C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "DA NOVEMBRE TORINO SENZA UN CENTRO CONGRESSI: IN FUMO 50 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTI SUL TERRITORIO" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 8 OTTOBRE 2003 .
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
CON RIFERIMENTO
alla situazione del Centro Congressi del Lingotto;
RILEVATO
- che la proprietà del centro congressi, attraverso la società "Investimenti e Gestioni", che fa capo al gruppo FIAT, ha avanzato richiesta di adeguare il canone di affitto (oggi pari al 10% del fatturato di Expo 2000 per circa Euro 250.000) a una cifra intorno ai 3,9 milioni di Euro, chiaramente insostenibile;
- che la Regione Piemonte, titolare del 34% delle quote, ha intavolato da tempo una trattativa con l'Amministrazione comunale per l'acquisto da parte della Città del 20% delle quote della società di gestione;
- che il Comune di Torino non ha riscontrato tale proposta, limitandosi ad una controfferta informale e irrealistica, che prevederebbe l'acquisto dell'immobile per 500.000 Euro (a fronte della valutazione della proprietà che arriva, per lo stesso manufatto, a 90 milioni di Euro);
- che l'irresponsabile inerzia del Comune, unita alle richieste esorbitanti da parte di "Investimenti e Gestioni", ha messo la Regione nella necessità di convocare il CdA in vista di una assemblea straordinaria, prevista per metà novembre, che dovrebbe decidere la messa in liquidazione;
SOTTOLINEATO CHE
- vi sono già segnali inquietanti, quale la indisponibilità da parte di Expo 2000 a firmare contratti oltre il 31.12.03, a fronte di oltre 30 eventi già prenotati al Centro Congressi di qui al 2008;
- già oggi il centro congressi appare gravemente menomato nella propria capacità di gestire eventi di una certa rilevanza, considerando che il Padiglione 5 è già stato ceduto a Lingotto Fiere (Cazzola) e le aree ristorazione, indispensabili alla celebrazione di eventi, sono state cedute ad Alpitour per realizzarvi nuovi uffici;
RILEVATO CHE
- in queste condizioni "Convention Bureau", società consortile controllata dal Comune attraverso Turismo Torino, perde qualsiasi senso non potendo promuovere nessuna convention per perdita dell'unico centro congressi di rilievo internazionale;
- da 5 anni circa 80 soci imprenditori avrebbero in questo modo pagato quote a Convention Bureau, cioè a un ente condannato alla liquidazione per l'indisponibilità del Comune di riscontrare, con atti concreti e impegni di spesa, le roboanti dichiarazioni sul rilancio di Torino come centro congressuale internazionale;
SOTTOLINEANDO
- che la liquidazione del entro congressuale del Lingotto determinerebbe un danno immediato quantificabile in 50 Milioni di Euro di mancate ricadute sulla città, tra il 2004 ed il 2008 (dato calcolato dall’osservatorio nazionale sul Turismo Congressuale dell’Università di Bologna), dovuto all'annullamento di congressi di rilevanza internazionale già programmati, quali:
- 2008 Congresso mondiale di architettura (un'operazione da 2,5 Milioni di Euro con rilevanti investimenti pubblici e ricaduta territoriale stimata da Convention Bureau stessa in 15 Milioni di Euro);
- 2008 Congresso europeo di diabetologia (candidatura fatta da Torino Convention Bureau, previsti 15.000 partecipanti per 4 giorni);
- 2007 congresso mondiale di chimica (2000 partecipanti);
- 2006 congresso mondiale sulla viabilità alpina, con rilevante impegno del Ministero Trasporti (prevede 10.000 visitatori per 3 giorni);
- 2006 la Borsa europea delle industrie cerealicole (2000 partecipanti previsti);
- 2006 Congresso nazionale ed europeo di ginecologia (2500 partecipanti);
- 2005 Congresso mondiale sulla meccanica delle fratture (1500 partecipanti);
- 2004 Congresso mondiale di primatologia (1500 partecipanti);
- 2004 il nazionale di gastroenterologia (2000 partecipanti);
- che il danno per le aziende del settore alberghiero e turistico-congressuale sarebbe irrecuperabile e determinerebbe un grave indebolimento della struttura ricettiva della Città alla vigilia delle Olimpiadi;
- che tale liquidazione strisciante contraddice in maniera patente i documenti elaborati da questa Amministrazione e dalle sue diverse emanazioni, dal programma del Sindaco al dossier di candidatura alle Olimpiadi ai documenti di Turismo Torino, che fanno riferimento al potenziamento del polo congressuale come pilastro fondamentale delle politiche di incentivo alla diversificazione produttiva di Torino;
INTERPELLANO
Il Sindaco e gli Assessori competenti per sapere:
1) per quali ragioni, avendo dedicato molte sedute di commissione ai temi del rilancio della Città sul piano turistico-congressuale, della ricettività prima e dopo le Olimpiadi, con profusione di brochures colorate, slides, filmati e consulenze, non abbiano avvertito la necessità di investire il Consiglio del piccolo problema costituito dalla prossima indisponibilità a Torino dell'unico centro congressuale di rilevanza internazionale;
- quali siano le ragioni che hanno determinato la indisponibilità del Comune a collaborare con gli altri Enti alla ricerca di una soluzione che, attraverso il dialogo con la proprietà, consenta il mantenimento alla gestione partecipata dalla mano pubblica del centro congressi;
- se dietro l'indisponibilità dell'attuale Amministrazione non si debba intravedere una compiacente indifferenza rispetto allo smantellamento della struttura congressuale a profitto di soluzioni di tipo puramente immobiliaristico che, se dal punto di vista della proprietà privata sono pienamente legittime, mettono in discussione interessi strategici della Città che ogni Amministrazione ha il dovere di difendere.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Walter Altea
Agostino Ghiglia