C I T T À D I T O R I N O
INTERPELLANZA: "SCOOTER E BICICLETTE, COMPORTAMENTI PERICOLOSI E INFRAZIONI AL CODICE DELLA STRADA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI COMUNALI VENTRIGLIA, ALTEA E GHIGLIA IN DATA 31 MAGGIO 2004 .
I sottoscritti Consiglieri Comunali,
PREMESSO CHE
- Torino figura, tra le grandi città italiane, come la capitale delle piste ciclabili con 130 Km di percorsi riservati alle due ruote, di cui 70 già operativi;
- nonostante le ristrettezze di bilancio che regolarmente costellano le relazioni dell’Assessore Peveraro, la Giunta con successivi provvedimenti ha stanziato cifre aggiuntive per la cosiddetta "mobilità ciclabile" (ad esempio la DG 16 luglio 2002 stanziamento di 1.101.016 Euro per nuovi percorsi ciclabili, cofinanziati al 50% dalla Regione Piemonte);
RILEVATO CHE
- con l’avanzare della buona stagione, aumenta il ricorso da parte dei cittadini a scooter e biciclette per muoversi in città, purtroppo al di fuori di qualsiasi quadro minimo di regole, con particolare riguardo alla sicurezza e alla riduzione dell’incidentalità;
- non è infrequente, in questo senso, vedere comportamenti ad alto rischio da parte di ciclisti: contromano; mancato rispetto delle precedenze e dei semafori; sorpassi azzardati anche in curva; ecc.
- non risulta siano stati abrogati né il nuovo CdS né il DPR 610/96, che vieta espressamente tali comportamenti e li configura come infrazioni;
- nel 2002 il Comando della PM aveva segnalato, nella circolare n.80, l’esigenza di esercitare maggiore rigore nella repressione delle infrazioni al CdS ad opera di ciclisti;
SOTTOLINEATO
che una ricerca del 2003, effettuata per conto della Commissione Europea dallo SWOV Institute for Road Safety Research nell’ambito del programma comunitario CARE (Community database on Accidents on the Roads in Europe), indica l’Italia come uno dei Paesi a più elevato indice di mortalità relativa per incidenti riguardanti scooter e motocicli.
INTERPELLANO
Il Sindaco e l'Assessore competente per sapere:
- se la Giunta sia consapevole del rischio, insito nella continua e martellante promozione "senza se e senza ma" della cosiddetta mobilità ciclabile, di ingenerare tra gli utenti della strada ciclisti o motociclisti una sensazione di superiorità e di licenza rispetto agli obblighi del CdS, comprendenti disposizioni precise sulla circolazione dei motocicli e "velocipedi", regolarmente disattese nell'inerzia generale dei solerti controllori del traffico e della P.M.;
- se non ritengano che l'inasprimento dei controlli nei confronti degli automobilisti, conseguenti all'introduzione del nuovo CdS e della patente a punti, debba comportare maggior rigore anche nei confronti degli altri utenti della strada, i cui comportamenti possono creare situazioni di pericolo o contribuire all'incremento dell'incidentalità al pari, se non di più, degli automobilisti;
- se vi siano concreti segnali che la Polizia Municipale si sia attivata, con severità almeno pari a quella impiegata nella repressione delle infrazioni del CdS da parte degli automobilisti, nei confronti dei ciclisti e motociclisti colti in flagrante violazioni delle disposizioni del CdS;
- quale sia l'impegno della Giunta ad orientare la mobilità ciclabile sulle decine di Km di percorsi dedicati, per il quali il contribuente torinese ha contribuito in misura significativa e quindi degna di prevenire, almeno in parte, situazioni di generale prevaricazione sulle sedi stradali promiscue;
- quali siano le azioni intraprese da questa Amministrazione, in termini di educazione stradale per i ciclisti, nel quadro dei programmi di sicurezza stradale.
F.to: Ferdinando Ventriglia
Walter Altea
Agostino Ghiglia