• Che da mesi GTT ha consegnato a Comune e Regione un progetto preliminare relativo al prolungamento della linea 1 di metropolitana automatica fino a Rosta;

• Che l'iniziativa è scaturita da un indirizzo comune espresso dalla Regione e dal Comune di Torino, che controlla il Gruppo Torinese Trasporti, cui è affidata la costruzione della metropolitana;

• Che sul sito web del GTT è tuttora visibile il percorso della metropolitana appunto fino a Rosta;

• Che più recentemente la Presidente uscente della Provincia, nel corso di un'iniziativa pubblica riguardante i sistemi di protezione civile, ha annunciato l'intenzione di dichiarare esondabili le zone interessate dal percorso della costruenda metropolitana e di collocarvi alcune "vasche" finalizzate all'assorbimento dei rischi di inondazione;

• Che nel Piano territoriale di coordinamento, approvato dalla Provincia nel 1999, le zone interessate non sono considerate esondabili e non vi è alcuna previsione relativa a vasche di contenimento;

Che peraltro le aree sulle quali si snoda il percorso della metropolitana, e dove, in quanto esondabili, la Provincia intenderebbe collocare le vasche di espansione, risulterebbero più alte rispetto al livello del fiume;

1. Se corrisponda al vero che l'Assessore ai Trasporti della Città di Torino, controllante della stessa GTT che ha predisposto il progetto per il prolungamento, avrebbe sostenuto pubblicamente la tesi della Presidente Bresso, chiedendo per sovrammercato a GTT di modificare secondo questi ultimi orientamenti il percorso sul sito web relativo alla metropolitana;
2. Se tale radicale cambiamento sia frutto di una decisione maturata in Giunta;
3. In questo caso, per quale ragione il Comune non abbia dato comunicazione al Governo e alla Regione, che risultano impegnati nella negoziazione dei finanziamenti per la costruzione della tratta Fermi-Rosta;
4. Se corrispondano al vero i rilievi tecnici sopra accennati che, oltre a sollevare inquietanti interrogativi sulla professionalità dello staff di supporto alla Presidente Bresso, renderebbero la collocazione di vasche di espansione su terreno sopraelevato una affascinante sfida alle leggi della fisica.