Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2002 11903/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "SERVIZI DELLA CITTÀ RIGUARDANTI I NOMADI" PRESENTATA DALLA CONSIGLIERA PROVERA IN DATA 20 DICEMBRE 2002 .

La sottoscritta Consigliera Comunale

Registrato che le problematiche relative alle persone nomadi sono diventate, incomprensibilmente, di particolare difficoltà ad essere risolte.

Sottolineato in particolare che:

  1. La sospensione delle borse-lavoro in fase di rinnovo del permesso di soggiorno è trattamento discriminante rivolto ai soli nomadi, tra tutte le categorie di utenza nel Settore Stranieri e Nomadi (per gli altri stranieri è sufficiente la ricevuta della richiesta di permesso di soggiorno). Non solo ma agli stessi nomadi impegnati nei cantieri di lavoro la concomitanza del rinnovo del permesso di soggiorno non è motivo di decadenza.
  2. Tale discriminazione colpisce in modo preponderante le donne nomadi (la maggioranza dei casi, con tendenza a crescere) rendendo loro impossibile un qualsiasi tentativo di percorso di autodeterminazione.
  3. Sono state date disposizioni, in violazione del regolamento comunale, per revocare l'autorizzazione alla sosta nei campi nomadi per le famiglie in cui uno o più componenti, anche minori, è indagato o denunciato per reati, ma solo per quelli la cui notizia sia apparsa sui giornali, dandone notizia a tutte le restanti famiglie autorizzate alla sosta. Questo avviene in violazione della filosofia giuridica che non prevede la responsabilità collettiva per il reato di un singolo componente della famiglia e che considera la colpevolezza del singolo solo al momento dell'ultimo grado di giudizio. Nei casi in cui la famiglia nomade abiti un appartamento ATC, la segnalazione viene fatta anche all'Agenzia per la Casa e ai servizi sociali di territorio.
  4. Vi è carenza di servizi basilari per campi nomadi (acqua, fognature,…) con gravi rischi biologici (dermatiti, allergie, infezioni sia per gli abitanti le aree sosta che per gli operatori).
  5. Nelle aree sosta non vi è alcun diritto ad avere una casa vera, costringendo intere famiglie con numerosi bambini a vivere in condizioni di assoluta precarietà. Ciò perché tutti gli insediamenti sono stati realizzati in terreni destinati a parco pubblico, taluni anche in zone esondabili e, comunque, in tutti è vietato costruire, né vi sono volontà ed azioni da parte dell’Amministrazione Comunale per autorizzare alcuna costruzione anche se realizzata a spese degli interessati.

CHIEDE

All'Assessore competente

 

Torino, 20 dicembre 2002

Marilde Provera