- che su alcune linee di attraversamento della città sono state messe in servizio imponenti vetture tranviarie di nuovissima produzione;

- che l’acquisto dei mezzi di trasporto cittadino recano spesso la scritta "col concorso della Regione Piemonte", non si sa, alla resa dei conti, se per una condivisione di responsabilità, o partecipazione di merito, o per entrambe le ipotesi;

- che i giganteschi tram di ultima generazione sono stati calati su un reticolo di rotaie concepito per altro tipo di vetture, di minor tonnellaggio e molto più corte, quindi con diversa dinamica di curva negli incroci stradali più impegnativi;

- che la riattivazione delle linee, dopo lavori di riadattamento durati anche anni, con sbancamento e rifacimento delle traversine e degli elementi di supporto, ha con vera sorpresa fatto rilevare una alta rumorosità, mai prima sperimentata, e, soprattutto, forti vibrazioni trasmesse ad ogni passaggio, pur con normale velocità di scorrimento, a carico dei muri perimetrali degli edifici circostanti, in particolare avvertibili ai piani più alti e certamente non benefiche per l’ integrità delle strutture portanti;

- che ne è risultata profondamente alterata l’assuefazione ai rumori tranviari, caratteristico sottofondo di alcuni quartieri torinesi e quasi ad essi connaturato in un non lontano passato, per lasciar posto ad una fastidiosa e inattesa rumorosità da convoglio ferroviario, con tremore delle mura domestiche dall’inizio mattutino delle corse fino a notte inoltrata;