Gruppo Consiliare LEGA NORD PIEMONT PADANIA Servizio Centrale Consiglio Comunale |
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C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "LINGUA ITALIANA NEI DOCUMENTI DI GIUNTA" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE AIROLA IN DATA 4 LUGLIO 2002 .
Il sottoscritto Consigliere Comunale
come nel processo di fusione delle Nazioni Europee il problema della Lingua unica ufficiale sia ancora lontano dall’essere affrontato e venga pragmaticamente risolto lasciando ad ogni entità nazionale libera espressione nella rispettiva lingua madre;
constatato
come la corona di Stelle – non di Pianetini – sul comune vessillo europeo stia ad indicare uguaglianza e concorde, confederata partecipazione e non ancora irreversibile fusione, con rinuncia alla propria identità di Nazioni costituenti;
constatato
il giovanile e risorgimentale entusiasmo con cui il Presidente Ciampi ha esortato la popolazione italiana, il 2 Giugno, ritrovata Festa della Repubblica, ad un rinnovato sentimento patrio ed alla maggior consapevolezza delle tradizioni nazionali;
accertato
che la Lingua italiana identifica storicamente il nostro Paese nel mondo, in attesa di un "Democratico" Esperanto livellatore;
che moltissimi stranieri, in campo commerciale, politico e culturale sono meritoriamente in grado di esprimersi in italiano;
constatato
al contrario, che, nella realtà quotidiana, in ambito locale, compaiono con sempre maggior frequenza nei documenti amministrativi ufficiali termini anglosassoni, il cui inserimento del testo non trova alcuna motivazione specifica di eccezionale insostituibilità espressiva;
accertato
che gran parte dei cittadini adulti, in via direttamente proporzionale all’età, devono di volta in volta tradurre – per capire – e goffamente ripetere, per comunicare ad altri, parole di disinvolta introduzione straniera, usate nei documenti ufficiali indirizzati al pubblico, assolutamente gratuite ed espressione di solo vacuo sfoggio di modernismo;
che i giovani sono indotti a rinunciare alle espressioni del proprio idioma natio, tradendo, oltre la propria millenaria cultura, una etimologia insostituibile che si vedono poi riproporre graficamente e gutturalmente in forma snaturata, livellata al processo di appiattimento culturale in atto;
accertato
che un florilegio in gergo americano o inglese fa perdere soltanto in dignità e diventa assolutamente non apprezzabile se scelto come simbolico assoggettamento culturale propiziatorio nei confronti dei Centri Direzionali Europei preposti alla concessione di aiuti e fondi promozionali, cui, ad esempio, Francia e Spagna hanno un ancor più fluido accesso, senza rinunciare ad una intangibile dignità di comunicazione nelle loro rispettive lingue madri;
constatato
che termini come The Gate, Park and Ride, Auhority, Voucher, Work in Progress, e mille altri infarciscono sempre più i documenti ufficiali di Giunta, senza alcuna giustificazione espressiva;
perché si continui a parlare e scrivere ovunque in italiano nelle sedi istituzionali, arricchendo ad esempio, con identificazioni toponomastiche torinesi, ogni qual volta possibile, i testi amministrativi stessi, attuando quanto la Costituzione garantisce circa il sostegno delle Lingue madri nelle rispettive Regioni, norma ancora disattesa, senza oscillazioni ed incertezze, ad esempio ancora, fra The Gate, un eventuale Bab ed Suk e l’originale e legittimo Porta Pila.
Sinceramente "I Care".