C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "SERVIZI DELLA CITTÀ RIGUARDANTI I NOMADI" PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA PROVERA IN DATA 20 DICEMBRE 2002 .
La sottoscritta Consigliera Comunale
Registrato che le problematiche relative alle persone nomadi sono diventate, incomprensibilmente, di particolare difficoltà ad essere risolte.
Sottolineato in particolare che:
- La sospensione delle borse-lavoro in fase di rinnovo del permesso di soggiorno è trattamento discriminante rivolto ai soli nomadi, tra tutte le categorie di utenza nel Settore Stranieri e Nomadi (per gli altri stranieri è sufficiente la ricevuta della richiesta di permesso di soggiorno). Non solo ma agli stessi nomadi impegnati nei cantieri di lavoro la concomitanza del rinnovo del permesso di soggiorno non è motivo di decadenza.
- Tale discriminazione colpisce in modo preponderante le donne nomadi (la maggioranza dei casi, con tendenza a crescere) rendendo loro impossibile un qualsiasi tentativo di percorso di autodeterminazione.
- Sono state date disposizioni, in violazione del regolamento comunale, per revocare l'autorizzazione alla sosta nei campi nomadi per le famiglie in cui uno o più componenti, anche minori, è indagato o denunciato per reati, ma solo per quelli la cui notizia sia apparsa sui giornali, dandone notizia a tutte le restanti famiglie autorizzate alla sosta. Questo avviene in violazione della filosofia giuridica che non prevede la responsabilità collettiva per il reato di un singolo componente della famiglia e che considera la colpevolezza del singolo solo al momento dell'ultimo grado di giudizio. Nei casi in cui la famiglia nomade abiti un appartamento ATC, la segnalazione viene fatta anche all'Agenzia per la Casa e ai servizi sociali di territorio.
- Vi è carenza di servizi basilari per campi nomadi (acqua, fognature,…) con gravi rischi biologici (dermatiti, allergie, infezioni sia per gli abitanti le aree sosta che per gli operatori).
- Nelle aree sosta non vi è alcun diritto ad avere una casa vera, costringendo intere famiglie con numerosi bambini a vivere in condizioni di assoluta precarietà. Ciò perché tutti gli insediamenti sono stati realizzati in terreni destinati a parco pubblico, taluni anche in zone esondabili e, comunque, in tutti è vietato costruire, né vi sono volontà ed azioni da parte dell’Amministrazione Comunale per autorizzare alcuna costruzione anche se realizzata a spese degli interessati.
CHIEDE
All'Assessore competente
- Se sia a conoscenza che quanto espresso ai punti 1 e 2 sia giuridicamente non corretto: lo stesso buon senso indica che una persona può avere in scadenza il permesso di soggiorno nel corso di una attività, che normalmente viene rinnovato nello stesso percorso proprio perché svolge quell'attività (perfino la legge prevede tale situazione non colta dalla disposizione comunale), non esistendo la presunzione aprioristica di irregolarità.
- Se non ritiene che, se il legislatore ha inteso tutelare la posizione dei lavoratori dipendenti stranieri consentendo loro di mantenere il posto di lavoro per tutta la durata della procedura volta al rinnovo del titolo di soggiorno, a maggior ragione tale possibilità deve essere mantenuta per quei soggetti, evidentemente più deboli, che usufruiscono di misure di sostegno al reddito ed all'inserimento lavorativo come la borsa lavoro. Il fatto poi che venga prevista una limitazione con riferimento ai soli cittadini stranieri nomadi, pone seri dubbi di legittimità con riferimento al divieto di discriminazione, sancito dall'art. 3 della Costituzione e ribadito dagli artt. 43 e 44 del Dlgs. 286/98 e che tale ingiustizia pesa particolarmente sulle donne.
- Il motivo della disposizione di cui ai punti 1 e 2, che ha modificato la procedura in corso fino al mese di giugno, non apparendo evidente alcun obbligo di legge né miglioramenti nell’efficacia dello strumento borsa-lavoro.
- Se gli allontanamenti di cui al punto 3 non siano pregiudizievoli della tutela dei minori presenti nelle famiglie destinatarie dei provvedimenti, che dovrebbero interrompere il loro percorso scolastico ed esporsi ai rischi ed ai disagi connessi alla privazione di una sia pur misera abitazione, e non sia invece compito dei Servizi Sociali provvedere a tutte le possibili azioni di tutela ed inserimento sociale.
- Se i disservizi e le difficoltà indicate ai punti 1, 2, 3, 4 e 5 siano imputabili alla riorganizzazione dell'Ufficio in corso da circa un anno.
- Se non ritenga che la mancata valorizzazione delle professionalità presso l’Ufficio Nomadi e lo scarso utilizzo delle competenze progettuali e culturali interne al servizio possano creare malcontento, rendere meno efficaci gli interventi, aumentare il rischio di errori che abbiano ricadute sull'immagine della città, vanificare l’attività di recupero rispetto alla marginalità e alla devianza, vanificando il percorso di inserimento sociale e prevenzione dell’illegalità fin qui sostenuto dall’Amministrazione Comunale.
- Se tali questioni siano state affrontate anche con le OO.SS. e le Associazioni che si occupano del problema e quali ne sono stati gli esiti.
- Se si ritenga utile riconoscere nuovamente all'Ufficio Nomadi una sua specificità di tema ed esperienza in materia o, diversamente, come si intende affrontare il problema.
Torino, 20 dicembre 2002
Marilde Provera