C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "SCANDALO ESUMAZIONI: DOPO LE PRIME SENTENZE DI CONDANNA, IL COMUNE PERCHÈ NON RISARCISCE I FAMILIARI?" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE TRONZANO IN DATA 30 OTTOBRE 2006.
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
PREMESSO CHE
- nel corso del 2004 è scoppiato lo scandalo delle esumazioni che ha coinvolto questa Pubblica Amministrazione, con le dimissioni dell’Assessore competente e l’istituzione di una Commissione di inchiesta;
- tuttavia, nonostante fossero emersi fatti circostanziati sulle responsabilità dell’ICS, la cooperativa che aveva l’appalto, e del Comune di Torino, questa Amministrazione non ha ritenuto sino ad oggi di riconoscere alcunché in termini di risarcimento danni alle famiglie coinvolte nello scandalo;
- la Città si era riservata la facoltà di valutare la possibilità di avanzare una richiesta di risarcimento danni alla predetta Cooperativa per i gravi disservizi verificatisi;
- in particolare, il City Manager aveva dichiarato di aver trattenuto, in via cautelativa, una parte delle somme dovute per le prestazioni della I.C.S. relative all’appalto di cui in premessa;
VERIFICATO CHE
- con sentenza n. 9319/06 resa il 19 settembre 2006 il Giudice di Pace di Torino ha condannato il Comune di Torino e la I.C.S. al pagamento a favore dei famigliari del danno morale quantificato in € 600,00 oltre spese di giudizio;
- con successiva sentenza depositata in data 5 ottobre 2006 il Giudice di Pace di Torino ha nuovamente condannato il Comune di Torino al pagamento di altri famigliari del danno morale pari ad Euro 600, 00 per ogni parte e ad Euro 200,00 oltre il pagamento delle spese di giudizio;
CONSIDERATO CHE
- verosimilmente, altre saranno le sentenze di condanna per le molte cause civili in corso a favore dei famigliari per quei tragici fatti;
- la Città di Torino sarà, pertanto, chiamata a risarcire i danni morali e patrimoniali a numerose famiglie;
- l’Amministrazione comunale si era riservata il diritto di richiedere il risarcimento dei danni alla cooperativa gerente il servizio all’epoca dello scandalo trattenendo, peraltro, circa 500 mila Euro sul pagamento delle prestazioni;
INTERPELLA
Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:
- se, a seguito delle sentenze, l’Amministrazione Comunale intende modificare la propria posizione, ponendo in essere un comportamento rispettoso delle famiglie coinvolte nello scandalo esumazioni e riconoscendo loro un risarcimento dei danni materiali e morali subiti;
- quali siano i reali intendimenti dell’Amministrazione comunale sulla delicata questione su richiamata e se intenda ricorrere con le decisioni del Giudice di Pace;
- chi pagherà ora i danni liquidati dal giudice e le spese legali che rischiano di lievitare ulteriormente;
- se la somma di 500.000 Euro, trattenuta alla I.C.S., sia ancora nella disponibilità del Comune e perché non sia utilizzata per chiudere la vicenda risarcendo i danni ai famigliari.
F.to: Andrea Tronzano