Navigation


Concorso "IO, DONNA, VOGLIO RISPETTO"

Premiata la classe 4ªF dell'Istituto Domenico Berti - Torino.

24 maggio 2011 Palazzo Civico - Sala delle Colonne

Il Concorso della Consulta Femminile Comunale dal titolo "IO, DONNA, VOGLIO RISPETTO" è stato istituito e finalizzato per sensibilizzare le nuove leve al senso del rispetto e fa seguito al Convegno del 9 marzo 2011 (vedi articolo) "Immagini e parole per cambiare".
Il neo Sindaco Piero Fassino ha inoltrato messaggio per l'iniziativa che è stato partecipato durante la premiazione.
Da generazione a generazione è stata offerta reciproca occasione di confronto, tra attese e realtà, nel variegato mosaico dei valori.

La scuola, nonostante le note difficoltà, con la famiglia e con organismi di buona volontà, si adopera nell'insegnamento del senso del rispetto, dell'onestà e della pace e ciò trova risalto nei lavori esaminati.
Rispetto, stima e considerazione sono termini impegnativi, che le donne devono curare nei particolari ed accrescere con fermezza perché traguardi personali e sociali, sono da consolidare con azioni positive e con la consapevolezza che nulla è regalato. Un aiuto concreto è dato dalla conoscenza dell'impegno etico diffuso in tutti i campi da Donne coraggiose, anche del passato, abituate a guardare più all'essenza che all'apparenza.

La crescita ordinata del nostro Paese sempre più multietnico, non avviene tramite l'apparente tolleranza o l'indifferenza ma è facilitata dal rispetto degli orientamenti religiosi, sessuali, politici, culturali, ect. Impegno che è posto principalmente nella mani dei giovani, uomini e donne che ,oltre i confini geografici e le barriere intellettuali, attenti ai cambiamenti, ricercano opportunità per migliorare la qualità della vita.

La consegna del premio unico al testo "Dal mio diario" della Classe IV F dell'Istituto Domenico Berti di Torino, con la seguente motivazione della Commissione preposta:

"per lo stile fresco della composizione a diario che coinvolge ed emoziona nella lettura, la sensibilità per i temi trattati non solo in relazione alla dignità delle donne, ma anche per i valori legati alla famiglia e alle tradizioni del Paese, non da ultimo l'Unità d'Italia.
L'elaborato ha dimostrato una notevole capacità di sintesi in quanto, in poche parole, è riuscito ad entrare nelle tematiche trattate ed enunciate a volte con immagini suggestive e vivide."
è avvenuta, a cura del Direttivo della Consulta, alla presenza delle giovani appartenenti alla Classe vincente, accompagnate da una rappresentanza dei Docenti e della Signora Preside dell'Istituto.

il testo vincente

A tutti i partecipanti del Concorso complimenti e ringraziamenti per l'impegno dedicato. Si pubblica inoltre per il particolare valore l'elaborato della classe appartenente all'ex Istituto Regina Margherita Liceo Scienze Sociali di Torino:

vedi testo

In conclusione i concetti ricorrenti nei lavori presentati tracciano un profilo di donna con occhi attenti, con i piedi per terra e che non confondono l'alba con la sera… e possono essere così sintetizzati:
la ferma intenzione delle donne di contribuire alla crescita economica del Paese;
i richiami a figure femminili contemporanee di spessore o rappresentative del passato ed in particolare del Risorgimento italiano rivelano condivisione, interesse e riconoscenza anche per l'impegno politico profuso in tempi più difficili di oggi;
la volontà e il desiderio di accedere a posizioni di rilievo nella società con mezzi sani e corretti;
la convinzione che la donna oggi può e deve realizzare le proprie aspirazioni professionali e personali attraverso il lavoro e la famiglia, senza l'imposizione esterna di dolorose scelte che mortificano ambizioni e sogni;
la necessità di maggiore impegno da parte delle Istituzioni affinché realizzino realmente le condizioni di conciliazione dei tempi durante la vita attiva delle donne, come già avviene in molti paesi Europei onorando così il Trattato di Lisbona del 13/12/2007;
l'indignazione verso tutte le discriminazioni e le situazioni di utilità che riducono la donna a mera forma di rappresentanza, verso quei personaggi che esercitano in ogni campo influenze negative e comportamenti offensivi, verso le donne che, sfruttando la propria fisicità, cercano scorciatoie e facili appoggi per realizzare i propri fini.

Risulta pertanto evidente che ci sono tanti Giovani che, complessivamente e diversamente da quanto molti adulti erroneamente pensano, tengono molto ai valori e ai sentimenti, non temono la differenza di genere, apprezzano la funzione del volontariato, credono nella famiglia e nell'accoglienza. Grazie della lezione!…

mpp

Nei giorni successivi alla premiazione è pervenuta, per il tramite del Sindaco di Leverano (Lecce), nota di Marcello R. - assessore presso lo stesso comune, figlio della concittadina signora COSIMINA detta Mimì, nonna di un'allieva della classe, citata nella composizione risultata vincitrice del concorso.

Maggio 2011
Da LEVERANO (Lecce)

La Mimì era mia madre, Cosimina Persano, morta il 25 aprile del 1982, ventinove anni fa.
La classe premiata è quella di mia nipote Francesca, figlia di Rocco.
Il testo premiato non lo conosco, ma è bello pensare che una nipote di 17 anni, che quindi non ha mai conosciuto sua nonna, ne possa raccontare i suoi aspetti umani attraverso le narrazioni del padre e degli zii.
Mia madre, come tante donne del sud, ha avuto la forza di affrontare le tragedie della guerra, la fatica della ricostruzione, la costruzione di una famiglia, con dignità.
Rispetto alle donne del sud e alla loro rassegnazione al maschilismo ed alle prevaricazioni, ha compreso in anticipo l'importanza di far valere diritti e pari opportunità. Valori che ha saputo trasferirci.
Nemmeno i ricatti della chiesa, in quegli anni, riuscirono ad intimorirla, quando le prediche domenicali, negli anni sessanta e settanta, erano comizi contro "i capelloni", e lei che di capelloni scapestrati in casa ne aveva qualcuno, non si piegò alle scomuniche velate del prete. Perché credeva nei suoi figli, nella loro voglia di cambiare. Perché, nonostante la sua semplicità, capiva che il mondo stava cambiando, e ciò che lei aveva subito non voleva lo subissero i suoi figli.
E ora questo, a distanza di tanti anni, lo hanno compreso le sue nipoti.

Marcello R.


 

  •  
  •  
  •