• sempre più spesso il Comune di Torino impiega lavoratori assunti con contratti cosiddetti "atipici";
• risultano molti lavoratori assunti con contratti a tempo determinato che non vedono rinnovato alla scadenza il loro rapporto di lavoro;
• si è consolidata la tendenza a rinnovare i contratti a tempo determinato assumendo personale diverso da quello "in scadenza";
• si continua ad offrire contratti di formazione e lavoro che possono essere utilizzati solo per persone di età non superiore a 32 anni;

CONSIDERATO CHE

• tale tipologia di contratto esclude dal mercato del lavoro personale che ha già accumulato esperienze e professionalità;
• il perdurare di una "turnazione" nell’espletazione del lavoro, in specie in settori molto delicati e significativi dal punto di vista sociale ed assistenziale, produce una diminuzione dei livelli di erogazione dei servizi, soprattutto dal punto di vista qualitativo;
• soltanto nello scorso mese di ottobre sono state lasciate a casa una quindicina di lavoratori e lavoratrici in possesso della qualifica di ADEST in forza ai diversi istituti di riposo (l’ex "Poveri Vecchi" e il "Carlo Alberto");

AL FINE DI

• recuperare una normale dotazione dell’organico utilizzando personale assunto con contratto di lavoro stabile;

• quante/i lavoratrici/lavoratori siano stati "lasciati a casa" negli istituti di riposo e quali ruoli essi ricoprivano;
• quanti siano oggi i lavoratori, assunti con contratti non a tempo indeterminato complessivamente utilizzati nelle varie divisioni amministrative, quali siano i compiti loro assegnati, quali siano ed in che numero le diverse tipologie di contratto utilizzate;
• se esista un programma di stabilizzazione degli organici attraverso l’assunzione di personale o se si intenda proseguire con l’utilizzo di contratti di lavoro atipici ed in questo caso quali tipologie si voglia usare.