C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "ORDINE MAURIZIANO E COMUNE DI TORINO" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE AIROLA IN DATA 19 LUGLIO 2002 **LEPRI** .
Il sottoscritto Consigliere Comunale,
CONSTATATO
- che il cittadino torinese apre ormai con crescente inquietudine le pagine dei quotidiani, trovandovi con regolare cadenza gravi conferme circa l’inesorabile declino delle tradizionali fonti di lavoro;
- che compaiono ormai, con sempre maggior frequenza, sullo stesso piano declive, le sorti dei Centri di riferimento socio-assistenziale, le cui carenze divengono ogni giorno più evidenti e preoccupanti, diventati arena di interventi giuridico-economici senza fine, devastati da sterili guerriglie politico-istituzionali;
- che ora compare alla ribalta, non improvvisamente, ma ormai in tutta la sua imponente dimensione il problema Ordine Mauriziano, con tutte le conseguenze sanitarie assistenziali connesse, di più immediata percezione per la Città di Torino, ma solo precoce esternazione di più complesse problematiche interistituzionali di interesse pubblico;
ACCERTATO
che tali problematiche interessanti Stato, Regione o Comune si sono riacutizzate dopo un lungo periodo di apparente fisiologica calma;
CONSTATATO
- per quanto ci riguarda in Torino, che i problemi insorti fanno seguito a un ormai lontano ma significativo incidente giuridico-amministrativo tra l’Amministrazione cittadina di Sinistra e l’Ordine Mauriziano sulla fruibilità e disponibilità funzionale di proprietà dell’Ordine stesso, superato con tempestivo intervento chiarificatore dell’On.le Pella ma forse non del tutto risolto;
- che appare drammaticamente a rischio la situazione sanitaria-assistenziale per il blocco realisticamente prevedibile del funzionamento di Centri sanitari di altissima rilevanza, compreso il Centro per la Ricerca e la Terapia dei Tumori di Candiolo, divenuto punto obbligato di riferimento scientifico prima di espatri sanitari regionali e nazionali;
INTERPELLA
Il Sindaco al fine di sapere:
- quali siano i rapporti giuridico-amministrativi dell’Ordine Mauriziano con la Città di Torino;
- quali siano, nell’eventualità di insanabile situazione, i danni che il Comune di Torino subirebbe a titolo di proprietà o di fruizione sociale di beni mobili o immobili e in base a eventuali Convenzioni con l’Ordine stesso o di attività comunque connesse, con ricaduta negativa sul Comune;
- se siano realizzabili una realistica valutazione, un credibile accertamento dell’entità dei beni dell’Ordine Mauriziano nell’area torinese, poiché questi beni, dalle prime notizie giornalistiche, appaiono ampiamente sottovalutati sia nel loro valore intrinseco sia nella loro proiezione di utilità e fruibilità sociale;
- se siano previsti Commissioni di Studio, Comunali o Regionali – comunali interconnesse, per l’accertamento di quanto sopra;
- se ricevono adeguata attenzione le sorti delle attività sanitarie e assistenziali legate alle Istituzioni dell’Ordine Mauriziano, per i gravissimi danni che ricadrebbero sulla cittadinanza nel caso di un loro collasso;
- se non sia auspicabile, specialmente nel mondo del Lavoro e della Sanità, il raggiungimento di una maggior trasparenza su realtà e programmi, affrontati in modo realistico ed equilibrato, e spiegati in termini di concreta razionalità ai cittadini da parte delle preposte Istituzioni democratiche;
- se non sia possibile relegare ai tempi, detti più antichi, quella mitologica immagine dei Reggitori olimpici che, in irragiungibili sedi ed in intangibile isolamento, forgiavano programmi e destini per i proletari umani, irrimediabilmente succubi e vittime nello scorrere inesorabile del tempo e delle epoche.
F.to: Giovanni Airola