Servizio Centrale Consiglio Comunale

 

 

 

2007 05268/002

 

 

 

C I T T À  D I  T O R I N O

 

 

INTERPELLANZA: «OFFENSIVA LA CAMPAGNA DELLA LAV. PER LOTTARE CONTRO LA VIVISEZIONE NON SERVE INSULTARE LA RELIGIONE CRISTIANA. IL SINDACO DISPONGA IL DIVIETO DI ACCEDERE ALL'AFFISSIONE COMUNALE» PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA GHIGLIA GALASSO E RAVELLO IN DATA 1° AGOSTO 2007.

 

I sottoscritti Consiglieri Comunali,

 

PREMESSO

 

che negli spazi di affissione comunale compaiono manifesti della Lega Anti Vivisezione, che raffigurano, sotto il titolo “PIETA’” un babbuino al posto della Vergine e uno scimpanzé al posto del Cristo deposto;

 

SOTTOLINEATO CHE

 

-                quale che siano le convinzioni sull’utilizzo degli animali per esperimenti in campo medico e farmaceutico, il ricorso ai linguaggi di comunicazione “forti” non può essere condivisibile, se praticato con la scorciatoia dell’insulto e dell’offesa alla dignità umana e alle convinzioni religiose dei cittadini;

-                se tale campagna avesse sostituito un animale al Budda, ovvero si fosse indirizzata con linguaggi simili contro le macellazioni rituali prescritte dal Corano, non avrebbe mancato di suscitare veementi reazioni delle comunità prese di mira, e probabilmente anche un immediato intervento riparatore delle Autorità cittadine;

-                la sostituzione di animali alle figure familiari della Pietà – la Vergine e il Cristo deposto dalla croce – risulta offensiva non soltanto per i cristiani di qualunque denominazione, ma anche per la maggioranza dei cittadini che condivide il laicissimo valore del primato dell’Uomo e della persona, poiché tale violento insulto alla sensibilità diffusa è sotteso dalla concezione, molto in voga in certi ambienti dell’animalismo radicale, che in fondo l’uomo è un animale come gli altri, anzi peggiore perché il più dannoso alla madre terra;

 

INTERPELLANO

 

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

 

1)             come valutino, al di là delle convinzioni nel merito che qui non rilevano, il ricorso da parte della LAV a un linguaggio propagandistico gravemente offensivo della sensibilità diffusa dei cittadini – cristiani e non – linguaggio che sarebbe impossibile adottare prendendo di mira altre comunità religiose;

2)             se non intenda il Sindaco – sentita anche quella Commissione Diritti e Pari Opportunità che in passato ha menato scandalo per molto meno – censurare a nome della comunità Torinese la LAV, invitando l’associazione, nel perseguimento legittimo dei suoi obiettivi, ad adottare modalità di comunicazione più rispettose dell’identità culturale e del credo religioso dei cittadini;

3)             se non intendano, nel mentre, avvalersi dei loro poteri per negare alla LAV l’accesso alle facilitazioni tariffarie e di servizio dell’Ufficio Affissioni, almeno fino a quando l’Associazione non abbia pubblicamente espresso le sue scuse alla Cittadinanza per questa infelice campagna.

 

          

 

F.to:  Ferdinando Ventriglia

Agostino Ghiglia

Ennio Galasso

Roberto Ravello