Gruppo Consiliare LEGA NORD PIEMONT PADANIA

Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

2004 05517/002

 

 

C I T T À D I T O R I N O

 

INTERPELLANZA: "CARTA DI IDENTITA'. VOCE "PROFESSIONE" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE AIROLA IN DATA 1° LUGLIO 2004. .

Il sottoscritto Consigliere Comunale

preso atto

- che al momento del rinnovo della Carta di Identità il titolare, qualora sia entrato nella fascia anagrafica del pensionamento, si vede restituire dagli Uffici torinesi il documento in oggetto modificato alla voce "professione" con la perentoria – e dichiarata immodificabile e obbligatoria – definizione di "pensionato";

preso atto

- che sulla Carta di Identità compare ufficialmente stampata la voce "Professione", normalmente richiesta e compilata nel periodo prepensionistico;

- che tale azzeramento nella qualificazione lavorativa e professionale non ha, nella maggior parte dei casi, corrispondenza reale, poiché il diritto alla pensione non viene scambiato con una rottamazione sociale pianificata dalle Autorità eroganti il documento ed è palesemente un disconoscimento dei diritti al lavoro che ogni cittadino, rileggendo la Costituzione Italiana anche con lenti da presbite, ha il conforto di vedersi confermare ad ogni soglia di età raggiunta;

- che i titoli di studio o le qualifiche di lavoro non vengono rilasciati, in termini di validità, con una data di scadenza, vita natural durante;

- che, al contrario, una definizione lavorativa o professionale su un documento di identità può essere utile nel mondo del lavoro, e talvolta costituisce addirittura un impegno di responsabilità in casi di emergenza;

- che gli stessi Ordini Professionali dovrebbero per primi garantire la liceità e l’opportunità di una permanente trascrizione del titolo conseguito da un iscritto su un documento ufficiale di riconoscimento di uso immediato, quale appare la Carta di Identità, che non è una carta pensionistica ;

constatato

che, incassata la secca risposta autoritaria degli sportelli, l’azzerato lavoratore, ha ottenuto dai Dirigenti del settore anagrafe risposte tanto cortesi quanto vaghe, ma non più perentorie, venate da ipotesi per un eventuale, possibile approfondimento del problema;

Preso atto

che il problema su esposto è tuttora irrisolto;

INTERPELLA

il Sindaco e l’ Assessore competente al fine di sapere:

quali interventi ritengano di poter attivare negli Uffici dell’Anagrafe cittadina al fine di porre rimedio ad una palese operazione burocratica di sbianchettamento di una specifica voce del documento principe dell’ identificazione del cittadino, all’atto del prescritto rinnovo, dnans ch’a fàssa neuit : anche quale conforto al sentire piemontese, ormai diluito dalla globalizzazione anonima e dalla spersonalizzazione perseguita a livello europeo, per il qual sentire il lavoro non è mai stato una penitenza e la pensione il solo desiato premio, da trascrivere, appena possibile, in sovraimpressione, con una stampante laser di un Assessorato torinese.

 

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