Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2003 08675/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "I DIECI COMANDAMENTI DEL DIRETTORE VACIAGO. OVVERO: "COME HO SBAGLIATO A ORGANIZZARE LA MACCHINA COMUNALE"" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE VENTRIGLIA IN DATA 27 OTTOBRE 2003. .

Il sottoscritto Consigliere Comunale PRESA VISIONE

Con interesse e divertimento del decalogo a beneficio dei nuovi dirigenti emanato dal Direttore Generale Vaciago e pubblicato come editoriale di "Pensiero Comune", webletter dell'Amministrazione;

RILEVATO

Che alcune formulazioni utilizzate dal Direttore fanno pensare a diffusi comportamenti non etici e antieconomici tra i dirigenti, nello specifico:

  1. Quando il Direttore scrive che il dirigente "guida uomini e/o progetti, non ribalta sugli inferiori ordini e responsabilità. In particolare (…) non pensa nemmeno per un attimo di cedere il proprio compito a una nuova PO", il pensiero corre appunto alla moltiplicazione di Posizioni Organizzative che si dividono, in molti uffici, i compiti un tempo in capo a una sola figura. Politica che, regnante l'attuale Direttore, ha visto un periodo di straordinaria fioritura;
  2. Quando il Direttore scrive che il dirigente "non rivendica benefits (…), non ha bisogno della segretaria (…), non cerca con lo sguardo le truppe cammellate al suo comando, non raduna intorno a sé amici e guardaspalle", suggerisce l'idea di una macchina burocratica pesante e ingessata, vittima di una involuzione in senso nepotistico e paraclientelare, dove si è premiati non in base alle competenze ma alle conoscenze;

Quando il Direttore scrive che "un dirigente di un sistema di qualità è attento ai collaboratori, li segue con attenzione e cortesia, li incoraggia li forma li corregge, li rispetta", intende forse prevenire atteggiamenti di sprezzante sufficienza, simili a quelli che assume regolarmente nel rapporto con i dipendenti e che animano i suoi coloriti interventi su "Pensiero Comune"

Quando il Direttore scrive che "il dirigente di qualità, che segue (…) i suoi collaboratori, ne è pienamente responsabile, anche sul piano etico: non potrà, naturalmente, essere ritenuto responsabile di reati compiuti con destrezza e inganno, ma non potrà chiamarsi fuori da comportamenti devianti diffusi", smentisce se stesso in relazione alla vicenda dello scandalo degli appalti, considerato che è stato necessario far approvare in Consiglio Comunale una mozione di AN per applicare incentivi e penalità legate all’esercizio delle responsabilità organizzative dei dirigenti, essendo il Direttore troppo impegnato ad annunciare alla stampa fumosi e inefficaci "codici etici" privi di risvolti concreti sotto questo profilo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando il Direttore scrive che " Il nuovo dirigente è rispettoso e riconoscente verso la struttura sovraordinata (me compreso, vorrei vedere!"), rafforza una impressione di distribuzione di

ricompense e promozioni in base non al merito ma a criteri di fedeltà personale e di patronage caratteristici dei sistemi tardomedievali;

INFINE,

quando il Direttore conclude con parole come " Forza ragazzi, siate migliori di noi. Vi voglio bene", utilizza un linguaggio da showbiz che poco si adatta al suo ruolo istituzionale e alla serietà dei temi sollevati nel decalogo, confermando la sua tendenza ad un utilizzo personalistico di "Pensiero Comune", che dovrebbe essere un serio veicolo di comunicazione disponibile ai 13.000 nostri dipendenti e non ridursi a spazio di esercizio terapeutico e di catarsi dalle ansie del Direttore generale.

 

INTERPELLA INTERPELLA IL SINDACO

 

  1. Se non ritenga quantomeno curioso che il City Manager abbia rappresentato, attraverso una sua personale reinterpretazione del biblico "Thou-shalt-not", il proprio completo fallimento denunciando, in negativo, le carenze e le involuzioni burocratiche e personalistiche dell’organizzazione della dirigenza che egli stesso ha creato e plasmato, secondo i principi che teorizza di quando in quando su "Pensiero Comune";
  2. Se non ritenga il Sindaco di dover approfondire le ripetute allusioni del Direttore Generale a situazioni sconvenienti o antieconomiche in essere tra dirigenti e direttori da lui stesso nominati, dalla caccia al benefit e alle segretarie, alla creazione artificiosa di nuove Posizioni Organizzative (tra le quali, si ricorda, quella della signora responsabile di stendere gli oroscopi), alla creazione di "truppe cammellate" (sic!) e di clientele personali di stampo medievale, alla tolleranza negli uffici loro affidati di diffusi comportamenti non etici o devianti che hanno sconfinato nella fattispecie criminosa;

  1. In quali forme intenda il Sindaco chiedere conto al Direttore Generale della pubblicazione di questo strampalato manuale, che si potrebbe intitolare: "Come ho sbagliato a organizzare la macchina comunale", e del continuo utilizzo improprio della newsletter comunale in termini di spiccato personalismo non esente da occasionali licenze istrioniche.

 

 

 

Inserire qui le FIRME Ferdinando VENTRIGLIA