Che i contenitori dedicati alla raccolta degli indumenti usati (operazione sponsorizzata da Amnesty e altre organizzazioni a scopo benefico) sono regolarmente un bersaglio per i saccheggi da parte di sconosciuti;

Che tali saccheggi lasciano regolarmente tracce sotto forma di capidi vestiario sparpagliati sui marciapiedi, con l’effetto di trasformare un’operazione meritevole in un fattore di disordine e degrado;

Che non è infrequente vedere in pieno giorno personaggi, spesso nomadi, che non integrano necessariamente la tipologia del destinatario del servizio, servirsi ai cassonetti lasciando a terra gli abiti non graditi, come non si farebbe neppure in una bancarella di abiti usati al mercato;

2) Quali provvedimenti intenda assumere, dati anche i recenti orientamenti sull’accattonaggio aggressivo espressi a chiare lettere dal Cardinale stesso e dalla Curia;

3) Se non intenda riconsiderare l’opportunità di concedere permessi di suolo pubblico per installare tali cassonetti, considerato lo spettacolo che offrono, e aprire punti di raccolta meno esposti, non avendo esitato questa Amministrazione a smantellare un significativo numero di fontane "toret" con l’argomento che attiravano tossicodipendenti;

4) Se tali episodi, che colpiscono proprietà pubbliche in senso lato, integrano fattispecie di reato contro il patrimonio e offendono i buoni sentimenti dei Torinesi che partecipano a queste attività, siano mai stati perseguiti su segnalazione del personale AMIAT o della Polizia Municipale.