C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "COMPORTAMENTI PERICOLOSI TENUTI DA CICLISTI" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 8 LUGLIO 2002 *SESTERO* .
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO
- Che Torino vanta il primato di capitale italiana delle piste ciclabili, con 65Km di percorso;
- Che recentemente l’Amministrazione (anche attraverso il PUT e la recente delibera su trasporti e sosta con allegate mozioni) ha stanziato ulteriori risorse finanziarie, assumendo impegni rilevanti sotto il profilo finanziario e organizzativo, incrementando ulteriormente l’organico dell’ineffabile "Ufficio Biciclette";
RILEVATO
Che nonostante queste condizioni di favore (o forse proprio a causa di queste), sono molto diffusi tra i ciclisti comportamenti pericolosi che configurano infrazioni vere e proprie alla vigente normativa, con riferimento particolare al DPR 610/96 che individua, tra le altre, le seguenti fattispecie:
- Divieto di procedere ad andatura irregolare creando intralcio o pericolo alla circolazione (Regolamento attuativo Cds, art. 377, C. 1);
- Obbligo di attraversare le carreggiate a traffico intenso portando il veicolo a mano (Regolamento attuativo Cds, art. 377, C. 2);
- L’obbligo di segnalare tempestivamente svolte e fermate (Regolamento attuativo Cds, art. 377, C. 2).
SOTTOLINEATO IN PARTICOLARE
- Che è abitudine diffusa tra i ciclisti circolare ad alta velocità fuori dalla sede stradale, sui marciapiedi o comunque sulle aree riservate ai pedoni (si veda, quale esempio significativo, quello del Ponte di P.zza Vittorio Veneto, sul quale i ciclisti si tengono ben lontani dalla carreggiata e sfrecciano tra i pedoni sugli stretti marciapiedi);
- Che "l’indebita (e sempre più frequente) circolazione di velocipedi sulle parti della strada destinate, in via esclusiva, alle correnti di traffico pedonale – quali passaggi pedonali, marciapiedi scoperti o porticati (ad esempio le Vie Roma e Po) – costituisce una violazione dell’art. 143 commi 1 e 2", secondo la circolare n. 80 emanata dal Comando del Corpo di Polizia Municipale;
RILEVATO
Che tale preoccupazione, ben presente ai Vigili Urbani alla luce dell’esperienza maturata sul campo, non compare mai né nei documenti dell’Amministrazione né nelle dichiarazioni della Giunta, tutte tese ad evidenziare i valori superiori della cosiddetta "mobilità ciclabile", ad onta del fatto che, rispetto ai pedoni, molti ciclisti pongono in essere comportamenti altrettanto incivili, aggressivi e pericolosi di quelli addebitati, spesso con enfasi non veritiera, agli automobilisti, aggiungendovi l’arroganza tipica di chi si sente portatore di una cultura superiore;
INTERPELLANO
Il Sindaco e il competente Assessore per sapere:
- Se, alla luce di tali comportamenti quotidianamente sotto gli occhi di tutti, riscontrati nero su bianco sui documenti della Polizia Municipale, venga esercitata una adeguata attività di vigilanza sui ciclisti in ordine al rispetto delle norme di circolazione e particolarmente delle norme di sicurezza a tutela dei pedoni;
- In caso affermativo, se il volume delle sanzioni elevate a conducenti di "velocipedi", che risulta piuttosto modesto negli ultimi anni, non indichi al contrario una volontà di garantire assoluta licenza ai ciclisti;
- Se non considerino, in fase di programmazione degli investimenti e tutela del territorio, che la "mobilità ciclabile" non può essere utilizzata a fini di condizionamento comportamentale, che eventuali facilitazioni per ciclisti non possono (come accade attualmente) limitare o compromettere il diritto dei pedoni alla sicurezza e che una minoranza di privilegiati (forse perché rientrano nella categoria "antropologica" da promuovere) non può condizionare l’agenda politica dell’Amministrazione a danno della stragrande maggioranza di cittadini che si muovono a piedi o sull’auto.
F.To: Ferdinando Ventriglia
Walter Altea
Agostino Ghiglia