e si deve abbattere il muro della violenza. Non va dimenticato che nel passato molte forme di violenza venivano tollerate dalle vittime, per mancanza di autonomia decisionale ed economica e passate sotto silenzio ma, purtroppo questo atteggiamento sbagliato ha indotto a delinquere con la quasi certezza di "farla franca". Le recenti modifiche legislative di riferimento hanno inasprito le pene e le Istituzioni a tutti i livelli hanno dichiarato un forte impegno per contrastare, reprimere e condannare con maggiore rigore rispetto al passato questo fenomeno. Telefono Rosa e analoghe realtà sociali, sul territorio sono al fianco delle donne come supporto e per indicare percorsi per uscire da situazioni di criticità, ricostruire la dignità personale e consolidare l'autonomia. Ha trattato infine del processo penale e dei segreti violenti: dalla rivelazione alla ricerca di soluzione e della esplicita condanna culturale e pubblica della violenza di genere.

Per entrare nel capitolo Italia 150 - Torino 2011, la d.ssa Marina Bertiglia ha parlato dello specifico Comitato Italia 150 di cui fa parte, e ha trasferito interessanti informazioni e documentazione per consentire un primo approccio alla preparazione dell'anniversario, che vedrà Torino in prima fila nel programma delle manifestazioni. Ha portato, quale omaggio in occasione della giornata della donna, invito a partecipare al capitolo dedicato al cinema che dal 17 marzo 2009 – stesso giorno in cui nel 1861 fu proclamata l'unità nazionale - articolato su quattro giornate, propone, a ingresso libero, la visione di film dedicati ad alcuni luoghi il cui processo di "fare gli italiani" è declinato con efficacia: la scuola, la fabbrica, il mondo contadino, ect. Esperte ed esperti saranno presenti in sala per approfondire i temi/soggetto dei film. Un viaggio che si profila interessante per far comprendere la nostra identità e per riflettere sulla storia d' Italia.

Emanuela Dalmasso, Dottoranda della Scuola di Scienza Politica dell'Università di Torino, ha tracciato con sensibile tratto espressivo un accurato quadro del fenomeno delle migranti e delle famiglie costituite che vivono in Italia i cui figli frequentano le scuole italiane, con proiezione delle percentuali di presenza di italiani e non. Ha affrontato l'argomento del calo della natalità in Italia motivata da varie cause sociali e la possibilità di esaudire sul territorio il bisogno di maternità (e paternità) anche con l'ausilio e l'applicazione dei nuovi aiuti medici. La ricchezza delle citazioni ci ha condotto ad esaminare il fenomeno della migrazione sotto vari punti di osservazione, compreso quello delle migranti, differenti da quelli che abitualmente memorizziamo. Ha esaminato il tema dell'assistenza famigliare che per molte donne è stata la prima esperienza lavorativa nel nostro Paese e del riconoscimento di questa attività quale risorsa importante per tutti. Ha fornito interessanti indicazioni sull'incremento delle attività imprenditoriali curate da donne non italiane e ha informato sulla trasformazione che vede da tempo donne, soprattutto quelle provenienti dall' Est Europa, quali artefici dei ricongiungimenti familiari, essendo state le prime ad emigrare e a trovare impiego nel nostro Paese.

La Presidente ha concluso l'incontro ringraziando tutti per la partecipazione e formulando l'augurio alle nuove generazioni, a tutte le donne, connazionali e non particolarmente attente al futuro, di vivere questo processo di inserimento e d'integrazione, iniziato negli anni '70, con lealtà e nel rispetto di tutte le diversità e valori.

Il messaggio in ogni caso emerso da tutti i significativi interventi di ospiti d'onore e relatori è stato:


Per le donne la sfida da vincere è l'obiettivo da raggiungere:

la reale possibilità di scegliere il proprio futuro.

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