Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2003 12198/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "NIENTE TREDICESIMA PER LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI O SALTA L'ASSEGNO DI CURA!" PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA COMUNALE PROVERA IN DATA 12 DICEMBRE 2003 .

La sottoscritta Consigliera Comunale

Venuta a conoscenza che con lettera in data 21 ottobre 2003 il Dirigente del Settore Sostegno al Reddito della Divisione Servizi Sociali del Comune di Torino ha comunicato a quanti ricevono "un contributo economico dai Servizi Sociali" ciò che "accadrà nel mese di dicembre" vale a dire: se avviene che un componente del nucleo familiare del "beneficiario" del contributo economico riceva la tredicesima mensilità di pensioni o di lavoro, trattandosi di un "reddito in più che il Comune deve considerare", "il sussidio comunale verrà ridotto o sospeso, considerando l’importo della tredicesima tra i redditi che sono propri della famiglia".

Osservato che l’assegno di cura percepito da persone anziane o disabili non autosufficienti è attualmente compreso tra le prestazioni di natura economica, benché sia destinato a garantire forme di assistenza alla persona in situazioni in cui è riconosciuto il diritto all’assistenza domiciliare.

Considerato che il problema dell’impropria collocazione tra le forme di assistenza economica dell’assegno di cura è stato da tempo sollevato dalle associazioni e gruppi organizzati che tutelano i diritti delle persone anziane e delle persone disabili non autosufficienti in quanto tale forma di erogazione economica spesso si pone, in realtà, come unica possibile risposta ad una domanda di assistenza domiciliare alla persona indispensabile per la permanenza del soggetto in autonomia nel suo normale contesto sociale e familiare evitandone l’istituzionalizzazione, e che l’impropria collocazione tra le provvidenze di natura economica lo rende soggetto a vincoli reddituali che ne snaturano le finalità derubricandolo a semplice forma di sostegno in situazioni di povertà.

Preso atto della asserzione espressa in diverse occasioni da funzionari dell’Assessorato ai servizi sociali che sostenevano l’opportunità di individuare l’assegno di cura tra le prestazioni afferenti al complesso degli interventi di domiciliarità indiretta, al pari, ad esempio, dei finanziamenti erogati recentemente dalla Regione per sostenere progetti di "vita indipendente" quali previsti dalla legge n. 162/98.

Considerato che risulta quanto meno singolare, se non vergognoso, che proprio in occasione delle festività di fine anno, periodo in cui si manifestano e si esprimono anche concretamente numerose forme di attenzione alle necessità economiche delle persone in difficoltà, proprio un’Amministrazione comunale che asserisce di tenere in gran conto i valori di solidarietà ed attenzione ai diritti delle fasce più deboli della popolazione metta in atto in modo puntiglioso provvedimenti volti a depauperare proprio tali persone di forme acquisite di "sostegno al reddito" assegnate dalla stessa Amministrazione.

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente

PER SAPERE:

  1. se l’iniziativa messa in atto dal funzionario dirigente del Settore Sostegno al Reddito della Divisione Servizi Sociali sia a loro nota e se risponda ad una direttiva impartita dall’Assessore all’Assistenza;
  2. se non ritengano doveroso ed urgente correggere l’indicazione fornita dal suddetto funzionario emanando una direttiva da inviare ai dirigenti circoscrizionali del servizi sociali nella quale si precisi che quanto previsto dal regolamento relativo l’erogazione dei sussidi economici non va applicato nel caso di contributi (quali l’assegno di cura) destinati a finanziare l’assunzione di personale addetto all’assistenza personale di soggetti, anziani e disabili, non autosufficienti;
  3. se non ritengano doveroso destinare risorse aggiuntive da destinare al finanziamento degli assegni di cura, destinando, a puro titolo esemplificativo, a tale scopo, quanto verrà risparmiato a seguito della decisione assunta dall’Amministrazione di non installare e gestire il previsto cosiddetto "patinoire", decisione questa pienamente condivisibile a condizione che sia previsto un uso sociale delle risorse che non verranno spese.

Torino, 11 dicembre 2003

Marilde Provera